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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 04-10-2005, 14.56.47   #21
marco59
Ospite abituale
 
Data registrazione: 28-06-2004
Messaggi: 91
carpe, briciole e perdono

Ciao a tutti, sacrifico piacevolmente l’ora preposta al pranzo (“in realtà sto mangiando “ ) per cercare di approfondire il concetto da me espresso in precedenza.
Avevo già esposto il mio parere circa l’argomento “ansie da futuro” semmai lo ri-posto.
Veniamo a noi, logicamente non si deve mai estremizzare e quindi non intendo che si debba rimanere ancorati al passato o distratti totalmente dal futuro..assolutamente no, ma negli ultimi tempi noto troppa mancanza di proggettualità, troppa mancanza di responsabilità, troppo vivere di briciole (le famose carpe dei latini .. ..ripeto, vedo questo spesso come una comoda scorciatoia per intraprendere il cammino della vita….d’accordo che non prevediamo il futuro..ma in molti aspetti il futuro lo costruiamo noi..mi spiego..come dire.. le vere ansie sono proprio quelle di chi pensa che è preferibile cogliere l’attimo perché del futur non v’è certezza.. O di chi si accontenta dell’uovo oggi perché non sa se domani potrebbe esserci la gallina..quindi colti dall’ansia del non sapere..si “coglie” l’uovo..che tanto sta li bello bello..ma un uovo anche se ben cucinato, non potrà mai essere una gallina, come delle briciole non potranno mai essere dei pani..rimarranno briciole nel palmo della mano finche rimane chiuso..poi una volta aperto..si disperderanno inesorabilmente.
Su una cosa siamo d’accordo..la vita va costruita piano piano .. si comincia dalle fondamenta (passato) che sono importantissime..per poi costruire i livelli superiori e il presente è il veicolo che ci permette di spostarci da un passato prossimo al futuro.
Per la delicatezza e in un certo senso la “pericolosità” che riveste l’argomento “perdono” pensavo di glissare..ma due parole le scrivo ugualmente.
Perdonare con il cuore una persona quando lo merita è atto molto ammirevole..ma spesso ‘ come è stato confermato, questa è una tattica per far rimarginare ferite..bè questo a mio avviso è un perdono strumentale..si dovrebbe perdonare quando sussistono i presupposti per farlo, ma si dovrebbe farlo non per esorcizzare il dolore come propongono alcune tecniche in psicologia dove il nostro target è curare il paziente, li siamo appunto di fronte a una interpretazione terapeutica del perdono... a volte c’è anche furbizia ..del tipo: “perdono lui..così in futuro posso perdonare me stesso se commetto lo stesso errore” …etc etc..
Io non sono religioso, ma mi vengono in mente quelle persone che trasgrediscono le regole religiose tanto poi dopo vanno a confessarsi..no?
Umiltà e Onestà significano ANCHE ammettere gli errori oltre le debolezze..ammettere gli errori propri e degli altri cercando di non commetterli e possibilmente non farne commetere più..non pensare che tanto dopo ci si perdona a vicenda..non pensare che nessuno ci può giudicare, questa è evoluzione sociale, quell’evoluzione che ci ha portato a tante vittorie anche se c’è ancora molto da lavorare..
ho scritto troppo e ho impiastricciato la tastiera di maionese, vado a rimediare perdonandomi e sperando nel vostro perdono
Buon pomeriggio a tutti.
Marco.
p.s. nn era mia intenzione generalizzare ed estremizzare..(meglio specificare sempre)
marco59 is offline  
Vecchio 04-10-2005, 14.59.11   #22
Vaniglia
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Messaggio originale inviato da lapiccolaiena
vivere il presente per me significa galleggiare e attendere che qualcosa cambi da solo, non fare nulla per far si che quella persona cambi o che ritorni o che mille altre cose migliorino(proprio come sto facendo io adesso)
significa non godersi ciò che di bello hai attorno.....
pensare al futuro significa fare progetti e provare a realizzarli


gallleggiare non e' vivere il presente, e' stare a "galla", non vivere, stare immobili,...vivere il presente e' costruire giorno per giorno, godere di quello che c'e' intorno a te, e' muoversi verso qualcosa, avere degli stimoli



