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Vecchio 30-06-2007, 12.12.02   #11
atisha
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Originalmente inviato da Noor

Bella riflessione Ati..
Difatti il Giardino andrebbe ben curato ,potato,ma altresì lasciato il più possibile,coi cancelli aperti...poichè,oltre che di spazio ha necessità di Vento e Pioggia da ricevere e scambiare per non far inaridire il Cuore.
E' certo un delicato equilibrio di apertura-chiusura dei cancelli:troppo affollamento lo rovinerebbero del tutto,sopratutto se delle pianticine con nuove gemme delicate stanno per sbocciare per essere poi condivise..


già.. quel giardino interiore andrebbe prima curato, conosciuto.. e poi lasciato aperto in Fiducia..
non è barricandoci all'interno che proteggeremo le nostre belle gemme.. le gemme hanno bisogno di aria.. sole e quanto altro per crescere sane e forti.. hanno bisogno anche del vento forte, quello che scuote le radici.. quello che fa cadere i germogli deboli che sarebbero d'intralcio alla crescita della pianticella..
come dire di tutto un po'.. ma prima di tutto sarebbe necessario vedere.. guardare.. capire il nostro giardino interiore, saperlo ri-conoscere come tale.. e non ammirare solo le nostre rose.. ma guardare anche i nostri rovi.. e come utilizzarli coscientemente

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Vecchio 30-06-2007, 12.12.10   #12
gyta
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Penso che quel primo vagito del "mio" espresso dal bambino
sia differente dal percorso che prenderà dal senso separativo
che distingue la mente del <classico> adulto..
Quel "mio" bambino sta a siglare il senso di appartenenza a quel <ogni>
che è il mondo circostante.. Un bisogno quindi di espansione di sé nel riconoscimento
<al di fuori> ma al contempo attraverso i suoi sensi coi quali avviene l'esperienza del percepito.
"Mio" è il seno che mi allatta, "mio" il legame segreto che invisibile unisce ogni cosa in quel senso assommato che è la coscienza di esistere. Non esistendo ancora il senso di identità come separazione per contrasto viene ad essere siglata la vita ovunque questa si esprima oggetti compresi.. i confini non esistono ancora! Allora il passo possibile sarebbe un'educazione che indirizzasse verso l'espressione di sé come centro del sentire espresso..: l'armonia; l'unione già esistente si espande nella graduale coscienza delle differenti percezioni. Se mai reale "avidità" sia contemplata nell'uomo questa è da ricercarsi nell'ereditarietà della cultura d'appartenenza.. sin dentro alle memorie ancestrali sotto forma di inconscio.. Ma si sa anche che l'unica via possibile verso la luce dell'armonia sia quella percorsa grazie all'incentivo della facoltà della ragione che prende spunto dall'immaginazione creativa insita forte nell'uomo come bisogno di essere-per-creare o nella malata impossibilità in quella di distruggere come potenza rovesciata della medesima.
Avidità come bulimia.. Riparo alla mancanza di sé, dell'essere!
Avidità come non poter lasciare andare, anoressia alla vita, rinuncia sostanziale quindi!
Il possesso-"altro" sostituisce il possesso di sé. L'impossibilità di conoscere convoglia nella chiusura di confini; confinando e sigillando si partecipa al mistero della potenza attraverso l'impotenza; distruggendo l'identità sconosciuta nel disconoscimento si trova riparo alla negazione della propria. Un gioco al massacro che partendo da sé si esaurisce nella negazione totale tramite una falsa estensione del concetto di sé.

Un abbraccio.. !

Gyta
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Vecchio 30-06-2007, 12.18.02   #13
atisha
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Originalmente inviato da fallible
Salve e buon giorno!
a volte non capisco se l'apertura di un 3d sia dovuto ad un desiderio (avidità?) di confrontarsi o piuttosto ad una forma di malessere che ci spinge ha identificarlo in qualcosa per cui ,nel nostro "cuore", abbiamop già la risposta...il desiderio di spazio "fuori" è dovuto alla mancanza dello stesso dentro; se dal nostro "cuore-mente" sradichiamo tutto ciò che inevitabilmente dà cattivi frutti e ci allontana dai nostri simili e non...ci sarà spazio per tutto e se anche nel nostro "giardino" dovesse nascere qualche pianticella "malsana" avremo la forza di curarla claudio

ps sono certo che ati tutte queste cose le ha ben chiare tenta un altro argomento di confronto avendo l'altro 3d fatto una gran brutta fine...persosi in nozionismi e di pensieri altrui...la ricerca si fa strada facendo claudio

io direi che l'apertura di un 3D sia dovuto (ad un certo punto) a niente di tutto ciò che di mentale si può supporre.. diciamo che accade..
direi che non è necessario porsi all'infinito tale domanda.. si scrive e basta..
è energia che si muove.. ed essa s'incanala dove può essere ricevuta.. accolta..
tutto più semplice ai mei occhi..

