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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 11-04-2008, 11.15.57   #31
crepuscolo
viandante
 
Data registrazione: 19-11-2006
Messaggi: 199
Riferimento: L'attaccamento

Citazione:
Originalmente inviato da tmusa
Non per contraddirti, ma per invitarti a considerare che ogni attaccamento, qualsiasi esso sia, trova sempre nella mente il suo punto di ancoraggio. Se io sono devoto ad un'idea è più ovvio e semplice da compendere che siamo nel dominio dei concetti mentali; ma se sono incline ad una sensazione, per esempio quella della buona tavola, tanto per dirne una, solo in superficie vi è "attaccamento" al gusto del cibo o del vino; in profondità è sempre la mente coinvolta. Tanto è vero che le forme patologiche di rapporto con il cibo, per esempio le anoressie, sono dette malattie mentali.
In sostanza anche quelle che consideriamo "sensazioni" come le "passioni" sono tutti "attaccamenti" mentali. Diciamo così, gli attaccamenti alle sensazioni, comunemente chiamati "vizi" non sono così differenti dagli attaccamenti psicologici, quali possono essere le ideologie o le credenze.
Sia gli uni che gli altri vanno risolti con i mezzi adatti, senza una distinzione che non mi sembra sussitere. E' importante sciogliere questi legami perché essi instaurano in noi una dittatura di abitudini condizionanti, innescando il perpetuo circolo vizioso di: bisogno, ricerca, soddisfazione e rinascita del bisogno; all'interno di questo circolo vizioso la mente è irretita e la sua luce ne viene offuscata.
Per cui è vitale rescindere questi legami. Se si vuole proggredire, of course.
No! il tuo è un ragionamento che non è "conoscenza" Ci sono attaccamenti mentali e volendo possono essere tutti ...il mangiare, il dormire, il bere, pur neccessità del corpo possono diventare giochi nevrotici, e , gli stessi possono essere solo necessità soddisfatte al momento giusto da parte del corpo...es. lampante: Vai in bagno se ne hai bisogno, è il corpo che lo richiede, non ci vai per soddisfare il tuo desiderio perchè se non c'è nulla da svuotare, nulla svuoti ...per il cibo in genere si può soddisfare una necessità del corpo ma, il più delle volte, soddisfare o non soddisfare (castigare) un desiderio mentale. La mente è sempre offuscata e irretita, fa la volpe, ma mostra sempre il suo pelo fulgido è nella sua natura...dovresti ormai osservarla e capire i suoi giochi, tu non c'entri in questo suo giocare, tu sei libero, non dovresti farti condizionare nè nel mangiare, nè nel sacrificio purificatore dal cibo, sono la stessa identica cosa, ma forse c'è attaccamento al gioco e uscirne è impossibile
crepuscolo is offline  
Vecchio 11-04-2008, 12.23.56   #32
Mirror
Perfettamente imperfetto
 
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Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
Lasciare maturare il non attaccamento

Spesso, in molti di noi, nasce la voglia di non essere più attaccati a cose, situazioni, stati d'animo... perché capiamo che in ciò sta la causa della nostra sofferenza, dolore, disagio. Quindi si cerca una via per arrivare al non attaccamento, per imparare ad arrivare alla liberazione dagli attaccamenti. Però se anche il non attaccamento poi diventa una ideologia, un nuovo attaccamento, siamo punto e daccapo. L'ottenimento del non attaccamento, secondo me, non è mai un atto di volontà: perchè questi elimina un attaccamento, sempre creato dal senso dell’ego, ma ne crea subito un altro, ancor più nascosto e sottile. Crea, come minimo, l'aspettativa di vedere i risultati del nuovo stato, di cui ci si vanta, al quale poi orgogliosamente e nuovamente ci si aggrappa. E dal quale, quindi, rinascerà ancora sofferenza. Solo la grazia che sorge dall'abbandono a quello che siamo, compresi i nostri limiti, attaccamenti, debolezze, può gradualmente distaccarci dagli oggetti dell'attaccamento. Ciò ci rende profondamente umani e meno egoisti, orientati da un bisogno di essere speciali. Che fare dunque per andare oltre gli attaccamenti, se proprio lo vogliamo, ma senza ritornare nella trappola del circolo vizioso? Niente, oltre che osservare compassionevolmente i nostri attaccamenti e lasciare che si stacchino da soli quando sono giunti a maturazione, quando hanno svolto tutta la loro funzione pedagogica. Quando non hanno più senso d'esistere, hanno fatto il loro corso, siamo noi, per primi, ad abbandonarli. Nel caso invece vogliamo ingaggiare una lotta con loro, buttandoli fuori della porta a forza, rischiamo di vederli molto facilmente rientrare sotto altra forma dalla finestra. Perché ancora ci appartengono, non sono stati riconosciuti per quello che sono e perchè ci sono. Perciò, non è con la lotta ma con la comprensione e compassione che ci liberiamo da essi. Pazientemente, rilassati. Come fa la natura con i tempi necessari per portare ogni seme diverso alla sua fioritura.

