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17-10-2007, 21.02.59 | #32 |
Utente bannato
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Riferimento: Chi è Gesù di Nazareth, chi è il Cristo
Vediamo, a questo punto, di chiarire qualcosa che trova difficoltà a venire facilmente a galla, oggi come oggi...
Intanto preciso che Luca è discepolo di Paolo e Marco di Pietro, ad essi strettamente collegati. Matteo è Apostolo, alla pari di Giovanni. Di Paolo ho già parlato, come di tutto resto... Riporto quanto segue dal seguente La storicità dei Vangeli Buona lettura... " MARIE-CHRISTINE CENDRIER CERUTI: «I VANGELI, TESTIMONIANZE DIRETTE O SCRITTI TARDIVI?» Tratto da: Les Dossiers d'Archéologie Traduzione di Francesco Morabito Meglio dirlo subito: i Vangeli sono testimonianze dirette e raccontano fatti reali e non mitici o simbolici. Lo credo non per fideismo - perché ho la fede - ma perché ho delle ragioni razionali, delle ragioni scientifiche, delle ragioni intelligenti per farlo. A dire il vero, siamo diventati una piccola minoranza a professare la storicità assoluta dei Vangeli. Questa verità di fede è stata riaffermata con forza in occasione dell'ultimo Concilio e creduta da milioni di cattolici durante tutti i secoli del Cristianesimo; eppure, oggi, noi facciamo la figura degli outsider, degli emarginati. Cercheremo di esaminare insieme i dati di questa situazione. L'intera questione dell'epoca, delle origini, degli autori, della natura stessa dei Vangeli poggia su questa domanda: È possibile analizzarli accettando di prendere in considerazione tutte le ipotesi tranne una? Bisogna trattarli come qualsiasi testo profano verso cui è usanza ammettere, tra le altre, l'ipotesi dell'autenticità dei racconti che narrano o bisogna adottare per essi una politica di eccezione che consista nel rifiutare sistematicamente (ed anche in ultima istanza quando ogni altra ipotesi di spiegazione è fallita) la presenza di ciò che vi si trova: il soprannaturale? Generalmente quando gli scienziati si trovano davanti un documento scritto che desiderano datare, hanno tre modi di agire. Anzitutto cercare quale sia l'epoca della carta, della pergamena, dell'inchiostro, della forma di scrittura: è quello che chiamo il supporto del testo del quale s'interessano la chimica, la paleografia, la papirologia, ecc. Poi spostare l'indagine sulla lingua, il dialetto, lo stile, l'espressione di cui s'interessano la filologia, la linguistica… Per finire, terzo metodo che non esclude nessuno degli altri due, poggiare sugli indizi per determinare l'epoca in cui l’opera è stata scritta. Parlare di macchine a vapore, fornire dettagli sul modo di sellare un cavallo, far riferimento a un evento storico conosciuto: tutte queste cose aiutano la ricerca. Su queste tre direzioni molti esperti si sono lanciati sulle tracce della storia dei Vangeli ricavandone una ricca mietitura di fatti che ne confermavano la storicità. Tuttavia, la maggior parte degli esegeti ha preferito una quarta via che non viene mai usata per i testi non biblici: quella che consiste nel datare un'opera partendo dal suo contenuto letterario, cioè, in termini più semplici, dal suo soggetto storico. Attenzione! Non si tratta dello stile, del vocabolario o dell'espressione, ma piuttosto si vuole affermare che più il testo contiene elementi fantastici più è antico, e che più è filosofico o pieno di implicazioni intellettuali più è recente. Bisognerebbe aggiungere: più è corto e secco più è arcaico, in quanto il susseguirsi delle epoche ha probabilmente contribuito ad aggiungere stratificazioni tali da rivestire la storia. Conviene ora dare alcune precisazioni importanti. I Vangeli più antichi che ci siano pervenuti sono scritti in greco, la lingua internazionale all'epoca di Cristo. In Terra Santa si parlava la lingua aramaica, mentre l'ebraico era la lingua sacra: alcuni sono persuasi che anche quest'ultima fosse parlata, altri che fosse solo scritta, poco importa. Le due lingue sono comunque