ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
23-10-2007, 17.24.45 | #5 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
|
Riferimento: Atei-Credenti: dialogo impossibile
Salve e buon pomeriggio!
Io credo Io, ateo, ritengo che sia possibile costruire un'etica facendo riferimento solo all'uomo e alla sua razionalità (e quindi suscettibile di evoluzione). Io credo Il credente invece ritiene che esista un'etica assoluta, scritta da dio, valida in ogni tempo e in ogni luogo; inoltre spesso ritiene gli atei moralmente inferiori. Io credo Io, ateo, credo che si possa essere buoni, amare gli altri e migliorare la società facendo ricorso alla sola ragione e senza necessità di ipotizzare vite ultraterrene ed ipotecare presunti paradisi. Io credo Il credente, viceversa, è convinto che si possa fare solo attraverso dio (o cristo) e in funzione della salvezza eterna, della resurrezione finale e del giudizio (che assegnerà agli altri "fuoco eterno e stridor di denti"). Benvenuto tra i credenti claudio |
23-10-2007, 23.06.12 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-04-2007
Messaggi: 169
|
Riferimento: Atei-Credenti: dialogo impossibile
Anch'io credo che il dialogo sia possibile,
accetto ogni genere di consigli, mi metto dalla parte degli atei,anche se non amo definirmi così, ma per le problematiche che stiamo affrontando qui,va benissimo. Il mio consiglio verso i credenti è: non pensate che gli altri non abbiano voglia di fare sforzi.Quando parlo con un'amica cattolica,lei mi dice:è troppo facile dire che si conduce una vita corretta,non basta,se non ci si avvicina a certi "obblighi".Troppo facile. E mi adduce questioni del tipo:le mie scelte di vita non sono semplici ,eppure le faccio,perchè ho fede.Non so ,si riferisce alle privazioni,ai vizi capitali,forse. Questa è,per una non credente come me,un'offesa. Significa che,noi,siccome pensiamo infantilmente,scioccamente e bassamente solo al mondo terreno,ci comportiamo come delle marionette mosse solo dal loro cervello meccanico.Prendiamo sempre la via più facile perchè tanto,più o meno,indicativamente ,non abbiamo una coscienza,nè pensiamo,nè ci preoccupiamo del nostro prossimo,nè del nostro futuro, nè siamo capaci di affrontare un problema o una sofferenza perchè siamo troppo attaccati al mondo terreno,abbiamo una visione ristretta,cerchiamo le prove dell'esistenza di Dio. E quando ci imbattiamo in questioni religiose siamo sciocchi,volutamente testardi,e vogliamo abusare del nostro proprio cervello(ma non era questo lo strumento con cui pensiamo??). Uno di voi ha scritto che la fede è un'esperienza intima,che ognuno trova col suo proprio cammino,ma allora,perchè ogni persona che cerca di saperne di più la mozzate con queste frasi? E' questo che fate,è come se voleste intendere che nel vostro mondo non c'è posto per gente di bassa lega come gli atei. Bè iniziate a moderare questi toni (non mi riferisco al forum,è un "voi" generale), che forse poi non sentiremo il bisogno di puntualizzare ogni vostra sillaba, e forse riusciremo ad ascoltare con una migliore disposizione. |
23-10-2007, 23.35.31 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-10-2007
Messaggi: 51
|
Riferimento: Atei-Credenti: dialogo impossibile
Citazione:
Spesso ho intrattenuto discorsi interessanti con cristiani che avevano valori etici simili ai miei, ma questi discorsi non arrivavano mai ad alcuna conclusione, tranne nel caso in cui ci astressimo dal discorso "fede". Per avere un dialogo costruttivo si dovrebbe essere ad armi pari e per me ad armi pari significa io ti dimostro e provo le mie tesi e solo dopo tu sei costretto a dimostrare e provare la valididtà della tua antitesi. La fede, tuttavia, per sua natura non ha bisogno di prove ergo cade il fondamento del discorso. Come ho già detto con molti cristiani si può discutere di cose interessanti. Purtroppo quei cristiani moderati costituiscono un cerchio più esterno che, volente o nolete, protegge un cerchio più piccolo, quelli dei fondamentalisti religiosi, quelli dei preti che vorrebbero intromettersi sempre e comunque, quello della chiesa che mangia alle nostre spalle (mai visto il lusso vaticano?) e così via... E' quella cerchia ristretta che mi impaurisce (in America li chiamano teo-cone con altri nomi, visto Jesus Camp?) tanto quanto mi impaurisce quella dei fondamentalisti islamici. |
|
23-10-2007, 23.40.38 | #9 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-06-2007
Messaggi: 710
|
Riferimento: Atei-Credenti: dialogo impossibile
Citazione:
Carina! Prodigio della stupenda lingua italiana? Prodigio di una sua felicemente scaltra lettura? Prima di addentrarci in ogni supposto prodigio... propongo un mini-tuffo nella concreta realtà (compresa quella immensa della lingua italiana, sempre magnifica): il "credere" di "credo in Dio" è intransitivo; il "credere" di "io ritengo che", INVECE, è transitivo. (dizionario per verificare). Con lo stesso metro si potrebbe scoprire un altro prodigio: quello dei termini prefissati da "in-trans...". Scioccherellona io... mi viene subito in mente "in-transigente" che poi mi diventa parente stretto di "in-tollerante". Mannaggia che caos .... ma chi "crede" in dio (e quindi usa l'intransitivo) non dovrebbe essere esempio di tolleranza (= transigenza)? Sarà sbagliata questa genialmente complicatissima lingua italiana.... o sarà che intransigentemente credere in dio..... comporterebbe (nel senso che dovrebbe comportare) l'intrasegente fedeltà ad uno dei più splendidi esempi di Tolleranza che siano mai stati concepiti? ....Con la conseguenza che chi ... vive "credere" come intransitivo essendo intransigente... per primo tradisce il senso VERO della intransitività Sempre magica lingua italiana! (Consolazione certa e, francamente, non da poco). |
|
24-10-2007, 00.38.34 | #10 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-06-2007
Messaggi: 213
|
Riferimento: Atei-Credenti: dialogo impossibile
Citazione:
Mi dispiace leggere ciò che scrivi. In primo luogo perché, navigando in questo forum, non ho incontrato persone, che si ritengono credenti, che assumono una posizione di "superiorità": sarebbe un paradosso poiché la superbia va contro gli insegnamenti di Cristo. In secondo luogo perché uno dei compiti del "credente" è proprio quella di aiutare il prossimo ad intraprendere il cammino verso la Verità; cammino che verrà fatto insieme: chi si ritiene di avere più esperienza, la metta a disposizione degli altri, per il bene comune. "Ama il tuo prossimo come te stesso!". Nel mio piccolo, spero ardentemente di farlo! |
|