Vani
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Vecchio 04-10-2005, 15.01.02   #23
Metropolis
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Hume sosteneva che l'uomo è abitudinario e che invece non ci si deve aspettare che il domani verrà per certo.
La psicologia moderna sostiene che l'uomo tenda a proiettare una situazione,positiva o negativa che sia,nel futuro,proprio perchè abituato ad un determinato stato mentale e emotivo.
Sicuramente la felicità è soggetta a cambiamenti,ed è potenzilmente sempre destinata ad un crollo in senso negativo.
Purtroppo su questa tematica ricade la teoria del relativismo e chairamente non è semplice definire se la felicità possa essere definita o meno,di sicuro non è facile da mantenere stabile,ma chissà...forse la sfida dell'uomo moderno potrebbe essere il mantenimento di un equilibrio all'interno della propri felicità soggettiva..
sinceramente lo vedo utopico ma lo spero...
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Vecchio 04-10-2005, 15.07.29   #24
Vaniglia
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Messaggio originale inviato da lapiccolaiena
ah! vivere così ti fa pensare che il domani sarà uno schifo tale e quale a oggi


forse vale per te questa consederazione



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Vecchio 04-10-2005, 15.08.22   #25
marco59
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a questo punto ri-posto :)

La società odierna con la sua cultura ad hoc mostra spesso l’incapacità di produrre “senso”,
in questo modo la soggettività è stata sempre più valorizzata fino a diventare il centro del senso dell’esistenza umana.
Così è diventata normalità nell’odierna società contemporanea la condizione di non aver una identità stabile, coerente ed unitaria.
L’identità è spesso frammentata, composita, ambivalente, contraddittoria e non viene mai completamente raggiunta. In questo modo sembrerebbe che l’unico metodo per relazionarsi con la realtà sia quello di non formularsi domande poiché sicuri che non vi siano risposte certe.
Se prendiamo in esame le molte analisi sociologiche svolte, possiamo constatare come la società sia sottoposta a un bombardamento di input e di possibilità che la costringono a continue scelte con conseguenti ed angoscianti crisi esistenziali e di adattamento.
Come scrive un famoso sociologo dei giorni nostri da cui ho attinto numerose considerazioni:
“si vive come se l’unico modo che la persona abbia oggi di non farsi schiacciare dall’angoscia sia quello di scegliere senza di fatto scegliere, cioè di scegliere una certa opzione tra quelle possibili senza per questo rinunciare a tutte le altre.
Questo iperpragmatismo, questa rinuncia a voler costruire se stesso ed il proprio futuro secondo un progetto, comporta come conseguenza diretta una crisi del tradizionale concetto di identità, che tradizionalmente è sempre stata definita come la sintesi dinamica, nella persona, di passato, presente e futuro, dove il futuro non era che il progetto che di sé elaborava l’individuo.
Eliminare il progetto di sé dal futuro significa di fatto minare alla radice la concezione di identità tradizionale”:
La vera differenza di approccio che si avverte ora è che non assistiamo più a un netto schieramento ideologico ed etico circa la visione dell’uomo e della vita, ma al rifiuto del fatto che l’essere umano debba porsi in modo progettuale e coerente di fronte alla sua avventura nel mondo, che debba cioè pensare al senso della propria vita come senso di una storia individuale dentro una storia sociale.
Così si perde di vista appunto il concetto originale di destinazione etica, e cosa rimane allora della vita stessa? Soltanto una serie di accadimenti biologici e pratici, un organismo che appare, cresce, invecchia e muore..
marco59 is offline  
Vecchio 04-10-2005, 15.27.32   #26
lapiccolaiena
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Messaggio originale inviato da lapiccolaiena
ah! vivere così ti fa pensare che il domani sarà uno schifo tale e quale a oggi


forse vale per te questa consederazione

ECCERTO CHE VALE PER ME, MI RIFERIVO A QUELLO CHE HO SCRITTO NEL POST SOPRA....
lapiccolaiena is offline  
Vecchio 04-10-2005, 16.11.52   #27
Nemo
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Messaggi: 297
[Immortalità? Eppur c'è chi muore o rischia al vita per la curiosità e la voglia di andare avanti. Colombo voleva essere immortale? i fratelli wright? Chi va nello spazio?]
L'ignoto può spaventare(paura del buio e della morte) oppure può spronare(sinonimo di immortalità perchè infinito).Colombo non voleva essere immortale ma era pronto a morire per il propio ideale che anch'esso è sinonimo di immortalità(cioè continuazione della vita dopo la morte).
Le persone che si sacrificano per un ideale lo fanno perchè vedono(incosciamente) in quell'ideale la loro continuazione della vita dopo la morte.

