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22-06-2004, 10.03.54 | #45 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-05-2004
Messaggi: 301
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..grazie per le risposte.....
Citazione:
Colgo questa frase per dirvi che , almeno io , non ricerco nè per l'uno , nè per l'altro motivo. In quanto ritengo che entrambi le modalità svilirebbero il valore della ricerca stessa. Il mio post - ma forse in pochi lo hanno colto - provava ad andare ben oltre , ed appunto in un senso di ricerca molto più ampio. Comunque non importa , le vostre risposte sono state più che comunicative e mi hanno reso l'idea . Volevo anche indagare e vedere quanta comunicatività sarei stato in grado di tirare fuori da me stesso.....e vedo piuttosto poca , e credo che probabilmente le responsabilità sono mie . Io personalmente credo che l'esporsi ed il raccontarsi , provando a condividere esperienze reali e non solo pagine di libri sia essenziale , però accetto qualsiasi cosa mi si dica e pure queste pagine di libri copiate ed incollate , anche perchè , come S Tommaso , sono uno a cui piace verificare certe cose nella vita pratica , oltre che nelle letture e provo costantemente a mettermi in discussione. Io non sono alla ricerca di nessun maestro - per la cronaca . Non sono alla ricerca neanche di una spalla su cui piangere , se raccontassi o racconto le mie esperienze , i mie dolori , o le mie gioie , giusto per chiarire. Sono qui solo x indagare , insieme a voi , su quanto la nostra mente sia capace di liberarsi dalle catene più difficili : se stessa. Non pretendo di insegnare nulla a nessuno , perchè come ha detto saggiamente Rotaflex , ognuno è il maestro di sè. Allora forse vi chiederete perchè avevo interesse ad ascoltare le vostre esperienze : non come ha detto sempre Rotaflex dubitando - forse legittimamente - per giudicarvi o raffrontarmi..... Nooo , no , no. Credo che nell'ascolto - quello vero - non formale -si annidi una grande dote da poter coltivare , senza la quale ogni mente , anche la più elevata , diviene scarsamente impiegata. Provare ad ascoltare significa provare a divenire sensibili. Significa provare a riconoscere se stessi nell'altro , cosa che implica il non giudizio , il non raffronto , l'accettazione delle cose così come sono , osservandole e basta . Ogni tanto certo , capita a tutti di scivolare su di una buccia di banana , ma credo che sia essenziale e provarci , credendo in se stesso senza farsi condizionare da chicchessia. E intendo con chicchessia religioni , governi , guru , culture ...perchè se osserviamo attentamente , noi siamo fortemente condizionati da tutto ciò , dalla nascita ed ereditiamo un gran cumulo di "roba "dai ns antenati..... Coltivare la sensibilità significa provare a liberare la mente dai ns pregiudizi nei confronti dell'altro , ma prima di tutto dai pregiudizi nei confronti di se stessi , dalla poca fiducia e dalla poca sicurezza che spesso abbiamo in noi stessi , tutto sommato . Non so se mi sono espresso bene , ............. a presto risentirvi , Un caro saluto x tutti Rocco Ultima modifica di Rocco : 22-06-2004 alle ore 10.10.16. |
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22-06-2004, 10.08.57 | #46 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-06-2004
Messaggi: 139
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L' Unità non può essere figuratamente la natura
Citazione:
Bene...E allora "quell'uno" v'è da chiedersi se la contenga tutta e se tutta la natura contemporaneamente lo contenga.... E in effetti come ebbe a dire un sicuro maestro la certa diretta conseguenza è che non esistano cose profane di per sè ma certamente di profano c'è solo il proprio personale punto di vista. Resta la certezza che la sua "manifestazione" (per noi visibile) derivi integralmente dal Principio. In aggiunta, altrettanto coerentemente, il numero [essendo una determinazione così come la tua Natura] fa parte per eccellenza del regno del discontinuo riposando su una matrice continua preclusa percettivamente nela sua essenza alla stragrande maggioranza