un abbraccio

ps.. ati non si preoccupa neanche più dell'altro 3D..
è energia che espressa nel momento ha liberato un pensiero..una sua corrente mentale
e che ognuno ha accolto o combattuto come meglio ha potuto in quel momento..
il Gioco è nel continuo movimento.. nel rinnovo dell'attimo presente.. questo sto imparando...

Ultima modifica di atisha : 30-06-2007 alle ore 13.48.33.
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Vecchio 30-06-2007, 12.20.42   #14
atisha
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Originalmente inviato da acquario69
..e che dire anche di quei giardini che noi "curiamo" secondo i nostri criteri "umani"(sezionando-tagliando qua e la-facendo nascere piante in un posto anziche in un altro-..) anziche lasciarli crescere secondo madre natura?..non e' molto piu bello un giardino o un parco che cresce spontaneamente?...non potrebbe essere anche questa avidita celata da belle intenzioni?

equilibrio.. sempre questione di equilibrio..
la bellezza racchiude in sè sia la natura selvaggia, spontanea che la cura dell'uomo.. insomma un tutt'Uno!..

ciao
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Vecchio 30-06-2007, 12.28.52   #15
atisha
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Originalmente inviato da ozner
L'idea di questo giardino ideale mi ha fatto venire in mente il mio giardino reale, creato da me con l'aiuto dei miei cari sin dall'inizio, all'acquisto della casa.
Ebbene, se il tuo è il giardino dell'essere, il mio è quello dei piedi che hanno vangato, delle mani che hanno potato i rami superflui ed estirpato le erbacce infestanti, dei muscoli che hanno faticato per i lavori giornalieri di pulitura e miglioramento, degli occhi che hanno osservato con soddisfazione l'angolo bello o evidenziato ciò che non andava, dell'udito che ha ascoltato ogni suono e canto d'uccello con delizia e ogni rumore fastidioso con rammarico. Allora, visto che il giardino dell'essere, che spesso è astratto, può essere immaginato aperto a tutti, il mio giardino, quello sudato per il lavoro, e goduto proprio per la gioia che ne esce ogni volta ci passeggio, dovrebbe essere lasciato aperto a tutti o solo a quelli che sono in grado di apprezzare e godere con il padrone la sua soavità?
ozner

come è fuori così dovrebbe essere dentro..
come in alto così (dovrebbe essere) è in basso..
le possibilità sono le stesse.. il viaggio interiore raccoglie la stessa fatica e ricostruzione che tu hai egregiamente descritto..
parafrasando.. il giardino interiore E' aperto a tutti.. la bellezza non può essere nascosta.. trattenuta.. va condivisa..
poi ci saranno individui che coglieranno al meglio il tuo lavoro e sudore, mentre altri che si limiteranno a scrutarlo.. ma sarà, secondo me, sempre un Dono che farai loro.. un'energia trasmessa.. e se è pura e non intenzionale avrà il suo effetto, se non subito nel tempo..
certo è che avrai anche chi ti calpesterà qualche rosa.. o la strapperà con violenza.. ma tu amorevolmente sarai anche in grado di comprendere il perchè ti è stata calpestata e non ne farai un dramma..
soprattutto non ne farai un possesso..
Comprenderai..

ciao e grazie per la bella riflessione

Ultima modifica di atisha : 30-06-2007 alle ore 14.11.47.
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Vecchio 30-06-2007, 12.44.27   #16
Noor
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Yam:Non c'e' proprio niente di distorto....
A volte mangia un po' troppo e si abbuffa ..


