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08-01-2004, 10.48.27 | #12 | |
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Citazione:
1) non condivido la visione pansessuale di Freud 2) non condivido le ipotesi di sostituzione e condensazioe Mi spiego. Il bastone per Freud sarebbe un simbolo fallico. Per lui l'unica cosa importante è che sia un simbolo fallico, il fatto che sia rappresentato da un bastone, da un fucile o da una canna da pesca, non ha importanza al fine dell'interpretazione. Per me, a parte il fatto che un bastone non è sempre e solo un simbolo fallico (ma potrebbe anche esserlo), anche qualora lo fosse il fatto che sia un bastone (naturale, legno, caldo) e non un fucile (pericoloso, metallo, arma, freddo) è importante. Nei lunghi anni in cui, per un verso o per l'altro, ho avuto a che fare con diversi metodi di interpretazione dei sogni mi sono convinta di una cosa probabilmente poco condivisa: cioè che l'inconscio parla nel modo in cui si aspetta di essere ascoltato(*). Meno tonto e più poliglotto della coscienza, se ha qualcosa da dire farà in modo da essere compreso da chi lo ascolta, per cui alla fine non è così importante la tecnica interpretativa. Alla fine quello che deve passare, passerà. La differenza di fondo è il tempo. Un'analisi freudiana raramente prende meno di 10 anni. Ma con una buona dosa di pazienza se ne può uscire. L'unica cosa davvero importante è non cristallizzarsi su una visione solo sessuale. Ma oramai nemmeno i freudiani lo fanno più! Non tutti, almeno. (*) Nota: questa cosa è una MIA idea. Non chiedetemi chi lo ha detto e come l'ho elaborata. E' una cosa che io desumo dalla mia esperienza personale e che vi propongo, ma di cui non ho nessuna certezza e la mia esperienza personale non è abbastanza ampia per poter essere considerata statisticamente attendibile!!! ciao |
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08-01-2004, 11.02.08 | #13 | |
Ospite abituale
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Citazione:
10 anni sono un tempo troppo ampio per qualsiasi analisi , penso che se uno stia male e gli si prospettono 10 o anche 5 anni di cura dal analista forse e meglio che inpugni una pistola o si circondi il collo con una corda ..... beh nn e detto che la rappresentazione del pene sia sempre visto come positivo o meglio se uno ha paura di fare male attraverso la sua forza potrebbe legare la forza al fucile che richiama il pene data la rappresentazione di maschilita .... |
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08-01-2004, 11.16.40 | #14 | |
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Citazione:
Mi sembra un ottimo approccio! Una cosa è avere a che fare con i propri sogni e con il proprio inconscio, una cosa è fare i terapeuti. Se fai il terapeuta è sano conoscere non una ma molte tecniche. Ed è anche necessario capire quando le tecniche devono essere messe da parte. Con i propri sogni è lecitissimo fare ... come cavolo si vuole! Io li disegno, ci scrivo storie, poesie. Non sempre li interpreto. Le immagini parlano e agiscono a volte anche senza una interpretazione scolastica. Ci sono sogni poi che vanno semplicemente contemplati. ciao |
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08-01-2004, 11.43.31 | #15 | |
Ospite abituale
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Citazione:
un po come la macchina quando giudo la mia faccio quello che mi pare quando devo prendere quella di qualcunaltro e bene che la usi con prudenza .... |
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08-01-2004, 14.24.54 | #16 |
può anche essere...
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d'accordissimo..io ho la sola mia responsabilità...altro è avere un paziente!
circa i significati: quelli che io scopro sotto il simbolismo onirico sono estremamente personali, tranne alcuni: ovvero sono ad esempio oggetti che incontro nella mia vita quotidiana, attorno ai quali c'è una fitta trama di vissuti, di emozioni, di pensieri, di timori, che quindi vengono trasposti nel sogno nell'oggetto stesso (semplificando) Ad esempio, il fucile, per me può avere significati personali non condivisibili da altri...ma se ricordo bene Freud stesso utilizzava l'associazione libera con i suoi pazienti. |
08-01-2004, 14.58.31 | #17 |
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Non esiste un'interpretazione univoca dei sogni, né esisterà mai: bisogna sempre far riferimento al contesto biografico e psicologico del singolo individuo. Questo per la stragrande maggioranza dei sogni.
