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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
02-09-2002, 00.31.20 | #5 |
Ospite
Data registrazione: 01-09-2002
Messaggi: 10
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rispondo e chiarisco
No, non stavo scherzando. Ma non mi sono affatto tuffato nell'alcool. Non bevo così tanto. Semplicemente sento la condizione dell'ebbrezza come qualcosa che mi facilita l'intuizione, e per questo la ricerco non per non pensare, come si potrebbe banalmente supporre, al contrario per pensare meglio. Ecco io sento di pensare in maniera più dischiusa, più aperta al tutto quando il vino ha stimolato una parte del mio sè. Questo non toglie che io abbia bisogno di rimanere per maggior tempo nella condizione abituale, perchè solo in essa può applicarsi il regolare processo di apprendimento che è al fondo della mia crescita spirituale. E tuttavia nel momento dell'ebbrezza, una percezione più affinata, più precisa e risoluta, si sostituisce al semplice capire, o memorizzare. Il rapporto con il tutto si fa più stringente, senza arrivare mai a una fusione completa, estatica; ciò che in parte è messo in discussione è il "principium individuationis", in un tentativo di ritorno all'uno originario.
Tutto questo molto più difficilmente avviene nella quotidiana percezione, e ciò che più mi tormenta è la ricerca di un Senso a cui fare riferimento, coordinate guida, valori. Ciò che più mi dispiace, è il non trovare, come potevano i Romantici, nella Natura questo Senso universale, e il vedere, con atroce rimpianto, che il rapporto autentico con essa è del tutto precluso. Questo sarebbe stato godere delle semplici cose della vita, anzi, della Vita, unica cosa fra tutte che possiamo affermare con certezza. |
02-09-2002, 01.10.15 | #6 |
Ospite
Data registrazione: 30-03-2002
Messaggi: 9
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Colui che non beve alcool, si assicura la piena possibilità di agire col suo IO sul sangue;colui che beve alcool, fa proprio come chi volesse abbattere un muro e, mentre spinge da una parte, colloca al contempo qualcun altro a spingere dall'altra.
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02-09-2002, 14.02.16 | #9 |
Ospite
Data registrazione: 01-09-2002
Messaggi: 10
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E' un gran bene essere diversi, amico schieppwaters; altrimente la dialettica intersoggettiva non esisterebbe. Sono tuttavia molto contento di essere capito, e naturalmente ti ringrazio. Ma ringrazio anche chi, divergendo dal mio punto di vista, mi permette di esprimerlo e rivalutarlo: questa è l'essenza della dialettica. Hans Georg Gadamer diceva, parlando di Platone, che "dietro ogni sforzo di comprensione da parte dell'uomo, dietro ogni discussione, ogni volta si apre un orizzonte verso il quale intimamente si tende", e che "è attraverso questo processo che le discussioni tra gli uomini pervengono infine a risultati, magari non tangibili, ma pur sempre significativi e fecondi. Una discussione è valida anche quando si capisce di essere approdati a qualcosa, benchè gli interlocutori non sappiano esattamente che cosa, e si tratta in realtà di una prospettiva comune, che è venuta formandosi". Insomma, un'avvicinamento, e una fucina di nuove prospettive interpretative! E inoltre aggiunge: "Chi, nel corso di una disputa, concentra la sua attenzione nel chiedersi <<che cosa posso obiettare?>>, non presta ascolto come dovrebbe. Se invece si pensa:<<che cosa intende dire l'altro? Perchè non mi convince?>>, <<Che cosa mi sfugge?>> (e l'interlocutore, adottando a sua volta lo stesso atteggiamento, chiede <<Che cosa vuole propriamente dire?>>) si ottiene che i due partner in gioco siano già molto vicini a una possibile comprensione reciproca. Bisogna essere consapevoli di questa essenza del dialogo, della vera discussione, e del contenuto di verità che può celarsi nel pensiero filosofico".
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03-09-2002, 21.34.06 | #10 |
Nuovo iscritto
Data registrazione: 03-04-2002
Messaggi: 1,287
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mah,
l'alcool e la droga creano dipendenza...ed è giusto farsi curare "se ti beccano" perchè finchè nn ti trovano con le mani nel sacco...credo che nessuno voglia farsi curare....proprio per quello che scrivi tu.....ebrezza....fuori dal mondo....più è forte la dose più è la profondità dell"assensza" da questa realtà....più è grande l'eloquacità data dall'alcool...più viene espresso meglio il pensiero...
Quello che nn comprendo è perchè si abbia bisogno di surrogati per dire ciò che si sente.... e poi...perchè dire ciò che si sente?...saranno affari Nostri/Vostri? forse siamo un tantino così :::: (non cercate di capire...non serve) |