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04-05-2005, 15.36.27 | #13 |
Ospite
Data registrazione: 20-04-2005
Messaggi: 16
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Ciao Rolando
E' un piacere parlare con te Rolando! Ti sento molto preparato!
Ho la tua stessa opinione e credo che quello che dici sia molto vero: "Se una persona non ha studiato bene se stesso, e quindi non conosce veramente la sua propria natura o le parti scurie della propria psiche, la “luce” o l'energia con cui si entra in contatto o che improvvisamente penetra la sua psiche, diventa troppo forte e possono nascere dei problemi. Quindi è necessario evolvere la propria “luce interiore”, cioè la tolleranza e l'amore verso gli altri, prima di mettersi in contatto con queste energie attraverso metodi artificiali. Secondo Martinus ogni essere vivente si trova in un processo evolutivo, attraverso tante vite fisiche, e quando si è maturo per questo, queste energie entrano in funzione spontaneamente, e allora saranno completamente innocue e non creano nessun problema." Però credo anche che le strade per crescere spiritualmente siano molte e che se è la vita stessa che ti pone di fronte a conoscenze e ad opportunità nuove, senza che tu le cerchi allora vuol dire che quella può essere la tua strada. Mi spiego meglio, nella mia vita ho conosciuto un pò di persone particolari come medium, guaritrici, e sono stata sempre avvicinata al mondo dello spirito anche senza volerlo. Ho iniziato il reiki per caso perchè ho sperimentato da sola quello che tu chiami : "un “corto circuito” fra le energie sottili e le energie più basse della psiche dell'individuo" infatti stavo attraversando un periodo pieno di attacchi di panico e di altre insicurezze che ho cercato di curare dallo psicologo ma senza risultato. Una mia amica guaritrice mi ha proposto di curarmi con il reiki e vuoi sapere? sto meglio! Non sò spiegarmelo ma sò che avevo troppe energie contrastanti in me che mi hanno fatto perdere l'equilibrio e con il reiki questo equilibrio l'ho ritrovato.....Non credo che il reiki sia tutto BUONO ma neanche tutto CATTIVO perchè altrimenti tutti quelli che lo praticano, inclusa la mia amica sono da rinchiudere!!! Sono una persona molto sensibile ma molto razionale e credo solo dopo molto tempo alle cose che sento ma questo non mi aiuta nella vita anzi, me la complica. Infatti così mi creo dei blocchi energetici da sola poichè resisto alle energie interiori e le scoordino con dei meccanismi di difesa che mi hanno fatto in passato perdere la bussola. Il reiki ha rimesso in equilibrio queste mie energie e ha aperto in me la strada della accettazione e conoscenza della mia luce e della mia ombra. Ti ripeto poi che mi è capitato di accostarmici per caso perchè stavo male e lo psicologo non trovava in me niente che non andasse. Credo fermamente che le strade in cui ti porta la vita da sola possano essere le migliori, anche se sembrano andare contro corrente. Tu che ne PENSI? Anche lo yoga oppure una semplice caduta da cavallo può risvegliare la kundalini sai? Niente e nessuno è al riparo dal destino... a presto |
04-05-2005, 21.42.46 | #14 |
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dipende molto dalle condizioni e dalle aspettive che ogni singola persona mette nell'approccio al reiki.
Sono della scola di pensiero che sia quantomeno da incoscienti sottoporre a qualsivoglia forma di iniziazione persone che si conoscono a malapena. E' 'un terno al lotto'...può andar bene, più spesso si esasperano dei disequilibri in soggetti che già sono predisposti. E' importante a mio avviso quanto fa notare Rolando nei riguardi di maestri che segiuvano i loro allievi passo passo. Da quel che so io accedere alle aperture del reiki non è poi così complicato, eventualmente costoso e già questa mancanza di selezione in base alle caratteristiche della persona mi crea diffidenza. Sono sinceramente contenta per te Stef di sentire un'esperienza positiva, perchè le persone che mi è stato dato modo di conoscere nella vita reale e che avevano ricevuto 'l'apertura dei canali' non ne hanno guadagnato in serenità sulle lunghe distanze. Tu da quanto tempo lo pratichi? |
05-05-2005, 11.44.19 | #15 |
Ospite
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a Rodi
Ciao e piacere! Certamente il maestro o l'iniziatore deve essere competente e deve avere una sensibilità massima perchè deve saper capire il tuo livello e deve capire chi ha davanti. Appunto per questo diffido di chi chiede cifre enormi e ne fa solo un business come quelli che fanno le iniziazioni di gruppo!
