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04-01-2005, 15.34.15 | #45 |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-12-2004
Messaggi: 398
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L'IO eccedente
Herzog dice:
"Non avete mai notato, insomma, che le cose spesso succedono quando non ci si pensa? E, allora - tra il serio e il faceto - sarà vero il contrario, e, cioè, che, per far succedere una cosa, basta non pensarci? Se ragionassimo sul piano della logica pura, dovrebbe essere così, ma temo che il tutto sia più complicato..." Il calderone ora è bello pienozzo: volontà, paura, istinto, destino, pensiero, le cose che succedono quando non ci si pensa... Ho in mente più situazioni che non "fanno venire" il mal di testa, in cui non si pensa, in cui non è in atto la volontà: il gioco (per i più grandicelli forse lo sport, pensate alla fatica del maratoneta), il sesso, l'arte...(altro?Ditemi voi...): tutte situazioni in cui l'IO si perde, in cui eccede sè stesso, esce dai suoi spazi. Situazioni di coscienza in cui si è coscienti di quello che si fa ma non si pensa. Situazioni in cui a livello cosciente siamo talmente immersi in ciò che facciamo che sembra che la realtà circostante sia fusa con noi. E' forse questo l'amore totalizzante? E se fosse questo l'amore bilaterale: tra io e realtà esterna? Amore in questi casi è la parola giusta? O sto parlando d'altro In tal contesto volontà, pensiero, dialettica, potere, istinto e quant'altro sembrano annullarsi. Mi sembra che sulle questioni della volontà e potere siamo pressochè daccordo; sul destino occorrerebbe un altro capitolo. Qui mi riferivo alla sollecitazione di Herzog |