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28-06-2004, 17.03.25 | #63 |
Ospite abituale
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leibnicht
Il dio di cui parli non è quello che vien fuori dalle scritture, ma è quello che hanno voluto far credere alla massa ignorante e paurosa. E' un dio che sta in mezzo fra quello del vecchio testamento e la superstizione. Gesù ha sempre parlato di "vita" in tutte le sue forme. San Francesco, che ha capito tutto ha sempre parlato di gioia e bellezza del creato, Il Maestro dei Maestri ha sempre considerato l'amore importantissimo, ma l'amore non l'asservimento ai sensi, la dipendenza totale, l'annullamento della propria autocoscienza! Il piacere fisico dei sensi lui non lo disdegnava, beveva e mangiava insieme ai suoi e cibava le folle, ha benedetto tutti i cibi non vietandone alcuno ma ha detto soltanto di non essere asserviti al procurarsi cibi e abiti, perchè chi è in contatto con il proprio Sè, non ha bisogno di essere in ansia per il domani, perchè vive nell'abbondanza e nella gioia (il Padre mio sa ciò di cui avete bisogno), i poveri che sono anche metaforicamente i poveri spiritualmetnte, li avcrete sempre con voi, non perchè egli sia contro il progresso, ma perchè la visione della povertà, il vivere in povertà stimola al progresso materiale e spirituale....e ci sarebbe tant'altro che se non ti ostini a negare e cerchi di comprendere le Sue parole Dice Swami Maheshenanda, che Gesù non ha mai istigato a creare un nuovo problema per la società dicendo va, vendi tutto ciò che hai e seguimi, ma esattamente il contrario, chi sa di essere pellegrino sulla terra, gode e gioisce dei beni terreni con il distacco di cui solo i maestri sono capaci, perchè sa che sono solo un mezzo per l'applicazione della legge della compassione e dell'amore verso i tuoi simili (che sono il nostro specchio e piccole parti di Dio) |
29-06-2004, 00.27.36 | #64 |
Ospite abituale
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Le parole di cui parli sono vaghe e confuse
e piene di contraddizioni.
Egli fu il primo a sostenere che la Legge andava rispettata, ma poi disse che per seguirlo sarebbe stato necessario dimenticare il proprio padre e la propria madre, contraddicendo il comandamento che impone di onorarli. Confutò il sacramento del Sabato, predicando e operando miracoli nel giorno del Signore. Consegnandosi coscientemente ai suoi sicari contraddisse al comandamento che impone di risparmiare ogni vita, disprezzando la sua. Accecato dall'ira, nel Tempio, non ebbe compassione dei mercanti, accanendosi contro le loro misere cose. Trasformando l'acqua in vino, a Canaa, non esitò ad utilizzare il suo potere al fine di procurare dei vantaggi ai suoi. Interrompendo la lapidazione dell'adultera, impedì l'applicazione della Legge. Rese falsa testimonianza di fronte a Pilato, negando di aver predicato l'autonomia di pensiero di fronte alle Leggi. Non concesse al Fariseo la possibilità di accedere ai suoi insegnamenti, ritenendolo indegno di essi per il solo fatto di appartenere ad una diversa fazione politica. Offese, infine, il suo stesso dio quando, sul punto di spirare, lo accusò di non averlo salvato dalla pena della morte in croce. (...) Cosa propugnasse quell'uomo, io non lo so, al di là dell'agiografia didascalica che lo riguarda. Duemila anni di forzati e pretestuosi incensamenti non sollevano la nebbia dello spirito che lo avvolse. La sua mitologia non ha eguali: altri secoli attendono un giudizio equanime sulla sua figura. |
29-06-2004, 09.02.54 | #65 |
Ospite abituale
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Onorare padre e madre vuol dire rispetto per chi ti ha permesso di venire al mondo, ma come ogni psicologia afferma devi uccidere(metaforicamente) le figure genitoriali se vuoi essere un individuo libero di operare scelte.
