Non so se per amare veramente gli altri sia necessario sacrificare qualcosa del proprio ego.
Spesso queste due cose vengono espresse come una conseguente dell'altra, ma qualcosa non mi convince dek tutto in questo.
L'amore non si esprime attraverso rinunce-
E' il sentimento che si prova nei riguardi di una persona, di un animale, di una situazione, non quello che facciamo per loro.
Nel momento in cui mi sforzo a fare qualcosa che la mia mente ritiene giusta per gli altri, non credo di amare sul serio e l'azione mi costa fatica.
Quando invece mi sento più aperta all'amore qualsiasi fatica non conta e la mia forza è qualcosa che va oltre quelle che io conosco come mie reali possibilità.
Non credo che ragionare aiuti in questo processo, ma non so spiegare bene perchè ho questa sensazione.
Ho notato però qualcosa di me stessa: quando l'azione che io compio è dettata un po' dal senso del dovere rimane abbastanza sterile, anche se a me costa molta fatica; quando la compio senza rendermene ben conto, spontaneamente, sono gli altri che mi fanno notare i suoi benefici, perchè io non mi sono neanche resa conto di averli prodotti.
Sto pensando agli occhi di un conoscente che credeva di dover morire dopo poco e a come mi abbiano fatto dimenticare tutto il resto, con gioia l'ho sentito accanto. Non ho provato sforzo: io volevo stargli accanto in quei momenti, dava serenità a me condividere quel suo lottare per la vita.
Ha fatto tutto l'apertura all'amore e non ha prodotto che bene per tutti e due.
Tempo dopo ho saputo che quel momento per lui è stato vitale.
So solo che cos'è che non ho fatto entrare in quel momento ed è la paura, quella è stata sbattuta furi dalla mia incoscienza.
E non ho ascoltato chi mi consigliava di lasciar perdere perchè poi alla sua morte avrei sofferto per essermi lasciata coinvolgere.
Ed ora ho solo un amico in più.
Impariamo ad amare noi stessi principalmente, poi credo che il resto un po' si sciolga.
l'amore forzato non è amore, ed allora è meglio niente, a mio parere.
Un abbraccio a tutti