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Vecchio 23-10-2007, 14.58.11   #1
Eretiko
Ospite abituale
 
Data registrazione: 11-10-2007
Messaggi: 663
Atei-Credenti: dialogo impossibile

Seguendo un pò questo forum mi è sembrato di cogliere l'impossibilità di un dialogo costruttivo tra atei e credenti.
Il punto di maggior controversia non mi sembra essere l'ovvio concetto che per i primi dio non esiste mentre per i secondi sì (per cui si potrebbe discutere inutilmente all'infinito), quanto invece sulle conseguenze etiche di tali contrapposizioni.

Io, ateo, ritengo che sia possibile costruire un'etica facendo riferimento solo all'uomo e alla sua razionalità (e quindi suscettibile di evoluzione).

Il credente invece ritiene che esista un'etica assoluta, scritta da dio, valida in ogni tempo e in ogni luogo; inoltre spesso ritiene gli atei moralmente inferiori.

Io, ateo, credo che si possa essere buoni, amare gli altri e migliorare la società facendo ricorso alla sola ragione e senza necessità di ipotizzare vite ultraterrene ed ipotecare presunti paradisi.

Il credente, viceversa, è convinto che si possa fare solo attraverso dio (o cristo) e in funzione della salvezza eterna, della resurrezione finale e del giudizio (che assegnerà agli altri "fuoco eterno e stridor di denti").

Sono secondo me concezioni incocialibili tra chi mette al centro l'uomo (la sua ragione che evolve) e chi invece dio e il suo riflesso dell'uomo-imperfetto.
Eretiko is offline  
Vecchio 23-10-2007, 16.19.55   #2
Giorgiosan
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
Riferimento: Atei-Credenti: dialogo impossibile

Non credo che sia impossibile.
A mio parere occorre la consapevolezza che ci sono un grande numero di ostacoli e che le "due parti" devono fare un passo indietro: chi crede potrebbe ammettere che talvolta si predica un dio talmente improbabile che l'ateismo è una giusta reazione;
e chi non crede dovrebbe togliere dal suo "campo" intellettuale tutti i pregiudizi riguardanti le religioni e le varie chiese o la vita pratica dei credenti....bisognerebbe anche che si arrivasse ad una definizione condivisibile del concetto "dio".
Non è impossibile ma richiede pazienza e tenacia...e desiderio di cercare la verità...perlomeno quella verità che convince autenticamente.
Giorgiosan is offline  
Vecchio 23-10-2007, 16.38.08   #3
Martino Giusti
Ospite abituale
 
Data registrazione: 09-10-2007
Messaggi: 98
Riferimento: Atei-Credenti: dialogo impossibile

Sono daccordo con te e comunque mi chiedo e ti chiedo: visto che è impossibile trovare compromessi vale la pena "perdere" il prezioso tempo in sterili discussioni che porterebbero a nulla?
Martino Giusti is offline  
Vecchio 23-10-2007, 16.57.03   #4
freedom
Moderatore
 
L'avatar di freedom
 
Data registrazione: 16-10-2003
Messaggi: 1,503
Riferimento: Atei-Credenti: dialogo impossibile