Raccontami le esperienze di cui mi hai accennato, dimmi cosa ti hanno raccontato delle loro esperienze. Sono interessata. Io lo pratico da poco circa 8 mesi a presto |
05-05-2005, 12.52.56 | #16 |
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Ti posso raccontare gli effetti che vedo.
Vedo due persone sensibili in maniera diversa e non troppo 'stabili', non cattive assolutamente e con una gran voglia di 'uscire dal quotidiano'. Con una delle due ho avuto modo di sviluppare un rapporto di conoscenza più profonda e ne è uscita una persona sensibile, con quella capacità di comprendere gli altri che spesso la propria sofferenza da. Una persona con la voglia di aiutare gli altri anche, con la voglia di rendersi utile (e forse attraverso questo rendersi utile forse sentirsi più accettata), con tante buone intenzioni e con una credulità di base, anche se mascherata da una sicurezza esteriore. Sensibile è la parola che mi sembra più appropriata per definirla in maniera sintetica, tanto da captare in effetti quelle energie sottili delle quali il reiki ti dovrebbe far diventare 'catalizzatore'. Il problema è che poi non corrisponde a verità questo suo saper essere solo un tramite, all'atto pratico non è in grado nè di 'schermarsi' nè tantomeno di pulirsi... e la sua buona volontà la fa andare a mettere in situazioni che non ha poi la forza di gestire, non riuscendo ad essere di vero aiuto agli altri e danneggiando se stessa. Quello che io vedo è un po' triste, per quello sarei contenta di sapere per te qualcosa di diverso. Nella donna che io ho conosciuto vedo un viaggio in una dimensione quasi allucinata in cui non riesce a sbrogliarsi un quotidiano, una persona talòmente immersa in questa energia da dimenticare quasi l'esistenza di ciò che realmente accade. E posso solo sperare bene per lei ed augurarle col cuore che qualcosa le faccia cogliere che deve anche ripassare da terra ogni tanto... spero anche che quella maestra reiki che le ha aperto i canali per due livelli le dia ora gli strumenti per gestirli quei canali...ma sono 4 anni che aspetto questo senza vederlo...vedo solo che la sua situazione si ingarbuglia sempre di più... |
05-05-2005, 13.58.45 | #17 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Non so se mi ho spiegato bene quando ho parlato di “corto circuito”. Secondo Martinus, che io ho studiato un po', la psiche dell'essere vivente è in realtà una funzione, o un “sistema elettrico”, ed i nostri pensieri sono composti di energie che vibrano su vari lunghezze d'onda. I pensieri ed i sentimenti più “animali” o primitivi, cioè l'aggressione, l'invidia, la superbia, ecc consistono di energie più grossolane, mentre i pensieri dell'amore, della tolleranza ecc consistono di energie più sottile. Se una persona, la cui psiche è dominata forse più o meno inconsapevolmente, da pensieri più grossolani, entra in contatto con le energie della kundalini, per esempio attraverso il reiki o i metodi di meditazione, che quindi vibrano su una lunghezza d'onda molto più alta della vibrazione propria dell'individuo, allora può sorgere questo “corto circuito”. Il problema è quindi che l'individuo in questione in questo caso non è capace di reggere o controllare le energie più sottili. Sarebbe simile a introdurre “alta tensione” in una “radiolina”. Ecco perché si deve stare attento ai rischi. Una persona onesta deve ammettere che non si sa effettivamente niente di ciò che ha luogo durante una "seduta" di reiki, oltre alla vaga sensazione di certe "energie" o di calore ecc. In realtà è come andare a tastoni in una camera buia senza sapere niente della natura di questa camera, se ci sono dei buchi nel pavimento ecc. Concernente “attacchi di panico e di altre insicurezze” posso capire che si vuole liberarsi di questi disagi. Però secondo me questi tipi di esperienze non sono delle “malattie” che saranno “curate”. Secondo me il concetto “attacchi di panico” è più o meno un'invenzione dell'industria dei farmaci. Io penso che sia importante capire che ogni forma di angoscia è espressione di qualcosa, di qualche tipo di conflitto interiore, cioè del fatto che l'individuo in questione non vive in armonia con i suoi desideri o bisogni più profondi. Kierkegaard chiamava l'angoscia la “vertigine della libertà” siccome secondo lui l'angoscia nasce quando l'individuo sta per varcare i suoi