[Per quanto riguarda gli animali è concenzione un po obsoleta gia smentita dalla scienza.]
Parlare di scienza in generale è ridicolo perchè ci sono così tanti rami della scienza che molte volte sono in contrasto tra loro specialmente quando si parla di evoluzione...

[Ci sono varie specie animali con capacità celebrali superiori agli esseri umani.]
La capacità cerebrale è avere un cervello più grosso e con più sinapsi e che quindi possa contenere maggiori informazioni...La memoria di qualsiasi mammifero può essere sviluppata all'"infinito"avere più memoria non significa saper assemblare ricordi in maniera logica...

[Che hanno sensibilità superiori alle nostre.]
Inevitabilmente tra uomo e uomo ci sono enormi differenze di sensibilità,l'evoluzione si basa sui sensi che l'animale usa più spesso, ad esempio il gatto probabilmente ci sente molto meglio di un uomo e si è evoluto nella direzione dell'"udito".

[Come per esempio i delfini. Hanno un linguaggio incredibilmente più comlesso ed atricolato del nostro. Anche se lo traducessimo nessuno di noi riuscirebbe a star dietro ad un delfino che posta su questo forum...]
Dunque...questa frase è complicata...prima dici che il linguaggio dei delfini è complesso e articolato poi dici che non siamo in grado di tradurlo e che se fossimo in grado di tradurlo non riusciremo a capirlo...
Per definizione se io non conosco il giapponese non sono in grado di capire quello che un giapponese dice e anche il linguaggio dei gesti tra un nippo e un italiano è diverso e anche la cultura è diversa...
Prova a farti spiegare a gesti da un giapponese un rito shintoistico...
Voglio dire che se non conosci il giapponese ,i gesti che fanno i giapponesi e nemmeno il rito shintoistico(o come cavolo si scrive) è come comunicare con un delfino...

[Percepiscono i pericoli.Difendono i piccoli. ]
Un gatto percepisce i pericoli,una formica percepisce i pericoli,un gatto difende i piccoli e lo stesso le formiche fanno con le uova...

[Aiutano le altre razze (i delfini salvano gli uomini in mare),]
Aiutare gli uomini non significa che i delfini aiutino le tartarughe e quindi non sò quanto possa essere vera l'affermazione che " aiutano le altre razze"...
Io sò di delfini ammaestrati che hanno aiutato uomini,cioè delfini in cattività, non mi risulta che un delfino "selvaggio" abbia mai salvato un uomo cmq se hai una fonte e mela citi tene sarei grato...

[fanno amicizie e riconoscono anche dopo anni gli esseri umani.]
Ora...Come fai a sapere che fanno amicizia se hai detto che non siamo in grado di comprenderli?
Cmq penso che anche un gatto stringa "amicizia" con un altro gatto e lo stesso vale per il riconoscimento dopo anni degli esseri umani da parte di animali come cani e gatti...

[Sentono qunado stanno per morire e vanno a morire secondo tradizioni anno "cerimonie funebri". ]
Questa non la sapevo...Se ti riferisci hai delfini che naufragano sulla spiaggia è stato dimostrato che ogni tanto il sonar che hanno incorporato fà flop e che il branco seguendo il capobranco si insabbia...
Per quanto riguarda la "tradizione" intendi che i delfini vengono cremati?e che si scavano delle tombe?oppure cosa?
Non sò se un animale abbia coscenza che un giorno dovrà morire ma probabilmente l'animale non avendo cure mediche e non avendo la consapevolezza della morte e usando quasi esclusivamente i sensi(l'istinto) per sopravvivere, inevitabilmente avrà più sensibilità per quanto riguarda la propia morte...Voglio dire che quando c'è qualcosa che non và probabilmente riesce a sentirlo meglio di noi anche se non riesce a comprenderlo,allora se io mi sento stanco e mi fà male il petto e quando mi muovo mi fà ancora più male di istinto cercherò di muovermi il meno possibile...

[ Seguoni rituali tradizioni di branco che si tramandano da generazioni... non istinto. Tradizioni, cerimonie. Nulla di logico o istintivo.]
Quali tradizioni e cerimonie si tramanderebbero i delfini?

