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31-05-2002, 19.29.29 | #4 |
Messaggi: n/a
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Hiram, perdonami, ma che senso ha la tua domanda?
Eppoi che c'entra Dio in mezzo? Dovremmo stare davvero qui a disquisire se Dio tollera il male o se è parte di esso??? Tu DAVVERO credi che un essere umano possa darti una risposta che sia quella vera? Davvero credi che esista una risposta? Tanto vale chiedersi se è più saporita l'aria fritta o alla brace... No davvero, spiegami da dove nasce la tua domanda e, soprattutto, dove vorresti andare a parare... |
31-05-2002, 23.45.18 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-05-2002
Messaggi: 71
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x visechi
Se riuscissi a guardarti dentro, non trovi il male, trovi solo Beatitudine e felicita'. Il male e' generato da persone che non hanno la consapevolezza di quello che fanno.
Prima di tutto vivere nella realta' non significa dover star male delle sofforenze altrui! E' una scusa inutile per sembrare piu' sensibile. Acettare che avvenga ed esserne consapevole si, ma soffrirne non serve proprio a niente! E spero sarete d'accordo altrimenti e' meglio piantare li'! E poi immagina di vivere in un mondo dove tutti hanno raggiunto un certo livello di consapevolezza e sapessero a quale infelicita' vanno in contro se fanno del male ad altri; il male sparirebbe. Risultato dipende solo dal vivello di consapevolezza delle persone, partendo proprio da noi stessi ovviamente. |
01-06-2002, 00.38.53 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
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Per Hiram 777
Prima di tutto un saluto. In secondo luogo, mi sto chiedendo cosa possa esserti saltato in mente d’aprire una discussione di tale portata. Ti rendi conto di quanto sia complesso l’argomento da te toccato? Su questo quesito ci hanno sbattuto la testa fior fiore di pensatori, senza mai riuscire ad approdare ad una qualche soluzione che possa essere ritenuta minimamente soddisfacente. Hummmm! Ho la netta sensazione che tu voglia riservarci un’esoterica (…ho il libro…) sorpresa; lasciarci parlare e magari azzannare fra noi e poi piombare con qualche trovata in chiave gnostica o ermetica (… lo sto leggendo…). Sarebbe veramente interessante… Resto in attesa (… piano, piano…). Per questo motivo, ho, ancora una volta, intenzione di soccombere alla sollecitazione e, quindi, mi proverò a fornirti una risposta che mi auguro sia breve e chiara. Iniziamo subito: a) Sono certo che quando ti riferisci al “male” non alludi a quello provocato, direttamente o indirettamente, volontariamente o involontariamente, dall’uomo. In caso contrario non potrei che affermare, qui con scarso timore di essere smentito, che la colpa di questo male non potrebbe essere accollata altri che all’uomo stesso e alla sua colpevole idiozia. b) Sono altrettanto certo che non vuoi alludere neanche al male di vivere; quello incontrato da Montale… ricordi: “Spesso il male di vivere ho incontrato: era il rivo strozzato che gorgoglia, era l’incartocciarsi della foglia riarsa, era il cavallo stramazzato. Bene non seppi, fuori del prodigio Che schiude la divina Indifferenza: era la statua nella sonnolenza del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato” (Ossi di seppia . 1925) Ti risponderei tranquillamente che questo male è insito nella vita. Per un materialista, potrebbe o dovrebbe essere strettamente legato alla crescita culturale; per un credente alla perdita della propria identità spirituale e alla necessità (quasi fisiologica) di ritrovarla. Nel primo caso, mi verrebbe quasi da dire che nella storia dell’uomo, man mano che il progresso tecnologico è cresciuto, è cresciuta, parallelamente, la sua vocazione alla speculazione; tale propensione credo sia la causa diretta del senso di vulnerabilità di cui questo forum è colmo. Diversamente, nel caso del credente (limitiamoci ai cristiani, per i buddisti il discorso si complicherebbe – per loro non esiste un creatore così come l’intendiamo noi), la percezione dell’allontanamento dal proprio Creatore, determina un’ansiosa ricerca tesa al ricongiungimento dell’uomo (inteso come umanità – l’anima mundi, diresti tu) con Dio. In entrambi i casi, sarei quasi tentato di affermare (semplificando al massimo il discorso) che “il male di vivere” è strettamente unito all’uomo rappresentando un elemento inscindibile del suo animo. Detto questo ne attribuirei, in ogni caso, la responsabilità alla cultura (intesa come percezione di un problema e capacità di ragionarci attorno con la mente e col cuore/spirituale). Fin qui non troppe difficoltà; sempre che il mio ragionamento non sia frutto di un rincoglionimento totale e sempre che non si riesca a reperire una qualche argomentazione atta a smontarlo completamente. c) Ho la sensazione che le cose si complicherebbero non poco allorché, concluso l’esame delle cause riconducibili direttamente all’uomo e alla sua cultura, provassimo a prendere in esame il “male” che nessuno, neanche il più dogmatico pensatore, potrebbe in alcun caso attribuire o far dipendere dall’agire