Mirror is offline  
Vecchio 11-04-2008, 15.03.17   #33
Yam
Sii cio' che Sei....
 
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Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
Riferimento: L'attaccamento

Citazione:
Originalmente inviato da andre2
eppure parli spesso dell'importanza della pratica, perchè?

Ha risposto un po Mirror. Anche se non sembra, e' proprio di pratica che si sta parlando.
Ci sono diversi approcci storici alla pratica, di diverse scuole....piu' o meno profondi.
La profondita' la si evince proprio da un particolare sapore della comprensione.....
Yam is offline  
Vecchio 11-04-2008, 20.22.26   #34
andre2
Ospite abituale
 
Data registrazione: 13-11-2007
Messaggi: 258
Riferimento: L'attaccamento

Citazione:
Originalmente inviato da Noor
Certo,come potrebbe farlo fuori,cosa cambia?
ho inserito il paradosso perchè yam ha detto che il risvegliato se ne va dal monastero.
i motivi possono essere due:
è schifato del monastero;
oppure va fuori perchè c'è più bisogno della sua compassione.
ma yam dice che il monastero non è un samsara migliore di quello fuori.
andre2 is offline  
Vecchio 11-04-2008, 23.55.21   #35
robbybass
Ospite abituale
 
Data registrazione: 16-03-2008
Messaggi: 101
Riferimento: L'attaccamento

Ciao Fallibile.

Mi dispiace che tu non abbia colto il profondo senso del biglietto dell'autobus.
Guardare se stessi nella quotidianità è molto più realistico che non in
preda al condizionamento spirituale dei monasteri, che pervade il visitatore.
La vita nel monastero è realtà quotidiana per i suoi inquilini che infatti si
comportano come noi.Anzi credo che i divieti rendano alcuni desideri molto
più violenti.
L'osservare se stessi con distacco nei gesti ,nelle parole,nelle intenzioni è
quanto di più utile si possa fare per scoprire -cosa- ci lega,ci condiziona.
Se sei a casa tua guardati attorno, tutto quello che vedi è messo lì per
tenere in piedi una bugia e per convincere gli altri che tu sei il signor Fallibile
che non sei e che non sarai mai.

Salute a tutti.
robbybass is offline  
Vecchio 12-04-2008, 11.56.50   #36
fallible
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Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
Riferimento: L'attaccamento

Salve e buon giorno a tutti!
devo premettere che nei miei 56 anni di vita in un monastero buddhista o quanto altro ne ho trascorsi una ventina di giorni ed è chiaro che non credo che lì ci sia la "verità", ne avrei passati di più, questo non toglie che in particolari luoghi sia più "semplice" trovare un posizionamento, riguardo all'accadente ,più distaccato e meno critico(si è tra le altre cose in ferie ). L'osservatore è sempre presente nel mio agire quotidiano, è un allenemento che è nel mio intimo...chiaramente anche nel comprare il biglietto dell'autobus ci può essere consapevolezza,e anche nel non comprarlo, dipende da chi compie l'azione, quel "so" di mirror credo che volesse intendere l'azione inserita nel dhamma e non certo la "correttezza civica"(anche se c'è un certo parallelismo) dell'atto; è però in un certo senso , diciamo, stiracchiato voler vedere "la chiave di tutto" in un comportamento civico, tutto qui; il voler dare soluzioni è attaccamento. claudio
fallible is offline  
Vecchio 12-04-2008, 12.59.23   #37
Noor
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L'avatar di Noor
 