proprie limiti psichiche, cioè crescere psichicamente o spiritualmente. Visto da questo punto di vista l'angoscia o il “panico” diventano invece dei “segnali” con l'aiuto di cui l'individuo può diventare più consapevole di se stesso, e quindi crescere psichicamente o spiritualmente. Così sviluppiamo la capacità di creare consapevolmente un destino o una vita più piacevole. Secondo me la via giusta non è quindi che si deve “curarsi”, né con l'aiuto di psicofarmaci né con l'aiuto del reiki, ma che si deve affrontare le proprie paure imparando così a conoscere se stesso e con ciò diventare più “armonico”. Questo è un lavoro spesso abbastanza pesante, però con ciò si sviluppa dei “talenti” psichici per l'atteggiamento ed un equilibrio interiore che non dipende da un'altra person, né da un “reikimaster” né da altri “guru”. Noi dobbiamo diventare il nostro proprio “guru”, e ciò può succeder solo sviluppando la conoscenza di noi stessi. Secondo me si deve capire che noi viviamo in un'epoca in cui l'uomo è molto più evoluto, in un senso anche spiritualmente, rispetto a ciò che era il caso nell'epoca quando i metodi orientali di meditazione ecc erano sviluppati ed usati. Soprattutto sappiamo molto più dell'universo fisico in cui viviamo, abbiamo conoscenza del mondo degli atomi nel microcosmo e dei sistemi solari nel macrocosmo ecc. Tutto ciò dipende dello sviluppo dell'intelligenza, che quindi ha fatto sì che noi siamo tutti dei “saggi” rispetto alla conoscenza dell'esistenza che si aveva nel passato. Perciò penso che dobbiamo usare l'intelligenza anche entro il campo psichico o spirituale sviluppando con ciò una vera sapienza delle realtà psichiche. Cara Stefania a me pare che tu forse sia un po' "innamorata" nel reiki, e spero che il mio intervento non è stato troppo "duro" e va troppo "contro corrente". Ciao Ultima modifica di Rolando : 05-05-2005 alle ore 14.05.33. |
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06-05-2005, 13.11.45 | #18 |
Ospite
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Che significa?
Ciao che significa troppo innamorata del reiki?
Non 6 stato per niente duro e anche se fosse sarebbe giusto perchè ognuno di noi esprime i propri pareri in modo convinto e con trasporto, è segno di autenticità. Ti ricordo poi che se non fossi aperta ad opinioni altrui non mi sarei iscritta ad un forum nè tanto meno ti avrei chiesto dei pareri. Sono d'accordo con te quasi su tutto ma permettimi di ricordarti che anche tu ammetti che ci siano dei misteri che non possiamo svelare per cui chi può dire cosa è veramente giusto o sbagliato?Io vedo solo che noi viviamo in un mondo di relatività in cui quello che può essere vero per uno può non esserlo per un altro perchè i destini sono diversi e le strade per raggiungere la meta sono molteplici. Ti chiedo ancora di raccontarmi le esperienze concrete di chi conosci e che hai sentito praticare il reiki perchè vedi le opinioni o i fatti dovrebbero essere sempre accompagnati da prove. Ne sento tante ogni giorno su questo reiki ma poi quando chiedo agli opinionisti avete esperienze sentite o vissute sull'argomento, avete letto, chiesto ecc. tutti mi docono di no!!! Come si pùò condannare senza conoscere? E' vero il lavoro di crescita interiore può avvenire anche grazie alle batoste della vita e allo studiarsi dentro, ciò è anche quello che si può fare con il reiki. Il reiki è anche prendere coscienza di se stessi e dei propri meccanismi interiori per liberarsene e per cambiare, non è solo semplice effusione di energia. E' comunione con Dio, meditazione, pericolo CERTO, ma anche sguardo verso i nostri limiti, consapevolezza di essere altro, attenzione spirituale e psicologica alle parti malate che esprimono sofferenze dell'anima e altro. E' vero non sai nulla di quello che ti succede in una seduta ma anche i miracolati o i visionari o chi ha le apparizioni sà niente di quello che succede, ma la realtà è che niente succede per caso... dimmi che ne pensi ciao Sono contenta che Rodi mi abbia dato degli esempi concreti di quella che è la realtà, grazie!Ti chiedo Rodi di dirmi per favore quali pensi siano gli errori più comuni di quelli che credono o praticano il reiki. Che intendi poi per non sà pulirsi nè schermarsi? ciao |
06-05-2005, 21.21.29 | #19 | |
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Re: Che significa?
