Riferimento: Dieci domande per riflettere!
1) Normalmente le grandi domande sull’esistenza nascono in presenza del dolore, della malattia, della morte e difficilmente in presenza della felicità che tutti rincorriamo, che cos’è per lei la felicità?
Suppongo che porre la definizione di felicità sia un po' come un gioco a carte coperte,primariamente se facciamo nostra una particolare idea di felicità come un momento o un traguardo a cui tendere o anche soltanto se poniamo come felice uno stato che abbiamo già vissuto o che stiamo vivendo. Per quanto mi riguardo, essendo io ancora giovane e quindi sentendomi di escludere la seconda possibilità per ovvi motivi e non rispecchiandomi in maniera così generale alla prima direi, con tutte le attenuanti del caso, che la felicità deriva dall' intendere la vera natura dell' uomo nonostante il suo doversi relazionare. In quest' ottica, la felicità è amare nonostante tutto ed essere amati, nonostante tutto.
2) Cos’è per lei l’amore?
Ciò per cui le menti razionali significano.
3) Come spiega l’esistenza della sofferenza in ogni sua forma?
Un modello societario costituito per sfuggire di controllo all' uomo, che non gli appartiene e che egli cerca di dominare facendosi del male.
4) Cos’è per lei la morte?
Le cessazione di qualcosa e l'inizio di altro, non migliore ma assolutamente e indefinibilmente diverso.
5) Sappiamo che siamo nati, sappiamo che moriremo e che in questo spazio temporale viviamo costruendoci un percorso, per alcuni consapevolmente per altri no, quali sono i suoi obiettivi nella vita e cosa fa per concretizzarli?
Ho vent' anni, studio filosofia. Non vedo un futuro che sia al di fuori di questa mia passione e se vogliamo "vocazione". Vedo come priorità in compenso l'amore che mi permea. (che sia una famiglia, una moglie, una figlia o indubbiamente l'aiutare qualcuno.)
6) Abbiamo tutti un progetto esistenziale da compiere?
Soltanto chi trova sicurezze soltanto nella tangibilità o negli schematismi.
7) Siamo animali sociali, la vita di ciascuno di noi non avrebbe scopo senza la presenza degli altri, ma ciò nonostante viviamo in un’epoca dove l’individualismo viene sempre più esaltato e questo sembra determinare una involuzione culturale, cosa ne pensa?
Penso che sempre in chiave socio - economica, il ribaltamento della moralità (elemento che ne sta sancendo la sua rapida dissoluzione) dovuto a logiche inumane applicate da uomini sugli uomini, stia portando ad un insensatezza il nostro esistere, ai limiti del paradossale il nostro relazionarci e allo stupido il nostro tentare di non morire, dentro e fuori, prima del necessario.
8) Il bene, il male, come possiamo riconoscerli?
Accettando la loro arbitrarietà, in un' ottica calata nel reale, definendo tuttavia le convenzioni utili al nostro essere umani. Esiste comunque un bene totale, mai un male.
9) L’uomo, dalla sua nascita ad oggi è sempre stato angosciato e terrorizzato dall’ignoto, in suo aiuto sono arrivate prima le religioni e poi, con la filosofia, la ragione, cosa ha aiutato lei?
La filosofia pare essere la mia vita, in ogni angolo, in ogni spazio. La fede è ciò che sento di non poter non avere - pur non implicando vere e proprie azioni "religiose"
10) Quale è per lei il senso della vita?
Amare. Donare se stessi reciprocamente come un osare fuori dal mondo, nell' uomo, tra gli uomini.
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