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22-02-2004, 00.50.33 | #23 | ||
Ospite abituale
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PICCOLE PRECISAZIONI SU NIETZSCHE
Citazione:
Bluemax dice: Citazione:
Il discorso si riconduce ad una idea di un altro filosofo che ho studiato qualche tempo fa, Hobbes. Idea per cui l'azione fatta da un uomo è fatta solo come tornaconto personale. Esempio: Se aiuto un amico perdendo una giornata, rovinandomi la domenica, mi sono sì sacrificato per lui, però l'ho fatto : 1- per non sentirmi in colpa. 2- per sentirmi a posto col mondo 3- per non deluderlo e quindi essere compiaciuto da lui. 4- per essere consapevole che se lui sta bene "il mondo che mi sta attorno" è bello e le persone sono felici. Ora, nello specifico, se io amo una ragazza e faccio di tutto per farla felice, se lotto per esaudire i suoi desideri sacrificando me stesso, perchè lo faccio? Per aver attorno a me una persona che sta bene. Per amare una persona che sta bene, Per avere attorno a me un mondo di persone che stanno bene. Per avere il suo amore in cambio. Per star bene sentimentalmente... e tanti altri motivi che riguardano il SUO star bene al fine di VEDERLA BENE e STAR BENE IO. Prendiamo un caso estremo: Se ad esempio io amo una ragazza che ama anche un altro, mettiamo che io la lasci stare con quell'altro liberandola da me perchè penso che con lui vivrebbe meglio. Perchè faccio ciò? Perchè comunque ritengo che il mondo che ho attorno sia più felice se le cose vanno in quel modo in modo che IO HO LA SENSAZIONE CHE IL MONDO SIA PIù FELICE COSì E QUESTA SENSAZIONE MI APPAGA, sento sia meglio così. TORNANDO a Boemax, Si ama solo perchè stiamo bene...noi? No, si ama in modo che stiamo bene noi e in modo che stia bene chi amiamo, in modo che noi ci sentiamo bene. Quindi, Si ama solo perchè stiamo bene...noi? In un certo senso (quello che ho descritto) , SI. Tornando a Hobbes, se si amasse incondizionatamente dalle caratteristiche che gli altri hanno, a quel punto forse non ameremo solo per noi !! Se io NON PENSASSI a me stesso, ai miei SENSI (tatto, vista, udito....) , al mio appagamento, al mio star bene, alla mia felicità, ai miei sentimenti, se non pensassi a me stesso allora amerei anche la donna che invece con i sensi (alla vista, al sono della voce...) ora trovo la più orribilante della terra. Invece no, io cerco un gusto estetico, cerco quella giusta e lo faccio per me, per stare bene nel mio mondo. ciao |
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22-02-2004, 12.31.48 | #24 | |
Ospite abituale
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Re: PICCOLE PRECISAZIONI SU NIETZSCHE
Citazione:
Sono d’accorda con te Dunadan. Certo anch’io credo questo - con sue esperienze, sua malattia e suo carattere ha proiettato sugli altri le qualità negative, quale sono stati rimossi nel inconscio. Così si rassegnava e l’amore era per Nitzsche solo una cosa egoistica. Ed anch’io penso che non è una cosa egoistica se vorrei essere amava e felice, perchè amo un’altra/o non soltanto ecco perchè. Il benessere e la felicità dell’altra/o è importante e così posso essere anche felice. |
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22-02-2004, 19.04.52 | #25 |
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Nietzsche
Comunque, vorrei precisare, che la malattia può averlo spinto a parlare a quel modo, anche se forse ci stiamo sbagliando di grosso. Bisognerebbe conoscere passo passo i momenti in cui aveva tali problemi e quanto influivano nella sua vita.
C'è anche chi dice che sia stato il suo stesso sistema filosofico a ridurlo così. |
27-02-2004, 14.46.26 | #26 |
Ospite abituale
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Condivido l'idea che per stare bene noi cerchiamo di far stare bene l'altro. Io l'ho fatto per due decenni avendone in cambio risultati disastrosi.
Ho cercato di rendere felice la persona che mi era accanto credendo che la sua felicità sarebbe stata la mia. Non l'ho reso felice perché le sue richieste andavano oltre la capacità umane. Voleva una costante lettura del pensiero (il suo) e ogni azione che riuscisse a soddisfare i suoi bisogni. Pare ridicolo a dirlo ma quando diventano fatti si ride di meno. Mi sono chiesta più volte se avessi avuto accanto una persona felice e soddisfatta ne avrei ricevuto anch'io felicità e soddisfazione. Non conosco la risposta, se qualcuno fra di voi ne ha fatta esperienza mi piacerebbe saperlo. Le mie attuali conclusioni sono che la felicità non può mai provenire dagli altri ma unicamente da una propria capacità di essere felici, di produrre felicità. Ed è la propria felicità, l'amore di cui si è ricchi in proprio a permettere di offrire agli altri qualcosa di buono. Così ho abbandonato l'idea di rendere felice qualcuno e ho rivolto l'attenzione verso di me. Quel che faccio ora per gli altri non attende neppure un grazie. Il poter dare qualcosa di me che io già possiedo in abbondanza non mi porta a domandare niente in cambio, a non aspettarmi nulla di nulla. Come se tu avessi la casa piena piena di frutta e non hai un frigorifero e non sai come liberartene, se qualcuno se la prende e porta via sei tu a doverla ringraziare, ti sa facendo un favore. Mary |
27-02-2004, 20.59.19 | #27 | |
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Citazione:
Anche io come te Mary, solo che faccio un po' di fatica a pensare totalmente al mio bene, continuo a giustificare chi non mi va bene, spesso penso che sia colpa mia, ma ce la sto mettendo tutta, spero di riuscirci, sono stanca di assecondare l'altra persona, io l'ho fatto per tre decenni e in cambio ho avuto un grande dolore finale. Vorrei trovare la famosa misura che mi manca...io la chiamo così... Ho tanta frutta da donare... |
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27-02-2004, 22.06.46 | #29 |
Ospite abituale
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Quando ci sono di mezzo i sentimenti è tutto possibile.
In questo caso penso che una persona la ami con il cuore, l'altra con la testa, una risponde alla passione, l'altra alla razionalità. Non riesci a fare a meno di nessuna delle due, perchè insieme completano il tuo bisogno. Ho indovinato? Ti auguro di trovare una terza persona, che le riassuma in sè entrambe (e non è facile). |
28-02-2004, 21.35.48 | #30 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Ho i dubbi che si può amare razionale ... Però credo che possiamo amare più di una persona - certo differente - come genitori, figli, amici, amante ... ma sempre ci sono le emozioni più che il pensiero razionale ... così se si pensa che si ama due amanti certo differente - forse perchè hanno i pregi differente - per esempio è uno più romantico e l’altro più avventuroso ... Quindi sono d’accorda con Dana che è benissimo se si trova “una terza persona, che le riassuma in sè entrambe” |
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