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07-10-2005, 21.13.49 | #35 |
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l'aforisma era
"Tutti vogliono avere un amico, nessuno si occupa d'essere un amico"
e mi chiedevo se per caso non sia capitato anche a voi, ma senz'altro, che una persona ci dimostri affetto, considerazione, amicizia, e a voi/me non ce ne po' fregà de meno? Certo anch'io tengo ai miei amici, ma che disponibilità dò o ho dato nei confronti di questa voglia di fare solo amicizia a questa persona? Mi sono occupata di essere solo un'amica? La risposta ce l'ho già, ma volevo che rifletteste anche voi su questo. Io non credo che l'amicizia debba essere necessariamente reciproca, ma che si possa trovare un buon amico anche in chi non necessariamente vede noi come amici (nel senso proprio della parola amici). Se volete continuo a rispiegarmi....armi....armi... .armi Ok siamo seri sennò Vaniglia mi *****a |
07-10-2005, 22.03.48 | #37 | |
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e allora
Citazione:
corri a riflettere! dai ti è senz'altro capitata una cosa così... che nè è stato dell'intento? |
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08-10-2005, 00.02.49 | #38 |
Ospite abituale
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Bel topic.
L’amicizia esiste ed è un sentimento molto forte. Per fortuna ho svariati ottimi amici più un gran numero di conoscenze. Io distinguo bene le due categorie. Perché la differenza e grande. L’amicizia non si basa sulla convenienza o dal reciproco bisogno. L’amicizia non dipende dalla frequenza con cui ci si vede o dalla distanza che ci separa. Io ho tante conoscenze utili di persone che aiuto e che mi aiutano. Ma questa è collaborazione. Ho tanti conoscenti con cui esco il sabato sera per divertirmi andare a ballare o chiacchierare bevendo una birra. Ma quelli sono compagni di serata. E facile scambiare una conoscenza per un amicizia e poi rimanere delusi di lui ma l’errore è nella nostra scarsa capacità di giudizio. L’amicizia è qualcosa di più. Comprensione. Affinità. Fiducia. Affinità, magari non di gusti o di idee ma di “spirito”. C’è la reciproca voglia di stare insieme e non lasciarsi. E la senzazione che la persona che ci sta davanti non ci è nemica. E questo stato non dipende dalle condizioni esterne. Un conoscente può essere nostro “alleato” momentaneamente perché gli conviene, perché ci divertiamo assieme, perché ci aiutiamo o abbiamo reciproco bisogno. Nel amicizia non è necessario un motivo… questa è la differenza. E la senzazione di condividere qualcosa. Di far parte della stessa squadra dello stesso branco. Anche se magari non ci sono correlazioni di sangue, o sociali. L’amicizia fa pensare come noi e non come io. Una amico è un alleato sicuro in un mondo di opportunisti che sono amichevoli o ostili a seconda delle condizioni di contorno. Le vere amicizie nascono e si accrescono con il tempo man mano che il proseguire un tratto di vita assieme, vivendo le stesse esperienze questo senso di comunanza e conoscenza reciproca si rafforza. L’amico diventa un punto fisso nella nostra vita. Un cardine della nostra esitenza per questo quando una amicizia si interrompe fa tanto male, perché muore una parte di noi e ci ricorda che non siamo eterni ed immortali. Ma proprio per questo motivo l’amicizia è tanto bella. Si può parlare ed agire naturalmente. Non serve rimanere sulla difensiva. Stare attenti a quello che si dice. Usare delle maschere. Perché l’amico ci consce fa parte di noi ci capisce. Il trovare amici dipende soprattutto da noi. Per trovare un amici bisogna per primi essere amici. Come ha detto tammy. Non bisogna pensare perché gli latri non ci sono amici ma chiederci se noi siamo buoni amici, e se sappiamo cos’è l’amicizia. Quindi per trovare un amico iniziate prima voi ad essere amici suoi. Bisogna fargli capire che non siamo un pericolo. Che non siamo un avversario, o un concorrente. Abbassate la guardia per primi. Se è un potenziale amico ricambierà il favore… altrimenti