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28-03-2007, 15.59.49 | #42 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-05-2004
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Riferimento: Atti impuri all'interno del matrimonio
Citazione:
Io ho usato la spirale e ogni volta che ho voluto concepire insieme a mio marito e di comune accordo ho tolto la spirale ed è arrivato il figlio voluto ed amato. Se alcune donne non possono prendere la pillola o mettere la spirale perchè non dovrebbe pensare l'uomo ad evitare una gravidanza indesiderata. I filgi devono essere frutto di una scelta conapevole d'amore e di responsabilità. E' chiaro che si amano comunque anche se nati per "incidente di percorso", tuttavia la percezione di chi viene messo al mondo per errore secondo me si imprime nel subconscio dell'anima del figlio, che crescendo può anche percepire di non essere stato voluto, desiderato, amato, con le conseguenze del caso. Non è certo figliando come conigli che si fa la volontà di Dio. |
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28-03-2007, 17.21.06 | #43 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-03-2007
Messaggi: 216
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Riferimento: Atti impuri all'interno del matrimonio
Citazione:
Ma scusa, la potenzialità creativa la rifiuti nello stesso momento in cui decidi di avere un rapporto che non ha potenzialità creative. Mi pare abbastanza ovvia come cosa... Non mi sembrano verità così oggettive. Anche il fatto stesso che tu intenda come natura dell'uomo l'istinto e la ragione, non cambia di una virgola la posizione. L'istinto dice di procreare, la ragione lo tiene a freno valutando il momento migliore per farlo. Ma il modo in cui decide di posporre o evitare la procreazione non è più o meno naturale. Sono d'accordo che conoscere il proprio corpo sia una bella cosa, ma questo non deve costringere ad accettare un solo metodo. |
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28-03-2007, 18.08.50 | #44 | |
Ospite
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Messaggi: 36
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Riferimento: Atti impuri all'interno del matrimonio
Citazione:
Ma me lo spieghi come si fa contemporaneamente a salvaguardare il vero bene della coppia e dei figli già nati e/o in previsione e ad essere aperti ad avere altri figli. Il tuo meccanismo di previsione non funziona, alla fine o si fanno figli, come diceva paperarosa, come conigli, oppure non si hanno più rapporti sessuali. Purtroppo la verità è questa: o allevo figli distribuendo il mio limitato reddito in parti microscopiche oppure addio "sesso". Saresti più sincero a metterla così, in fondo è quello che pensi. Almeno la smetti di contraddirti e di rigirarti quelle frasi prive di contenuto. Ti apprezzerei di più se esponessi in due frasi cosa si dovrebbe fare secondo te per evitare di fare figli in continuazione e per fare anche l'amore in continuazione (almeno 2 volte la settimana). |
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28-03-2007, 18.12.55 | #45 | |
Ospite
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Riferimento: Atti impuri all'interno del matrimonio
Citazione:
Ma me lo spiego come si può fare un'affermazione cosi scientifica e farla passare come un valido giudizio di valore. Si dovrebbe imparare che non ci si può presentare come scienziati se non si sa un tubo di scienza o se si afferma qualcosa di scientifico ma scientificamente non provato. Ultima modifica di Lupo78 : 29-03-2007 alle ore 10.45.01. |
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29-03-2007, 12.30.33 | #46 |
Ospite
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Riferimento: Atti impuri all'interno del matrimonio
BEH! Direi di chiudere con questo manifesto che sintetizza il tutto e che in parte dimostra l'infondatezza di certe norme della chiesa:
Nel sesto comandamento si parla esplicitamente di adulterio, Cristo in Matteo 5,27-28 dice: " avete inteso che fu detto: non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore ". Papa Giovanni Paolo II, nell'udienza generale del 8 ottobre 1980, afferma che: L’adulterio "nel cuore" viene commesso non soltanto perché l’uomo "guarda" in tal modo la donna che non è sua moglie, ma appunto perché guarda così una donna. Anche se guardasse in questo modo la donna che è sua moglie commetterebbe lo stesso adulterio "nel cuore". Questa interpretazione che allarga l'adulterio addirittura all'interno del matrimonio non lascia via di scampo in quanto nel momento in cui lo stesso atto sessuale fosse dedicato alla procreazione si commetterebbe peccato di adulterio, poiché