Per il Sabato, Egli dimostra che se una Legge o un dogma sono ingiusti e contraddicono all'Amore che è l'unico che può importi di trasagredire, ben venga la trasgressione. E' la coscienza che giudica e non la legge. Liberamente scelse il cammino della crocifissione indicandoci che imitandolo e cioè crocifiggendo la personalità si nasce a vera individualità avero Figlio di DIO: Da essere umano provò la stessa paura che nell'intimo prova anche l'eroe che sprezzante della sua vita offerta per gli altri o per un ideale sta per spirare. L'ira verso i mercanti è necessaria: Nessuno ha il diritto di rendere una spelonca di ladri quanto è sacro e quindi il nostro corpo che è tempio deve essere ripulito da vizi e dipendenze, la terra che è sacra va ripulita da tutto ciò che impedisce la crescita rigogliosa etc..... La trasformazione dell'acqua in vino ha significato esoterico che se studi trovi: E poi egli non pensò certo a vantaggi personali ma a togliere dall'imbarazzo e a dare gioia agli sposi e agli invitati.. Impedendo la lapidazione esortà a non giudicare ma a provare compassione ed amore per le debolezze altrui come per le proprie.. Per il resto spiegami dove e quando, non capisco anche perchè mangiò con i pubblicani, si recò a casa di farisei, un suo discepolo era un esattore, non capisco cosa intendi. Io vedi, ho molto studiato e continuo a meditare su quanto a te sembra contradditorio, ma riesco a spiegarmi più di quanto tu creda perchè non ho mai avuto una fede "cieca" ma ho voluto studiare, aprire gli occhi, confrontare per potere essere certa di me stessa e di quanto dico per cui chi viene a dirmi che le prove storiche sono fasulle non mi tange, a me importa il messaggio come ai seguaci di un qualunque maestro importa ciò che quel maestro fa e se con il suo esempio dimostra di crtedere in ciòlche dice, senza interessi economicio altri Ciao e..prova ad approfondire un pò ciò che affermi Un bacetto |
30-06-2004, 00.26.41 | #66 |
Ospite abituale
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Ricevo e ricambio
Ma per la tua strada troverai sempre buone ragioni e valide ragioni per persistere nella tradizione.
Io credo che lo straordinario potere di quell'uomo sia essenzialmente di natura erotica: non altrimenti mi spiego la devozione acritica ed assoluta delle donne nei suoi confronti. Esse ne sono le vessillifere, in ogni tempo, e ad esse si deve la fortuna del cristianesimo. Penso che cristo incarni, non dio, ovviamente, ma l'aspirazione delle donne per l'uomo che ostenta il suo rifiuto delle specificità proprie dell'essere uomo: orgoglio, fierezza, dignità, lealtà, disposizione al sacrificio senza premio e calcolo, in vista di una virtù che sia premio a se stessa. Tutte qualità che la donna, per sua intrinseca natura, aborre e percepisce come sciocche e inconcludenti. Cristo propugna l'ideale dell'omuncolo: senza colonna vertebrale, disposto ad ogni negazione dell'orgoglio, purchè questa gli permetta la visibilità, l'ascolto, lo pseudosostegno della massa senza corpo ad una mediocrità fatta ideale, consolazione dell'impotenza. L'estremità paranoica, sia pure espurgata da secoli di purificazioni ed addomesticamenti dei molti evangeli, traluce con evidenza dalla predicazione di cristo: solo l'invertebrato, deposta la propria speranza di possedere un Nome, avrà accesso al suo mondo. La passione delle donne per questa regressione coincide con il "risentimento" sostanziale che essa nutre verso la sessualità maschile e, nelle sue forme più estreme, essa si appalesa nella mistica di quelle cosiddette "sante" che esprimono nelle proprie estasi il più radicale e velleitario dei masochismi virtuali. Così spesso, del resto, il rifiuto si rivela desiderio negato. |
30-06-2004, 08.03.05 | #67 |
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anche a te se lo trovi consiglio di leggere il libro: Gesù il primo uomo nuovo scritto dal filosofo tdesco e giornalista Franz Alt.
