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15-12-2004, 19.46.08 | #12 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Le malattie mentali nella gran parte dei casi non sono infatti malattie veri, anche se creano grande sofferenza, e non dipendono per niente o almeno molto poco da processi cerebrali. "Per esempio, guardando ciò che viene diagnosato "schizofrenia" come una crisi nella famiglia, e dando a questa famiglia l'aiuto psicoterapeutico o psicologico molto intensivo, cioè aiutandoli ogni giorno durante le prime settimane di comunicare in un modo sano, così che la persona "schizofrena", (e gli altri individui della famiglia), ha la possibilità di esprimere i suoi sentimenti ed i suoi pensieri, e con ciò sentirsi accettato e rispettato, la "schizofrenia" non si sviluppa più, e la persona si sviluppa in modo normale. Questo è i risultato che si può studiare in testi di ricerca sul lavoro del psicologo Seikola, che lavora in Finlandia. Anche se esistono anche altri ragioni perche un'individuo diventa psicotico, usando la droga ecc, penso che la cosa importante sia sempre quella di aiutare l'individuo di capire e comunicare i propri sentimenti e pensieri. Secondo Kierkegaard l'"angoscia è il vertigine della libertà". Ciao Ultima modifica di Rolando : 15-12-2004 alle ore 19.48.49. |
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15-12-2004, 20.09.12 | #13 |
Utente bannato
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ringraziamo Rolando per l'intervento chiaro.
Catharsis , ci sono situazioni che sono fra il confine della realtà fisica e quella non riconosciuta scientificamente che possono portare veramente alla schizzofrenia, e il nostro caso e cioè di isaefrenk , se non avessimo trovato certe risposte per certe esperienze così insolite e quindi fuori dai canoni, saremmo inpazziti veramente. voci , visioni mani che ti tirano le braccia i piedi i polsi, ecc ecc in tutto questo la vita ci ha aiutato molto , un po per la volontà che da noi scaturiva nel voler apprendere il significato più logico che si poteva apprendere e quindi dicevamo che la vita ci poneva innanzi tutte le risposte e noi le vedevamo. questo per dirti che la Volontà fa smuovere la montagne ciao un abbraccio |
16-12-2004, 00.33.49 | #14 |
Ospite abituale
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Caro Rolando
la tua citazione non mi era conosciuta e, dato che si tratterebbe di una situazione assolutamente sconcertante ed in contrasto con tutti i dati di fatto e le impostazioni teoriche della ricerca contemporanea in neuroscienze, ho svolto qualche ricerca.
Dunque, vedi, si tratta di un articolo del lontano 1980, che riportava il caso, segnalato dal neurologo Lorber, alcuni anni prima, relativo ad uno studente ancora vivente. Questo soggetto, di 26 anni, aveva ottenuto un riconoscimento in matematica e possedeva un I.Q. di 126 punti, specificamente relativi al quoziente intellettivo numerico. Negli altri campi IQ, il suo quoziente era normale o, di poco, al di sotto della media (ai limiti dell'insufficienza mentale). Ciò non gli aveva impedito di frequentare, seppure senza il successo di un master degree, alcuni corsi universitari. Da bambino aveva sofferto di una forma grave di idrocefalia, una malattia che comporta un cospicuo aumento della pressione del liquido cefalo-rachidiano, un lubrificante che, normalmente, irrora il cervello, ma che in alcuni casi può essere prodotto in quantità eccessive, oppure impossibilitato a defluire, producendo una compressione sulle strutture cerebrali (segnatamente la corteccia), danneggiandole ed, eventualmente, provocandone l'atrofia (ossia un deterioramento anatomicamente evidente). Con i mezzi di allora (siamo intorno al 1975-1977) si era tentato di valutare il danno effettivamente realizzatosi alla neocortex, e lo si era stimato, induttivamente (ripeto "induttivamente", ossia a partire da elementi e dati raccolti a posteriori e non per valutazione diretta), capace di indurre una riduzione a circa 1 mm dello spessore medio della corteccia cerebrale, contro i 4,5 mm medi del confronto sano. Il punto è che, a quei tempi, tali rilievi erano ottenuti mediante due metodiche attualmente del tutto in disuso e pressochè dimenticate, perchè soppiantate dagli attuali mezzi diagnostici: ossia l'angiografia cerebrale e la manometria spinale. A quei tempi si iniziava appena a sperimentare una possibile tecnica diagnostica meno invasiva, che si avvaleva di uno strumento nuovo e inusitato in medicina: il computer. Di lì a pochi anni ne sarebbero seguite le prime TAC, le quali, fino alla metà degli anni '80, non raggiungevano che capacità di risoluzione di circa 10 mm. Successivamente, l'impiego dei mezzi di contrasto ed il potenziamento degli strumenti elettronici in dotazione, avrebbe consentito allo strumento TAC di giungere a risoluzione dell'ordine dei 4-5 mm: ossia esattamente lo