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02-03-2005, 14.39.50 | #25 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-10-2003
Messaggi: 672
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Forse hai letto un pò di fretta. E' vero che ho intitolato la discussione Vivere coi malati di mente, intendendo abbracciare argomenti piuttosto ampi e tentando, anche se non è andata poi così, di coinvolgere anche chi vivesse effettivamente con un malato di mente. Poi ancora non sapevo la diagnosi, mi basavo, sicuramente sbagliando, soltanto sugli effetti devastanti a cui avevo assistito. A parte che è mia sorella che insiste a definirsi matta, mentre io ogni volta le ripeto che quel termine è improprio nel suo e in molti altri casi. Io non so che tipo di trauma abbia eventualmente subito mia sorella, sono più giovane di otto anni e passata l'infanzia, ci siamo allontanate per via della differenza di età (lei faceva già l'amore quando io giocavo con le bambole). Ho scritto, se hai notato, che sono disposta quando e se sarà necessario o se lei me lo chiederà a partecipare ad una terapia famigliare. Non posso costringerla a dirmi di cosa mi incolpa se lei non vuole farlo. Sono d'accordo che il termine borderline sia una specie di calderone e come dici tu se ne dicono tante.. forse una di queste è dare per assodato che sia una personalità derivante da abusi subiti. Comunque confrontarsi con chi ha avuto di questi problemi o problemi assimilabili è sempre utile, anche se a spesso fa molto male. Grazie.
Citazione:
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02-03-2005, 18.23.56 | #26 |
Anima Antica
Data registrazione: 22-07-2002
Messaggi: 423
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Il Depakin è il Valproato di sodio, visto che lo prende solo la sera presumo che sia la formulazione Chrono, a lento rilascio. E' un farmaco eccellente, usato (io lo uso spessissimo) per rendere meno ampie le oscillazioni dell'umore in pazienti con disturbo bipolare o con semplice ciclotimia. Lo conosco bene non solo perchè lo uso come psichiatra, ma anche perchè, essendo a mia volta ciclotimica, lo assumo anch'io da qualche anno (ricordi quando dicevo che ho avuto bisogno di un collega farmacologo? Ecco!). A qualcuno dà sonnolenza (a me non l'ha mai data), ma di solito questa viene smaltita la notte con il riposo notturno.
La sua azione però si vede solo con l'assunzione a lungo termine, diciamo che ci vuole almeno un mese o due perchè ci si accorga che la persona acquieti gli eccessi emotivi o di aggressività. Però alla lunga attenua tanto il senso di angoscia che danno certi eccessi emotivi. Gli stabilizzanti dell'umore che sono anche antiepilettici sono usati molto per calmare almeno in parte le esplosioni emotive e aggressive tipiche di alcuni disturbi della personalità, soprattutto nel tipo borderline. Però tua sorella dovrebbe essere costante nell'assumere le terapie sennò non ne ricava alcun beneficio. La psicoterapia è un punto fondamentale nella terapia dei disturbi della personalità, ma soprattutto nel caso di una persona borderline dev'essere fatta da qualcuno veramente esperto, in quanto il trattamento che richiedono questi pazienti è molto difficoltoso, richiede moltissime energie da parte del terapeuta. Per darti l'idea: il disturbo borderline è caratterizzato dal fatto che le persone non percepiscono nè le sfumature nè vie di mezzo e sono incapaci o molto scarsamente capaci di percepire il senso di continuità nelle relazioni. Che vuol dire questo? Vuol dire che per sentirsi vivi non è sufficiente per loro avere i segnali corporei che percepiamo tutti: tepore, fresco, contatto, sensazioni muscolari ecc. Hanno bisogno di sentire dolore perchè solo attraverso il dolore hanno la percezione di essere vivi. Vedono il mondo in bianco e nero, sono incapaci di comprendere che ci sono innumerevoli sfumature in ogni cosa nella vita, e questo comporta che ti mettano di fronte praticamente ogni giorno a continui aut-aut che diventano pesantissimi per chi vive con loro. Hanno un terribile senso di discontinuità nella percezione del tempo: passata un'esperienza, questa semplicemente non c'è più. Sparita, annullata, fino a che non venga riproposta. Negli affetti questo è davvero fonte di grande sofferenza perchè hanno la continua percezione di essere abbandonati: quando il proprio caro non è fisicamente sotto i suoi occhi, "non esiste più". Non è, per loro, una sensazione. Quella è la loro realtà. Purtroppo il lavoro di ricucitura di questi "strappi" e di queste discontinuità esistenziali è faticosissimo sia per la persona che soffre, sia per il terapeuta, il quale dev'essere tanto bravo da proporsi come esempio di continuità. E questo non è facile, e talvolta neppure possibile, dato che la vita porta a cambiamenti (cambi di residenza del terapeuta, malattia ecc...) A mio parere l'atteggiamento più proficuo in