lettera
Vorrei riportare all'attenzione di tutti una lettera riportata da il libro "Cuore di Mostro" di Maria Rita Parsi. E' la testimonaianza di una signora che fà volontariato.
" Io invidio i mostri. Invidio quelli che voi chiamate mostri. Loro, almeno, hanno potuto agire l'odio che hanno provato. Io, invece, ho dovuto sempre reprimerlo; sono dovuta diventare buona. Così brava e comprensivae umana e perfetta che, nella vita, ho perfino giustificato i miei orribili genitori. Ho giustificato le loro azioni violente e umilianti. Li ho salvati dall'Inferno e mi ci sono cacciata. Ho provato più compassione per loro che per me stessa. Sono stata orfana di genitori viventi, madre senza mai diventarlo, pietosa nei confronti del delinquere altrui. E mai mi è venuto cuore di giudicare nessuno. Poichè io, tra le altre dannazioni, conosco la dannazione del mio cuore. Fino in fondo. Conosco il mio cuore segreto, gonfio di odio e paura. Il mio cuore amico dell'Ombra. Il mio cuore disposto a comprendere ogni umano orrore ed errore per la consapevolezza del pericolo che il mio personale Abisso rappresenta. Il mio cuore, amaro e angosciato, che sbaglia quando batte il ritmo di una vita che non voglio. Di una vita che non ho chiesto nè di vivere nè di amare.
Io allora frequento i mostri per conoscermi, per delegare loro l'orrore che ho dentro; per educarmi a ridimensionare, a sopportare, ad analizzare, a comprendere, a gestire anche l'incapacità altrui che li ha resi folli. Soprattutto, nelmomento in cui quell'incapacità si è fusa con la già ammalata predisposizione del loro "Destino" e li ha spinti a provocarsi e a provocare il danno estremo. Così, io sono come quella bella signora parigina, educata a essere un giglio dell'integralismo religioso, la quale aveva fatto voto di castità e non si era mai nè sposata nè fatta suora: Aveva però scelto di assistere le prostitute per redimerle. Come io non ho mai agito il mio odio così lei mai si è abbandonata al piacere sessuale più trasgressivo e laido. Insieme, però, abbiamo realizzato i nostri istinti repressi, agisto i nostri impulsi più segreti, dato spazio attenzione ed ascolto alla nostra parte peggiore, scovandola negli occhi, nelle parole, nelle storie di mostri e prostitute. L'abbiamo fatto per interposta persona. I mostri e le prostitute sono stati il nostro circo personale. E hanno perfino creduto che io fossi buona e la parigina una santa donna. Sì, io sono buona, ma il mio odio è la sola cosa vera di me. sì, lei è pura, ma la prostituzione è la sola aspirazione che la abbia mai fatta sentire viva. Così, la "gente per bene" ha bisogno dei mostri per agire il male che ha dentro, per trovare qualcuno o qualcosa che lo simboleggi e lo rappresenti "fuori di sé" e dal quale sentirsi attratta e/o fuggire. Così il mondo ha bisogno dei mostri per rappresentarsi e rivelarsi interamente a se stesso, per trovare nel Male la volontà di fare il Bene. Il Paradiso è fatto del calore dell'Inferno.
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