degli individui. Ma certamente non a molti e autentici maestri delle Tradizioni tutte (Es. La Suddhya nel Buddhismo oppure la khalà wa là mala' dell'Islam dove non esiste "ne spazio ne materia") Ovvero detto razionalmente (determinatamente per ciò che siamo, ovvero determinazioni nel regno del discontinuo della manifestazione visibile dove vigono le regole dello spazio e del tempo o dello spazio-tempo se ti fa piacere] l'informale, l'indeterminato, l'invisibile da cui tutto il Cosmo visibile deriva, standogli altrettanto simultaneamente fuori poichè non ne dipende. Ergo, "l'Uno" non è da intendersi "matematicamente" come mi pare tu stia sottintendendo con quella tua affermazione sulla Natura. E' ovviamente, c'è di più. |
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22-06-2004, 10.29.25 | #48 |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-06-2004
Messaggi: 139
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Furie ed Erinni
...e cara Agora essendo anche la tua modalità percettiva discontinua, (come la mia d'altronde) non stento a credere che perseguendo a piè sospinto come fanno tutti "la furia del mentale" possa accadere qualitativamente qualcosa per le tua modalità percettiva. Certo si potranno avere grandi idee, tante immagini, infinite immagini e così via...Un molteplice sempre più raffinato, un frazionamento, ma per l'appunto l'opposto di un processo graduale di Unificazione e di ordinamento interiore che ogni autentica disciplina tradizionale è in grado di per sé di favorire ma non di garantire per tutte le nature umane.
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22-06-2004, 10.51.25 | #49 |
Ospite abituale
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Messaggi: 139
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Figli del latte in polvere
Scorrazzando quà e là ho trovato questo interventino che non è niente male come propedeutica a un quantum minimo di consapevolezza basilare prima di votarsi con le migliori intenzioni alle cose spirituali.
Dovremmo essere grati ai nostri "nemici" per questi quotidiani "memento mori" che rendono consapevoli noi consumatori occidentali che il nostro principale consumo è la vita. O meglio quella che ci sembra essere vita. In effetti la nostra povera vita mi sembra sia robustamente intessuta di morte. Quel povero patetico coreano che implora di non voler morire è tutti noi. Tutti noi se non avessimo una alterata percezione del tempo dovremmo strillare con lui perché tutti noi moriremo domani. Un domani che non è meno domani perché verrà fra cinque o dieci o cinquant’anni o forse ottanta anni. Tutti dovremmo scendere in piazza per chiedere a Dio : “ma che regalo ci hai fatto con questa vita? E’ roba deteriorabile, di pessima qualità che scade in fretta.” Magari lui ci ridarebbe le istruzioni per l’uso che abbiamo perduto. Vale a dire in essenza : “Chi perde la propria vita la salverà”. Perché basterebbe ricordarsi che la vera vita non è questa semi morte ma quella che ci aspetta dopo che qualche gentile arabo ci avrà tagliato la testa in difesa della fede. E se invece che arabo fosse un franco giacobino con una euro ghigliottina meglio ancora. Amici del forum non grattatevi e ricordatevi piuttosto che B]siamo polvere ed in polvere ritorneremo.[/b] ...e attenti anche alla silicosi del Sacro.... |
22-06-2004, 11.40.08 | #50 | |
Ospite abituale
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Azione & Contemplazione
Cerchi per amor di verità o per il piacere in sé?
C'è molta differenza in tutto ciò nell'attitudine e nelle sue premesse: Citazione:
La logica Rocco. La logica ti si è involata? Il soggetto della ricerca "ti agisce di per sé?" Decidi: sei l'agente o l'agito? Dietro ogni azione c'è una volontà che la precede. Hai coscienza dell'atto o è l'atto [della ricerca] che ti agisce? Mi pare che questa tua boutade sia un'autentica dabbenaggine. Uff...Questi aspetti "demonici" della scienza... E' interessante però notare quanto "l'azione" quando manchi di "contemplazione" sia pura agitazione. |
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