Citazione:
Originalmente inviato da Eretiko
Seguendo un pò questo forum mi è sembrato di cogliere l'impossibilità di un dialogo costruttivo tra atei e credenti.
Forse tra "cattivi" atei e "cattivi" credenti.
Citazione:
Originalmente inviato da Eretiko
Io, ateo, ritengo che sia possibile costruire un'etica facendo riferimento solo all'uomo e alla sua razionalità (e quindi suscettibile di evoluzione).
Dio o non Dio l'etica DEVE essere condivisa da tutti! Quanto alla suscettibilità di evoluzione sarei molto prudente. Certi principi durano sino a che dura l'uomo.
Citazione:
Originalmente inviato da Eretiko
Il credente invece ritiene che esista un'etica assoluta, scritta da dio, valida in ogni tempo e in ogni luogo; inoltre spesso ritiene gli atei moralmente inferiori.
L'etica è scritta nei nostri cuori (Legge Interiore) e la coscienza ci aiuta a non dimenticarcene. Sulla pretesa superiorità morale dei credenti è frutto del tuo pensiero ma non corrisponde al vero.
Citazione:
Originalmente inviato da Eretiko
Io, ateo, credo che si possa essere buoni, amare gli altri e migliorare la società facendo ricorso alla sola ragione
E' certamente possibile ma molto più difficile. E' più facile ancorarsi ad un ideale stabile, ultraterreno. Quelli terreni sono molto "ballerini".
Citazione:
Originalmente inviato da Eretiko
Il credente, viceversa, è convinto che si possa fare solo attraverso dio (o cristo) e in funzione della salvezza eterna, della resurrezione finale e del giudizio (che assegnerà agli altri "fuoco eterno e stridor di denti").
Un pò infantile come visione. Amare Dio dovrebbe essere altra cosa.
Citazione:
Originalmente inviato da Eretiko
Sono secondo me concezioni incocialibili tra chi mette al centro l'uomo (la sua ragione che evolve) e chi invece dio e il suo riflesso dell'uomo-imperfetto.
Su questo hai ragione: l'uomo è IMPERFETTO. E metterlo al centro di ogni cosa è sostanzialmente sbagliato.
freedom is offline  
Vecchio 23-10-2007, 17.24.45   #5
fallible
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
Riferimento: Atei-Credenti: dialogo impossibile

Salve e buon pomeriggio!
Io credo Io, ateo, ritengo che sia possibile costruire un'etica facendo riferimento solo all'uomo e alla sua razionalità (e quindi suscettibile di evoluzione).

Io credo Il credente invece ritiene che esista un'etica assoluta, scritta da dio, valida in ogni tempo e in ogni luogo; inoltre spesso ritiene gli atei moralmente inferiori.
Io credo Io, ateo, credo che si possa essere buoni, amare gli altri e migliorare la società facendo ricorso alla sola ragione e senza necessità di ipotizzare vite ultraterrene ed ipotecare presunti paradisi.

Io credo Il credente, viceversa, è convinto che si possa fare solo attraverso dio (o cristo) e in funzione della salvezza eterna, della resurrezione finale e del giudizio (che assegnerà agli altri "fuoco eterno e stridor di denti").

Benvenuto tra i credenti claudio
fallible is offline  
Vecchio 23-10-2007, 17.55.07   #6
alessiob
Ospite abituale
 
Data registrazione: 16-10-2005
Messaggi: 749
Riferimento: Atei-Credenti: dialogo impossibile

x fallibile: Se essere ateo vuol dire credere allora la salute è una malattia.





Ciao
alessiob is offline  
Vecchio 23-10-2007, 23.06.12   #7
aile
Ospite abituale
 
Data registrazione: 26-04-2007
Messaggi: 169
Riferimento: Atei-Credenti: dialogo impossibile

Anch'io credo che il dialogo sia possibile,
accetto ogni genere di consigli,
mi metto dalla parte degli atei,anche se non amo definirmi così,
ma per le problematiche che stiamo affrontando qui,va benissimo.


Il mio consiglio verso i credenti è:
non pensate che gli altri non abbiano voglia di fare sforzi.Quando parlo con un'amica cattolica,lei mi dice:è troppo facile dire che si conduce una vita corretta,non basta,se non ci si avvicina a certi "obblighi".Troppo facile.
E mi adduce questioni del tipo:le mie scelte di vita non sono semplici ,eppure le faccio,perchè ho fede.Non so ,si riferisce alle privazioni,ai vizi capitali,forse.

Questa è,per una non credente come me,un'offesa.
Significa che,noi,siccome pensiamo infantilmente,scioccamente e bassamente solo al mondo terreno,ci comportiamo come delle marionette
mosse solo dal loro cervello meccanico.Prendiamo sempre la via più facile perchè tanto,più o meno,indicativamente ,non abbiamo una coscienza,nè pensiamo,nè ci preoccupiamo del nostro prossimo,nè del nostro futuro,
nè siamo capaci di affrontare un problema o una sofferenza perchè siamo troppo attaccati al mondo terreno,abbiamo una visione ristretta,cerchiamo le prove dell'esistenza di Dio.
E quando ci imbattiamo in questioni religiose siamo sciocchi,volutamente testardi,e vogliamo abusare del nostro proprio cervello(ma non era questo lo strumento con cui pensiamo??).
Uno di voi ha scritto che la fede è un'esperienza intima,che ognuno trova col suo proprio cammino,ma allora,perchè ogni persona che cerca di saperne di più la mozzate con queste frasi?
E' questo che fate,è come se voleste intendere che nel vostro mondo non c'è posto per gente di bassa lega come gli atei.

