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17-09-2014, 15.40.00 | #22 | |
Moderatore
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Riferimento: La Chiesa e l'atteggiamento spirituale di Papa Francesco e G Paolo 2
Citazione:
A parte il fatto che qui la questione non verte in particolare sul giudizio del Papa o della Chiesa o della dottrina sugli omosessuali ma sul complessivo insegnamento degli ultimi pontefici (ad esclusione di Benedetto XVI che si è dimesso forse anche perché non se la sentiva di assumersi la responsabilità di portare il Cristianesimo al disastro) quel che leggo qui sopra mi sembra un malriuscito tentativo di mirrorclimbing. Se l'inclinazione non è peccato, allora non lo è qualunque inclinazione, compresa quella di chi vorrebbe uccidere il vicino di casa (e poi non lo fa) e quindi anche l'inclinazione mafiosa non è peccato, e meno che mai l'inclinazione di un pedofilo che avrebbe il desiderio di andare con i bambini ma poi non ci va. Se è vero che l'omosessualità è una inclinazione, lo è anche la pedofilia perché entrambe venivano un tempo definite "perversioni sessuali" anche dalla scienza medica e inserite nel novero delle patologie psichiatriche, e solo recentemente sull'onda delle pressioni delle lobby gay l'omosessualità è stata espunta dall'elenco delle patologie registrate dall'OMS. E allo stesso modo sono inclinazioni il sadismo, il masochismo, la zoofilia, la necrofilia eccetera, tutte catalogabili nell'ambito delle perversioni (o deviazioni) di cui sopra. E se vogliamo guardare anche l'essere mafioso è una inclinazione, perché la mafia è innanzitutto un modo di pensare e concepire la società secondo determinate gerarchie, e i "metodi mafiosi" sono tali e condannabili solo se paragonati ad un diverso tipo di legalità, quella dello Stato. Ma dal punto di vista del Pontefice è irrilevante quale sia la legge che vige o il tipo di istituzioni che comandano, ma l'importante dovrebbe essere la conformità ai dettami della dottrina morale della Chiesa. S. Tommaso scrive che "soggetto del peccato è la volontà" e quindi il peccato si concretizza quando si sottomette la volontà alle passioni (o "inclinazioni") anziché alla ragione. Perché vi sia il peccato non è quindi necessario che un atto si concretizzi, ma basta la consapevole e volontaria intenzione di compierlo. Infatti nella confessione all'inizio della messa si chiede perdono per aver peccato "in pensieri, parole, opere e omissioni", dunque anche il solo pensiero può essere peccato e inoltre gli ultimi due comandamenti stigmatizzano non atti ma "desideri"; il solo desiderare qualcosa di peccaminoso è già di per sé peccato, e la Chiesa l'ha sempre insegnato. Questo per rispondere alla presunta "illogicità" o paradosso di un atto peccaminoso che proviene da una inclinazione (status) che peccato non è: per rimanere al caso in questione e con riferimento alla dottrina espressa da S. Tommaso l'inclinazione omosessuale non è peccato; il desiderio di avere rapporti omosessuali è già peccato poiché la volontà è sottomessa alla passione che segue quella inclinazione, mentre correttamente dovrebbe sottomettersi alla ragione che, avendo compreso che quel comportamento è peccaminoso, può controllare la volontà e impedire che l'inclinazione abbia la meglio. Il rapporto (atto) omosessuale in sé è ovviamente peccato. Niente di illogico, quindi, e lo stesso ragionamento vale per qualunque inclinazione. Ma anche se volessimo ammettere, per amore di discussione, che oltre all'inclinazione non fosse peccato nemmeno il desiderio non saremmo comunque rientrati nel caso in questione, perché la domanda e la risposta di cui si parla non presuppone alcun pentimento, o ravvedimento, o mutamento di convinzione; non si dice "i gay sono bene accetti a patto che ammettano che l'omosessualità è peccato e si impegnino alla più assoluta castità", cosa del resto affermata da sempre nella Chiesa, ma si fa intendere che la preferenza sessuale in sé "nulla osta" ad una vita pienamente conforme ai dettami della Chiesa stessa. In questo caso si accolgono i gay in quanto tali, con la loro libertà di vivere pienamente la loro sessualità "disordinata". Lo stesso problema si pone con le donne divorziate, che sono pienamente conformi alla morale cattolica a patto che non si risposino. Se la Chiesa ha adottato delle regole in termini di sessualità, e tali regole sono fra l'altro piuttosto recenti ed enfatizzate da altri atti clamorosi come la proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione e la santificazione di Maria Goretti, non si comprende come mai ora cambia idea, se non sull'onda delle idee dominanti nella società a cui la Chiesa si vuole adeguare per attirare "fedeli". Ma in questo caso abdica completamente al suo ruolo di guida per farsi essa stessa guidare dal popolo e dai suoi "tiramenti". Il fatto è che questo Papa non è affatto mosso da un afflato intellettuale e spirituale ma solamente da un mero sentimento di solidarietà umana, e fa di tutto per confermarlo in ogni occasione, tanto che si parla già della santificazione dell'arcivescovo Romero, eminente esponente di quella cosiddetta "teologia della liberazione" che non so quanto abbia a che fare con la liberazione ma certamente non ha nulla a che fare con la teologia. |
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17-09-2014, 16.03.50 | #23 | |
Moderatore
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Riferimento: La Chiesa e l'atteggiamento spirituale di Papa Francesco e G Paolo 2
Citazione:
Sinceramente volevo dire un'altra cosa. Magari mi sono espresso male. In sostanza credo che la Chiesa non dovrebbe, come forse tu auspichi, adattarsi ai tempi attuali. Al contrario dovrebbe tornare all'antica purezza quando, pur di non tradire la propria inflessibile testimonianza di fede, non temeva nulla. Nemmeno di essere letteralmente sbranata dalle fiere. Quella era una Chiesa che, guarda caso, godeva di ottima salute. Sia nel senso della qualità che della quantità. Quando affermo che i tempi attuali sono difficili ed ingenerosi invito a fare appello a tutta la compassione di cui siamo capaci verso gli altri e anche noi stessi naturalmente. Dico questo perchè troppo spesso ascolto e leggo di critiche feroci alla Chiesa ma anche a tutto il resto e poi, a ben guardare, il criticante, non è questo esempio di cristallina purezza che ci aspetteremmo da cotanta, superba, asprezza. E mi viene in mente la pagliuzza e la trave...... |
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17-09-2014, 16.43.30 | #24 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La Chiesa e l'atteggiamento spirituale di Papa Francesco e G Paolo 2
** scritto da donquixote:
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Dispiace ma non è così. Come Papa Francesco ci ricorda: "Il problema non è essere peccatori, ma non pentirsi dei peccati, non avere vergogna di quello che abbiamo fatto. Nonostante Pietro fosse un peccatore, Gesù mantenne la sua promessa di costruire su di lui la sua Chiesa. Pietro era un peccatore, ma non corrotto. Peccatori sì, tutti: corrotti, no". Siamo tutti peccatori, tutti cadiamo, anche se ci promettiamo che non lo faremo di nuovo. La debolezza della nostra volontà, il peso e l’attrazione della tentazione. Il pentimento è la via d'uscita dal labirinto della tentazione e del peccato. L' obiettivo può essere solo l'amore. La Chiesa accoglie non solo gli omosessuali, ma tutti coloro che volendo partecipare attivamente (poi se parliamo per amore di discussione o di entrare in Chiesa anonimamente per pregare o turistare è un'altra cosa) in Essa si sono precedentemente pentiti (chi cerca il Signore, e ha buona volontà). Se vuoi vivere liberamente e pienamente la sessualità disordinata, mai potrai esercitare ruoli di modello morale o spirituale in Chiesa, è questa è già una condanna: non puoi fare questo perché hai fatto quest'altro e non ti sei pentito. Pace&Bene |
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17-09-2014, 17.02.44 | #25 | |
Nuovo ospite
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Riferimento: La Chiesa e l'atteggiamento spirituale di Papa Francesco e G Paolo 2
Citazione:
Mi chiedi come e' possibile recuperarsi da uno stato naturale ? E' possibile , come e' possibile quando si tratti di psicosi , di aspetti della psiche che inducono ad atteggiamenti coatti eliminabili e l'istinto sessuale cos'e' se non uno stato naturale ? In ogni caso prendo atto che per te la tendenza omosessuale non e' uno stato naturale coatto vuoi che provenga dai geni vuoi che provenga dalla psiche , per te e' una scelta libera . Anche se , ripeto , affiancare a psicologico , l'aggettivo volontario , voluto ecc . e' un errore : dire che e' uno stato psicologico non e' affatto uguale a dire che si ha capacita' di scelta libera. Solo non mi spiego , se e' una scelta libera perché essere omosessuale astenendosi dalla pratica sessuale non sia allora peccato . Sulle fandonie e sulla lealta' bohhh non capisco cosa vuoi dire ..... sorvolo . |
