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29-12-2004, 23.48.07 | #13 | |
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Re: Brevissima definizione dell'ego
Citazione:
Ok, se ci dobbiamo basare sul modello di riferimento freudiano, allora l'io non esiste. E non solo non esiste in quanto parola che indica una parte di un tutto da questo tutto non separabile nemmeno uccidento il tutto stesso, ma non esiste proprio. Secondo me, almeno. |
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29-12-2004, 23.50.53 | #14 |
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Poi fuori da una visione ego-centrica essendo l'uomo un animale sociale penso che la sua funzione sia anche quella di interagire non solo con l'ambiente ma anche coi suoi simili, cosa ben più complessa...se all'istinto di riproduzione seguisse subito l'atto penso che il 99% dei problemi psicologici umani scomparirebbe di botto, ed invece no; stiamo a rielaborare e a rigirarci su a corteggiarci e a gironzolarci attorno, ed il galateo e le buone maniere e questo e quello...e rimuovi quelle idee sconce dalla mente mentre accetta quelle altre....
Probabilmente ciò accade per lo stesso motivo, perchè noi siamo consapevoli che se si fanno certe azioni ci sono certe conseguenze...il rimanere in cinta, le malattie...tanto per rimanere nell'esempio, e quindi l'animale uomo deve rielaborarci un po' su, valutare e conciliare i propri istinti di riproduzione, conservazione, maternità\paternità tirare le somme ed agire di conseguenza....è molto più complesso che per un animale che non sa quello che fa.... |
29-12-2004, 23.51.37 | #15 | |
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Citazione:
Magari il mio cervello.. andrebbe molto meno in tilt.. Di certo!!! Pedonami.. Ma non potevo farmi scappare 'na manna come questa...! Mi sto martellando la testa da un paio di annetti o mi <illumino> o ci faccio il callo o lascio ogni Superflua Connessione Gyta |
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30-12-2004, 00.08.35 | #16 | |
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Re: Re: Brevissima definizione dell'ego
Citazione:
Però.. Quanto le parole possono essere liberatorie e dispensatorie da pesi..!! A volte.. m'avvicino a dare il definitivo colpo di spazzola.. Ah.. Racchiudere tutte le parole-azioni della mente in un grosso vocabolario e gettarlo con gran liberazione fuori dalla finestra Per Sempre.. Solo io-senza-io.. e nessuna possibilità di intellettuali-seghe-ripensamenti.. come.. bambini.. come fiumi.. Ok.. Mi stoppo qui.. Pace & Amore ma Soprattutto Fluida Fantasia Esente da Granitiche Pensate.. Ehm.. Scusate (oppure no) Parla il mio 'io' -a volte- inconsapevolmente.. disperso.. (e felice!) |
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30-12-2004, 00.12.33 | #17 |
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Mi viene da chiedere invece qual'è il confine tra ego e super-ego, tra processi mentali propri dell'uomo e processi acquisiti vivendo in società. Io penso che le due cose in fondo in fondo coincidano...noi nasciamo tabula rasa, in seguito nella nostra memoria vengono impresse azioni ed emozioni, veniamo plasmati dall'ambiente e poi iniziano a stratificarsi ed a costruirsi tutti i sistemi mentali....però cosa spinge un bambino a cominciare ad emulare il comportamento di chi gli sta vicino? E cosa spinge a riconoscere tali individui come suoi simili? Cioè, sono questi processi di identificazione ed emulazione che non ha imparato da nessuno, che il bimbo deve già avere in nuce dentro di sè, che deve avere per istinto...
Come una cellula ha gli enzimi per codificare ciò che c'è nel suo dna, così il bambino deve avere delle strutture di base per codificare i suoi impulsi, qualcosa da cui partire a costruire...mah.. |
30-12-2004, 00.23.02 | #18 |
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Stavo immaginando a cosa possa servire l'ego con il processo opposto, pensare a come sarebbe vivere senza ego. Prima di tutto non avremmo percezione di noi, poi non avremmo controllo sui nostri impulsi e quindi sulle nostre azioni. Probabilmente non avremmo razionalità, ma vivremmo come in un sogno, perchè l'es si eprime più ad immagini che a parole. Saremmo in poche parole dei pazzi...credo che l'ego sia effettivamente e fondamentalmente controllo...controlla che nella nostra mente nulla venga corrotto e che tutto venga rielaborato correttamente...l'es è il pazzo furioso, la scimmietta psicotica che è in ognuno di noi e l'ego è un po' il carceriere severo che seda e controlla la bestiolina...io la intendo così...