Ma cosa dovremmo noi donne invidiare a voi uomini, la brutalità che ha portato i capi di stato a dichiarare sempre guerre per il potere (mascherandole da guerre di difesa?), la forza fisica sempre per la lotta ed il predominio? la violenza gratuita, l'asservimento all'eros, le torture, la mancanza di sensibilità.Gesù non ha mai parlato di vigliaccheria, di arrendevolezza, ma di spada che taglia in due il bene dal male, e così invita sempre ad essere decisi o per il sì o per il no, a non servire due padroni, a mettere vino nuovo (UOMO NUOVO) in otri nuovi (CORPI PURIFICATI), e quindi ad affrontare le nostre zone scure, a smuovere la volontà che non è nè maschio nè femmina. La verità è che purtroppo maschile e femminile nell'uomo e nella donna non sono ancora integrati e pertanto mentre prima erano le donne a temere i maschi maschilisti oggi è l'esatto contrario sono i maschi a temere le donne emancipate quando per emancipazione si spacciano tutti quegli aspetti deteriori dei maschi. Il maschio che prende contatto e coscienza della propria femminilità produce un tale cambiamento nella sua vita...... diventano mariti e padri eccezionali,uomini comprensivi ed aperti all'Altro. Questa è la vera rivoluzione che vuole Gesù, egli non vuole misticismi sfrenati , ma tensione ed amore verso il prossimo. Se poi qualcuno sceglie 8sono talmente pochi) la strada della rinuncia all'eros, per trasmutarlo in "agape" e cioè amore vero ed incondizionato per tutte le creature, non ha più sofferenze, non ha rinunciato a nulla, ma anzi il suo "eros" è creativo e lo riversa in milioni di gesti quotidiani di amore. |
30-06-2004, 13.57.41 | #68 |
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L'invidia
Non intendevo parlare di "invidia" del pene: questo è un principio dinamico della psicanalisi classica, al quale non volevo fare riferimento.
In effetti io credo che la dinamica conflittuale dell'invidia del pene, a differenza di quanto riteneva Freud, e più ancora Anna Freud, vada collocata nella patologia dello sviluppo della personalità femminile, e non ne sia una tappa evolutiva costante. Io parlavo di erotismo, in termini di suggestione erotica, non di pulsionalità psicobiologica. Le prerogative che ti ho citato, infatti (fierezza, orgoglio, etc...) non rappresentano una costellazione di tratti sublimati della pulsionalità fallica e non tendono, infatti, a strutturarsi di per se stessi dentro delle dinamiche conflittuali, a meno che non rappresentino, individualmente, aspetti di una cattiva e faticosa introiezione della normatività superegoica. Quando parlo di "dignità", intendo un tratto eminentemente etico e culturale e lo stesso quando mi riferisco all'esercizio della virtù senza calcolo, nell'attesa di una gratificazione che è data dall'esercizio stesso e non dagli obiettivi che essa raggiunge. Questi sono aspetti dell'uomo che la donna non aggredisce affatto, che non suscitano quella rabbia inconscia, quel risentimento impotente che ispira l'invidia. Semplicemente essi sono indifferenti, salvo eccezioni e salvo contesti culturali molto particolari, portatori di un mondo di valori "forti", all'universo ed alla psicologia femminile. Non essendo percepiti essi non sono oggetto di contestazione, in quanto tali, ed in effetti nemmeno i movimenti femministi più radicali li hanno mai presi in considerazione. Nel tempo, è vero, molte donne li hanno utilizzati: ma al modo in cui un ubriaco usa un lampione, non già per rischiararsi la via, bensì per appoggiarvisi. |
30-06-2004, 16.17.13 | #69 |
Ospite abituale
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Gesù non ha mai parlato di vigliaccheria, di arrendevolezza, ma di spada
che taglia in due il bene dal male, il male esiste solo perche' esiste il bene.....quindi non si dovrebbe piu pensare in quest'ottica dualistica |