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06-10-2005, 22.08.37 | #8 |
Neofita
Data registrazione: 02-10-2005
Messaggi: 112
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Dipende dalle scuole di pensiero:
per Freud è chiaramente esistito e attualmente i seguaci della psicoanalisi pensano che è a partire dall'inconscio e dalla triade edipica che è possiblie cominciare una analisi. Come diceva anche vaniglia sopra ,gli junghiani non danno importanza all'Edipo ma agli archetipi. I cognitivisti si focalizzano sul problem solving e danno importanza alla risposta ad uno stimolo. Per la Klein (anch'ella del filone della psicoanalisi) il bambino non si forma soprattutto nell'edipo,ma anzi,forma il suo Io già nel primo anno di vita,e distingue ben tre fasi nelle quali avviene lo sviluppo. Per Adler invece è fondamentale il sentimento di inferiorità. Insomma ogni scuola o ogni singolo la vede in maniera differente. Nell'attuale,secondo me,l'Edipo è la base dei conflitti. Basti solo pensare ad una famiglia che si comporti in una qualunque maniera -classica-conflittuale. In realtà l'Edipo è necessario passarlo per fare una vita decente senza nevrosi particolari o problemi affettivi di varia origine. Il narcisismo di questo periodo è una affezione negativa di un Edipo globalmente non superato a mio avviso. Sembrerà una banalità,ma certi modelli prestabiliti e saldi di un tempo,erano molto più utili alla formazione dell'individuo,e soprattutto molto più rassicuranti. Ora invece la società ci impone standards inarrivabili,e regole sempre più instabili e precarie. Contro cosa ci scontreremo allora? Come è possibile l'autorealizzazione attraverso la vittoria di battaglie già in partenza vinte da altri per noi? |
06-10-2005, 23.27.39 | #9 |
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Messaggi: 2,913
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Vaniglia, mi sa che è meglio se una di noi due cambia l'avatar!
Sono stata io a parlare di Jung, non Vaniglia. E non è che Jung dia poca importanza all'edipo, proprio nega l'esistenza di un complesso di edipo "universale", come lo riteneva invece Freud. Jung parla moltissimo di complessi, ma nega quello di Edipo. nche perchè supera la visione pansessuale di Freud. Ridurre la psicologia del profondo al concetto di archetipo (fondamentale, ma certo non unica caratteristica del pensiero di Jung), mi pare un po' riduttivo. Questa estate ho postato per qualcuno che me lo aveva chiesto un intero articolo di Jung sull'incoscio collettivo, dove tra l'altro, per spiegare la differenza tra l'inconscio personale e quello collettivo, c'è una definizione di complesso. Prova a leggerla. |