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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 03-03-2005, 15.43.49   #91
Yam
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Messaggio originale inviato da Ettore


La spiritualità non è una esclusiva della mistica, ma dell'uomo.

Oh si, sono daccordo su tutto, a parte sul fatto che non ho sostenuto la supremazia della mistica sulla filosofia.
Yam is offline  
Vecchio 03-03-2005, 16.29.29   #92
Ettore
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Messaggio originale inviato da Yam
Se approfondisci la tua ricerca, non necessariamente nel campo delle mistica, ma in campo filosofico, verso il quale vedo che protendi treverai un sacco di cose interessanti e ti perderai in argomentazioni e idee sempre piu' sottili, ma difficilmente sarai soddisfatto.

Pensavo fosse sottinteso qui, ho capito male...comunque fa lo stesso : la mia era una apologia filosofica, non per la filosofia, ma perchè riesco a esprimermi attraverso essa, perchè mi è congeniale.
Ripeto: spesso mi capita di leggere tematiche di ispirazione spirituale che hanno molto in comune con certe cose che ho in.mente e che non trovo diverse se espresse in linguaggio non-filosofico.
Ettore is offline  
Vecchio 03-03-2005, 18.28.46   #93
Mistico
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Re: chi cerca trova

Citazione:
Messaggio originale inviato da il pensiero
Questa affermazione è vera!
...
Non so se hai realmente compreso la portata e la verità di quel che hai detto. Però, se tu dicessi più spesso cose di questo genere, io scriverei di meno e leggerei di più.
Mistico is offline  
Vecchio 03-03-2005, 19.35.41   #94
nonimportachi
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Re: Up (Help)

Citazione:
Messaggio originale inviato da il pensiero
...da cuando ho conosciuto i tuoi modelli io li ho abbraccio senza quasi neppure più metterli in discussione, m’entrano subito in metabolismo....


Caro numerico,

Gongolo per i complimenti proferiti e ringrazio. In tutta sincerià dubito fortemente del vacillare che manifesti, non tanto per una tua dote di innata invacillabilità, quanto per l'oggetto che mi dici ti faccia vacillare.

Ebbene rispondo comunque citando questo tuo discorso sui modelli. Sai bene che ogni visione dell'universo, come ogni visione di ogni meccanismo esistibile, null'altro è, per il sottoscritto, che un modello che adottiamo affinchè ci rappresenti come funziona l'universo. Così, se il modello è efficace, possiamo farlo girare nella nostra zucca facendo prima lì un azione e vedendo i risulati del modello, in base ad essi decidere se fare realmente quall'azione o meno.

Questo è ciò che bisogna tenere ben presente. Posso anche costruirmi un modello che sia veramente bellllllissssssimo, e godere come un forsennato nel tenermelo nella zucca, ma ciò potrebbe comprometterne l'efficacia con ovviamente possibili gravi conseguenze sulla mia vita nell'universo reale. E da far presente però che statisticamente sono in tanti a costruire i modelli per renderli belli a scapito della loro efficacia.

A questo punto chiedo:

Cosa diavolo te ne fai di un modello che rappresenta i funzionamnti di qualcosa che non hai modo di far funzionare nella realtà?
Per valutare se un modello sia efficace o meno, il modo migliore è metterlo alla prova con una sperimentazione diretta. Se non puoi fare questa sperimentazione, il modello non ti serve a niente. Se mai un giorno dovessi avvertire che quel modello ti servirebbe veramente, vuol dire che sei finalmente in grado di sperimentarlo, quindi lo sperimenterai e conoscerai la sua efficacia.

Io poi mi diverto a giocherellare con modelli che non mi servono. A cosa diavolo mi servirà il modello che mi modellizza il decadimento delle antiparticelle? credo mai a niente, ma mi sollazzo nel capirlo confidano nella sua efficacia.

Si trovano in giro modelli che indicano che un determinato comportamento vincoli in qualche modo la ns "crescita". Il sottoscritto non li ritiene attendibili poichè questa possibilità di crescita (che il mio modello non prevede) concede di inserire nei modelli che la prevedono un paio di domande:

crescita rispetto a cosa? per arrivare dove?

queste domande innescano una serie di meccanismi che introducono altre domande che introducono altri meccanismi che a loro volta inroducono altre domande. Se uno non si stanca di fare le domande la cosa cresce in modo spropositato fino a far collassare il modello su se stesso con una autentica autodistruzione.

