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01-05-2003, 20.09.34 | #15 |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
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Mah...Forse l'errore sta nell'avere una nozione troppo "alta" di amicizia...
O,forse...nel dare troppo... Ho notato che se,ogni tanto,pongo qualche paletto divisorio in più,tra me e gli altri...facendo,come dire,esercizio di un po' di (sano)egoismo...mi sento,poi, più apprezzata,stimata,e amata. Sembra davvero che,ogni tanto,una porta sbattuta in faccia (a chi si attende il solito tappeto rosso) sia salutare! |
01-05-2003, 22.34.37 | #16 |
Ospite abituale
Data registrazione: 07-08-2002
Messaggi: 375
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Guarda, concordo con te Irene. Ho notato anche io che ad essere meno disponibili del solito porta ad essere degni di una considerazione maggiore... che dire.
Allora bisogna proprio trattare male la gente per vivere bene? Cose strane... |
02-05-2003, 17.24.45 | #17 |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-03-2003
Messaggi: 70
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amicizia
Non sarebbe contradditorio discutere sull'amicizia senza considerala un valore?! E' verissimo che nel contesto attuale (a livello relazionale) la relazione d'amicizia è notevolmente svalorizzata..e purtroppo non solo quella! A me pare che in molto vivano secondo il principio del "benavere" e non del "benessere" inteso come quello stato dell'essere arricchito da una serie di valori vissuti e affermati nella realtà dei rapporti affettivi. La mia non vuole essere una polemica nè tanto meno di tipo morale.
Come nell'amore, nell'amicizia ci deve essere il reciproco rispetto e purtroppo lo vedo sempre meno... Ho vissuto proprio questo ultimamente. e mi sono chiesta perchè. Sinceramente, l'unica risposta che mi sono data è che quando subentra l'egoismo pare che l'altro, anche se è tuo amico, non conti più nulla...in linea con il paradigma del benavere. Un po' di egoismo sano non guasta, ma io non sono capace di fare "teatrini a priori" per ricordare all'altro che non si deve approffittare di me... mi devo proprio sentire "usata" per reagire ma a lungo andare si guasterebbe il rapporto perchè perde di autenticità, elemento fondamentale per l'amicizia. |
02-05-2003, 18.45.11 | #18 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
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Citazione:
Accidenti quanta melanconia… fra il tuo intervento e quello di Attilio (meno male che ci sei… ciao) non saprei quale dei due è più triste. Per la miseria! Non esiste una nozione troppo elevata dell'amicizia… l'amicizia è un sentimento che unisce due o più persone in un bellissimo rapporto confidenziale ed intimo che non è esente da incomprensioni ma che, grazie alla storia che si è creata, supera i malintesi, e ogni volta che li supera aggiunge un nuovo tassello ricolmo di freschezza allo specialissimo rapporto. Certo, come tutte le cose degli uomini, può anche terminare, ma una volta concluso non può lasciare un così amaro sapore connesso unicamente alle ragioni che ne hanno determinato l'interruzione. Spesso, ho notato, ci si basa sull'ultima triste esperienza, sull'ultima incomprensione non superata, scordando altri momenti, quelli che hanno fatto si che si creasse il rapporto, in definitiva, quelli belli e gioiosi, che hanno riempito di significato i tempi trascorsi. Si perde così anche il senso di quello che si è costruito insieme, si butta nella spazzatura quanto di bello e piacevole si è ottenuto e donato, si sperpera un patrimonio fatto di intime complicità e confidenze, di aiuti offerti e ricevuti, si relega nel dimenticatoio la parte preponderante, in termini di qualità e durata, della relazione. Ma perché ci si deve abbandonare all'ultimo dolore e non aggrapparsi alle molte gioie. In fin dei conti l'amicizia, come qualsiasi altra relazione umana, dona emozioni e le emozioni sono il sale della vita, per cui, ritengo sia quantomeno singolare volersi rifiutare di viverle richiudendosi in uno sdegnato isolamento, poi se esse saranno belle o spiacevoli non è dato saperlo in anticipo… accidenti, anche un pochino di sana e mai eccessiva sofferenza fa parte della vita, e quanto sia importante aver avvertito, qualche volta, non troppo spesso, quell'ago acuminato che ti stuzzica e penetra nel cuore, non è poi anche questo un pezzo di vita a cui non val mai la pena rinunciare per troppa paura? ci siamo quasi tutti, altri si aggiungeranno, e chi si aggiungerà sarà il benvenuto – benvenuta Paola |
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03-05-2003, 15.28.33 | #19 |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-03-2003
Messaggi: 70
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Riferimento: In fin dei conti l'amicizia, come qualsiasi altra relazione umana, dona emozioni e le emozioni sono il sale della vita, per cui, ritengo sia quantomeno singolare volersi rifiutare di viverle richiudendosi in uno sdegnato isolamento,....
Sono perfettamente d'accordo, infatti come ogni relazione, anche nell'amicizia si corrono dei "rischi" nella misura in cui si mette in gioco veramente. E' un grande investimento affettivo che si compie per potersi aprire all'altro e per poter accoglierlo nel nostro mondo, con tutto ciò che questo comporta. Emozioni. Belle, gioiose ma anche negative, di quelle che ti prendono lo stomaco. Credo sia il prezzo da pagare. E' ineludibile, pena la perdita della veridicità del rapporto. Il fatto non credo sia di avere un'idea troppo alta dell'amicizia, ciò che mi succede a volte è di dimenticare che è una relazione tra esseri umani...imperfetti e che non mi posso aspettare (né da me, né dagli altri) che non si inciampi mai, che ci si capisca sempre, che non si sgarri mai. Anzi, sono banchi di prova importanti per rafforzare il legame. Io non sono molto portata alle rotture nette, anzi per niente. Non lo concepisco proprio, mi fanno stare peggio della delusione da un amico perchè non riesco a pensare che non ci sia più rimendio, che non ci sia più niente da fare per capirsi e ricomporre il rapporto e ho imparato a farmene una ragione solo in parte, quando mi è capitato. proprio in nome di ciò che di buono mi ha lasciato quella persona, e quando ci ripenso non riesco a capacitarmi che ora sia rimasto il silenzio glaciale. Dalla confidenza e condivisione all'imbarazzo se ci si incrocia per caso....pazzesco! Penso però che sia la peculiare ricchezza dell'amicizia a dover dare la fiducia necessaria a rimettersi in gioco e a non isolarsi...che senso avrebbe "congelarsi" in un circolo di relazioni superficiali e vuote di significato, quando invece si avrebbe tanto da offrire?! |
03-05-2003, 16.39.30 | #20 |
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rimettersi in gioco...
sempre, magari cambiando giri di conoscenze.
Anch'io penso che l'amicizia abbia bisogno di tempo per consolidarsi, all'inizio sono solo conoscenze niente di più che scambi di opinioni e di interessi, ma poi? esuriti gli argomenti? che rimane? solo una conoscenza superficiale che nessuno dei due interlocutori ha mai avuto interesse o voglia di approfondire. Credo ci sia una lampadina che si accenda nella nostra testa e che ci dica da chi devi stare lontano prima di avergli confidato o condiviso la storia della propria vita, delle proprie esperienze, così quando termina, si soffre di meno. Per me l'amico/a è quello che ti osserva senza essere invadente, quello che ha imparato a conoscerti attraverso le parole dette e non dette e guarda caso è lì quando hai bisogno senza nemmeno averglielo chiesto. |