l'erezione avviene soltanto se vi è desiderio. <<Il desiderio all'interno dell'atto sessuale è un dono di Dio>>, questa potrebbe essere una risposta, che comunque indica: anche all'interno del matrimonio non si può sfuggire dal peccato, non solo non puoi desiderare la donna altrui ma nemmeno la tua. In tutta questa faccenda inoltre non si considera la "chimicità" dell'attrazione: è infatti provato scientificamente che l' attrazione, e quindi il desiderio, sono anche legati ad aspetti chimici e non soltanto alla volontà umana. Un'altra obiezione potrebbe essere quella relativa al fatto che si parla soltanto di " uomo che desidera donna " e non di "donna che desidera uomo ", in questo caso infatti si potrebbe affermare che sia soltanto l'uomo a commettere peccato di adulterio e non pure la donna, poiché se si pesa in maniera tanto precisa ogni parola, così come la parola " chiunque " è stata intesa come una generalizzazione del comandamento, allora anche la parola " guarda una donna per desiderarla " deve essere intesa per quello che indica. Occorre chiaramente dire se vi è una qualche possibilità, interpretando in questo modo tale affermazione, di sfuggire dal peccato di adulterio nonostante vi sia il buon proposito di unirsi carnalmente soltanto per fini procreativi. Nel caso in cui la risposta fosse: nell' l'atto sessuale all'interno del matrimonio, indirizzato alla procreazione, non vi è peccato, allora si potrebbero fare altre 4 obiezioni: 1 ) la chiesa concede di poter stabilire la distanza tra una nascita e l'altra, ovvero, di poter avere rapporti sessuali interno del matrimonio senza avere figli, utilizzando però soltanto metodi naturali come il computo dei giorni fertili. L'obiezione che verrebbe da fare in questo caso sarebbe questa: non si dovrebbero considerare invece le intenzioni? Così come avviene nel caso di omicidio non voluto non si può parlare di omicida, poiché manca l'intenzione, allora nel caso in cui vi sia l'intenzione di non procreare deve esserci peccato. 2 ) il fatto che la chiesa lasci a disposizione l'utilizzo di questo metodo naturale potrebbe essere legato alla percentuale di errore, ovvero alla probabilità di avere ugualmente dei figli, la chiesa parla infatti in questo caso di " apertura alla vita ". Non si può comunque farne una questione di probabilità, in quanto anche utilizzando un contraccettivo non si ha comunque la certezza di non avere figli: la pillola è efficace nel 99,9% dei casi ovvero rimane lo 0,1% di probabilità di avere dei figli. Come si può affermare che nel primo caso non vi sia peccato e nel secondo si? Soltanto perché nel primo caso la probabilità di avere figli e maggiore? 3 ) la terza obiezione è legata al fatto che la chiesa afferma: " si devono utilizzare soltanto i mezzi che Dio ti ha dato ", ovvero anche la ragione, attraverso la quale lo stesso contraccettivo è stato inventato. Anche essa è stata donata da Dio. 4 ) nel catechismo ufficiale della chiesa cattolica, nelle pagine in cui si tratta del sesto comandamento, a differenza della maggior parte delle altre, i riferimenti non sono legati a pagine della Bibbia o comunque ad affermazioni effettuate all'interno del vecchio e del nuovo testamento, ma bensì sono principalmente il frutto di concili, congregazioni e affermazioni fatte da papi e da santi. Mi piacerebbe sapere quindi quali sarebbero le parti della Bibbia da interpretare in senso così restrittivo. C’è chi afferma che la differenza tra metodo naturale e contraccezione sta nell'atteggiamento, ma atteggiamento significa anche intenzione, e di conseguenza come affermato nel punto 1 ) il computo dei giorni fertili consente appunto intenzionalmente di non avere figli, perché in definitiva non li si vuole. Che con il contraccettivo si elimini la possibilità di avere figli non è affatto vero: rimane la probabilità dello 0,1% di averne, non si sta annullando nulla, e ponendo, per esempio, che la probabilità di errore nel computare i giorni fertili sia del 3% (utilizzando metodi moderni), come posso credere che la differenza sia soltanto in questo differenziale di probabilità, mi sembra particolarmente assurdo. Non si tratta di misurare il grado di apertura o meno alla vita in termini probabilistici ma di stabilire se vi sia oppure no l'intenzione di avere dei figli. Il metodo naturale implica un maggiore impegno, ma questo maggiore impegno non ha nulla a che fare con la responsabilizzazione dell'attività sessuale, ma soltanto con il maggior impegno che dovrò metterci, nella mia vita, nel caso in cui giunga un figlio. La responsabilità è insita anche nell'utilizzo del preservativo e della pillola, una responsabilità