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26-01-2004, 08.55.32 | #23 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-06-2003
Messaggi: 114
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Re: bene..bene..(rieccomi)
Citazione:
Immagino Sté che tu stia parlando dei 21 grammi che dicono il corpo perda nei tre giorni dopo la morte, sarebbe facile confutare quello che dici pesandolo sotto-vuoto ad esempio! Ma forse non lo fanno perchè è davvero come dici tu. Una cosa che mi stupisce invece è il fatto che nel caso di morte violenta i 21 grammi (non parlo apposta di anima) impiegano più tempo a distaccarsi dal corpo, fino a tre giorni. Notate che la maggior parte delle religioni si attendono tre giorni prima di seppellire un corpo? Inoltre Vi riporto questa velina ANSA, RUSSIA: SCIENZIATO AFFERMA AVER FOTOGRAFATO L'ANIMA DELL'UOMO Uno scienziato russo afferma di essere riuscito a fotografare l'anima al momento della morte. Konstantin Korotkov sarebbe riuscito a fotografare, con apparecchiature speciali, le oscillazioni fosforescenti del campo elettromagnetico intorno al corpo di un morto che permarrebbero per un periodo fra 8 e 48 ore. (ANSA). Personalmente credo che l'anima sià ciò che ci rende vivi, non posso provarlo, ma d'altra parte anche il gravitone non l'ha mai visto nessuno, però la forza di gravità continua ad essere una cosa che accompagna la vita di tutti noi. Ciaoooo! |
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26-01-2004, 10.42.37 | #25 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-06-2003
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Citazione:
Credo che questa frase si possa utilizzare a favore di tutti e due, infatti non essendo dimostrabile una o l'altra ipotesi, almeno per il momento, a nulla serve discuterne cercando prove inconfutabili. Discutiamo di ciò che pensiamo, di ciò che crediamo e delle argomentazioni che ci portano a farlo. Una cosa voglio aggiungere, chi crede veramente nell'anima non ha bisogno di crederci attraverso prove materiali, così come quando ti fidi della persona amata, non lo fai perchè sei sicuro, lo fai e basta! Mi rendo conto che questo sia più facile da capire solo per chi ha fede. |
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26-01-2004, 11.31.40 | #26 |
Ospite abituale
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Messaggi: 131
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chiariamo alcuni punti...
L'esistenza dell'anima può essere dedotta ( esistono numerosi passaggi di
logica metafisica ) dalle operazioni intellettuali e volitive dell'essere umano: si tratta di deduzioni che usano il principio di non contraddizione che è il fondamento e l'inizio del ragionamento stesso. Le strade che il ragionamento può percorrere per dimostrare l'esistenza dell'anima non sono di tipo sperimentale perché queste valgono solo per le cose che si possono percepire con i sensi. La sperimentazione presuppone, da parte dello sperimentatore, un dominio e quindi una certa superiorità sulla cosa su cui sperimenta: questa, infatti, deve essere a sua disposizione, deve poterla vedere, toccare, sezionare, deve poter riprodurre il fenomeno che studia. Volere una prova sperimentale dell'esistenza dell'anima significherebbe abbassare l'anima al rango degli enti materiali e quindi sbagliarsi già metodologicamente su quello che essa è. La scienza di tipo sperimentale deve riconoscere i suoi limiti e la sua impotenza in merito al problema dell'esistenza dell'anima: essa non può affermare o negare l'esistenza dell'anima. Con il termine anima, che deriva da ànemos - soffio, vento -, si intende il principio primo dell'attività di tutti gli esseri viventi. Nell'uomo, la natura dell'anima è immateriale anche se essa informa il corpo e costituisce con esso un'unica sostanza: il modo di agire manifesta il modo di essere e alcune operazioni intellettive e volitive dell'essere umano, pur procedendo dal corpo, trascendono il mondo materiale dimostrando che non possono avere il corpo come unico soggetto. L'esistenza dell'anima spirituale è dimostrabile per via logico deduttiva: essa si deduce dall'esistenza di tre attività umane che trascendono il corpo e la