spessore della corteccia cerebrale sana (altro che scarti di un millimetro!). Solo quando, al principio degli anni '90, le metodologie diagnostiche si perfezionarono ulteriormente, fu possibile accedere a risoluzioni maggiori: con la RMN era già permesso di effettuare scansioni così sottili, ma molto difficile eseguirle a ridosso di una sacca molle cospicua, a causa dell'interferenza acustica del mezzo liquido. Per giungere alla possibilità di indagini così sofisticate da misurare effettivamente lo spessore della corteccia cerebrale ed il suo grado di trofismo, dobbiamo giungere alla fine degli anni '90, con la PET e la SPECT, le uniche metodiche che, ora, potrebbero convalidare ipotesi simili a quelle espresse da Lorber. Vedi, in un ambito così complesso e tanto evolutivo come è quello delle neuroscienze, un dato vecchio di vent'anni deve essere, necessariamente, circonstanziato: vent'anni o venticinque, in questi settori, valgono quanto cento in chimica ed in fisica, e come cinquecento in cosmologia e geologia. Ti rassicuro: il cervello, ahimè, è davvero necessario. |
16-12-2004, 20.53.10 | #16 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Anche se l'osservazione attuale ha più di vent anni non cambia il fatto che il neucortex dello studente in questione manca quasi completamete tante delle parti che secondo la neurologia sono l'origine di tante facoltà mentali cruciali. E, come viene spiegato anche nello stesso articolo, questo caso di idrocefalia non è l'unico. Ci sono anche per esempio tante persone che sono stati feriti in guerra, e che hanno perso parti del cervello molto grandi, ma ciò nonnostante hanno potuto continuare a vivere la vita senza disturbi intellettuali, mentre in altri casi le stesse ferite hanno causato grandi disturbi mentali. Ci sono anche tanti altri fenomeni, l'esperienza fuori il corpo ecc, che indicano che la coscienza o la mente dell'uomo non dipendono dal cervello, ma esistono e funzionano indipendentemente del corpo fisico e del cervello. E se la reincarnazione è una realtà è naturale che la coscienza non dipende dal corpo fisico, ma invece l'usa per vivere, fare esperienze e svilupparsi qui sul piano fisico. Ciao |
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18-12-2004, 23.28.55 | #17 |
Utente bannato
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Scoperto il meccanismo inceppato che da' origine alla schizofrenia. ''Funzionano male le cellule cerebrali che scambiano informazioni con l'ambiente esterno e che aiutano a formare le impressioni'' spiegano sui Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas) i ricercatori dell'Harvard Medical School di Boston. E questo spiegherebbe perche' tra i sintomi piu' frequenti di questo disordine mentale ci siano le allucinazioni e i pensieri confusi. Per indagare sulle possibili cause della malattia, gli scienziati hanno analizzato le onde cerebrali di 20 malati e di altrettante persone sane attraverso l'elettroencefalogramma (EEG). Quindi hanno sottoposto tutto il campione a determinate immagini in cui dovevano essere viste o meno alcune figure nascoste. ''Tutti hanno risposto in pochi secondi. Ma le persone affette da schizofrenia hanno impiegato qualche millisecondo in piu' e fatto molti piu' errori'', hanno aggiunto i ricercatori Usa. In piu', analizzando i tracciati cerebrali dell'EEG, e' stato scoperto che mentre nelle persone sane si attivavano alcune aree cerebrali deputate alle informazioni visive, nei malati non accadeva lo stesso. ''Anzi - sottolinea il coordinatore della ricerca, Robert McCarley - negli schizofrenici le bande di onde cerebrali corrispondenti all'attivita' di visione delle immagini erano del tutto asssenti''.
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19-12-2004, 07.55.01 | #19 | |
Utente bannato
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Citazione:
la psichiatria vecchia e vecchi rispetto alla nuova è logico. come la psicologia iniziata da da Froid e quella attuale, vi è lo sviluppo dei tempi seppur arilento |
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19-12-2004, 11.58.13 | #20 | |
Ospite abituale
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Citazione:
ti correggo si chiama freud e non froid O meglio ci scrive cosi ... va beh ...Accenni stroici Freud è l'inventore della Psiconalasi e non della psicolgia ... chi diciamo ha lanciato l'idea di psicologia potrebbe essere Wundt o altri studiosi delle epoca .... Freud è arrivato leggermente dopo infatti era l'alievo di Jenet e Catoht sempre che abbia scritto bene i nomi ... Cmq la psichiatri in primis in questi anni ha fatto dei salti da gigante, le nuove tecnologie e i nuovi studi di neuroscienza e fisiologia hanno datto in la a qualche certezza in piu rispett a quello che succedeva 30 anni fa dove in italia si usava regolarmente l'elettro shock |
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