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17-02-2004, 12.20.21 | #55 | |
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Re: per Maxemil
Citazione:
Permettetemi, per favore, di esporre come ha fatto Freedom una "certezza". Una certezza personale, nel senso che deriva dalla mia esperienza. Non possiamo insegnare nulla di tutto questo ai nostri figli! Possiamo viverlo noi sotto ai loro occhi ed allora lo impareranno, manifestando a modo loro ed a tempo debito l'effetto di questo ..."passaggio di consegne". Se glie lo racconteremo senza viverlo produrremo l'effetto contrario, quello di trasmettere doppiezza ed ipocrisia. Credevo di avere insegnato delle cose a mio figlio, credevo... invece ho scoperto che ne ha imparate delle altre che nemmeno sospettavo e mi sono sentita dire "me lo hai isegnato tu." E quando mai? Quando mai ho insegnato cose del genere? Io? Nel bene e nel male, se li guardiamo, se li ascoltiamo, se parliamo con loro, i figli sono specchi ... inclementi e meravigliosi. Poi, da un certo momento in avanti, con il bagaglio di cose che noi, volenti o nolenti, abbiamo trasmesso loro, se ne vanno ed iniziano a costruire. Sono altro da noi fin dal loro primo respiro. Occorre lasciarli andare e fidarsi del fatto che, come noi, sapranno percorrere la loro strada qualsiasi essa sia. Smetto di fare la predica! VanLag, se lo hai a disposizione, tanto per restare in tema, potresti mettere quel frammento del Profeta che dice che i figli sono frecce ed i genitori l'arco? E' bellissimo! Ciao |
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17-02-2004, 13.05.51 | #56 | |
iscrizione annullata
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Re: *
Citazione:
Ste, non lo so se ci intendiamo o no sulle fondamenta, forse un giorno lo capiremo. Vedi, il fatto è che non è che non lo possiamo burttare via deliberatamente, è che non lo possiamo proprio buttare via! L'essere umano è fatto oramai più di cultura che di natura. Non siamo più in relazione con la natura. Una volta compreso qualche micorscopico frammento degli infiniti strati che si sovrappongono alla natura ... possiamo solo prendere atto che è così. Tanto, il gesto di cercare di spazzare via le sovrastrutture culturali non farebbe altro che aggiungerne di nuove sopra quelle vecchie. Possiamo solo, se ci fa piacere farlo, conoscere la cultura di cui siamo fatti. E ti dirò che tutto questo a me non sembra ipocrita, mi sembra semplicemente umano. Come dici tu stesso più tardi sono le parole con cui forgiamo e trasmettiamo questi concetti che ci deviano ancora di più. Non sono io ad etichettarti secondo i principi della morale e della psicologia, sei tu che hai utilizzato il linguaggio della morale. Hai utilizzato parole che sottointendono un giudizio. Parole che per il significato ma anche per il suono, comunicano amarezza. Per il resto posso dirti che concordo al 99,9periodico% con quello che hai scritto. Chissà, forse lo scarto è quello che per me e per te è la sostanza. Un abbraccio, cavaliere di Numenor |
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17-02-2004, 13.52.19 | #57 | |
Ospite abituale
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Re: Re: per Maxemil
Citazione:
.......si forse prima di insegnare qualche cosa occorre che ciò, che vorremmo insegnare sia diventato nostra, altrimenti non solo vanificheremmo il nostro insegnamento ma rischieremmo di creare confusione in chi ci ascolta, o peggio, come tu dici, ti trasmettere ipocrisia. Cmq. sempre di K Gibran I FIGLI E una donna che teneva un bambino al seno disse: “Parlaci dei figli”. Ed egli disse: I vostri figli non sono vostri figli. Sono figli e figlie del desiderio ardente che la Vita ha per se stessa. Essi vengono per mezzo di voi, ma non da voi. E benché siano con voi, non vi appartengono. Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri, poiché essi hanno i loro pensieri. Potete dar alloggio ai loro corpi, ma non alle loro anime, poiché le anime dimorano nella casa del domani, che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni. Potete sforzarvi di essere come loro: non cercate però di renderli come voi. La vita, infatti, non torna indietro né indugia sul passato. Voi siete gli archi dai quali i vostri figli come frecce viventi son lanciati. L’arciere vede il bersaglio sul sentiero dell’infinito e vi piega con la sua potenza perché le sue frecce volino veloci e lontane. Lasciatevi piegare con gioia dalla mano dell’Arciere; poiché come egli ama la freccia che vola così pure ama l’immobilità dell’arco”. |
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17-02-2004, 14.48.54 | #58 |
Ospite abituale
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Ricchezza...
Vi debbo confessare che, grazie a questa discussione, oggi mi sento più... ricco.