Si può fare anche un esrcizio prendendo ad esmpio un modello, sono ncessari:

assoluta chiarezza e definizione dei suoi componenti (esitono modelli che collassano già in questa fase)
onestà intellettuale da parte del collaudatore che on può, ad esempio, inserire e togliere ingranaggi a sua discrezione durante il funzionamento.

Mi scuo per la mia saltuaria presenza.

Spero di essere stato tanto fumoso quanto chiaro.

A presto
nonimportachi is offline  
Vecchio 05-03-2005, 02.52.24   #95
gyta
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Messaggio originale inviato da Ettore
..fare filosofia vuol dire essere soggetto del proprio tempo, in sostanza cercare di vivere con una certa consapevolezza e con certe visioni del mondo. In ciò può esserci molto di spirituale.
Come nell'essere mistico e spirituale può esserci molto di filosofico..

Mettiamo delle etichette solo perchè usiamo linguaggi diversi: questo non vuol dire che cerchiamo cose diverse. Sicuramente usiamo modalità diverse..

Concludo: stabilire a priori che il misticismo è una via peculiare per parlare, comunicare, vedere, sentire Dio o lo spirito non è una visione che mi trova daccordo.

Sono esistiti ad esmpio matematici "illuminati" che in certi momenti della loro vita hanno raggiunto "stati di coscienza" molto simili a quelli dei mistici. La stessa cosa si può dire di pooeti e artisti in genere.

La spiritualità non è una esclusiva della mistica, ma dell'uomo.


Sono sostanzialmente d'accordo con ciò che dici tranne che
un 'vero filosofo' non può che essere 'mistico' nel senso di sperimentare nella profondità del suo animo ciò che attraverso le parole traduce..
Se ciò non avviene ci troviamo di fronte magari ad un bravo 'elaboratore-creatore di teorie' lungi però dall'essere 'spirituale' e/o 'mistico' (nel senso di sperimentatore nell'animo)..!

Anche nel percorso psicanalitico si giunge ad una certa consapevolezza, ma è consapevolezza di ciò che sono i nostri movimenti interni, rende le persone più coscienti, in grado di scindere il loro dall'altrui.. Ma la 'consapevolezza' <mistica> è ad un piano ancora più 'scavato', non ci si ferma solo a far pace con gli spigoli fastidiosi.. Si vuole <sentire>, profondamente e completamente <essere-sentire>, non solo per ciò che riguarda la nostra capacità di relazionarci col mondo..

E questo punto di divisione dei due sentieri e fondamentale nel riconoscerli fondamentalmente ed essenzialmente diversi !

E di sicuro l'essere <mistico>, il vivere 'pieno'(profondo)-'fluente' non è certo prerogativa di una qualche <Elite>.. ma dell'uomo!



Gyta
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Vecchio 09-03-2005, 14.49.04   #96
Ettore
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Messaggio originale inviato da gyta
Sono sostanzialmente d'accordo con ciò che dici tranne che
un 'vero filosofo' non può che essere 'mistico' nel senso di sperimentare nella profondità del suo animo ciò che attraverso le parole traduce..
Se ciò non avviene ci troviamo di fronte magari ad un bravo 'elaboratore-creatore di teorie' lungi però dall'essere 'spirituale' e/o 'mistico' (nel senso di sperimentatore nell'animo)..!

Anche nel percorso psicanalitico si giunge ad una certa consapevolezza, ma è consapevolezza di ciò che sono i nostri movimenti interni, rende le persone più coscienti, in grado di scindere il loro dall'altrui.. Ma la 'consapevolezza' <mistica> è ad un piano ancora più 'scavato', non ci si ferma solo a far pace con gli spigoli fastidiosi.. Si vuole <sentire>, profondamente e completamente <essere-sentire>, non solo per ciò che riguarda la nostra capacità di relazionarci col mondo..

E questo punto di divisione dei due sentieri e fondamentale nel riconoscerli fondamentalmente ed essenzialmente diversi !

E di sicuro l'essere <mistico>, il vivere 'pieno'(profondo)-'fluente' non è certo prerogativa di una qualche <Elite>.. ma dell'uomo!



Gyta


Le tue parole completano il discorso, anche perchè altrimenti non ci sarebbe bisogno di nominarle in modo diverso. D'altra parte mistica e filosofia possono intercambiarsi, ma hanno delle diversità di base che sono quelle da te enunciate.

