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12-07-2004, 12.28.09 | #8 |
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
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"NON COGITO ERGO SUM."
E il tuo antenato Atisha cosa diceva?
Diceva la stessa cosa che dici tu e nella sostanza dico io.. che dicono Tutti sotto forme diversificate..senza purtroppo avere la possibilità di comunicare tra loro, perchè c'è la mente di mezzo. Quel tipo di Comunicazione e apprendimento (esente da avarizie spirituali ed invidie..proteso solo all'unione) è conseguenza di sintesi e solo uno Spirito "sveglio" ha possibilità, sperimentando, di rilassarsi in tutto ciò, comparando... Om Benzra Sato Hung! atisha (minuscolo..in rispetto all'antenato ) |
12-07-2004, 18.23.59 | #9 |
Ospite
Data registrazione: 12-07-2004
Messaggi: 34
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il cartesiano " cogito ergo sum", cioè" penso quindi esisto", mise in crisi il pèensiero filosofico occidentale, che aveva ammesso reale tutto quanto è oggetto della conoscenza dell' uomo, mentre l' affermazione di Cartesio rendeva certa solo l' esistenza del soggetto pensante. In realtà esiste solo ciò che sente in senso lato, ossia che percepisce,e ciò che è sentito ossia percepito; quindi le cose che non sentono e sono percepite saltuariamente, esistono solo allorchè sono percepite. Inoltre le cose che sono percepite non esistono in sé come vengono percepite: la loro realtà- al di là delle limitazioni del soggetto percepiente- è la realtà della sostanza idifferenziata. Sicchè gli oggetti che cadono sotto la nostra attenzione, come noi li percepiamo esistono solo nella nostra percezione. Quindi se venissero meno le limitazioni percettive sparirebbero gli oggetti, e non saremmo noi a non percepirli più, pur essendo essi ancora esistenti oggettivamente,ma l' inverso: non esisterebbero più in quanto noi non li percepiremmo più. Il nostro sentirsi d' esistere, la coscienza di esistere, non è legata all' io, essendo quest' ultimo il prodotto delle limitazioni, e quindi non viene mai meno.
Ultima modifica di leo 82 : 12-07-2004 alle ore 18.33.14. |