Bè iniziate a moderare questi toni (non mi riferisco al forum,è un "voi" generale),
che forse poi
non sentiremo il bisogno di puntualizzare ogni vostra sillaba,
e forse riusciremo ad ascoltare con una migliore disposizione.
aile is offline  
Vecchio 23-10-2007, 23.35.31   #8
ERRI8013
Ospite abituale
 
Data registrazione: 21-10-2007
Messaggi: 51
Riferimento: Atei-Credenti: dialogo impossibile

Citazione:
Originalmente inviato da Eretiko
Seguendo un pò questo forum mi è sembrato di cogliere l'impossibilità di un dialogo costruttivo tra atei e credenti.
Il punto di maggior controversia non mi sembra essere l'ovvio concetto che per i primi dio non esiste mentre per i secondi sì (per cui si potrebbe discutere inutilmente all'infinito), quanto invece sulle conseguenze etiche di tali contrapposizioni.

Io, ateo, ritengo che sia possibile costruire un'etica facendo riferimento solo all'uomo e alla sua razionalità (e quindi suscettibile di evoluzione).

Il credente invece ritiene che esista un'etica assoluta, scritta da dio, valida in ogni tempo e in ogni luogo; inoltre spesso ritiene gli atei moralmente inferiori.

Io, ateo, credo che si possa essere buoni, amare gli altri e migliorare la società facendo ricorso alla sola ragione e senza necessità di ipotizzare vite ultraterrene ed ipotecare presunti paradisi.

Il credente, viceversa, è convinto che si possa fare solo attraverso dio (o cristo) e in funzione della salvezza eterna, della resurrezione finale e del giudizio (che assegnerà agli altri "fuoco eterno e stridor di denti").

Sono secondo me concezioni incocialibili tra chi mette al centro l'uomo (la sua ragione che evolve) e chi invece dio e il suo riflesso dell'uomo-imperfetto.

Spesso ho intrattenuto discorsi interessanti con cristiani che avevano valori etici simili ai miei, ma questi discorsi non arrivavano mai ad alcuna conclusione, tranne nel caso in cui ci astressimo dal discorso "fede".

Per avere un dialogo costruttivo si dovrebbe essere ad armi pari e per me ad armi pari significa io ti dimostro e provo le mie tesi e solo dopo tu sei costretto a dimostrare e provare la valididtà della tua antitesi. La fede, tuttavia, per sua natura non ha bisogno di prove ergo cade il fondamento del discorso.

Come ho già detto con molti cristiani si può discutere di cose interessanti. Purtroppo quei cristiani moderati costituiscono un cerchio più esterno che, volente o nolete, protegge un cerchio più piccolo, quelli dei fondamentalisti religiosi, quelli dei preti che vorrebbero intromettersi sempre e comunque, quello della chiesa che mangia alle nostre spalle (mai visto il lusso vaticano?) e così via...

E' quella cerchia ristretta che mi impaurisce (in America li chiamano teo-cone con altri nomi, visto Jesus Camp?) tanto quanto mi impaurisce quella dei fondamentalisti islamici.
ERRI8013 is offline  
Vecchio 23-10-2007, 23.40.38   #9
donella
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Data registrazione: 30-06-2007
Messaggi: 710
Riferimento: Atei-Credenti: dialogo impossibile

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Originalmente inviato da fallible
Salve e buon pomeriggio!
Io credo Io, ateo, ritengo che sia possibile costruire un'etica facendo riferimento solo all'uomo e alla sua razionalità (e quindi suscettibile di evoluzione).