legata a quelle motivazioni economiche, di salute, e psicologiche che comportano la scelta di coppia di non avere figli. <<Vi è una maggiore ricerca del piacere>>, mi si potrebbe rispondere, ma non si tratta sempre soltanto di sesso, in tanti casi, moltissimi casi, si tratta di un modo per amarsi, per rafforzare il proprio rapporto e il proprio amore. Anche l'utilizzo di un metodo naturale porta a provare piacere, e se l'intenzione è comunque quella di non avere figli allora il rapporto è " maggiormente " incentrato proprio alla ricerca di quel piacere, ovvero dell'orgasmo. L'uso della contraccezione non è dovuto al fatto di considerare la fertilità umana come una "malattia da eliminare", sono invece del parere che molte coppie desiderino magari avere un figlio, ma per motivazioni prevalentemente economiche, in un mondo in cui le aspirazioni hanno sicuramente superato le possibilità , preferiscono non averlo, proprio perché non possono garantirli un giusto " posizionamento sociale ". Avrei dei dubbi anche sul fatto che l'uomo rifiuti come un male le proprie potenzialità fisiche e che ciò comporti una perdita di autostima, che anzi potrebbe crescere se si riesce a far godere o provar piacere al proprio partner. Anche alcuni presupposti antropologici e razionali mi sembrano piuttosto relativi e strumentalizzati. I figli sono un dono di Dio, e l’utilizzo dei contraccettivi non è sempre perfetto e questo può portare a degli " errori di previsione" e quindi a dei figli, e non può essere sicuramente quello 0,1% di probabilità, sicuramente piccolissima per noi uomini, ad impedire a Dio, se vuole, di farci dono di un figlio. L’ ingegnarsi al fine di non avere figli, utilizzando anche i metodi naturali, è un atteggiamento mirato ad ottenere, in misura maggiore, qualcos'altro. Non si vuole prevaricare la volontà di Dio, e non si vuole nemmeno tenere il dominio sulla vita, in quanto non si può impedire, in maniera assoluta, di avere dei figli. Semplicemente non li si vuole, esattamente come nel caso in cui si utilizzi un metodo naturale: ciò che conta sono le intenzioni. (Continua...). Ultima modifica di Lupo78 : 29-03-2007 alle ore 15.52.39. |
29-03-2007, 12.32.10 | #47 |
Ospite
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Riferimento: Atti impuri all'interno del matrimonio
(Continua...)
Un figlio non è sperma e lo sperma non è una malattia, così come il preservativo non è una cura. Esiste inoltre un certo bigottismo implicito nel sostenere che non si possa essere genitori e responsabilmente tali se non si è sposati. La disdicevolità dei rapporti prematrimoniali non c'entra un bel niente con la tutela dei figli, si può essere genitori responsabili e amorevoli, e prendersi cura dei propri figli anche se non si è legati dal vincolo matrimoniale. Le responsabilità non è detto debbano esserci sempre e soltanto a priori, ma esse possono esserci anche a posteriori e concretizzarsi nella cura e nell'allevamento della propria prole, che è effettivamente quello che conta. Non necessariamente le reazioni davanti ad una gravidanza non voluta sono negative: un figlio può essere benissimo accettato ugualmente. E inutile voler presentare come naturali delle norme che naturali non sono, non si può includere la paternità e la maternità solamente all'interno del matrimonio, esse esistono a priori e si concretizzano a prescindere da qualsiasi fede religiosa. Qualsiasi bambino desidera vivere con i propri genitori sposati o non sposati che siano, non si può assolutamente affermare che grazie al matrimonio il bambino riesca a soddisfare questo suo desiderio in maniera assoluta (e se si controllassero i dati sul divorzio, che sicuramente qualcuno vorrebbe abolire , ci si accorgerebbe che anche coloro che si sposano non sono poi così " responsabili"). La posizione della Chiesa rispetto a tante questioni si è modificata nel tempo e non per forza l'approvazione di metodi concezionali moderni, che molto probabilmente avverrà in futuro, anche lontano, sarà un simbolo demoniaco. Molto spesso non si ragiona abbastanza sui propri gesti e atteggiamenti, e si pongono in essere atteggiamenti " quasi automatici ", dettati dal seguire ad esempio una moda. Ciò comunque non significa seguire alla lettera ciò che la Chiesa considera giusto, né tantomeno comportarsi come una marionetta guidata dalla Stessa. Come si può affermare che chi utilizza un metodo naturale è sempre carico di buone intenzioni? La buona intenzione sarebbe quella di prendersi delle responsabilità nel caso in cui si concepisca un figlio, sarebbe donarsi completamente aumentando la probabilità (del 3% circa) di avere dei figli? Chi utilizza