Ciao Mocassino H2O,
non hai visto che ti ho risposto sul tema compassione?
In ogni caso, finché mi identificavo come vittima, la compassione la cercavo addiritura, ma tutto quello che riuscivo a fare era attaccare a destra e a manca. Questo però non mi portava molto lontano e diventavo quasi sempre una specie di capro espiatorio.
Ho hovuto affrontare tutta la gamma dei sentimenti per tirarmene fuori: dalla vergogna, alla paura di denunciare, alla profonda tristezza alla presa di responsabilità, all'ascolto degli altri e conseguente sdrammatizzazione.
Ogni iniziativa che prendevo in senso positivo mi portava su tonnellate di senso di impotenza, poi poco alla volta (ci sono voluti anni e tanti errori), via via che mi identificavo meno come vittima, mi sono accorta che cominciavo a guadagnarmi rispetto e considerazione.
La cosa più potente è stato in ogni caso perdonare e ascoltare la sofferenza di chi mi aveva fatto male.
Intendiamoci, qualche scivolone indietro lo faccio tuttora (anche su questo forum).