Citazione:
Messaggio originale inviato da arsenio
Volentieri.
Talora per voler dire molto con poche parole posso risultare oscuro. Comunque dovresti dirmi i punti che non ti risultano chiari e che vorresti approfondire.
Auguri
A lunedì
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Facciamo così, provo a spiegarti quello che ho capito io.
Tanto per incominciare si parla del matrimonio e non dell’amore. E sappiamo bene che nella cultura occidentale è da meno di un secolo che si cerca di farli convivere.
Comunque, analizzo frase per frase:
”Disattese aspettative di una vitale e reciproca comunicazione erotico-affettiva sono all'origine dell'aumento di separazioni e divorzi senza più le remore tradizionali a sciogliere il vincolo "finché morte divida". Escludendo gl'indugi che derivano da eccessive penalizzazioni materiali.
Dunque, siccome il coniuge non ci da quello che ci aspettiamo, allora, visto che il divorzio non è più vietato, siamo disposti ad andare incontro ai disagi materiali di una separazione pur di non sopportare la frustrazione di una convivenza non gratificante. E fin qui, sebbene il linguaggio sia involuto, si capisce.
Il connaturato bisogno d'amore induce a investire nell'altro anche superando l'individualismo e il timore di vincoli stabili tipici della nostra epoca. Ma non ci si aspetti troppo perchè anche le esperienze ritentate sono spesso le repliche di un copione deludente.
Non ho ben capito cosa sia “il timore di vincoli stabiliti tipico della nostra epoca”. Comunque qui stai dicendo, anche se è andata male la prima volta, pur di non stare soli ci si riprova, ma è meglio non farsi troppe illusioni. Di solito va male ancora!
Si dovrebbero valutare sia le rispettive somiglianze che accomunano sia le differenze che allontanano; la propria capacità di amare attraverso l'autoconoscenza che viene approfondita dopo ogni relazione; quanto s'intende aspettare la persona giusta.
Dunque, per scegliere la persona con cui vivere, meglio valutare differenze e somiglianse e aspettare quella giusta. Ma quella giusta è quella che ci somiglia o quella complementare??? Il fatto che l’autoconoscenza venga approfondita dopo ogni relazione mi pare un’affermazione dogmatica e discutibile, ma prendiamola per buona. Interessante sarebbe anche capire che cosa sia per te questa “capacità di amare”.....
Per scoprire infine che la coppia è un organismo proteiforme dove nuove esigenze e necesari riequilibri sono imprevedibilmente mutevoli nel corso del tempo, che il senechiano "ama se vuoi essere amato" è perseguibile saggezza ma non certezza pari a quella di amare senza pretendere di essere amati. Perchè gli amori non corrisposti - o non nella stessa misura - sono quelli più numerosi. Inoltre le potenziali anime gemelle sono molto rare o non sempre riconoscibili.
Ecco, sinceramente non ho idea di che voglia dire proteiforme. A forma di proteina? O di protozooo? Ma mi pare che più con una cosa con una forma, tu la definisca come una cosa imprevedibile!!! Ma, insomma, imprevedibile? Diciamo viva, ma se non fosse viva che palle!
Seneca ha detto questo? Mi contestualizzi la citazione, per favore? Gli amori non corrisposti sono più numerosi e le anime gemelle rare? Forse, ma cosa c’entra? O forse non ho ancora capito che cosa vuoi veramente dire!!!
La passione idealizza e chiede di essere rinfocolata da novità, mistero, rischio, distanza, fantasia, ecc. inconciliabili con l'adagiarsi nell'abitudinarietà di un'unione istituzionale o stabile. Destinata a trasformarsi in un nostalgico e irraggiungibile desiderio confinato nel sogno e nell'immaginario, le vere dimensioni dell'amore. Da sublimare - se si vuole - adattandosi a viverlo per procura tramite le fictions dei romanzi, dei film, della poesia.
In soldoni: il matrimonio è la tomba dell’amore e l’abitudine spegne la passione che si basa su idealizzazioni e non su quello che l'altro è. Ma nulla viene detto della tenerezza e della condivisione, della complicità e della comunicazione profonda che nasce dall’intima conoscenza dell’altro.
Un'altra cosa, per me la parola “sublimare” non significa evadere, come suggerisci tu. Mi spieghi l’accezione del termine in questo contesto?
”Gl'intensi stati affettivi sono sempre e comunque vulnerabili e se le conflittualità coniugali non diventano insostenibili ci si può acquietare in una convivenza dove le condivise intimità - se c'erano - si sono ridefinite in tolleranza e rispetto per reciproche autonomie e alternativi spazi mentali.
Se si preferisce si può optare per la singletudine dove si spera di rintracciare le qualità ambite in vari e temporanei amanti”
La prima frase... proprio non capisco cosa voglia dire, proprio dal punto di vista grammaticale. Direi che intendi dire che siccome la passione rende vulnerabili, allora rifugiarsi in uno stagno tiepidino e marcetto di quotidianità squallida può essere una soluzione?
Purchè non si cada nell'estrema disperazione di Ivan I'lich quando si accorge che un matrimonio senza felicità non gli ha concesso di vivere un'autenticità amorosa ormai irricuperabile. Anche perchè quando s'impara a vivere è tardi
Ma, seguendo le tue "istruzioni" mi sembra inevitabile caderci!! Sempre che io le abbia capite.
Riassumento, mi pare che tu dica che il matrimonio è senza speranza, ma cosa c'entri l'amore in questo, no, non l'ho capito. Mi pare che dell'amore tu non faccia mai parola.
ciao