"chiamiamoli guide... o maestri (minuscoli) e Maestri (maiuscoli) quelli di Tradizione".
Se per "guide" intendi [e stando alle tue affermazioni pare proprio questo: "maestri seppur "minuscoli"] non mi pare un granché logico e coerente ti pare gentile Atisha?
Non dimentichiamo che una "guida" è tale in virtù di un obbiettivo ben preciso da raggiungere ma soprattutto conosce i pericoli, i vizi, le tendenze dell'anima per esperienza diretta poichè ha già completato un certo cammino [con alcune singolari e debite eccezioni] in termini spirituali. E quindi, non si da per nulla il caso che un Maestro autentico non riassuma in sé contemporaneamente i due aspetti: di "guida" (anche se il termine è viziato non poco - e mi chiedo se forse non sia il caso di definirlo "buon educatore"] e solo successivamente del titolo di Maestro. Maestro dopotutto è un titolo ottenuto per meriti concreti e - in genere - sono proprio coloro che impegnandosi grazie agli orientamenti della "guida" - hanno raggiunto a loro volta la destinazione, la grazia o il dono della "vista".
In virtù poi del fatto che la vera "guida" vera resti ben aldisopra di entrambi e contemporaneamente riposi nel segreto dei Cuori. Sarebbe un vero guaio che l'aspetto per così dire "sentimentale" prenda il sopravvento rivestendosi di stima sociale o di un inappropriato riflesso (comunque secondario se non in forma di "cascate" sia pur in forme disinteressatamente filantropiche) rispetto al fine della comprensione intellettuale e della progressiva realizzazione spirituale.
Senza troppi misteri o elitismi questi dopotutto sono solo consigli di massima e orientamenti che chiunque potrà reperire nei testi di autori perennialisti come René Guenon, F. Schuon, A. Cooomaraswamy, Burckardt etc. etc.
Belle letture ma....