[Sono "inconsapevoli"? Certe volte mi viene il dubbio che ne sappiano più loro di noi.
Pensi che gli uomini siano consapevoli? Di cosa?
Sappiamo come e perché siamo qui?]
Gli uomini sono consapevoli della propia morte e forse anche della propia vita...Gli animali probabilmente non sanno che un giorno dovranno morire.

[Tutto questo proprio perchè noi siamo gli unici animali al mondo che non ci sentiamo al posto giusto. Siamo inconsapevoli di quale sia il nostro scopo e ne dobbiamo cercare uno.]
Un altra differenza tra un uomo e un animale è la facoltà di porsi domande e di non sapersi dare risposta...mentre un animale non si chiede che scopo abbia la propia vita se non quello di sopravvivere l'uomo si è evoluto(o il suo contrario) in modo da cercare di vivere e dare un senso al vivere anzichè solo sopravvivere...
Nemo is offline  
Vecchio 04-10-2005, 18.09.31   #28
Mr. Bean
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ho capito che probabilmente mi sono spiegato male. Ci riprovo. Allora, cancellare il passato non significa eliminare le esperienze che abbiamo vissuto, bensì evitare di aggrapparvisi, ovvero considerare il passato come qualcosa che non può più condizionarci, appunto perché è passato. Provo a spiegarmi ancora meglio. Io ho vissuto 6 anni della mia vita (dai 6 ai 12 di età) in un istituto a causa della mia situazione fisica. Se io mi fossi aggrappato a quel passato oggi sarei un'altra persona: più malicnconico e meno allegro. Per un po' ho tentato di esorcizzare il passato, di rimuovere certe esperienze, ma poi tutto è crollato. Ho dovuto cambiare tattica.
Altro esempio: mia madre pensa spesso con nostalgia a quando abitava a 200 km di distanza, con la sua famiglia d'origine. Questo le impedisce di frequente di vivere nel migliore dei modi il presente.
Ciò intendevo quando ho scritto di cancellare il passato. E' il concetto stesso del passato. Per esempio: ciò che ho già scritto qui è sicuramente passato. Non è più presente. Voi leggerete nel futuro ciò che ho scritto nel passato, ma mentre lo sto scrivendo e mentre lo state leggendo è presente per me o per voi...
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Vecchio 04-10-2005, 18.39.01   #29
Vaniglia
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Si volge ad attendere il futuro solo chi non sa vivere il presente.
Seneca


E' una citazione vera per me...



Vani
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Vecchio 05-10-2005, 23.05.42   #30
tammy
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Messaggi: 1,287
una considerazione se posso....

Citazione:
tradizionalmente è sempre stata definita come la sintesi dinamica, nella persona, di passato, presente e futuro, dove il futuro non era che il progetto che di sé elaborava l’individuo.

Non per essere pessimisti, ma oggi che faranno i futuri uomini di domani? Non è che si prospetti un futuro entro il quale, anche a lunga scadenza, ci si possa proiettare. Probabile che si sia cambiata la visione di concetto di "futuro" con il costruire giorno per giorno e speriamo che me la cavi.
Citazione:
La vera differenza di approccio che si avverte ora è che non assistiamo più a un netto schieramento ideologico ed etico circa la visione dell’uomo e della vita, ma al rifiuto del fatto che l’essere umano debba porsi in modo progettuale e coerente di fronte alla sua avventura nel mondo, che debba cioè pensare al senso della propria vita come senso di una storia individuale dentro una storia sociale.

...E se fossimo in periodo di transizione? cioè visti gli accadementi etico/sociali che nulla danno per certo o scontato e che se continuano senza dialogo non si eviterà un qualsiasi scontro, avresti una tua teoria o suggerimento da proporre?
Non è che un individuo non debba progettarsi oggi per il proprio futuro, al momento mi pare proprio un tantino presuntuoso o fin troppo ottimista.
Mi viene in mente un'altra cosa, scrivendo, che probabilmente dovremmo allargare la nostra mente al domani cambiando orizzonti. Non più qui ed ora o la pesca dei latini (non mi piacciono le carpe preferisco i crostacei) e forse hai ragione suona più da ultimo desiderio in punto di morte, ma guardare oltre le proprie aspettative e progettarle al di fuori dei confini entro i quali siamo abituati a vivere. Mi pare un pò duretta, ma non impossibile.
tammy is offline  

 



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