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
Riferimento: L'attaccamento

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Originalmente inviato da fallible
il voler dare soluzioni è attaccamento.
Quindi ,secondo te claudio,il comprendere senza doverci lottare ,perchè sarebbe fornire ulteriore attaccamento ( e ciò che in fondo ha detto Mirror) significa voler fornire una soluzione,e non invece capire che la Consapevolezza è sempre l'unica soluzione? (senza idealizzarla,o concettualizzarla ,chiaramente)
ciao
Noor is offline  
Vecchio 12-04-2008, 16.38.29   #38
Yam
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Messaggi: 4,124
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Citazione:
Originalmente inviato da fallible
Salve e buon giorno a tutti!
devo premettere che nei miei 56 anni di vita in un monastero buddhista o quanto altro ne ho trascorsi una ventina di giorni ed è chiaro che non credo che lì ci sia la "verità", ne avrei passati di più, questo non toglie che in particolari luoghi sia più "semplice" trovare un posizionamento, riguardo all'accadente ,più distaccato e meno critico(si è tra le altre cose in ferie ). L'osservatore è sempre presente nel mio agire quotidiano, è un allenemento che è nel mio intimo...chiaramente anche nel comprare il biglietto dell'autobus ci può essere consapevolezza,e anche nel non comprarlo, dipende da chi compie l'azione, quel "so" di mirror credo che volesse intendere l'azione inserita nel dhamma e non certo la "correttezza civica"(anche se c'è un certo parallelismo) dell'atto; è però in un certo senso , diciamo, stiracchiato voler vedere "la chiave di tutto" in un comportamento civico, tutto qui; il voler dare soluzioni è attaccamento. claudio

L'esempio del biglietto dell'autobus e' stato (da me) fatto per distinguere tra la via della rinuncia, quella della trasformazione e la via diretta.
Lo ripeto, anche se lo ho gia' detto:
se rinuncio per paura della multa...e' diverso che se rinuncio perche' sono consapevole del motivo per cui si paga il biglietto.
Riportato al sentiero spirituale cosa significa?
Che se e' una emozione a guidare la nostra mente (la paura) siamo ancora lontani dalla vera comprensione ...che viene dalla Consapevolezza di (del) Se'.
Yam is offline  
Vecchio 12-04-2008, 16.42.18   #39
fallible
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Salve e buon pomeriggio!
sorry noor (ma non è una chat ) sarà per il giro in bici o per aver fatto le faccende domestiche ma non ho capito un tubo di quello che hai postato ;
per comprendere devo lottare? no non credo devo cum-prendere ,prendere con, accogliere, contemplare e rilasciare ; la Consapevolezza è un modo di osservare l'impermanenza ,lo scrivere il voler dare soluzioni è attaccamento.
è un modo un pò contorto per dire che non c'è soluzione non dovendoci essere attaccamento claudio
fallible is offline  
Vecchio 12-04-2008, 17.17.59   #40
Noor
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Riferimento: L'attaccamento

Citazione:
Originalmente inviato da fallible
devo cum-prendere ,prendere con, accogliere, contemplare e rilasciare ; la Consapevolezza è un modo di osservare l'impermanenza ,lo scrivere il voler dare soluzioni è attaccamento.
Ho solo affermato,claudio,ciò che stai dicendo.
Ed è ciò che ha detto Mirror come dicevo:dire cioè che la chiave è la Consapevolezza, non significa aggrapparsi ad una soluzione,e quindi attaccamento.
Se però di questa conclusione ne facciamo solo un concetto invece che esperienza...allora sì che ci attacchiamo a quel concetto.
Non so se così è più chiaro..
Buona domenica
Noor is offline  

 



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