molto vicine. Nel 70 accadde quello che gli Ebrei di tutte le epoche hanno considerato come l'evento più abominevole tanto sul piano umano quanto su quello religioso: la presa e la distruzione del Tempio e della città di Gerusalemme da parte dei Romani. Tutti i suoi abitanti furono uccisi, deportati e dispersi. Se i Vangeli furono scritti in greco, ciò può essere accaduto in qualsiasi epoca. Se la loro prima redazione (prima della loro traduzione in greco) fu fatta in lingua semitica (ebraico o aramaico), essa risale necessariamente – ed è molto importante – a prima del 70, data a partire dalla quale diventava inutile, per non dire pericoloso, esprimersi in tal modo. Ma in quest'ultimo caso – e anche se si tratta di un solo Vangelo – essendo i testimoni della vita di Cristo, dei suoi miracoli, della sua morte e anche della sua Resurrezione ancora vivi, sono loro a garantire l'autenticità di questi racconti. Non avrebbero infatti esitato a gridare all'impostura qualora questi fatti che si consideravano essere accaduti tra loro (Lc 1, 1) non fossero mai accaduti. Se invece questi quattro libretti datano dopo il 70, tutte le possibilità di oblio, di errore, di falsificazione (anche con le migliori intenzioni), di aggiunte o di omissioni volontarie sono aperte. Per questo motivo, tutti gli esegeti discutono aspramente su questi due punti: la data e la lingua originaria dei Vangeli. Da esse dipendono indirettamente ma certamente il grado di fiducia che si può loro accordare. Ma torniamo sui risultati degli "scavi" archeologici o filologici e sulla caccia agli indizi, così fruttuosi per i fautori della storicità e della datazione alta (prima del 70 e anche per certuni molto prima del 70). Osserviamo anzitutto i "supporti". Padre O'Callaghan, più di venticinque anni fa, identificò un papiro scritto in greco ritrovato nella grotta 7 di Qumran, il 7Q5, come un brano del Vangelo di San Marco (6, 52-53) e un altro papiro proveniente dalla stessa grotta, sempre secondo questo studioso, porta 1 Tm 4, 1b. Ebbene, nessuno dei fautori della datazione bassa ha mai messo in dubbio che le grotte in questione siano state chiuse nel 68 dopo Cristo e che tutto quello che esse racchiudono sia anteriore a questa data. Accanto a questi manoscritti si trovava il recipiente che sicuramente li aveva contenuti: un'anfora spezzata con sopra incise le tre lettere RWM che, secondo J.A. Fittzmyer, noto ebraista, rappresenta il nome della città di Roma, scritto come ha potuto, da un ebreo dell'epoca. Ebbene, coerentemente con quanto già constatato nelle altre grotte di Qumran, un nome su un'anfora ne indicava la provenienza e la proprietà. Sant'Ireneo, discepolo di San Policarpo, a sua volta discepolo degli Apostoli di Cristo, ha affermato nel suo Contro le Eresie (III, 1, 1) che San Marco scrisse il suo Vangelo a Roma. In tal modo i manoscritti del mar morto davano ragione alla tradizione e a una datazione alta. Il primo movimento è consistito nell'occultare questa scoperta, nel non farne parola; ma quando un papirologo tedesco e protestante, C.P. Thiede, l'ha tratta dal dimenticatoio ed ha gridato sopra i tetti (Qumran e i Vangeli) che la cosa era autentica, il fragore è stato immenso. Nel frattempo un simposio scientifico tenutosi a Eichstätt in Baviera nel 1991 sul 7Q5 confermava la coincidenza del suo testo con Marco 6, 52-53. Diversi papirologi di fama come H. Hunger, S. Daris e soprattutto Orsolina Montevecchi (presidente onorario dell'Associazione Internazionale dei Papirologi) sono unanimi nel proporre la data del 50 per questo papiro: vent'anni al massimo dopo la Resurrezione. Ciò nonostante la stragrande maggioranza degli esegeti non è di quest'avviso. Bisognerebbe aggiungere che il professor Thiede (Gesù secondo Matteo) esaminò successivamente anche tre piccoli frammenti provenienti da uno stesso codice che si trova ad Oxford, al Magdalen College, recanti diversi brani del Vangelo di San Matteo. Ebbene, dopo averli analizzati, egli dichiarò di essere