Citazione:
Ti ho solo raccontato quel che vedo in due persone che conosco direttamente, una più dell'altra. Con pulirsi e schermarsi (e sempre riferito a quello che è stato dato modo a me di vedere)... Pulirsi...non riesce minimamente ad uscire da quella che è la sua situazione personale ed interpreta tutto come se ogni persona che le capita di fronte abbia fatto e debba anche fare nel futuro il suo stesso medesimo percorso...quello intendevo per pulire era la capèacità di pèulire se stessa dalla sua storia personale, per andare incontro a quella dell'altro. Schermarsi...si fa suggestionare da tutto, non ha una vera e propria capacità di discernimento...e 'prende' tutto ciò che le arriva, non avendo per altro la forza per ammortizzarlo. Ed aggira anche l'etica della richiesta che ci dovrebbe essere da parte di chi del reiki ne 'usufruisce'...lei asserisce di vedere le persone in sogno che glielo chiedono, e lo pratica a distanza anche a coloro che fuori del sogno le hanno detto chiaramente di non voler essere sottoposte al trattamento. E non gestisce neanche eventuali 'imprevisti' di percorso di questo suo modo di fare, tanto che poi ha chiesto aiutopiù di una volta a me...che di reiki so praticamente nulla (a parte quanto mi arriva tramite queste due conoscenti ed il libricino con i simboli che mi ha dato e che è da qualche parte qui in giro). Non mi apre alla fiducia vedere questo...sinceramente. |
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06-05-2005, 22.38.38 | #20 | |||
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Re: Che significa?
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Citazione:
La tua domanda: "Come si pùò condannare senza conoscere?" può essere motivata. Però qui non è questione di "condannare" ma di dare informazione basata su esperienze concrete, e informazione basata su riflessioni sulla natura spirituale dell'uomo.Però è chiaro che se una persona è aperta a un certo tipo di informazione dipende da quante esperienze pratiche essa ha nel campo in questione. O si ha le esperienze necessarie per trovare l'informazione verosimile, o non si ha. E nell'ultimo caso si deve fare più esperienze personali. Citazione:
Sulla parte svedese del sito ci sono anche testimonianze di persone che sono diventate psicotiche dopo corsi di reiki. Il principio fondamentale del reiki è aprirsi e servrie da "canalizzatore". Questo "aprirsi" significa che l'individuo si mette a disposizione per altri esseri, che si trovano sui piani spirituali, anche se l'individuo non è consapevole di questo fatto. E visto che non si può vedere, cioè controllare con la ragione, che cosa succede sui piani spirituali durante questa canalizzazione, non si sa neanche con chi si sta in contatto o per chi si apre. Se il reikimaster dice che tu, come l'allievo, ti apri per Dio, come sai veramente che è Dio? Credi veramente che lui conosce Dio? In quel caso è questione di "cieca fede" e ciò non ha molto a che fare con lo sviluppo delle proprie facoltá o con la crescita psichica o spirituale. Se si desidera contatto con Dio, penso che sia più funzionale rivolgersi a lui attraverso la preghiera. Non necessariamente come fanno i religiosi, ma spiegando la situazione in cui si trova e chiedendo aiuto per poter attraversare le paure o l'angoscia, e svilupparsi nel modo giusto ecc. Ciò è almeno espressione di un dialogo logico, e non si arrende ad altri esseri sconosciuti. Ciao |
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