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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 09-04-2006, 10.16.45   #1
MocassinoH2O
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Question Compassione

Cos'è la compassione?

Questa sorta di moto dell'animo che ci fa sentire dispiacere o dolore per i mali altrui..... e perchè accade?
Che meccanismo scatta a far nascere la compassione?

Quindi come vivete il rapporto con quest'ultima?

Non lo so... è paragonabile alla pietà?

uff... non capisco!
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Vecchio 09-04-2006, 13.16.14   #2
amidar
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Secondo me la compassione è come un "compartecipare"al dolore o al sentimento dell'altro..è provare a mettersi nei suoi panni,al posto suo per capire come ci si sta.
Credo ci sia differenza dalla pietà che in alcuni casi può essere anche usata per disprezzare...
Non so, si può provare pietà per una persona ma comunque rimanerne distaccati,rimanere sul superficiale,
...mentre forse la compassione ti permette di approfondire di più la comprensione del disagio dell'altro...
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Vecchio 09-04-2006, 15.14.14   #3
ellea
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Anche secondo me la compassione è un "patire insieme" , sentire e comprendere la sofferenza dell'altroresupposto per un autentico aiuto perchè solo comprendendo l'altro e mettendosi nei suoi panni, prescindendo da noi stessi, da come il dolore altrui risuona dentro di noi, da quali nostre corde fa risuonare, è possibile dare all'altro ciò di cui lui ha veramente bisogno in quella corcostanza, evitando di sovrapporgli la nostra soggettività , il nostro modo di interpretare una condizione di sofferenza e i bisogni ad essa legati.

Mi è capitato di essere in uno stato di profonda sofferenza e di ricevere ciò che non richiedevo scorgendo nell'altro la personale soddisfazione per quanto faceva e sentendomi io vuotamente obbligata in riconoscenza.Sembrerrà ingratitudine la mia, e forse lo è, ma penso sia quello che accade quando non c'è vera compassione.
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Vecchio 09-04-2006, 15.20.08   #4
MocassinoH2O
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Anche secondo me la compassione è un "patire insieme" , sentire e comprendere la sofferenza dell'altroresupposto per un autentico aiuto perchè solo comprendendo l'altro e mettendosi nei suoi panni, prescindendo da noi stessi, da come il dolore altrui risuona dentro di noi, da quali nostre corde fa risuonare, è possibile dare all'altro ciò di cui lui ha veramente bisogno in quella corcostanza, evitando di sovrapporgli la nostra soggettività , il nostro modo di interpretare una condizione di sofferenza e i bisogni ad essa legati.

Mi è capitato di essere in uno stato di profonda sofferenza e di ricevere ciò che non richiedevo scorgendo nell'altro la personale soddisfazione per quanto faceva e sentendomi io vuotamente obbligata in riconoscenza.Sembrerrà ingratitudine la mia, e forse lo è, ma penso sia quello che accade quando non c'è vera compassione.


QUINDI LA COMPASSIONE E' AIUTO?
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Vecchio 09-04-2006, 15.24.32   #5
MocassinoH2O
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Messaggio originale inviato da amidar
Secondo me la compassione è come un "compartecipare"al dolore o al sentimento dell'altro..è provare a mettersi nei suoi panni,al posto suo per capire come ci si sta.
Credo ci sia differenza dalla pietà che in alcuni casi può essere anche usata per disprezzare...
Non so, si può provare pietà per una persona ma comunque rimanerne distaccati,rimanere sul superficiale,
...mentre forse la compassione ti permette di approfondire di più la comprensione del disagio dell'altro...


Si può davvero "compartecipare" al dolore altrui?
Si può davvero capire e concepire a pieno il dolore di un'altra persona anche se non lo si è provato su se stessi??


Ok... è diverso dalla pietà... la piedà è più... "cruda"!

Grazie...
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Vecchio 09-04-2006, 15.33.23   #6
ellea
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Messaggio originale inviato da MocassinoH2O
QUINDI LA COMPASSIONE E' AIUTO?


(nel mio post è sbucata per errore una faccina che ridee non c'entra un tubo...)

dunque: no , la compassione non è aiuto.La compassione,come dicevo, è comprensione profonda dello stato di prostrazione dell'altro possibilmente senza sovrapposizioni personali. Per questa sua caratteristica,tuttavia, la vedo come una premessa imprenscindibile al vero aiuto, un aiuto cioè basato sul bisogno dell'altro e non su uno spostamento sull'altro di bisogni miei.
Diciamo che sono partita dal tuo spunto per un'ulteriore riflessione...

ciao
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Vecchio 09-04-2006, 15.38.32   #7
amidar
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Messaggio originale inviato da MocassinoH2O
Si può davvero "compartecipare" al dolore altrui?
Si può davvero capire e concepire a pieno il dolore di un'altra persona anche se non lo si è provato su se stessi??

No non si può capire a PIENO il dolore di un'altro....ma mettersi nei suoi panni per PROVARE a capire mettendosi al suo posto o partendo dal suo punto di vista si,questo si può fare.
E' compassione.
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Vecchio 09-04-2006, 15.38.40   #8
MocassinoH2O
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Grazie ellea
Grazie amidar
.....
ora mi è più chiaro ma.........



Ultima modifica di MocassinoH2O : 09-04-2006 alle ore 15.40.22.
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Vecchio 09-04-2006, 15.45.02   #9
MocassinoH2O
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Exclamation Ancora....

.........ma........

A voi pesa ricevere compassione?
Vi da fastidio?
Ne siete lieti di receverne?

Capita che a volte mi infastidisce ricevere compassione riguardo alcune cose...

A voi capita?
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Vecchio 09-04-2006, 15.52.04   #10
ellea
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Re: Ancora....

Citazione:
Messaggio originale inviato da MocassinoH2O
.........ma........

A voi pesa ricevere compassione?
Vi da fastidio?
Ne siete lieti di receverne?

Capita che a volte mi infastidisce ricevere compassione riguardo alcune cose...

A voi capita?

Sentire che qualcuno mi è vicino e mi comprende mi è di grande sollievo; ma se si tratta di quella falsa compassione di cui si diceva, no, è pesante ed è un ingombro in più, un peso dell'altro che mi ritrovo addosso.In questo caso, eccome se mi infastidisce.

Tu che impressione hai avuto? Quella di essere stata compresa o compatita nel senso deteriore?


(che poi mi sta vendendo il dubbio di aver sovrapposto a compassione il significato di "empatia", ma vabbè era per intenderci)
ellea is offline  

 



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