certo che quel papiro non era posteriore al 70 e che datava verosimilmente al 50 circa. Per le ricerche filologiche, due studiosi oggi scomparsi studiarono a fondo la lingua dei Vangeli: l'abate Jean Carmignac, uno dei più grandi esperti mondiali di studi biblici e probabilmente il più grande per la conoscenza dell'ebraico di Qumran (quello dell'epoca di Gesù) e Claude Tresmontant, che insegnò a lungo alla Sorbona, era corrispondente dell'Institute Catholique e costituì un dizionario ebraico-greco. Ognuno per proprio conto ha dimostrato che il greco del Vangelo (i quattro per Tresmontant, i tre Sinottici per Carmignac, che non ha esaminato quello di San Giovanni) era una traduzione dall'ebraico o dall'aramaico. Per loro si tratta dei Vangeli a tutti gli effetti (tranne la prefazione di quello di San Luca) e non di inserzioni estranee al testo greco. L'uno e l'altro forniscono decine (centinaia forse) di prove. L'abate Carmignac ne "La Nascita dei Vangeli Sinottici" rileva semitismi di pensiero, di lessico, di sintassi, di stile, di composizione, di trasmissione, di traduzione e perfino semitismi multipli. Fornisce numerosi esempi di ogni caso. Per quanto concerne Tresmontant citiamo due o tre sue argomentazioni. In Luca 9, 51 troviamo scritto parola per parola in greco "fissò il suo volto nell'andare a Gerusalemme", che sia in italiano che in greco significa la stessa cosa: niente; ma si tratta di un'espressione frequentemente usata in ebraico nell'Antico Testamento che significa: "decise fermamente". Tresmontant ne fornisce numerosi esempi citando anche numerose altre espressioni simili. Egli sottolinea anche questo passaggio di San Giovanni (5, 2) – che, tra gli Evangelisti, è considerato il più tardivo, della fine del primo secolo – "vi è a Gerusalemme, presso la porta delle pecore, una piscina chiamata Bezatha". [ continua... ] |
18-10-2007, 14.44.40 | #35 |
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Riferimento: Chi è Gesù di Nazareth, chi è il Cristo
Caro Elijah,
dato che la discussione verteva sulle affermazioni di Voltaire, lo scopo del mio post era semplicemente quello di mostrare che in fondo Voltaire aveva ragione: 3 secoli per arrivare ad una "certificazione" della divinità di Gesù così come la conosciamo oggi (conformemente all'ortodossia). Il processo che ha portato al dogma sancito a calcedonia nel 451 non è stato lineare e vale la pena ricordare che all'inizio (I secolo) vi erano molti "cristianesimi" e che non è esistita da subito una sola chiesa "cattolica" e quindi una sola ortodossia. Il cristianesimo delle origini non era, contrariamente alle credenze anche odierne di molti fedeli, un unico blocco monolitico: era piuttosto una serie di movimenti in cui il fulcro era ovviamente Gesù ma ogni movimento si distingueva dall'altro in modo più o meno netto, talvolta in netta antitesi, riguardo alla figura di Gesù. Insomma, se non mi sono spiegato bene, nel I secolo non esisteva un movimento cristiano "maggioritario" che credeva in tutto ciò in cui crediamo oggi. In merito esiste una vasta bibliografia facilmente reperibile che ha tentato una ricostruzione storico-filosofica di tale processo; mi limito ad osservare che in alcuni concili, visto il grado di litigiosità dei vari vescovi, è stato l'imperatore a "suggerire" quali dovessero essere i confini dell'ortodossia (come ad esempio a Nicea, nel 325, dove venne definito un "credo" imposto da Costantino). Quei primi concili vennero indetti con lo scopo di mettere fine alle dispute telogiche dei vari vescovi (e delle relative correnti) in materia di fede e quelle che oggi vengono definite "eretiche" a quel tempo erano dottrine cristiane di pari dignità. Ad esempio lo "gnosticismo" aveva una forte base teologica proprio su Paolo di Tarso: però questi è santo, mentre lo gnosticismo fu condannato come eresia. |
18-10-2007, 22.08.49 | #36 | |||
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Riferimento: Chi è Gesù di Nazareth, chi è il Cristo
Holà...