umano. Sto parlando del male e del conseguente dolore derivante dal verificarsi di catastrofi naturali: cicloni, inondazioni, eruzioni vulcaniche, terremoti, maremoti etc… Penso che tu voglia alludere proprio a questa terza categoria di sofferenze. Immagino che converrai con me sul fatto che questo patimento non possa in alcun modo essere ascritto al comportamento dell’uomo, o alla sua malafede, o cupidigia, o vigliaccheria. In questo caso, almeno questa volta, l’umanità (l’anima mundi) è innocente. A chi o a cosa accollare dunque la responsabilità di tanto dolore? Il quesito è di difficilissima soluzione… un credente non avrebbe alcuna difficoltà ad addebitarla dogmaticamente all’empietà del genere umano; un materialista esclusivamente a fenomeni naturali senza andar troppo a sottilizzare sull’assurdità della nostra condizione di esseri catapultati, senza chiederlo, in un mondo che spesso e volentieri, incomprensibilmente, ci si rivolta contro per magari farci perire ancor prima di essere riusciti a percepire il fatto che esistiamo, o immediatamente dopo la nascita. Perché? Io, non sapendomi decidere ne per una soluzione, né per l’altra – le trovo entrambi alquanto insoddisfacenti – non posso far altro che rinunciare a fornirti una risposta… il che, a ben vedere, mi espone ad un’intensificazione del senso di vulnerabilità e della sensazione d’assurdo che già fortemente avvertivo prima di cimentarmi in questa impresa. Essendo tu, Hiram 777, la causa prima di tale crescita del mio disagio, ho deciso di vendicarmi e di fornirti una risposta che forse ti sorprenderà: “la causa della terza categoria di “male” è l’ermetismo (…libro interessante…). Nella visione del mondo elaborata da Ficino (esoterico, gnostico, alchimista, mago del XV° secolo), l’universo è governato da regole ferree che riconducono all’Unicità; in particolare la terra e i suoi abitatori (gli umani) sarebbero posti sotto la diretta influenza degli astri che, appunto, regolano l’intero loro agire. Viene così a realizzarsi un determinismo cogente delle sfere astrali sulla realtà terrestre (…neanche troppo pesante…). Ergo, gli astri sono causa e raccordo di tutti i nostri mali, anche dei terremoti, e la “dottrina” che li eleva a tale rango - decreto io - non può essere che altrettanto colpevole”. Mi sono proprio vendicato. E’ ovvio che, impossibilitato a fornire una risposta seria e sostenibile per la terza categoria di “male”, ho voluto divertirmi e fare uno scherzo che mi auguro non offenda nessuno. Ciao a tutti |
02-06-2002, 10.14.33 | #8 |
Ospite
Data registrazione: 24-04-2002
Messaggi: 10
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* visechi
Il tuo risentimento é perfettamente giustificato e non può che rendermi lieto. Ovviamente non é del tuo stato di sofferenza che godo ma del fatto che, volenti o nolenti, quando si fanno delle "rilfessioni" su un argomento del genere, si finisce inevitabilmente nel metafisico e vengono a galla le più profonde ed insospettabili filosofie di vita. Ho trovato molto interessante la tua... Purtroppo per te, per quanto riguarda Marsilio Ficino ti mancano le chiavi di lettura per comprendere la sua concezione di magia naturale, quindi non mi stupisco del fatto che tu ti sia limitato ad una interpretazione letterale. Non giudicare il regalo dalla carta in cui é avvolto... * Morfeo Chiaramente non mi aspetto che sulla nostro pianeta possa esserci un uomo in grado di darmi una simile risposta...più semplicemente sono interessato alle opinioni altrui, nella speranza di poter imparare quanto più possibile. Sono qui per apprendere da chiunque abbia la pazienza di insegnarmi... Per quanto riguarda Dio ed il suo rapporto con il bene ed il male avrei da proporti un'idea: Sintesi Tesi Antitesi Che ne pensi/ate di questo triangolo? Potrebbe andar bene? |
03-06-2002, 02.01.28 | #10 |
Ospite
Data registrazione: 29-05-2002
Messaggi: 11
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Il concetto di bene e male è talmente relativo. Come si fa a parlarne... eppure forse ci sono un bene ed un male che possono essere presi come "quasi" assoluti.
Parlo di quello che è bene o male in natura, quello che non sottostà a giudizi morali ma che è "semplicemente" funzionale al mantenimento dell'esistenza. La natura ci offre veramente molti spunti di riflessione: praticamente tutti gli esseri viventi si sono sviluppati ed avoluti in presenza di alcuni elementi, forse è per questo che ogni pianta su questo pianeta si orienta verso la luce e forse è per questo che ogni essere umano, pur nella sua maggior complicazione, si rivolge verso la luce dell'amore. Deve esserci un qualche motivo per cui la selezione naturale ha fatto sviluppare la nostra specie con questo bisogno che, per quanto ci sforziamo di negarlo, ci condiziona pesantemente. Forse è per questo che anche facendo azioni che per alcuni sono "male" molti uomini si sentono realizzati e felici. Forse è per questo che, per quanto tu possa fare nel mondo materiale, e per quanto molti uomini ti acclamino come uomo di "bene", non sarai mai soddisfatto fino a quando non ti sentirai amato e in grado di amare. Buona vita a tutti |