Ciao a tutti, sacrifico piacevolmente l’ora preposta al pranzo (“in realtà sto mangiando
“ ) per cercare di approfondire il concetto da me espresso in precedenza.
Avevo già esposto il mio parere circa l’argomento “ansie da futuro” semmai lo ri-posto.
Veniamo a noi, logicamente non si deve mai estremizzare e quindi non intendo che si debba rimanere ancorati al passato o distratti totalmente dal futuro..assolutamente no, ma negli ultimi tempi noto troppa mancanza di proggettualità, troppa mancanza di responsabilità, troppo vivere di briciole (le famose carpe dei latini ..
..ripeto, vedo questo spesso come una comoda scorciatoia per intraprendere il cammino della vita….d’accordo che non prevediamo il futuro..ma in molti aspetti il futuro lo costruiamo noi..mi spiego..come dire.. le vere ansie sono proprio quelle di chi pensa che è preferibile cogliere l’attimo perché del futur non v’è certezza.. O di chi si accontenta dell’uovo oggi perché non sa se domani potrebbe esserci la gallina..quindi colti dall’ansia del non sapere..si “coglie” l’uovo..che tanto sta li bello bello..ma un uovo anche se ben cucinato, non potrà mai essere una gallina, come delle briciole non potranno mai essere dei pani..rimarranno briciole nel palmo della mano finche rimane chiuso..poi una volta aperto..si disperderanno inesorabilmente.
Su una cosa siamo d’accordo..la vita va costruita piano piano .. si comincia dalle fondamenta (passato) che sono importantissime..per poi costruire i livelli superiori e il presente è il veicolo che ci permette di spostarci da un passato prossimo al futuro.
Per la delicatezza e in un certo senso la “pericolosità” che riveste l’argomento “perdono” pensavo di glissare..ma due parole le scrivo ugualmente.
Perdonare con il cuore una persona quando lo merita è atto molto ammirevole..ma spesso ‘ come è stato confermato, questa è una tattica per far rimarginare ferite..bè questo a mio avviso è un perdono strumentale..si dovrebbe perdonare quando sussistono i presupposti per farlo, ma si dovrebbe farlo non per esorcizzare il dolore come propongono alcune tecniche in psicologia dove il nostro target è curare il paziente, li siamo appunto di fronte a una interpretazione terapeutica del perdono... a volte c’è anche furbizia ..del tipo: “perdono lui..così in futuro posso perdonare me stesso se commetto lo stesso errore” …etc etc..
Io non sono religioso, ma mi vengono in mente quelle persone che trasgrediscono le regole religiose tanto poi dopo vanno a confessarsi..no?
Umiltà e Onestà significano ANCHE ammettere gli errori oltre le debolezze..ammettere gli errori propri e degli altri cercando di non commetterli e possibilmente non farne commetere più..non pensare che tanto dopo ci si perdona a vicenda..non pensare che nessuno ci può giudicare, questa è evoluzione sociale, quell’evoluzione che ci ha portato a tante vittorie anche se c’è ancora molto da lavorare..
ho scritto troppo e ho impiastricciato la tastiera di maionese, vado a rimediare perdonandomi e sperando nel vostro perdono
Buon pomeriggio a tutti.
Marco.
p.s. nn era mia intenzione generalizzare ed estremizzare..(meglio specificare sempre)