Citazione:
Anche se sulla questione della divinizzazione, se veramente c'è stato un processo in tal senso, perlomeno all'inizio del II secolo d.C. la credenza era già in circolo in un qualche modo in determinati ambienti. Insomma, il lasso di tempo è stato molto minore. (Sicuramente non era la posizione predominante, ma era esistente). Citazione:
Poi, ad un certo punto, qualcosa è cambiato, e c'è stata una rottura definitiva. Probabilmente dopo il 70 d.C., quando il tempio a Gerusalemme venne distrutto, lasciando un po' tutti gli ebrei scombussolati. Per questo ed altro ancora, ha più senso parlare di vari cristianesimi assai differenti solo a partire dal II sec. d.C. in poi. In principio, una certa unità - a mio modo di vedere le cose - c'era. Chiaramente c'era chi tendeva verso una parte (conservatori), e chi verso un'altra (liberali), ma una certa unità si è cercata di mantenerla - andata poi persa con il passare dei decenni (in particolar modo una volta morti tutti i testimoni oculari della vicenda del Nazareno, quindi bene o male fine I/inizio II sec. d.C.). Citazione:
Più che lo gnosticismo, in particolare i marcioniti (che chi semplifica le cose tende a condiderare come gnostici, anche se la cosa è discutibile) e Marcione, il quale compose su un canone tutto suo con 10 delle epistole di Paolo (le pastorali escluse) e il vangelo monco di Luca (tolto la narrazione della nascita di Gesù e tutto quello che lo poteva legare all'Ebraismo. La stessa cosa Marcione la fece con le epistole di Paolo, cioè Marcione tolse tutti i collegamenti alla Tanach presenti nelle lettere di Paolo, perché per lui erano falsificazioni). Ma il problema di Marcione, come in genere dello Gnosticismo (alcune caratteristiche di esso corrispondono, altre no, con Marcione), è che questi tendevano a negare e tagliare in modo definitivo il passato, la radice ebraica del Cristianesimo, cosa di per sé paradossale, visto che bene o male Gesù era ebreo, come tutti i suoi primi seguaci (Paolo incluso!), e lo rimasero tutti. Quindi potrai sì parlare di correnti che godevano di pari dignità, ma se vai a vedere in cosa credevano alcune di queste correnti, ti chiedi veramente cosa centrino con Gesù, l'ebreo. Poco. Quindi, dopo anni, decenni e persino secoli di sbandamento, qualcuno ha pensato bene di mettere in chiaro le cose - non senza chiaramente alcune decisioni prese che risultano essere ancora oggi discutibili. (Io personalmente non sono cattolico ). |
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19-10-2007, 11.47.01 | #37 |
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Riferimento: Chi è Gesù di Nazareth, chi è il Cristo
Ciao Elijah,
gli storici concordano nel ritenere che il cristianesimo delle origini fosse un movimento messianico tutto all'interno dell'ebraismo. Quindi è giusto quando affermi che nel I secolo c'era un solo cristianesimo. Va però ricordato che Paolo (e forse proprio per questo dovremo chiamarlo "paolismo" più che cristianesimo) non si discostava da Pietro e Giacomo solo per la questione della "circoncisione" (come vorrebbero farci credere gli Atti...) e del fatto che fosse più o meno giusto propagandare il messianesimo tra i "gentili". Paolo, pur fedele all'ebraismo, propagandava un Gesù quasi immateriale, "figlio di Dio", "incarnazione del verbo", che perdeva la sua connotazione "messianica" secondo la tradizione ebrea. Invece Pietro e Giacomo, completamente all'interno della tradizione ebraica (e quindi incapaci di pensare all'incarnazione di un Dio), restarono fedeli all'idea tradizionale del messianesimo. Di questo cristianesimo primitivo (e forse il più vero) noi abbiamo conoscenza perchè contro di loro si scagliò il vescovo di Lione, Ireneo (santo) (II secolo): "... gli Ebioniti seguono unicamente il Vangelo che è secondo Matteo e rifiutano l'apostolo Paolo chiamandolo apostata della legge..." (Ireneo, Adv. Haer., I, 26) Gli Ebioniti (che significa poveri) era la corrente ebraica che appunto si rifaceva a Gesù e che aveva avuto come suoi propagandatori proprio Pietro e Giacomo (e presumibilmente gli altri apostoli). Sappiamo inoltre che il vangelo secondo Matteo di cui parla Ireneo non è probabilmente la stessa versione entrata poi a far parte del canone in quanto sembrerebbe che era privata sia della natività sia della resurrezione di Gesù. Questo lo sappiamo perchè degli Ebioniti parlò anche Eusebio di Cesarea: "... costoro (gli Ebioniti) pensavano che fossero