materia stessa. Queste attività sono la conoscenza intellettiva ( da non confondere con la semplice conoscenza sensitiva ), l'autocoscienza o conoscenza riflessa o riflessione, il desiderio della felicità assoluta e quindi dell'eternità. La dimostrazione dell'esistenza dell'anima non appartiene alla scienza sperimentale ma alla scienza metafisica o filosofia prima che studia i principi primi e più universali della realtà: queste due scienze, pur essendo autonome non possono, però, essere considerate separate o antitetiche perché la metafisica si occupa di quegli elementi primi di conoscenza che sono il presupposto del ragionamento stesso e della stessa argomentazione scientifica. Gli scienziati, studiando il funzionamento delle cose, fanno un uso continuo del principio di causalità e di finalità ma in genere non si chiedono che cos'è il principio di causalità e di finalità, né si chiedono da quali nozioni basilari derivino questi principi e, quando lo fanno, anche se non se ne rendono conto, stanno uscendo dal settore sperimentale e si pongono considerazioni di carattere metafisico. La metafisica o filosofia prima, cioè il ragionamento sui primi principi della realtà, non è in antitesi con la scienza sperimentale perché studia il presupposto della stessa scienza sperimentale, cioè studia tutto ciò che viene assunto come premessa dalla stessa ricerca sperimentale. La scienza sperimentale, per esistere, ha bisogno di presupposti metafisici e di scelte etiche che non possono essere misurati e dimostrati con i mezzi della scienza sperimentale stessa. Presupposti Metafisici ed etici che istituiscono la scienza sperimentale e ne permettono la continuità: 1) Che esista una realtà indipendente dalla nostra mente 2) che questa realtà sia ordinata 3) che essa sia comprensibile 4) che sia un bene indagarla: Scrive Einstein:" Senza la convinzione che con le nostre costruzioni teoriche è possibile raggiungere la realtà, senza convinzione nell'intima armonia del nostro mondo, non potrebbe esserci scienza. Questa convinzione è, e sempre sarà, il motivo essenziale della ricerca scientifica. In tutti i nostri sforzi in ogni drammatico contrasto fra vecchie e nuove interpretazioni riconosciamo l'eterno anelito d'intendere, nonché l'irremovibile convinzione dell'armonia del nostro mondo, convinzione ognor più rafforzata dai crescenti ostacoli che si oppongono alla comprensione". Oltre questi presupposti metafisici, la scienza sperimentale, per esistere, necessita di un fondamentale presupposto etico: si deve, infatti, presupporre che - il risultato del lavoro scientifico sia importante nel senso che sia degno di essere conosciuto -. E- sottolinea Max Weber- " qui evidentemente hanno le loro radici tutti i nostri problemi. Giacché questo presupposto non può essere a sua volta dimostrato con i mezzi della scienza". Dunque, dietro la scienza c'è una scelta etica: la scelta del valore della conoscenza. La scienza è resa possibile dall'imperativo che ci comanda di acquisire conoscenza, sempre più conoscenza, sempre - migliore - conoscenza. "" Dedurre dalle operazioni intellettuali e voltive che nell'uomo c'è qualcosa che va oltre l'uomo come materialità non significa aver chiarito questo qualcosa. Un ente spirituale cioè non puramente materiale ( e pertanto non misurabile con la scienza sperimentale ) resta propriamente un "mistero", cioè un qualcosa che supera la natura. Pertanto nessuno potrà mai capire l'essenza dell'anima, né come l'anima è stata creata, né come si è connessa al corpo durante le fasi evolutive, né come si connette al corpo nel momento della fecondazione. La nozione di anima non entra nel dominio della scienza sperimentale La stessa filosofia greca, sul problema dell'anima, reputava necessaria una Rivelazione. Ogni rivelazione dà luogo a forme di teologia: cioè all'uso della ragione e quindi del principio di non contraddizione, ma all'interno dei dati rivelati. |
26-01-2004, 12.30.41 | #27 |
iscrizione annullata
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Messaggi: 457
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Invito all'Osservatore (o Testimone)
Ecco la mente che parte in vorticose rappresentazioni di se stessa...
