Armonia, riflettevo su quello che hai scritto... sai che c'è del vero? Finquando ignoriamo, viviamo in uno stato di beatitudine... La conoscenza comporta dolore, il dolore di vedere che le cose non stanno sempre come pensi o non vanno sempre come vorresti. Mi capita di pensare, a proposito di questo, all'Eden (ammesso che sia mai esistito). E' significativo che i guai per i primi abitanti comincino proprio con l'acquisizione della conoscenza "del bene e del male". Finquando vagavano in questo spazio idilliaco senza chiedere e senza chiedersi potevano dirsi felici...
Ma lo erano veramente? O comunque, non avendo termini di paragone, consideravano "quella" la felicità perchè non conoscevano?
E, comunque, la conoscenza si paga sempre con la felicità? La conoscenza è dunque assenza di felicità o, quantomeno, cosciente rinuncia alla stessa pur di avere una visione più corrispondente alla realtà?
Scusatemi per tutte 'ste domande... me le vado facendo da tempo e cerco di trovare le risposte... semmai ci saranno...