Concordo con marco59.
Le fasi fatte sul godere del presente sono solo degli "anestetici" per paure o rimorsi.
Io vivo nel presente ma penso anche al mio futuro. Agisco per essere felice ora ma anche per esserlo ancora di più in futuro, e per più a lungo possibile.
Se ci sono problemi all'orizzonte li affronto, non mi chiudo nel presente allontanando lo sguardo dal futuro sperando che i problemi spariscano da soli prima che gli raggiunga ad occhi chiusi.
Per quanto riguarda il passato ne sono orgoglioso e lo ricordo con piacere. Ho fatto errori, ho tanti brutti ricordi, ma oggi sono ancora vivo. E qualsiasi cosa abbia fatto nel passato giusto o sbagliato che sia ha fatto di me quello che sono oggi.
Non accettare il proprio passato vuol dire non accettare se stessi nel presente.
Non guardare il passato vuol dire non guardare destro se stessi.
Vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo? Porta a comportamenti irresposabili ed all'infelicità a lungo termine.
Io vivo ogni giorno come se fosse uno dei tanti passi che formano il cammino della mia vità.
Un passo tra tanti altri ma comunque Unico.
Nella mia vita avrò un unico Capodanno del 2000, un unico compleanno dei 18,un unico giorno del matrimonio (almeno con quella sposa
). Ogni data del calendario è unica. Non solo “l’ultimo giorno”
Per questo motivo con serve pensare che ogni giorno sia l'ultimo per dargli importanza.