e la meta è ancora lontana... talmente lontana da non essere neanche presa in considerazione... Si propongono tematiche, elucubrazioni mentali (volgarmente chiamate seghe), ma mai e poi mai sperimentazioni.. o quel qualcosa che possa avvicinarsi a grandissime linee a ciò che più comunemente è chiamata Coscienza...o sviluppo della Consapevolezza (intesa come Osservazione mentale).. Quando si saprà osservare i propri pensieri (percezioni, emozioni e tutte le varie attività "mentali").. si scoprirà un'azione nuova, appunto l'Osservazione..e da questo osservare potrà nascere una nuova "fiamma" vitale continua e permanente... sta a voi scoprire di cosa si tratta anzichè continuare a supporre o rincorrere tendenze o false apparenze dettate dalla propria e dall'altrui mente..... |
26-01-2004, 12.37.21 | #28 | |||||
Ospite abituale
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Re: chiariamo alcuni punti...
Messaggio originale inviato da viandanteinattuale
Citazione:
Cmq, sono d'accordo con te, L'ANIMA NON è DIMOSTRABILE TRAMITE IL METODO SCIENTIFICO. La metafisica è valida, ...ma nella storia...non ha mai dato poi così tante certezze. Non ha valore generale di dimostrazione. Ci si muove in un campo di credenze, opizioni e non scienza. Non dimostrabilità. Citazione:
Citazione:
Citazione:
E' per questo motivo che al primo anno di filosofia c'è un esame di "psicologia generale", per non cadere in queste false credenze. -l'intelletto è fonte del cervello, emerge da una struttura di reti di neuroni e sinapsi. se modifichi una di queste reti, rischi di modificare l'intelletto. Se sei predisposto a 70 anni ti viene l'halzaimer e non riconosci nemmeno i figli. Con l'halzaimer le cellule del cervello subiscono dei danni. Ciò influisce sull'anima? E' da centinaia di anni che si è a conoscenza del funzionamento dell'intelletto, dei modelli mentali e DEI LORO LIMITI. -L'AUTOCOSCIENZA? stesso discorso, completamente terrena, completamente sperimentabile, è la coscienza di se, del proprio corpo materiale, di quello che ci sta attorno. -il desiderio di felicità...... ma ...SUVVIA.... è A CAUSA DI QUESTO TERZO PUNTO CHE L'UOMO SI è INVENTATO L'ETERNITà DELL'ANIMA... Citazione:
Te stai cercando di porre alla base della scienza una rivelazione religiosa. Questa di cui parli, non è la scienza moderna. |
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26-01-2004, 14.50.23 | #29 |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-01-2004
Messaggi: 39
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Qui c'è qualcuno meglio di me, in quanto mi ritengo un ignorante che cerca di seguire un percorso interiore diverso da quello che qualunque libro possa mai insegnarti ... piuttosto spesso sono proprio loro il filtro alla verità, che può spiegarti il mio punto di vista meglio di come riuscirei a fare io ... e lei non è ignorante, ma una psicologa .....
Però se mi consenti io avrei impostato la discussione con: "Esiste l'anima ? Voi cosa ne pensate ?" piuttosto che con: "L'anima non esiste e voi siete tutti creduloni ..." A volte è una questione di approccio e rispetto per il pensiero altrui, e con un pizzico di umiltà puoi imparare molte cose in più a dispetto di un esame di psicologia generale.... E ti rispondo proprio con una psicoterapeuta. Però con la tua giovane età mi spiego la veemenza con cui vuoi delle risposte ..... Io credo che se vuoi imparare davvero qualcosa, non leggere un libro ... ma parla con qualcuno .... questa frase non è mia, ma spesso mi ci rispecchio. Eccoti un articolo preso da un sito: http://www.ipnosiregressiva.it/animascient.html trai le tue conclusioni.... Un abbraccio. Millo |
26-01-2004, 16.11.39 | #30 | |
Vivi!
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Citazione:
Condivido che ha sicuramente più senso credere nello sperimentabile (anche se possiamo definirlo illusorio rispetto al Tutto e reale rispetto all'Uomo), che nel non-sperimentabile e/o dimostrabile (illusorio rispetto la relatività umana che sperimenta ciò che lo circonda solo in base ai suoi "sensori"). L'uomo deve vivere la vita in virtù di essere uomo e non in virtù di ciò che presumibilmente si potrà essere o si è stati. Ultima modifica di Marco_532 : 26-01-2004 alle ore 16.14.24. |
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