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17-09-2014, 20.20.01 | #26 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La Chiesa e l'atteggiamento spirituale di Papa Francesco e G Paolo 2
** scritto da nikelise:
Citazione:
Te lo spiego subito, poiché dire, pensare, credersi, di essere omosessuale, senza avere un rapporto sessuale, una relazione sentimentale, omosessuale, è come dire, pensare, credersi, di essere cocainomane, senza mai aver sniffato, o alcolista senza mai aver ingerito alcool, ecc. ecc., ossia, non esiste, è vaneggiare, o se esiste, è davvero un supercaso psichiatrico. P.S. = penso che questo scritto di Papa Francesco quando ancora Cardinale, non lasci alito ad eventuali convenienti interpretazioni sul suo condannare o meno l'omosessuale che non cerca il Signore o i matrimoni non naturali secondo Vangelo: "Qui pure (nei matrimoni gay) c'è l'invidia del Demonio, attraverso la quale il peccato entrò nel mondo: un’invidia che cerca astutamente di distruggere l'immagine di Dio, cioè l’uomo e la donna che ricevono il comando di crescere, moltiplicarsi e dominare la terra. Non siamo ingenui: questa non è semplicemente una lotta politica, ma è un tentativo distruttivo del disegno di Dio." (Card. Jorge Mario Bergoglio) Ultima modifica di Duc in altum! : 18-09-2014 alle ore 00.11.32. |
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17-09-2014, 22.45.04 | #27 | |
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Riferimento: La Chiesa e l'atteggiamento spirituale di Papa Francesco e G Paolo 2
Citazione:
Interessante. Mutatis mutandis : se io volessi fortemente rubare (nel senso di pensare spesso al rubare, e mi coccolassi l'idea di come-quando-dove rubare) ma poi non lo facessi...magari per la sola paura di essere colta in flagranza... sarei una cattolica perfetta? |
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17-09-2014, 22.59.35 | #28 | |
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Riferimento: La Chiesa e l'atteggiamento spirituale di Papa Francesco e G Paolo 2
Citazione:
Ora ho capito perchè parlavi di stare su scherzi a parte. Secondo questo Padre Angelo...si può commettere peccato anche quando, senza volerlo nè saperlo, chi cerca "il peccato e lo scandalo" lo rintraccia - sine titulo - guardando e valutando "a vista" il prossimo e i fatti del prossimo! (penso con Cristiana Tenerezza ai tanti Lavoratori fuori sede che magari dividono un monolocale con un altro per stare dentro alle spese.... Sarà il caso di informarli che secondo Padre Angelo possono essere peccatori perchè ...se li guarda uno che pensa al mondo gay...può costui essere turbato dal pensiero di quel che potranno fare da soli! Davvero siamo finiti su scherzi a parte! |
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18-09-2014, 09.31.11 | #29 | |
Moderatore
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Riferimento: La Chiesa e l'atteggiamento spirituale di Papa Francesco e G Paolo 2
Citazione:
Do per scontato che la frase che hai riportato sia veramente di Papa Francesco, e se è così non posso che notare che è l'ennesima frase che va contro la dottrina, o è quantomeno confusa. La dottrina infatti insegna che tutti gli uomini sono corrotti dal peccato originale, e quindi la corruzione è parte integrante della natura umana. Non si può non essere corrotti, ma si può non essere peccatori seguendo i dettami della morale, della fede e della ragione a cui la volontà si deve sottomettere. La Chiesa dunque accoglie i corrotti poiché tutti lo sono, e se non vi fossero corrotti e bisognosi di salvezza la Chiesa sarebbe del tutto inutile, ma non può accogliere i peccatori che vogliono rimanere tali, ovvero che non fanno atto di pentimento e non si impegnano a cambiare i propri pensieri e i propri comportamenti. Nel caso di specie gli omosessuali vogliono essere accolti nella Chiesa in quanto tali (se la loro rimanesse solo una "inclinazione" non vi sarebbe alcun problema perché il fatto che siano omosessuali o meno non rileverebbe, come se fossero biondi o con la pelle colorata) e di fatto rimangono nel peccato, quindi la loro richiesta è semplicemente quella di eliminare dalla dottrina e dalla morale cattolica la qualifica di comportamento disordinato e peccaminoso attribuita all'omosessualità. Nella sostanza non si può non notare che come anche per la discussione in atto (e si può facilmente immaginare quale sarà l'esito...) sulla questione che riguarda i divorziati risposati