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28-02-2006, 01.28.13 | #22 |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-09-2003
Messaggi: 611
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Mi sembra che manchi un racconto comune, qualcosa per cui dannarsi a discutere e portare colori e abiti nuovi, una fede per un futuro da scrivere e raccontare, appunto. Non importa nemmeno quale sia il tema, il foglio rimane bianco, oppure ognuno cerca di disegnare il proprio, ed è già qualcosa.
Certo che nel passato l'infelicità non era sconosciuta, anzi era molto frequentata, superfluo elencarne i motivi. Ma c'erano nuclei e persone unite o divise da qualcosa che percepivano autentico; poteva essere Dio, poteva essere lo Stato, la famiglia, la terra o l'ideale di una vita comunitaria e totalmente nuova che avrebbe spazzato via conformismi e morali inutili. Lo leggiamo, è già lontano, i succedanei materiali sono già da anni una risposta compensatoria. |
28-02-2006, 20.51.54 | #23 | |
Utente bannato
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 1,288
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Re: Re: Re: Re: Re: Come mai i tempi sono così difficili?
Citazione:
Si forse è vero a forza di leggere forum credo che la vita sia solo qui dentro e non fuori dalla porta, dove c'è anche l'aria e la gente cammina |
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02-03-2006, 00.00.39 | #24 |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
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L'uomo doveva costruirsi una casa per stare al riparo dalle intemperie e dagli animali.
Doveva avere la possibilità di non utilizzare tutto il proprio tempo nella ricerca del cibo. Aveva bisogno di un bel nido confortevole e sicuro per dedicarsi un poco a se stesso e alla ricerca di se stesso. Ci è riuscito, ma come in una novella torre di babele, ha smarrito il senso della vita. Non è più in grado di parlare una lingua comprensibile a se stesso e agli altri. Ora è rimasto intrappolato da quel che ha costruito per divenire libero. Libero dal bisogno di cacciare e coltivare la terra da mattina a sera, di costruire precari rifugi. Oggi che ci sono le macchine per i lavori più faticosi non abbiamo più il tempo per niente. Nè i ricchi nè i poveri. I poveri, continuano a lavorare dall'alba al tramonto, se sono così fortunati da avere un lavoro. I ricchi da mattina a sera cercano di aumentare la loro ricchezza e uccido il tempo che rimane loro nella noia e nella vanità e in illusori piaceri che dovrebbero riempire il vuoto senza vuoto. Non abbiamo perso Dio, abbiamo perso noi stessi. Abbiamo smarrito il senso di noi stessi. A livello planetario. Nessuna società potrà porvi rimedio. Quel rimedio appartiene al singolo, alla volontà e al coraggio del singolo. Ciao Mary |
02-03-2006, 01.07.39 | #25 |
Ospite abituale
Data registrazione: 20-09-2005
Messaggi: 162
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Provo a dire la mia: sicuramente ci sono stati tempi anche più difficili (me ne sono reso conto leggendo i romanzi russi dell'ottocento!), ma la cosa paradossale è che oggi, nonostante viviamo in una società permeata dal benessero, soffriamo quanto quelli che soffrivano ieri, se non di più! Una delle cause può essere questa: la manipolazione mentale dei mass media sulle persone. Poco fa parlavo in chat, ed una ragazza ha detto: il mondo è dominato dai belli. Quindi, tradotto, se non sei bello al giorno d'oggi, non sei niente. Ecco allora che i mass media, sbattendo ogni giorno in faccia alla gente modelli da raggiungere, non fanno altro che frustrare le persone le quali non potranno mai raggiungere quei modelli. Ed ecco allora che viene fuori la scarsa autuostima, l'anoressia, la bulumia, la depressione....
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02-03-2006, 01.37.47 | #26 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 23-02-2005
Messaggi: 728
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Bellezza
Il culto ed il valore della bellezza sono solo dei tempi più felici.
Se, poi, andiamo cercando persino un valore relativo alla bellezza maschile, beh... Allora, l'unico tempo conosciuto, nella storia dell'Uomo, che si sia potuto permettere tanto lusso è assai circoscritto nello spazio e nel tempo: Roma, tra il I e il II secolo. Questi, dunque, sarebbero tempi "difficili"... Non diciamo sciocchezze: questi sono i tempi più "facili" per l'uomo, bello o brutto, scemo o intelligente, da che mondo è mondo. Perlomeno qui, in Europa. "Misero è colui che desidera avere di più", scriveva Seneca (I secolo, appunto, Roma). |
02-03-2006, 21.12.11 | #27 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 16-07-2005
Messaggi: 752
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Proprio perche' tutto e' piu' facile, non sappiamo apprezzare...e' vero che una volta tutto era piu' complesso e gli uomini erano felici se trovavano qualcosa da mangiare (in tempo di guerra), con la nascita della TV le famiglie si univano per guardarla insieme, perche' non tutti potevano permettersela, le coppie stesse sapevano superare meglio i sacrifici che comportava un matrimonio rispetto a noi....e vai, quanti esempi si potrebbero elencare ....oggi solitudine, mancanza di rispetto, valori inesistenti, rapporti promiscui, ricerca del bello, materialismo....e mi sento positiva!
Vani |
03-03-2006, 12.32.43 | #28 |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-02-2006
Messaggi: 222
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tutto e` facile?
e` vero che non siamo i bimbi del biafra e quindi non moriamo di fame, ma parlando limitatamente alla realta` italiana le famiglie faticano a tirare fine mese, anzi non si costutuiscono manco piu` famiglie perche` non hanno di che vivere. a parte questa introduzione a parer mio doverosa, torno al nocciolo iniziale della questione, secondo me l`infelicita` la perdita di valorni non dipendono affatto da dio, ma dal singolo individuo. e` logico che se uno passa la maggior parte del tempo al lavoro a tentare di fregare il prossimo(e cosi` accade, il mondo italiano e` dei furbi) diventa una persona arida, infelice, e se quando torna a casa non ha neppure un cane e cui dare affetto...come si pretende di essere felici. non dico che tutto debba essere una favola ma la vedo con semplicita`: gli uomini dovrebbero "accontentarsi di piu`" di cio` che hanno e il margine di miglioramento personale dovrebbero spostarlo dal denaro/superficialita` agli affetti. |