questi casi è quello di dare per scontato il fatto che qualunque intervento è destinato ad avere continui fallimenti e continuamente tua sorella farà due passi avanti e uno indietro. Prendi di buono, come se cadesse la manna dal cielo, ogni conquista anche piccolissima, e qualora essa venga apparentemente persa non scoraggiarti: non è colpa di tua sorella. Ripigliate la situazione dal punto in cui è avvenuta la caduta e rincominciate. Con infinita pazienza, tipo quella di Penelope con la sua tela e la sua attesa di Ulisse. Prendi ogni cosa buona che ricavi da tua sorella pensando che quella è "veramente lei", e ogni cosa brutta pensando che "quella è la malattia". Non ti eviterà le sofferenze, ma forse avrai qualche strumento in più per farvi fronte. Ti abbraccio, carissima. |
03-03-2005, 22.16.14 | #27 | |
iscrizione annullata
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Messaggi: 2,913
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Re: Re: Vivere coi malati di mente
Citazione:
Premetto che non ho letto tutto, però, chiamata in causa, una cosa la devo dire. Premetto che non sono una psicanalista, non sono una psichiatra, non sono una psicologa, almeno per ora, e quindi la mia è un'opinione non professionale. Ma è importante dire che con i pazienti in cui è presente una patologia seria di tipo psichiatrico, a volte è praticamente impossibile utilizzare la sola psicoterapia. Io sono convita che i farmaci da soli non bastino mai (lasciamo perdere l'esempio iniziale dell'alzheimer che è proprio una cosa diversa) e che tendenzialmente abbiano solo un effetto contenitivo, ma a volte da questo effetto non si può prescindere anche solo per impostare una relazione terapeutica. Poi, ovviamente, ogni caso va valutato a sè. Nel senso che sono frequentissimi i casi di diagnosi affrettate in cui una persona fisicamente sana viene comunque medicalizzata, ma un bravo psichiatra (e credo che Ygramul lo sia) di solito non utilizza i farmaci con leggerezza. |
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04-03-2005, 09.24.24 | #28 |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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ygramul, disfunzioni neurologiche
la scienza medica, con la sua avanzatissima tecnologia, avrebbe quindi appurato che le "malattie mentali" sono originate da disfunzioni cerebrali (neurotrasmettitori ecc.).
quindi, tutti i folli che affollano le pagine di innumerevoli romanzi di ogni tempo, scritti da scrittori appassionati all'osservazione dell'animo umano, che con sapienza descrivono il precipitare nella follia di uomini che si trovano ad affrontare sofferenze troppo grandi per essere accettate, traumi troppo sconvolgenti per farsene una ragione, e che così preferiscono ritirarsi nella vita fantasmatica della loro mente, o che vi sono sbalzati dalla troppo potente energia oscura degli avvenimenti... tutto questo è solo una favola primitiva? non può essere la vita, e gli avvenimenti troppo potenti per essere affrontati la causa della follia, perchè la follia è causata da disfunzioni cerebrali? ciao |
04-03-2005, 12.07.25 | #29 |
stella danzante
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la domanda era per ygramul e io lascio la risposta agli esperti
pero' da quel poco ke ho letto, ... nn e' poi tanto poco, c sono delle problematike ke hanno origini genetike e altre ke invece si presentano dopo qlk avvenimento della vita, ad es. l'altra sera a elisir lo psikiatra diceva ke dopo un lutto si cade inevitabilmente in depressione, ma questa dura il tempo ke deve durare, poi l'umore torna naturalmente ai suoi livelli normali, esattamente come un'influenza, fa il suo decorso se invece nella persona c sono delle 'disfunsioni' c'e' il riskio ke a seguito del lutto la malattia si cronicizza ma puo' avvenire anke ke come in una persona normale se a un certo punto smette d mangiare puo' mandare in tilt il metabolismo, l'ipofisi e anke mangiando poco o normalmente tendera' ad ingrassare cosi' immagino avvenga coi neurotrasmettitori quindi ogni caso e' a se'.... imho |
04-03-2005, 12.15.40 | #30 |
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Messaggi: 1,952
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questa cosa che dici, che ogni caso è a se, mi sembra tanto vera.
Si cade troppo spesso nel generalizzare, mentre ogni persona ha un suo percorso e una sua storia e non bastano le medicine da sole nè le parole da sole. I medici dovrebbero avere capacità tecniche ed umane unite insieme, e quel minimo di sensibilità e di voglia di entrare dentro il meccanismo dell'altro, con amore e con fermezza. Alcuni medici si mettono in cattedra e sputano sentenze, altri si mostrano troppo superficiali, anche se di cuore. Poi ogni tanto ti capita di vederne passare uno bravo, che racchiude in se tutte queste caratteristiche necessarie. e osserva e ama...ogni singolo essere umano. |