e che poi si sposterà sul ruolo delle donne nella Chiesa e il matrimonio dei sacerdoti le regole vengono sempre più spesso adattate alle mutate esigenze degli uomini, cosa corretta poiché il sabato è fatto per l'uomo e non viceversa, ma il problema è che queste esigenze non sono affatto dettate da un uso corretto o comunque migliore della ragione, quanto da un aumentata incidenza dei sentimenti, delle passioni, dei desideri, in una parola della concupiscenza. La concupiscenza in tutte le sue forme è ciò che muove l'uomo odierno e la Chiesa, che l'ha combattuta da sempre sia dal punto di vista dottrinale che da quello morale ora si sta piegando ad essa in modo sempre più evidente, trasformando la Chiesa di Dio in quella degli uomini, e il popolo di Cristo in quello di Barabba. |
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18-09-2014, 11.23.04 | #30 | |
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Riferimento: La Chiesa e l'atteggiamento spirituale di Papa Francesco e G Paolo 2
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Condivido e mi piace come dice il popolo di face book , mezzo dal quale sono lontanissimo . Tornando agli atteggiamenti spirituali c'e' da dire che la misura non e' certo la maggiore qualita' degli integralisti, perche' ci vuole coraggio ad accostare l'inclinazione , meglio l'essere omosessuali , con l'essere mafiosi , quando i primi quando praticano secondo la propria inclinazione, agiscono compromettendo semmai esclusivamente la propria sfera interiore mentre il mafioso nei comportameti delittuosi che tiene , lede in misura elevatissima non solo se stesso ma tutta la collettivita' e le generazioni future . Comunque a proposito degli atteggiamenti spirituali e dell'esigenza di un ritorno allo Spirito originario di Gesu' , cosa che vedo nei 2 Papi di cui parliamo e di cui ha dottamente parlato Paul11 , c'e' un racconto provocatorio , forte , assai aspro e duro , direi quasi scioccante per chi e' strettamente legato alla Chiesa e alla sua funzione ma bello per me e di eccezionale significato e profondita' , all'interno dei Fratelli Karamazof di Dostoevskiy ed e' la '' leggenda del grande inquisitore '' , lo trovate su internet . In questo racconto breve Ivan racconta a suo fratello Aliosa una storia fantastica di Gesu' che ritorna sulla terra a Siviglia ai tempi dell'inquisizione e immediatamente riconosciuto viene subito imprigionato dal Grande Inquisitore un vecchio esangue di novantanni . Di notte questi lo va a trovare in cella e gli racconta , in estrema sintesi , come Lui , GESU' in verita' non ami veramente l'uomo perche' gli ha dato il compito impossibile , terribile ed irragiungibile di vivere secondo un amore LIBERO ED INCONDIZIONATO, compito che l'uomo non puo' assolvere e che il vero motivo della sua angoscia e della sua infelicita' . Gli dice come abbia sbagliato a non accettare i consigli del grande spirito del male nel deserto quando gli suggeri' di governare il mondo e assoggetttare l'uomo con i MIRACOLI , IL MISTERO E L'AUTORITA' . In questo modo avrebbe veramente dimostrato di amare l'uomo , incapace di seguirlo sulla strada sublime di quell'amore libero incondizionato , offrendogli un modo piu' semplice di vivere secondo i falsi dettami di quei 3 strumenti di asservimento dell'uomo . La colpa di Gesu' sarebbe stata quella di essere venuto al tempo sulla terra per diffondere un messaggio utile solo per pochi eletti ma miliardi di persone , a causa di questo messaggio , sarebbero state condannati a soffrire . Dice , il grande inquisitore, che , invece , ad amare veramente l'uomo e' lui , sono loro , cioe' la Chiesa che ha preso su di se' il peso di governare e condurre l'uomo appunto secondo l'illusione del miracolo , del mistero e dell'autorita' . Perche' loro , questo e' il grande segreto , avrebbero deciso di stare con lui con lo spirito che tento' Gesu'e questo per amore vero dell'uomo!!! In questo breve , quasi autonomo racconto nel mezzo del romanzo , Dostoyeski , per mezzo di Ivan , lancia una provocazione al fratello di questi Aliosa fervente di fede il quale replica decisamente nel modo che non vi anticipo . E' un racconto sublime , per come e' scritto , per la profonda erudizione degli argomenti che affronta e per lo scavo psicologico sull'uomo . Queste poche mie righe sono meno di zero rispetto a quanto e' in questo breve racconto . Ve lo consiglio e chiedo scusa fin d'ora ai piu' sensibili sul tema . |
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