Ospite
Data registrazione: 23-06-2007
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Riferimento: Dio ad Abramo
A quanto pare il patto con Abraamo entrò in vigore quando Abramo (Abraamo) attraversò l’Eufrate diretto in Canaan. Il patto della Legge fu stipulato 430 anni dopo. (Gal 3:17) Dio aveva parlato ad Abraamo quando questi abitava in Mesopotamia, a Ur dei caldei, dicendogli di mettersi in viaggio per il paese che gli avrebbe indicato. (At 7:2, 3; Ge 11:31; 12:1-3) Esodo 12:40, 41 (LXX) ci dice che alla fine di 430 anni di dimora in Egitto e nel paese di Canaan, “in quel medesimo giorno”, gli israeliti, che erano stati schiavi in Egitto, partirono. Furono liberati dall’Egitto il 14 nisan del 1513 a.E.V., il giorno della Pasqua. (Eso 12:2, 6, 7) Questo sembrerebbe indicare che Abraamo attraversò l’Eufrate diretto in Canaan il 14 nisan del 1943 a.E.V., e fu evidentemente allora che entrò in vigore il patto abraamico. Dio apparve di nuovo ad Abraamo dopo che era entrato in Canaan e si era spinto fino a Sichem, e ampliò la promessa dicendo: “Darò questo paese al tuo seme”. In tal modo indicò la relazione che c’era fra questo patto e la promessa edenica, e rivelò che il “seme” sarebbe venuto per mezzo di una discendenza umana. (Ge 12:4-7) Altre aggiunte fatte in seguito da Dio sono riportate in Genesi 13:14-17; 15:18; 17:2-8, 19; 22:15-18.
Le promesse del patto furono tramandate ai discendenti di Abraamo per mezzo di Isacco (Ge 26:2-4) e di Giacobbe. (Ge 28:13-15; 35:11, 12) L’apostolo Paolo disse che Cristo (quale componente principale) e quelli uniti a Cristo sono il vero “seme”. — Gal 3:16, 28, 29.
Dio rivelò lo scopo e i risultati del patto abraamico: il seme promesso sarebbe venuto per mezzo di Abraamo; questo seme avrebbe posseduto la porta dei suoi nemici; il seme di Abraamo tramite Isacco sarebbe stato numeroso, anzi, innumerevole per l’uomo di quel tempo; il nome di Abraamo sarebbe diventato famoso; il seme avrebbe preso possesso della Terra Promessa; tutte le famiglie della terra si sarebbero benedette per mezzo del seme. (Vedi i versetti di Genesi già citati). Ci fu un adempimento letterale di queste cose, che erano tipi di un adempimento maggiore per mezzo di Cristo.
Il patto abraamico è “un patto a tempo indefinito”. I suoi termini richiedono che esso rimanga in vigore [Bf]inché non abbiano avuto luogo la distruzione di tutti i nemici di Dio e la benedizione delle famiglie della terra. — Ge 17:7; 1Co 15:23-26.
Il patto abraamico è strettamente legato con il "nuovo patto".
La sera prima di morire, il 14 nisan del 33 E.V., nell’istituire la celebrazione del Pasto Serale del Signore, Gesù Cristo annunciò il nuovo patto, che sarebbe stato convalidato dal suo sacrificio.
Luca 22:20 - E il calice nella stessa maniera, dopo che ebbero preso il pasto serale, dicendo: “Questo calice significa il nuovo patto in virtù del mio sangue, che dev’essere versato in vostro favore"
Il 50° giorno dalla sua risurrezione e 10 giorni dopo essere asceso al Padre, egli versò lo spirito santo, che aveva ricevuto da Dio, sui discepoli radunati in una stanza al piano superiore di una casa a Gerusalemme. — At 2:1-4, 17, 33; 2Co 3:6, 8, 9; Eb 2:3, 4.
Il nuovo patto, sarebbe stato il mezzo legale mediante cui persone di tutte le nazioni avrebbero potuto adorare il vero Dio. Da Genesi 22:18, dove si legge che mediante questo “seme” (JP) “saranno benedette tutte le nazioni della terra”, si comprende chiaramente che in qualche momento critico della storia umana Dio non avrebbe più trattato esclusivamente con una nazione, i discendenti di Abraamo. Una volta che la nazione d’Israele avesse assolto questo ruolo essenziale di provvedere il Seme promesso e che il nuovo patto fosse stato istituito, persone di tutte le nazioni e di tutte le razze avrebbero potuto adorare il vero Dio.
Le Scritture parlano ripetutamente del giorno in cui Dio porterà in giudizio tutte le nazioni. (Isaia 34:2, 8; Geremia 25:31-35; Gioele 4:2 [3:2, NM] Abacuc 3:12; Sofonia 1:18; 3:8) Da quando la sovranità di Dio nel giardino d’Eden è stata rifiutata, l’incapacità del genere umano di governarsi bene è diventata sempre più evidente. I governi umani sono stati un fallimento completo e hanno causato indicibili sofferenze. Se fosse loro permesso di andare avanti ancora per molto in quest’era di armi nucleari e di inquinamento ambientale a livello mondiale, gli uomini potrebbero distruggere se stessi e la terra su cui vivono. Perciò Dio, servendosi del Messia che ha costituito, il Seme, interverrà. (Salmo 2:1-11; 110:1-6) Il profeta Ezechiele previde la battaglia finale di Dio contro i governi umani. Nei capitoli 38 e 39 del suo libro egli descrive la guerra di Dio contro ‘Gog e la terra di Magog’. (Ezechiele 38:2) Si riconosce da più parti che questa profezia riguarda gli ultimi giorni. Da un attento studio delle Scritture si comprende che qui “Gog” è un nome simbolico usato in riferimento allo stesso spirito ribelle, Satana, che indusse Adamo ed Eva a disubbidire a Dio. La sconfitta di questo spirito e delle sue forze, nemici di Dio di vecchia data, è effettivamente la parte iniziale dell’adempimento della promessa originale secondo cui alla fine il “seme” avrebbe, simbolicamente parlando, schiacciato la testa al “serpente”, Satana. — Genesi 3:15.
Dopo la distruzione delle forze di Satana, saranno ripristinate le condizioni paradisiache esistenti in origine nell’Eden. Ma questa volta, sotto la disposizione del nuovo patto, l’umanità ubbidirà a Dio. (Isaia 11:1-9; 35:1-10) Non solo verranno perdonati i peccati ma l’umanità sarà riportata alla perfezione in ogni senso. (Isaia 26:9) Come risultato le verrà concessa la vita eterna. (Salmo 37:29; Isaia 25:8) A quel tempo saranno perfino riportati in vita — risuscitati — i morti, sia quelli che sono morti fedeli a Dio che i miliardi di persone che non hanno mai avuto la piena opportunità di conoscere la verità intorno a lui! (Daniele 12:2, 13; Isaia 26:19)
...La benedizione delle famiglie della terra...
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