Il filosofo , specie alle origini, è il primo a riscattare la "paternità" del vivere "pieno" e "profondo", solo che lo fa in modo sostanzialmente diverso dal secondo. La mia sensazione è che entrambi su questo aspetto cerchino la stessa "sostanza" ma in modo radicalmente diverso. Dato che anche chi ha un punto di vista filosofico può cercare oltre , dietro, nel profondo e non accontentarsi della superficie.

Forse la differenza sostanziale è che il mistico lo fa soggettivamente, come autore; mentre il filosofo tende a oggettivare il sentire e ad inserirlo in un sistema.

Sono differenze sostanziali, ma non agli antipodi.


Ettore is offline  
Vecchio 09-03-2005, 15.00.21   #97
Mistico
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il filosofo cerca il "come" ed il "perchè" delle cose osservandole.

Il mistico cerca il "come" ed il "perchè" delle cose cercandone l'origine...

I filosofi trovano differenza ed i mistici trovano identità.


P.S.
...identicità... nell'origine.

Ultima modifica di Mistico : 09-03-2005 alle ore 15.02.52.
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Vecchio 10-03-2005, 12.13.34   #98
gyta
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Messaggio originale inviato da Ettore
..Il filosofo , specie alle origini, è il primo a riscattare la "paternità" del vivere "pieno" e "profondo"..

solo che lo fa in modo sostanzialmente diverso dal secondo. La mia sensazione è che entrambi su questo aspetto cerchino la stessa "sostanza" ma in modo radicalmente diverso..

Ci sono parecchi esempi di cosiddetti filosofi che sono stati come dici tu 'pieni', cioè immersi.. mistici.. In tal caso non vi è proprio alcuna differenza.. poiché nello scrivere esprimono -o cercano di farlo!- ciò che profondamente sperimentano..

Citazione:
Messaggio originale inviato da Mistico
..I filosofi trovano differenza ed i mistici trovano identità.

...identicità... nell'origine.

Se sei d'accordo Mistico integrerei sinteticamente con :
'il mistico brama l'Essere in sé'




Gyta
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Vecchio 07-04-2005, 20.14.03   #99
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Citazione:
Messaggio originale inviato da gyta
...Se sei d'accordo Mistico integrerei sinteticamente con :
'il mistico brama l'Essere in sé'
2 tipi di mistici:

1) Quelli che bramano (ok);
2) quelli che assìmilano (...).

Per esempio, io, peso 115 kg. Percio assìmilo anche troppo.

Meno male che sono 1,85, se no al primo inciampare avrei rotolato come una palla...

Quelli che bramano sono magrissimi, ed infatti li caratterizza la "fame" di Tutto... e se cadono si fracassano le ossa.

La cosa migliore è fare i ZENobiti, vegetariani possibilmente.

Sottoscrivi?




P.S.
...Ciao!
Mistico is offline  
Vecchio 08-04-2005, 00.11.51   #100
gyta
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Assimilare metabolizzando..
Sì.. direi un'altra immagine simbolica del 'fluire'..!

ZenCosaaa??

Ipotizzo sia termine di tua invenzione
tra 'monaco' e 'zen'

Poiché se mai fosse dall'unione di cenobita e Zeno
ne verrebbe fuori una bella commistione di non-senso

"La malattia sveviana è l'insoddisfazione e l'inquietudine dell'uomo che non si inserisce nella società che giunto nel profondo della coscienza, scopre soltanto il "male di vivere" .
La vita è essa stessa una dolorosa malattia.." (parole fregate alla Leuzzi )

O meglio più che non-senso,
assurda contraddizione in termini..
Essendo la figura del monaco uomo in unione col dio..
(poiché Zenobita (>sinopia)esiste solo come 'terra rossa'
ed a meno che tu non abbia abbracciato il sentiero del
paradosso (a volte (!) 'troppo' forzato, tipo il nostro amico-bannato Dawor.. (!) che in tal caso andrebbe a parare nel concetto ( ? ) della terra che si ciba di se stessa (>vegetariano?!?).. etc.. etc.. ) in teoria e pratica il percorso non dovrebbe infine giungere all'asserzione della vita come morbo/malattia del Reale.. stoppo qui perché mi si fondono i neuroni..*

(ed in ultimo, essendo sotto la mira del bazooka di Yam
avrebbe nuovo materiale a mio discapito per sostenere la sua tesi secondo cui la sottoscritta -a differenza sua (!!!!) -
annega in mari di parole-concetto.. -Amen!)



Gyta

Ultima modifica di gyta : 08-04-2005 alle ore 00.18.08.
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