Io credo Il credente invece ritiene che esista un'etica assoluta, scritta da dio, valida in ogni tempo e in ogni luogo; inoltre spesso ritiene gli atei moralmente inferiori.
Io credo Io, ateo, credo che si possa essere buoni, amare gli altri e migliorare la società facendo ricorso alla sola ragione e senza necessità di ipotizzare vite ultraterrene ed ipotecare presunti paradisi.

Io credo Il credente, viceversa, è convinto che si possa fare solo attraverso dio (o cristo) e in funzione della salvezza eterna, della resurrezione finale e del giudizio (che assegnerà agli altri "fuoco eterno e stridor di denti").

Benvenuto tra i credenti claudio

Carina!

Prodigio della stupenda lingua italiana?

Prodigio di una sua felicemente scaltra lettura?

Prima di addentrarci in ogni supposto prodigio... propongo un mini-tuffo nella concreta realtà (compresa quella immensa della lingua italiana, sempre magnifica): il "credere" di "credo in Dio" è intransitivo; il "credere" di "io ritengo che", INVECE, è transitivo. (dizionario per verificare).

Con lo stesso metro si potrebbe scoprire un altro prodigio: quello dei termini prefissati da "in-trans...". Scioccherellona io... mi viene subito in mente "in-transigente" che poi mi diventa parente stretto di "in-tollerante".

Mannaggia che caos .... ma chi "crede" in dio (e quindi usa l'intransitivo) non dovrebbe essere esempio di tolleranza (= transigenza)?

Sarà sbagliata questa genialmente complicatissima lingua italiana.... o sarà che intransigentemente credere in dio..... comporterebbe (nel senso che dovrebbe comportare) l'intrasegente fedeltà ad uno dei più splendidi esempi di Tolleranza che siano mai stati concepiti?

....Con la conseguenza che chi ... vive "credere" come intransitivo essendo intransigente... per primo tradisce il senso VERO della intransitività

Sempre magica lingua italiana! (Consolazione certa e, francamente, non da poco).
donella is offline  
Vecchio 24-10-2007, 00.38.34   #10
Rising Star
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Data registrazione: 29-06-2007
Messaggi: 213
Riferimento: Atei-Credenti: dialogo impossibile

Citazione:
Originalmente inviato da aile
(...) Questa è,per una non credente come me,un'offesa.
Significa che,noi,siccome pensiamo infantilmente,scioccamente e bassamente solo al mondo terreno,ci comportiamo come delle marionette
mosse solo dal loro cervello meccanico.Prendiamo sempre la via più facile perchè tanto,più o meno,indicativamente ,non abbiamo una coscienza,nè pensiamo,nè ci preoccupiamo del nostro prossimo,nè del nostro futuro,
nè siamo capaci di affrontare un problema o una sofferenza perchè siamo troppo attaccati al mondo terreno,abbiamo una visione ristretta,cerchiamo le prove dell'esistenza di Dio.
E quando ci imbattiamo in questioni religiose siamo sciocchi,volutamente testardi,e vogliamo abusare del nostro proprio cervello(ma non era questo lo strumento con cui pensiamo??).
Uno di voi ha scritto che la fede è un'esperienza intima,che ognuno trova col suo proprio cammino,ma allora,perchè ogni persona che cerca di saperne di più la mozzate con queste frasi?
E' questo che fate,è come se voleste intendere che nel vostro mondo non c'è posto per gente di bassa lega come gli atei. (...)

Mi dispiace leggere ciò che scrivi.
In primo luogo perché, navigando in questo forum, non ho incontrato persone, che si ritengono credenti, che assumono una posizione di "superiorità": sarebbe un paradosso poiché la superbia va contro gli insegnamenti di Cristo.
In secondo luogo perché uno dei compiti del "credente" è proprio quella di aiutare il prossimo ad intraprendere il cammino verso la Verità; cammino che verrà fatto insieme: chi si ritiene di avere più esperienza, la metta a disposizione degli altri, per il bene comune.
"Ama il tuo prossimo come te stesso!".
Nel mio piccolo, spero ardentemente di farlo!
Rising Star is offline  

 



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