Credo che, nel dare il suo punto di vista e portando la personale esperienza, ognuno ha potuto contribuire ad ampliare l'orizzonte...di tutti. E quindi, penso che abbiamo avuto modo di constatare che, quando siamo capaci di basarci su una semplice parola, tutto va a comune vantaggio; naturalmente la parola è...il rispetto. Come mai alcune volte ne siamo capaci ed altre no? So di correre il rischio di sembrare monotono, ma la mia mente arriva sempre alle stesse conclusioni: "Il peggior nemico dell'uomo è...se stesso!" Perchè dunque, se tutti giureremmo di essere per l'incontro (e non lo scontro) e pronti ad affermare di volere il nostro e l'altrui bene, il più delle volte riusciamo invece soltanto a danneggiarci? E' allora vero che "colui che tutto move" è... il nostro istinto e che per questo dobbiamo sottostare nella condizione che:"Nessuna schiavitù è peggiore di quella che... non si conosce"? Mi rivedo bambino e ragazzo, accompagnato dalle naturali pulsioni sessuali che facevo a gara per...chi era più dotato. Mi rivedo"giovanotto" andare in un paese dell'est dove, come lupi affamati, ci gettavamo sulla prima "preda" che capitava per poter vantare con gli amici la propria virilità e così essere...stimati ed accettati dal gruppo. (Va da sè che più alto era il numero delle conquiste e più il prestigio aumentava.) Il ricordo più bello (che ho tenuto sempre per me) però, si lega ad una ragazza con la quale ci siamo scambiati soltanto un milione di baci ma che sapeva darti degli schiaffoni da capogiro se provavi ad allungare le mani nelle zone "tabù". Tutto è finito quando un giorno mentre ammiravo quei occhi (azzurri e belli come il mare, caldi come il sole di settembre) che si inumidivano, mi disse:"Non ci vedremo più; perchè sento che mi sto innamorando e la sofferenza di sapere che fra poco partirai sta prendendo il sopravvento al piacere di stare con te". Quel giorno ho ricevuto una grande lezione:"Non lasciare mai che i tuoi sentimenti prevalgano...sulla ragione". Dunque questa sessualità (così importante e che nasce con noi) si deve accompagnare sempre con una capacità di riflettere che ci aiuti a renderci conto che il/la nostro/a partner ha un suo equilibrio psicofisico che si deve...rispettare. Come fare quando è il nostro istinto a dettare le regole? Quella capacità di "riflettere", si acquisisce o si nasce con una predisposizione a gestire i nostri stimoli naturali? Aspetto il vostro intervento. Saluti a tutti. Maxemil P.S. Come dicevo, mi sembra che questa discussione possa ritenersi utile e costruttiva per tutti. Per una volta...facciamoci i complimenti! |
17-02-2004, 17.56.11 | #59 |
SiamoUniciPezzi di N.. :D
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Concordo coi complimenti . Il rispetto reciproco, si attua da solo, senza attrito, quando i due hanno imparato ad aver rispetto per la propria natura e il proprio funzionamento. Con questo non intendo che al colpo di fulmine segue un idillio perfetto come un copione di cinerosa. Ci vorrà anzi sempre una 'ragione' come la chiami, che io chiamo intelligenza, ma ci siamo tutti su ciò o almeno credo, che possiamo cercare di usare senza timore: e questo è il Parlarsi (non solo a parole). Già, questo 'dialogare', se e quando riesce, fra i due, sentendo che siamo liberi di farlo, è un miracolo! Sentire che no ci sono freni o rompimenti di palle per paura di ferire o di rancori o di bizze permalose, o peggio ritorsioni. Se l'altra persona ci permette di infrangere questo muro di impedimento, prima di tutto perché lo vuole per se stessa, allora si ridimensionano in una condizione ottimale di rapporto anche le ipocrisie e gli opportunismi. Ho parlato anchio con un pò di esperienza.
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17-02-2004, 18.11.13 | #60 |
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* ah...
...Con queste basi, l''istinto' viene non più demonizzato, ma accolto come parte del flusso naturale. E quella capacità, è sempre un mix da noi riorganizzato sulla base di genetica ed esperienza, per sintetizzare al massimo. Si nasce e dopo un pò gli ormoni schizzano senza controllo, poi ci si rende conto che ci può essere una loro gestione, che però non deve essere soffocamento, e purtroppo in ciò giocano, ahimé fin da una troppa tenera età, i dogmatismi istituzionali culturali. Insomma, bisogna permettere al fiore di sbocciare in e secondo natura e quindi in pace, e non ha colpa il fiore se i nostri preconcetti lo volevano in un modo, una rosa, e invece è sempre una pianta carnivora. Siamo tutti piante carnivore piene di Vita, della qualità esplosiva della vita che nulla sa dei moralismi culturali. Paiamo più brutti di una delicata rosa solo perché quell'altra visione ha preso il sopravvento, e paiamo anche meno 'normali'. é tutto al contrario! Saremmo più 'normali' e 'concretamente belli', ma anche naturalmente corretti (senza quelle paure che i proibizionismi alimentano e allora si che creano l'effetto contrario, la corruzione). Un essere Corporeo, Carnale, Vivo, Pulsante, quando lo è davvero e funziona puro e ingenuo così, non può mai fare nulla di scorretto o contronatura, è un fatto e una legge vitale.
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