da rifiutare tutte le lettere dell'apostolo Paolo, chiamandolo apostata della legge, e servendosi del solo vangelo detto secondo gli Ebrei, tenevano in poco conto tutti gli altri... In conseguenza del loro atteggiamento hanno ricevuto il nome di ebioniti che indica la povertà della loro intelligenza..." (Eusebio di Cesarea, Hist. Eccl, III, 27) Altro nome col quale venivano indicati i primi cristiani-ebrei era quello di "nazorei" (in funzione all'attributo "nazareno" di Gesù che per inciso non c'entra nulla con la città di Nazareth). Quel che propagandava Paolo (e che fece breccia nel mondo greco-romano) era invece "bestemmia" per gli ebrei (incarnazione divina), e per questo ci fù un distacco tra Paolo e la comunitrà cristiano-ebrea. |
19-10-2007, 17.53.14 | #38 |
osservatore
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Riferimento: Chi è Gesù di Nazareth, chi è il Cristo
Salve Elija, rispondo alla tua del 17/10 ore 21.42 invitandoti a rileggere quanto scrittoti in data 12/10 ore 17.55 ( argomento = ricerca per la fede) e che anche l'amico e partecipante Berenger11 fece alla stessa data (ore 16.37). Te lo ripeto in un'altra forma = chi è interessato a una " propria " ricerca si affida a studiosi specifici della materia, in modo da soddisfare la propria sete di conoscenza. Questo è motivato dal fatto che chi " cerca" -probabilmente - NON accetta quanto introiettato dai preti ( e nel tuo caso -mi par di capire che sei musulmano: quindi dai mullah / iman/ ajatollah). Nei miei scritti ho usato il " condizionale " proprio perchè gli stessi "" specialisti "" affermano di NON essere sicuri di quanto contenuto nelle SScritture sia stato effettivamente detto dal Yeshua. Ti comunico, per tua conoscenza, gli autori dai quali ho estrapolato quanto a suo tempo da me scritto, e precisamente = R.Penna ( docente presso la pontificia universita' Lateranense- " Dna del cristianesimo) - M.Pesce - (biblista e docente presso l'universita' di Bologna - "Le parole dimenticate di Jesu) - R.Calimani e H.Blom ( studiosi israeliti ) - Non ho riportato la tesi di altri "colleghi" ( H.C.Puech/ H.Kuehg / D.Murray/K.Armstrong / E.Bruce ......) e guarda caso - in nessuno di essi ho trovato quella certezza dogmatica !! --- Quella "certezza " non esiste neanche nella tua religione. A parte le divergenze tra sunniti e sciiti, ma per quanto riguarda i numerosi " Hadith" ( i detti del Profeta) apocrifi, regnava una grande confusione. Fu cosi' che al tempo del califfo Uthman si evidenziarono le discordie e i primi scontri " violenti " ( Y.Tamfik - Islam, dai califfi all'integralismo - editore Ananke) ------------- Questo voler imporre con l' inganno un credo, mi fa ritornare in mente quanto scriveva il filosofo latino Celso = il clero ( i predicatori cristiani) sono i nemici della sapienza e grandi seduttori degli ignoranti !! ( H.C. Puech - Cristianesimo - pag. 133 - editore Saggi Mondadori ) -- Il filosofo scozzese D.Hume riportava quanto gia' nel mondo antico esprimevano Epicuro e Lucrezio, in merito alla credulita' religiosa - figlia dell'angoscia e dell'ignoranza - denunciando l'impostura connessa all'esercizio del potere del clero ( D.Hume - storia naturale della religione - pag. 19 - Laterza) ----- Ora ( e parlo per me !) a seguito di un indottrinamento " a senso unico " imposto in modo autoritario e violento dai preti, ho deciso ( nel mio piccolo) di allargare le conoscenze religiose, da qui l'inizio delle letture di "" altri "" -- Ecco che in seguito mi sono reso conto ( ripeto - per me) che è stato tutto " costruito " per interessi di potere, mascherato dalla religione. ----- Ma a differenza delle altre religioni, ho notato che le due grandi religioni monoteiste ( l'ebraismo era ormai ridotto al silenzio dalla prepotenza cristiana ) sono le piu' rozze / incivili / violente e brutali; specializzate nel massacrare interi popoli. Alla base del loro "principio " sta l'intolleranza!! Quando qualcuno " osava" esprimere il suo pensiero non conforme alla dottrina ufficiale, veniva isolato, arresto, torturato e infine eliminato fisicamente!! -- In Europa, dopo quasi duemila anni di barbarie cristiane - grazie alla presa di coscienza dell'uomo e non del divino - cio' non è piu' possibile. Nei tuoi paesi islamici purtroppo l'emancipazione è ancora un miraggio. Basta vedere quello che succede con quei fondamentalisti che disprezzano il genere umano, facendosi saltare in aria, seminando la morte