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02-01-2005, 11.47.38 | #49 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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L’Ego è un’invenzione umana nata assieme ad un’altra invenzione cioè “dio”. Il secondo, cioè “dio”, è stato creato dall’uomo proprio per mutuare e rafforzare un qualche cosa di finto, cioè il suo Ego, in un gioco di riflessione esponenziale, nella quale le due entità false si incrementano e si gonfiano all’infinito.
L’assenza di Ego si misura con l’umiltà. Ego ipertrofici diranno certamente “io so e tu non sai”, io sono illuminato e tu no. |
02-01-2005, 12.23.37 | #50 |
Perfettamente imperfetto
Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
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Sono pienamente daccordo che l'ego sia una invenzione che una convenzione umana, una ricreazione permanente, di cui non si ha e non si ha più consapevolezza, per fini funzionali alle regole del"gioco" della vita.
Non sono daccordo, invece, sul fatto di misurare l'assenza del senso dell'ego riferito all'umiltà (soprattutto se poi questi, l'ego, è cosciente di essere umile). Per me, invece, è la totale padronananza e riconoscimente del senso dell'ego, la completa disidentificazione che può dirsi "assenza dell'ego". Solo l'attore che sa di essere, che ha Consapevolezza di essere attore-spettatore-regista (nei panni di qualsiasi maschera-ego) e che sa che sta "recitando", creando, svolgendo una "parte", è fuori dal gioco, liberato, padrone del meccanismo che lo fa perdere nello psicodramma umano, nella tragicomica commedia infinita degli ego. A proposito di Dio... se non c'è l'io non c'è nemmeno Dio o, per me, sarebbe meglio dire: c'è solo Dio... chiamalo come vuoi. |