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30-12-2004, 00.25.53 | #19 | |
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Citazione:
Simili..? Ma che simili..?? Il Padre è.. Dio! La Madre.. una Dea! Gli Altri.. di troppo!! Già..! No.. L' ego -'super-ego'!- cammina a braccetto con le modalità di istruzioni impartite vocalmente e non -cioè subdolamente- da quell'accozzaglia di punti fermi chiamati 'organizzazione "sociale" '.. La 'percezione-io' da sola.. non farebbe tutti 'sti danni.. e di sicuro.. molti meno morti e guerre da tavolino.. di certo! Però.. Così siamo in ballo.. ed eccoci a fare il percorso a ritroso verso l' 'eden' scordato.. Alla ri/costruzione di un altro eden decisamente meno fallace.. Cat.. Saremmo in poche parole.. La Beatidudine Fatta Uomo O Dio.. fatto Uomo.. Gyta |
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30-12-2004, 01.26.53 | #20 | |
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Re: Brevissima definizione dell'ego
Citazione:
... forse dovrei spiegare perchè secondo me questo concetto di IO fa riferimento a qualcosa che non esiste. Fosse facile! Bisogna premettere che Freud, nel corso della sua ricerca, traccia due diverse mappe della psiche e questo a chi non lo ha studiato a fondo (io non l'ho fatto) può generare un po' di confuzione. Comunque parrebbe che l'IO per Freud coincida completamente con la coscienza. Con ciò che è conscio, per dirla meglio. Compito dell'IO sarebbe quello di mediare tra gli impulsi sessuali inconsci (libido) per consentire un sacrificio (o sublimazione) di questi a favore di un adattamento sociale. “La conquista della civiltà si è costruita sulla rinuncia alla soddisfazione delle pulsioni, che il mondo civile continua necessariamente a richiedere a chiunque voglia accedervi.” (Sigmund Freud, Considerazioni attuali sulla guerra e sulla morte) Questa “coercizione esterna”, secondo Freud, ha trasformato gradualmente la stessa organizzazione pulsionale degli uomini. Infatti gli interventi ‘costanti’ sulle pulsioni cattive hanno fatto sì, secondo Freud, che “gli uomini che vengono al mondo oggi nascono già con una tendenza a trasformare le pulsioni egoistiche in sociali; sicché bastano lievi stimoli perché questa sorta di organizzazione ereditaria conduca alla realizzazione di un siffatto mutamento” Freud stesso, meditando sulla guerra, ritratta questa visione della psiche, nelle sue ultime opere. Là dove, per intenderci, parla del conflitto tra Eros e Thanatos. Purtroppo Freud non ha avuto il tempo di portare a compimento la sua seconda teoria che, in alcuni punti, cade in contraddizione. “Era difficile, dopo la guerra, dare una presentazione ‘morale’ della prima teoria delle pulsioni: in quelle ‘erotiche’ c’era di tutto, amore ma anche morte, e la ‘buona’ pace era in fondo l’espressione delle egoistiche pulsioni di autoconservazione. Inoltre, si trattava di rinunciare all’happy end contenuto nell’idea del processo di civilizzazione (tipico dell’universalismo eurocentrico della modernità successiva alle rivoluzioni borghesi), di cui la civiltà occidentale contemporanea era il temporaneo culmine. E, insieme, occorreva liquidare la fantasia illuministico-organicista della trasformazione ‘biologica’ delle pulsioni prodotta appunto dal processo di civilizzazione.” (Claudio Risè, Psicanalisi della guerra) E’ dunque proprio il trauma e la delusione della guerra a mettere in atto il processo attraverso il quale Freud elaborerà la sua seconda versione della teoria delle pulsioni che presenterà di lì a cinque anni con Al di là del principio del piacere, identificando Eros con Vita, contrapposto a Thanatos, Morte. Nel secondo sistema, dove Thanatos viene opposto a Eros, le pulsioni erotiche diventano più ‘educabili’, dato che non si svolgono più sotto l’unica egida del principio del piacere, ma ubbidiscono anche al principio di realtà. “A quel punto però il persistere del potere di Thanatos, una volta che lo si stacca da Eros, diventa incomprensibile al suo stesso ideatore, Freud. Perché gli uomini soccombono comunque alla “passione” della guerra e della distruzione, perché l’Eros, ormai “buono” e depurato dalle forze maligne della distruttività, non vince? E soprattutto, di che natura è l’’egoismo’ della guerra, visto che in essa tutto perdono e nessun interesse è tutelato? Queste domande rimangono sostanzialmente senza risposta.” (Claudio Risè, Psicanalisi della guerra) Dunque io non credo all'esistenza di una funzione psichica addetta solamente a reprimere i desideri (pulsioni) a favore di un adattamento sociale. Ad un IO completamente conscio e censore. Mi è più vicina la definizione di IO coniata da Jung, che ho già riportato nel primo intervento. Compito dell'IO per Jung non è il controllo delle pulsioni e nemmeno il graduale assorbimento dell'ES. Compito dell'IO è invece quello di intrattenere con l'inconscio e con l'archetipo del SE una relazione "etica", dove per etico si intende che nessuna istanza ha diritto di egemonia all'interno della psiche umana. |
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