Esistono poi casi particolari, come quelli che Jung definiva "grandi sogni", in cui le immagini hanno un valore archetipico che non è necessariamente condizionato, per l'interpretazione, dal vissuto personale: uno stesso simbolo può avere davvero, in questo caso, lo stesso valore per più persone. Ma qui chiederei conferma a persone più esperte del sottoscritto. Sono d'accordo con Fragola quando dice che a volte i sogni vanno semplicemente "contemplati": non bisogna forzarli a tutti i costi ad un'interpretazione. Riguardo Freud, non dimentichiamo l'epoca in cui è vissuto, e la "repressione" sessuale dell'epoca; oggi è forse più facile per il nostro inconscio "parlar chiaro" quando vuole presentarci immagini sessuali, di quanto fosse un secolo fa, quando doveva ricorrere ai simboli molto più frequentemente, per "aggirare" la censura del super-io. Ultima modifica di basil : 08-01-2004 alle ore 15.07.24. |
08-01-2004, 15.31.46 | #19 | |
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Citazione:
Ciao Basil. Come sempre mi trovo molto in armonia con quello che scrivi. Volevo però fare una piccola precisazione su Freud. Per Freud l'inconscio non parla chiaro affatto. Mai. Lui teorizza un lunguaggio onirico le cui caratteristiche sono la condensazione e la sostituzione. Praticamente, un sogno in cui salgo le scale di casa con un mio collega, in termini freudiani potrebbe essere interpretato come il fatto che voglio fare l'amore con mio padre! Ovviamente questa è un'esagerazione!!!! Sto estremizzando per dare più o meno l'idea. Jung invece dice che se ho sognato il mio collega, allora questo ha un senso. Il collega potrebbe essere una parte di me, una mia funzione psichica (l'animus, ad esempio) oppure il collega stesso, ma perchè mai dovrei sognare un collega intendendo un'altra persona? E' vero che Jung è più giovane di Freud, ma i due erano in disaccordo su questi aspetti già da quando lavoravano insieme. Tendo ad essere più d'accordo con Jung. (Rubin se leggi non dire niente, per favore! ) Anche se la mia opinione è che non si possa utilizzare una sola tecnica in tutti i casi, sempre che si voglia interpretare. Ma se non si sta facendo un'analisi, perchè interpretiamo i nostri sogni? Questa è una domanda che faccio a voi. Perchè? Cosa stiamo cercando quando scrutiamo i nostri sogni con sguardo interpretativo? Io sto studiando queste cose e quindi la mia attenzione ai sogni è anche in quest'ottica. Mi pongo nell'ottica che un giorno dovrò essere in grado ci capire cosa mi dicono i sogni degli altri. Ma gli altri? Qualcuno ha voglia di rispondere? Cosa cerchiamo nei nostri sogni? ciao Ultima modifica di Fragola : 08-01-2004 alle ore 15.34.44. |
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08-01-2004, 15.48.07 | #20 |
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cara Fragola, circa Freud abbiamo espresso lo stesso pensiero.
Quanto a quello che cerchiamo nei sogni: il mio atteggiamento è di curiosità e apertura, senza l'aspettativa di doverne 'ricavare' alcunché (visto che non esercito la professione di psicoterapeuta). Da quando ho iniziato a praticare meditazione, diversi anni fa, mi sono accorto che la mia capacità di ricordare i sogni (e anche la capacità di viverli lucidamente, seppur più raramente) era notevolmente cresciuta; lo stesso processo che dalla veglia ci porta al sonno vero e proprio mi appariva chiaramente, molto più di quanto avrei potuto apprendere attraverso libri o analisi di EEG. Ho appreso un po' di cose, e su altre ho formulato ipotesi destinate probabilmente a rimanere tali; leggo, perciò, sempre con interesse discussioni su questo argomento. ti abbraccio b. Ultima modifica di basil : 08-01-2004 alle ore 15.54.36. |