vi esponete ad una bella pugnalata. C’è il rischio Non serve viziare un amico, dirgli quello che vuol sentire aiutarlo di continuo. Ma bisogna fargli capire che in caso di necessità voi ci sarete. In un amicizia si può dare tranquillamente tutti se stessi perché sarà l’amico a non chiedere troppo quindi non sarai mai messo in condizioni di rifiutar il tuo aiuto. Per quanto riguarda i “tradimenti”. Ci sono cose che mettono a dura prova le amicizie. L’amico è amichevole anche se non ha motivo… ma se esiste un motivo d’astio? Magari una competizione amorosa o lavorativa. Anche l’amicizia può spezzarsi. Ma è meglio non gettar subito la speranza. Tutti i miei migliori amici mi hanno tradito almeno una volta. E sono tornati pentiti chiedendo scusa ed io li ho perdonati. E qualche volta ho io tradito le aspettative di qualcuno ed ho dovuto scusarmi ed essere perdonato. Una amicizia ricongiunta dopo un “tradimento” o un litigio è mille volte più forte. Perché è stata messa alla prova nelle condizioni estreme (un amico che ti soffia la ragazza) Perché si conosce meglio l’amico. Provare quanto male reciproco ci si può fare… e sentire il rimorso e la voglia di ricominciare sono elementi fondamentali per un amicizia completa. Si da maggior valore al amicizia quando si sa che male farebbe essere nemici. |
08-10-2005, 00.09.46 | #39 |
Ospite abituale
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Mi sondimenticato.
Purtroppo essendo i "branco" dei miei amici diverso dal mio gruppo di lavoro studio o dievrtimento... ci siam notevolmente frammentati. Molti di noi sono andati lontano. Da molti anni. Ma posso assicurarvi che le amicizie vere reggono anche a questo. Giustoq alche settimana fa è venuto un mioc aro amico da Roma ed è rimasto una settimana qui a casa mia. E' da 6 anni giù a roma ci vediamo una volta all'anno. L'ho accolto a casa mia ho rinunciato alla mia stanza ed ho fatto l'impossibile per stare con lui anche se oramai distante e cambiatnotevolmente poteva essere quasi uno socnosciuto. Ma la nostra amicizia è rimasta intatta. E così con tutti gli altri. Uno a Roma,una a Venezia, uno a Londara uno in Giappone ne ho persi in giro un bel po. Ogniuno ha seguito la propria strada. Sono cambiati sono distanti ma quando ci si ritrova pare non essere passato nemmeno un giorno. Si capisce con uno sguardo cosa pensa o prova l'altro. |
08-10-2005, 16.23.01 | #40 | |
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Citazione:
Mi piace tutto quello che hai detto, ma questa frase ancora di più. Tralasciando le amicizie dell'infanzia, anche da grandi si fanno nuove amicizie e nuove conoscenze, mi sembra giustissimo anche per viariare il circolo dei pensieri, delle opinioni, e rispetto a quelle dell'infanzia penso che siano meno frequenti di quanto si dica, ma hanno anch'esse tutte le caratteristiche per diventare vere amicizie, magari più profonde di quelle alle quali si da per scontato esistano nel tempo (nel tempo le amicizie, come nell'amore di coppia si saturano, ristagnano e puzzano un pò).* Dicevo dunque che da adulti rimane più difficile, ma non impossibile, instaurare vere amicizie date le esperienze negative acquisite nel tempo (non solo in termini di amicizie, ma anche rapporti umani inesistenti) si tende ad essere difensivi e capita che chi abbia voglia di instaurare una semplice amicizia o conoscenza, dopo un pò di tempo dalle presentazioni di prassi, venga preso per un alieno. Perchè? Hai risposto, grazie. La mia esperienza è aver acquisito amici crescendo e dovunque, purtroppo quelli dell'infanzia non sò nemmeno se siano vivi o morti, ho cambiato spesso casa ed eravamo tutti minorenni, buoni i propositi, ma ognuno ha fatto la sua strada, invero mi sono rimaste amicizie lontane e quelle sono proprio belle il vantaggio sono cartoline da tutto il mondo essere un buon punto di appoggio per i loro spostamenti e valanghe di pensieri sempre nuovi, sì mi piace *Non tutte, mi sembra ovvio buon pomeriggio |
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