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19-07-2005, 05.05.00 | #28 |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-07-2005
Messaggi: 348
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Il fatto è che il problema è psicologico. E hai fatto bene a scriverne in questa sezione. Se il problema è psicologico vuol dire che riguarda la tua psiche. Se la tua reazione istintiva è quella di rabbia, di sclero, addirittura fino all'insulto, vuol dire che hai un serio problema psicologico.
Hai parlato di tuo padre e probabilmente è proprio quella la causa. Ogni volta che qualcuno ti offende, ti prende in giro, mette in luce questo aspetto, ti senti come quando eri piccolo e lui ti offendeva e tu ti sentivi ancora più piccolo, indifeso e senza possibilità di fuga. Come ti hanno suggerito gli altri utenti, dovresti cercare di risolvere questo problema. Ma non vuoi andare da uno psicologo. Il problema è che anche se ci fosse una manuale, tu impareresti - intellettualmente - tutte le regole che ci sono, ma poi all'atto pratico - emotivamente - continueresti a sentirti sempre come un bambino piccolo. E magari ti incazzeresti ancora di più. Se ho capito bene, e non sono andato troppo in là con la fantasia, ti propongo di parlare con qualcuno di questo tuo problema. Avere un dialogo con un amico che ti consenta di capire - emotivamente - che tu non sei più quel bambino piccolo maltrattato. Oppure se vuoi, ma non credo che il mezzo elettronico sia l'ideale, ti propongo di parlarne con noi (sebbene io sia nuovo )... Ma infine ti vengo comunque in contro anche dall'altro lato. Posseggo un libro sulle tecniche di condizionamento mentale. Si chiama "Mindfucking - Come fottere la mente" di Stefano Re. Non è proprio la stessa cose, ma è simile. Dopo 374 pagine che spaziano nel mondo del condizionalmento a 360 gradi, dal semplice sorriso all'orrida tortura, arrivano 18 pagine di antidoti. Come fare a evitare il condizionamento mentale? Ripeto che se non sei sicuro emotivamente non ti serve a niente saperlo. Comunque le tecnche che elenca sono: 1. Informazione preventiva. Direi che nel nostro caso non serve. 2. Ancora una volta, consapevolezza. Come si rivela nel libro, ad ogni processo di condizionamento, la vittima è in realtà consenziente, anche nella pubblicità televisiva. Occore dunque la capacità di osservarsi con distacco analitico e di evitare di nascondere o modificare i dati di fattto che ci circondano. La capacità di osservarci mentre interagiamo e di analizzare le dinamiche che regolano il nostro operato. 3. Due passi indietro. Ancora una volta autoanalisi. Il concetto di distacco, osservarsi dall'alto. Fare un passo indetro rispetto alla situazione emotica in cui ci troviamo. E un ulteriore passo indietro rispetto alla spiegazione razionale che ne daremmo di primo acchito. Acquistare lucidità e sottoppore ad analisi razionale il primo giudizio che ic viene in mente. Magari ti può capitare di osservare che una persona che ti attacca in realtà lo fa per un altro motivo, magari perché è stupida, magari per impressionare gli altri. Rendertene conto ti potrà aiutare la prossima volta che ti trovi in una situazione simile. Soprattutto nelle relazioni famigliar in realtà il casus belli non è importante. 4. Sarcasmo e ironia. DIssacrare gli aspetti più gravi di una situazione, fare caricature di personaggi e situaizoni. Per affarncarsi dalle pressioni mentali, risulta illuminante saper descrivere in tono buffo o irrisorio se stessi, i propri valori, i propri atteggiamenti. 5. Avallo. Di nuovo col sarcasmo. Accettare le accuse, avallarle, confessare che si è colpevoli. Naturalmente occorre poi saper condurre la confessione a un punto che neghi se stessa. Si può attuare quando le accuse sono portate dalla stessa persona e in modo ripetitivo. 6. Rumore di fondo. Parlare di mille cose, confondere l'accusante, lascinado fluire emozioni e nozioni in ordine sparso. Fornire un'enorme quantità di notizie in cui l'accusante si disperde a sua volta. 7. Attenzione selettiva e rifiuto di relazione. Non porre attenzione alla accuse e rifiutarsi di identificarsi nel modello che ci viene attribuito. Non imbarcarsi nella dialettica comunicativa. Stefano Re assicura che si può imparare. 8. Cambio di registro. Artificio dialettico e insieme mentale, il cambio di registro consiste nel modificare il tono della conversazione, facendo sì che essa veicoli un messaggio differente. Questo è più difficile. Comporta un buon uso della dialettica e della lotta mentale. Insomma dovrai esercitarti parecchio, immaginando di subire queste accuse e rispondervi. Potresti anche fare del teatro. |
19-07-2005, 09.34.14 | #29 | |
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Non è detto, e nemmeno è detto che le critiche che ci feriscono di più siano fatte con cattiveria o con secondi fini. A rendere la critica costruttiva o distruttiva siamo noi, con la nostra reazione e con cosa ce ne facciamo della critica! Ovvio che se una persona in un momento di rabbia mi dice: "sei scema", io non mi sento ferita! So di non essere scema!!! (Se poi, pur sapendo di non essere scema, la cosa mi ferisce, bene, allora questo è interessante. Perchè? Dove va a toccare?) Però se a farmi una certa critica non è una persona ma sono più persone... se la stessa critica per quanto io non la voglia, per quando mi faccia male, mi ritorna, indipendentemente dalla motivazione di chi me la fa, che sia per offendere o che sia per aiutarmi, ecco, allora direi che mi sembra il caso di prenedre seriamente in considerazione il fatto che ci possa essere del vero. Poi qualcuno mi deve spiegare che cosa vuol dire "manipolative". Così a occhio direi che significa "che manipolano", anche se in italiano si dice manipolatorie. Della manipolazione abbiamo parlato a lungo tempo fa in un altro 3d. La manipolazione non si esercita solo attraverso le critiche. Ma perchè una persona possa agire davvero in modo manipolatorio, occorre una relazione abbastanza stretta. Difficile che lo faccia uno visto per caso sul tram Allora, non è che abbia senso "una tecnica" per difendersi dalle critiche, tipo un autan per le punture da critica, ha senso analizzare profondamente le dinamiche della relazione. |
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19-07-2005, 09.39.54 | #30 | |
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Mi sembra un po' pochino per permettersi di dire ad uno sconosciuto, mai visto, che ha un "serio" problema psicologico!!!!!!!!!!!!!! |
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