anche ad altre persone inermi che farebbero volentieri a meno di quella religione violenta. Ma a ben vedere questi fanatici sono solo delle vittime di un clero ottuso e disumano che interpretano a loro piacimento il messaggio del Profeta. Se la fortuna dell'Occidente è stato l' Illuminismo, è probabile ( lo spero ) l'inarrestabile modernita' sara' il grimaldello per l'Islam per umanizzare il suo clero, permettendo cosi' a chiunque - in piena liberta' - di scegliere il proprio credo. Purtroppo oggi nei tuoi paesi, se qualcuno mai azzardasse ad lasciare l'Islam viene accusato di apostasia e " lapidato " !! ---- Concludo ancora con D.Hume = l'intolleranza dei monoteisti è caratterizzata quanto la tolleranza dei politeisti. Lo spirito implacabile degli ebrei è noto, l'Islam sorse con principi ancor piu' sanguinari. Se fra i cristianiinglesi e olandesi vige la tolleranza cio' è dovuto alla fermezza del magistrato civile contro le pressioni dei preti e dei bigotti ( pag. 80 -Laterza ) ------- Questo per me è la conferma come le religioni monoteiste sono arroganti, superbe, violente e sono le prime responsabili nell'aver causato tanta sofferenza al genere umano. Il loro potere si regge sulla forza e con il dominio intellettuale sulle masse. Il cristianesimo, nell ""'evangelizzare "" il continente americano, ha perpetrato crimini inauditi. Cosi' l'Islam, fratello del cristianesimo in fatto di crudelta' - nel "" coranizzare "" l' India ha compiuto dei massacri , devastando e distruggendo templi, imponendo la conversione coatta, pena la morte. ----- Quanto a Voltaire, l'amico Eretiko ha risposto in modo adeguato e non aggiungo altro - cordialita'
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19-10-2007, 18.43.33 | #39 | |||
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Riferimento: Chi è Gesù di Nazareth, chi è il Cristo
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Citazione:
Tutto questo per dirti che di ebrei ellenizzati (N.B.: non parlo nemmeno di cristiani) ce n'erano già prima della conversione di Paolo al Cristianesimo, basti pensare a Stefano, primo martire cristiano, secondo Atti. Insomma, Paolo non è che si è inventato troppo di nuovo, o non è che è lui l'autore dell'influsso della cultura greco-romana nel Cristianesimo primitivo, ma è più probabile che la linea che lui ebbe era già presente prima tra alcuni giudeo-cristiani ellenizzati (residendi magari ad Antiochia, o altrova ancora). Criticare Paolo è una delle attività più semplici che ci sono, ma se si scava, si scopre che diverse critiche o pregiudizi nei suoi confronti, non sono molto esatti o non corrispondono troppo a realtà. Citazione:
Anche se forse mi è già capitato di dire: Ašhadu an là ilàha illà Allàh // wa ašhadu anna Muhammada Rasulu Allàh, non significa ancora che sono (diventato) musulmano. |
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19-10-2007, 19.43.56 | #40 |
Utente bannato
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Riferimento: Chi è Gesù di Nazareth, chi è il Cristo
Come è facile e piacevole poter davvero fare di tutt'erba un fascio ( spero che chi scaglia la pietra al di fuori dei tempi sia almeno effettivamente senza peccato .. mai dire mai ), ma a questo punto della riflessione ( o attacco sulla base del 'nulla', anzi no, si parla di "grandi" e "svegli" - ad eccezione di altri inutili GRANDI - "saggi" "storici" .. ? ) mi chiedo semmai la Fede non fosse stata tramandata solo attraverso Scritti e non per mezzo della predicazione...
Me lo chiedo, perché se qualcuno venisse a raccontarmi le favolette che riesco a leggere di sopra o tutt'altro, come farei a riconoscere il 'vero' dal 'falso' .. ? Voglio dire, se la verità è 'una' - spero che me la facciate passare .. - come è possibile credere in qualcosa che chicchessia predica o che più o meno "saggi" predicano o che predicherebbe una qualunque scrittura ? Per alcuni sembra che la religione - per carità NON imponibile, come la Chiesa stessa almeno ora riconosce - sia quella politeistica o quella fatta in fondo a modo, uso/consumo e piacere proprio .. Siamo dunque giunti veramente alla VERITA' TUTTA INTERA, noto con piacere... ?! Provate anche a perdonate a questo punto i "fessi" che credono ancora alle favole - ma non necessariamente alla Chiesa nel suo complesso - ed anche io perdonerò le vostre .. anche se non sono nessuno. Buona Verità e Pace a tutti, "pardon", NON ho ancora compreso: ad ognuno la sua !! |