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Vecchio 10-02-2005, 14.23.38   #61
nonimportachi
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No!
L’imbroglio è che ci sia “un’intruso” che rivendica il percepire, non il percepire che è stimolazione cerebrale.

certo, non sto mettendo in dubbio la percezione in se', ma quanto viene percepito. Guardo il tramonto e vedo il sole, sono certo di quella percezione, ma non posso essere certo che il sole sia oltre ad una mia percezione, un sole....


Citazione:
No!
“Quindi sono” si regge se si accoppia con “penso” e non col percepire nel senso che...

Ho l'impressione che si stia parlando di come disegnare il modello mentale che deve spiegare questa contraddizione di fondo......
Semplificherei dicendo che, comunque sia, come artefice del pensiero o percettore della percezione, il "quindi sono" non si regge comunque in piedi come entità stabile e costante. L'unico artefice che mi sembra ragionevole supporre è un io contingente, momentaneo, che appare, muore, rinasce, si modifica etc etc.... tutt'altro che qualcuno che nasce il giorno tale, cresce impara ma retsa nella sotanza smpre il solito nato il giorno tale.....
Inzomma, l'unico artefice che risiede nella mia capoccia, non è il solito che ci stava ieri e morirà appena il prossimo link catturerà la mia attenzione.
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Vecchio 10-02-2005, 14.27.33   #62
nonimportachi
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Re: Re: qualcosa di realmente ASSOLUTO?

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Messaggio originale inviato da epicurus
nonimportachi mi potresti definire cosa intendi tu con 'assoluto' in modo piu` preciso?

epicurus

Diciamo che è qualcosa che, al mutare di qualcosaltro, non cambia.
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Vecchio 10-02-2005, 14.35.00   #63
Yam
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Messaggio originale inviato da nonimportachi


certo, non sto mettendo in dubbio la percezione in se', ma quanto viene percepito. Guardo il tramonto e vedo il sole, sono certo di quella percezione, ma non posso essere certo che il sole sia oltre ad una mia percezione, un sole....

Prima che il pensiero inizi a dare i nomi a tutte le cose, non hai davanti il sole ma un'Unita' che e' un unica energia, una sola sostanza. Questa esperienza puo' essere talmente intensa che tu puoi guardare un orologio senza "capire" cosa sia, senza vedere che ora e', completamente stupefatto da cio' che si sta manifestando. Questo e' l'inconoscibile, lo stato naturale della mente.
Da li, cio' che e' Vita si manifesta (energia) come Unita' (pienezza del vuoto) e pura consapevolezza.

Ultima modifica di Yam : 10-02-2005 alle ore 14.38.16.
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Vecchio 10-02-2005, 15.03.36   #64
nonimportachi
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Messaggio originale inviato da Yam
Se il pensiero non e' entrato in azione e' "pura consapevolezza" e' non duale. C'e' Unita', unico respiro non c'e' separazione tra Soggetto percipiente e oggetto percepito. Vuoto-energia-consapevolezza.

Immagino di cosa tu mi stia parlando.

Per parlare di qualcosa, bisogna averlo modellizato in testa. Modellizarsi in testa ciò di cui mi vai parlando lo trovo un controsenso. Questo per la natura dell'esperienza cui immagino tu ti riferisca e per i limiti cui volenti o nolenti sottostiamo.
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Vecchio 10-02-2005, 15.27.45   #65
nonimportachi
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Messaggio originale inviato da il pensiero
......c’è un barlume di speranza sul quinquibus in oggetto oppure no?
Voglio dire meglio abbandonare l”osso” o “accanirsi” terapeuticamente attorno ad un fantasma?


Egregio pensiero,

Non vedo alcun barlume di speranza...

Ma tra abbandonare l'osso e accanirsi terapeuticamente, scelgo entrambe. Ben lungi dall'aspettarmi di raggiungere conclusioni di sorta, esercisco con gaudio l'esrcizio per non "dimenticarmi" della contraddizione che mi precede, peril gusto di disegnarmi il modello che la rappresenta, per difendermi da modelli più belli e meno veri, per il possibilismo che si crea abbinando a questa "analisi" anche l'esperienza.
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Vecchio 10-02-2005, 15.46.47   #66
Yam
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Messaggio originale inviato da nonimportachi
Immagino di cosa tu mi stia parlando.

Per parlare di qualcosa, bisogna averlo modellizato in testa. Modellizarsi in testa ciò di cui mi vai parlando lo trovo un controsenso. Questo per la natura dell'esperienza cui immagino tu ti riferisca e per i limiti cui volenti o nolenti sottostiamo.

Ho praticato discipline non-duali per piu' di vent'anni e ho avuto alcune esperienze molto forti. L'ultima e' durata una settimana intera, tecnicamente l'esperienza che ho vissuto si chiama Sahaja Samadhi. E' un'esperienza di Unita' molto profonda in cui il pensiero sorge solo se desiderato, chiamato. Non c'e' piu' l'identificazione discorsiva. E' accaduto. Cio' che vivevo era una chiara e vivida consapevolezza di cio che e', incollato al qui ed ora, con una sensazione di beatitudine costante in sottofondo e momenti di commovente devozione, sensazione di Amore verso il Tutto. Prima del sorgere del Samadhi e dopo non sono stato affatto bene, paura di morire...soprattutto.
Tutto questo non e' necessario, se ne puo' fare a meno.
Ma aprirsi ad una visione piu' ampia delle cose, meno duale, e' importante. Il modello meccanicistico fa acqua da tutte le parti ormai e anche il pensiero scientifico dimostra maggior apertura verso l'inconoscibile.
E' paradossale ma ci si puo' rilassare molto, sapendo che non tutto puo' essere controllato, plasmato, modificato. Che la Vita continua anche senza di noi. Quello stupore infantile, che oltretutto pare collegato al funzionamento della ghiandola del Timo, e' cio' che ci permette di non impazzire e se ci fai caso la nostra mente continuamente si autolibera, anche se non ce ne accorgiamo.
Personalmente sto benissimo quando posso passare qualche ora in comunione silenziosa con la natura, sia essa umana o minerale o vegetale o animale....
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Vecchio 10-02-2005, 15.53.19   #67
nonimportachi
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Messaggio originale inviato da Yam
....Questa esperienza puo' essere talmente intensa che tu puoi guardare un orologio senza "capire" cosa sia, senza vedere che ora e', completamente stupefatto da cio' che si sta manifestando.....