metodi naturali, riducendo la probabilità al 3% circa, non fa altro che, pur essendo più aperto alla vita, cercare di godersi l'unione fisica e di fare principalmente del sesso. Sembra quasi che la ricerca di questo piacere fisico possa essere quantificato, io mi godo l'orgasmo ma sono aperto alla vita. Il problema fondamentale, e qui torniamo al discorso fatto in precedenza, è stabilire allora quanto si è aperti alla vita: lo si è del 3% o dello 0,1%? Se ci pensate bene questa domanda non ha alcun senso, in quanto in entrambi i casi io sono aperto alla vita, e non credo proprio che a Dio importi quanto, in termini numerici, io lo sia. ciò che conta effettivamente e se io voglio o non voglio avere figli, e se io rispetto o non rispetto il mio partner, ciò che conta, infine, sono le intenzioni. Come affermare che l'unione fisica si possa quantificare? Rispettare significa non fare quello che gli altri non vogliono lì si venga fatto, e quindi se la donna, di comune accordo col proprio compagno, vuole ridurre le probabilità di una gravidanza allora non vedo nessuna mancanza di rispetto. Il seme, anche durante un rapporto con metodi naturali, parzialmente non viene accettato, così come parzialmente non viene accettato se si utilizza la pillola: ciò che comunque si cerca di limitare sono le sue potenzialità procreative e che non il seme in se stesso. Anche l'intenzione di chi utilizza metodi naturali è quella di " non avere figli ", perché se fosse il contrario tali metodi non verrebbero utilizzati affatto, con questo vi è anche una " chiusura " alla vita quando si utilizzano i metodi naturali. Come si può contemporaneamente a salvaguardare il vero bene della coppia e dei figli già nati e/o in previsione e ad essere aperti ad avere altri figli. Il meccanismo di previsione, fondato su metodi naturali, non funziona: alla fine o si fanno figli come conigli, oppure non si hanno più rapporti sessuali. Purtroppo la verità è questa: o allevo figli distribuendo il mio limitato reddito in parti microscopiche oppure addio "sesso". Sono comunque del parere che non esista, e che non si debba pretendere una religione " fai-da-te ". Sono convinto che debbano esserci delle regole, e che queste regole non possono provenire in maniera autonoma e spontanea dal cuore di ognuno di noi. Mai mi sentirei di affermare che ognuno di noi sa ciò che è sbagliato o giusto, ognuno di noi effettua delle scelte, prevalentemente mirate al raggiungimento di un qualche obiettivo. Ma tale obiettivo può essere buono o cattivo, buono per noi e cattivo per gli altri, buono per noi e buono per gli altri, o addirittura non buono per noi e buono per gli altri, ma non conosciamo comunque fino a che punto, non conosciamo il futuro né tanto meno tutte le conseguenze del nostro operare. Naturalmente con ciò non intendo nemmeno dire che lo "sappia la Chiesa", ma sicuramente Dio pretende da noi QUALCOSA. Un modo per sapere e per stabilire che cosa sia il bene e che cosa il male è quello di utilizzare la figura di Cristo come termine di paragone: egli infatti è il Bene. Mi piacerebbe soltanto avere delle risposte più precise, che si fondino magari su presupposti realmente costruiti sulle sacre scritture e non su congetture ed analisi effettuate ex post dalla Chiesa o da chi per Lei. Ma quando parlo delle Sacre Scritture a sua volta mi pongo altre domande relativamente alla reale "ispirazione divina " delle parole in essa contenute, e se magari nel tempo, anche in buona fede, queste fossero state ritoccate? Ma questo a sua volta non significa nulla in quanto anche questi " ritocchi " potrebbero essere stati ispirati. Rimane comunque da stabilire come mai la Chiesa effettua e propone queste sue interpretazioni pretendendo che vengano accettate spontaneamente e senza alcun dubbio. Per quanto mi riguarda vorrei soltanto trovare alcune " risposte ", penso sia mio diritto. Ultima modifica di Lupo78 : 29-03-2007 alle ore 15.54.01. |
29-03-2007, 13.28.19 | #48 | |
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Riferimento: Atti impuri all'interno del matrimonio
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non sto facendo un'affermazione scientifica! Ancora la scienza non ha sezionato l'anima! Ci prova quella che gli scienziati si ostinano a chiamare "pseudo-scienza" e cioè la Psicologia che ha una branca che si chiama Psicologia del Profondo! Non oso andare oltre! Lungi da me presentarmi come scienziata!! |
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29-03-2007, 15.39.56 | #49 | ||
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02-04-2007, 09.51.05 | #50 | ||
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