A lei un bel 4- professore puntiglioso ...
L'abbuffata, Lei m'insegna...produce qualche effetto collaterale...
Chiamala come vuoi ..ma sempre eccesso che va poi ad equilibrarsi e'

Noor is offline  
Vecchio 30-06-2007, 13.30.26   #17
atisha
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Citazione:
Originalmente inviato da katerpillar
La formula per comprendere il tipo di espansione da te accennato, la potrei spiegare con la solita formuletta; ovvero: l'uomo è costretto a vivere nel fiume della casualità, casualità che genera paura, paura che genera egoismo.

io direi che l'uomo si adatta a vivere nel fiume della casualità.. per ciò convive con il sintomo della paura.. e per vincere la paura si aggrappa al proprio egoismo, difendendolo e vezzeggiandolo.. espandendolo in sostanza, fino a radicarsi ...ma emettendo contemporaneamente anche la propria condanna a morte..

Le paure sono cristallizzate nella coscienza dell'uomo.. fino a che tale coscienza si espande.. si ri-conosce determinando in essa un nuovo stato di Coscienza che, tradotto, è lo Sguardo Vigile del Divino.. o meglio la Coscienza di Sè che prima viveva sepolta diciamo, per semplificare, nell'inconscio..

detto questo prestavo però attenzione all'avidità.. che pur sempre si relaziona con la paura..
ma allora.. la paura di chi è figlia se non dell'identificazione.. quindi dell'ego che costantemente resta vincolato alla propria immaginazione di sè?

lascio ad altri la disquisizione sui romani..

ciao e grazie del bel intervento

atisha is offline  
Vecchio 30-06-2007, 13.31.35   #18
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Citazione:
Originalmente inviato da salvatoreR
Cara ATI grande riflessione la tua.


Solo l’accettazione permette la comprensione, e solo la comprensione produce la liberazione.
Comprendi e gioisci !!!!


grazie dell'apprezzamento Salvatore.. non può che farmi piacere.. sincera-Mente..
atisha is offline  
Vecchio 30-06-2007, 13.47.42   #19
atisha
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Originalmente inviato da gyta
Penso che quel primo vagito del "mio" espresso dal bambino
sia differente dal percorso che prenderà dal senso separativo
che distingue la mente del <classico> adulto..
Quel "mio" bambino sta a siglare il senso di appartenenza a quel <ogni>
che è il mondo circostante.. Un bisogno quindi di espansione di sé nel riconoscimento
<al di fuori> ma al contempo attraverso i suoi sensi coi quali avviene l'esperienza del percepito.
"Mio" è il seno che mi allatta, "mio" il legame segreto che invisibile unisce ogni cosa in quel senso assommato che è la coscienza di esistere....

Gyta

Gyta.. io penso che la separazione sia già avvenuta all'atto della nascita.. con annessi e connessi da riequilibrare..
e che quel vagito sia già un bel bozzolo d'ego, inconsapevole di ciò che gli si permetterà di maturare..

qui ci sarebbe da espandere il discorso in "pedagogia iniziatica" però .. ed andrebbe oltre ciò che volevo esprimere come semplice introduzione alla mia riflessione..

grazie della preziosità del tuo ragionamento..
un caro abbraccio
atisha is offline  
Vecchio 30-06-2007, 14.28.10   #20
Yam
Sii cio' che Sei....
 
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Citazione:
Originalmente inviato da atisha
Gyta.. io penso che la separazione sia già avvenuta all'atto della nascita.. con annessi e connessi da riequilibrare..
e che quel vagito sia già un bel bozzolo d'ego, inconsapevole di ciò che gli si permetterà di maturare..


Se ci fosse qualcosa da correggere o riequilibrare la vita non avrebbe senso alcuno e sarebbe un semplice errore della totalita'. L'ego e' un cucciolo di dio e pascola liberamente nelle praterie della Vita sin dalle sue forme piu' primitive. Dove c'e' cibo, c'e' Vita...senza cibo non ci sarebbe vita alcuna....senza desiderio non ci sarebbe niente di niente.

La coscienza di esistere si sviluppa attraverso le esperienze egoiche...salvo poi trascenderle quando il frutto e' maturo.
Per questo non c'e' via, non c'e' maestro, non c'e' sentiero....
Lo Spirito e' sempre presente...ma non interviene mai.....se non dopo ogni morte fisica.
Perche'?
Perche' ci si deve incarnare....o sognare?
Boh..e chi lo sa...

Ultima modifica di Yam : 30-06-2007 alle ore 16.41.27.
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