Già, ma ciò che ti lascia è un ricordo.

E ciò che ti ricorderai sarà l'orologio e non l'esperienza. E non ci puoi fare un bel niente poichè per ricordare, il solo strumento che hai è proprio il pensiero.

L'esprienza l'hai fatta, ma quello di cui disponi adesso, quello di cui mi stai parlando è il tuo ricordo di quell'esprienza, splendido ed estatico quanto vuoi, ma l'esperienza era un'altra cosa.
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Vecchio 10-02-2005, 16.04.37   #68
Yam
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No, non e' esattamente cosi. Non e' un ricordo. Nel Buddismo Mahayana si parla di inter-azione tra metodo (Upaya) e Saggezza (Prajna - esperienza della non-dualita'). Il metodo e' la vita stessa che io vedo diversamente...... consapevole di cio che e', questo ha migliorato la mia capacita' di Amare, mi ha reso meno centrato su me stesso......

Sto leggendo un bel libro: (La filosofia perenne di Zolla)
Intervista a Zolla:

Professor Zolla, a cosa si riferisce precisamente il titolo della sua attuale pubblicazione, «la filosofia perenne»?
«Filosofia perenne è una denominazione che propone Leibniz, ma fu creata nel 500 da Agostino Steuco, un eugubino che riprese il pensiero di Pico della Mirandola, di cui aveva letto la biblioteca raccolta dal vescovo di Venezia. Che cosa indica? La filosofia che tutti avevano enunciato in vario modo, si potrebbe perfino dire: in tutti i modi immaginabili, a patto che fossero tutti irreprensibili dal punto di vista logico. Una filosofia che smentisce la parola: la parola non è l'unico tramite, chi crede alla filosofia perenne sopporta di enunciarla a parole con fastidio, perché essa rinvia a un'intellezione che la parola può soltanto tradire. D'altra parte il modo in cui si espone è sempre innovabile e trasformabile: la parola è sempre inganno. Mostro alcune filosofie che si possono denominare perenni: il taoismo cinese, l'advaita unitario indù, il buddhismo speculativo, oltre al neoplatonismo, alla filosofia dei platonici fiorentini alla fine del 400. Ne parlo, ma non esaurisco l'esposizione, avvio un discorso che potrebbe proseguire all'infinito».
<Qual'è lo spirito che lo informa e come si pone rispetto alle sue ultime riflessioni
«Filosofia perenne, vuole dire filosofia che rifiuta la dualità, la contrapposizione, per attenersi all'unità. Oltre a esporre il taoismo e la filosofia unitaria indù, le varie filosofie buddhiste, la filosofia fiorentina della fine del 400, nel libro espongo tre incontri con personaggi fondamentali, che illustrano meglio di un'esposizione strettamente filosofica il tema generale: Culianu, il grande studioso assassinato nel 1993 a Chicago, il cui sistema inglobava le religioni viste sotto l'occhio della scuola di Chicago. Djuna Bames, l'americana autrice di Bosco di notte e di Antifona, la quale aveva ragionato con cura le premesse delle sue opere e che mi capitò anche d'incontrare a New York. Infine Sade, che di recente è stato esaminato in maniera nuova da due autori americani. Credo che avessero ragione Adorno e Horkheimer attribuendogli il ruolo di un esecutore finale del programma illuministico. E' l'esempio di una natura radicalmente viziata, di una mente fondamentalmente corrotta, l'opposto dell'uomo redento dalla filosofia perenne».

http://lgxserver.uniba.it/lei/rassegna/990620g.htm
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Vecchio 10-02-2005, 16.43.02   #69
nonimportachi
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Yam,

Mentre vivi questi stati modificati di coscienza, non avverti la sensazione di avere una "comprensione" delle cose che non riuscirai a mantenere ne a ricordare una volta tornato alla "normalità" ?
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Vecchio 10-02-2005, 17.36.20   #70
Yam
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Yam,

Mentre vivi questi stati modificati di coscienza, non avverti la sensazione di avere una "comprensione" delle cose che non riuscirai a mantenere ne a ricordare una volta tornato alla "normalità" ?

Ti ho detto che non sono necessari quegli stati di coscienza, anzi spero che non mi accada mai piu', che basta molto meno.
La comprensione della vacuita' di tutti i fenomeni rimane, alleggerisce le esperienze dolorose, la consapevolezza diminuisce gli automatismi, le abitudini negative (le dipendenze sono automatismi se focalizzate attraverso la consapevolezza diminuiscono sino a scomparire).
L'identificazione discorsiva e con i bisogni materiali diminuisce, accade di essere piu' umili, di avere meno bisogni, di avere maggiore attenzione alla propria salute.
Cambia la sessualita'.....

Yam is offline  

 



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