Senza dubbio quando si vive dentro un malessere esistenziale, quello dell'anima, la solitudine è un macigno. Allora l'allegria vera o presunta delle feste appare come un peso che fa sentire ancora più vuoto quel vuoto.
Dalla mia esperienza posso condividere con voi due aspetti:
1. la solitudine per scelta degli altri, magari persone care che hanno deciso di vivere altrove. Abitare e convivere con chi si è comportato con te come un nemico che ti voleva annientare. Capire tali scelte, uscendo fuori da sè, da quel sentimento di abbandono, non è facile ma è l'unico estremo modo per capire econdividere, senza subire, tali scelte.
2. Il ritrovare se stessi supera qualsiasi abbandono o tradimento. Già, il tradimento!
Avete notato come il tradimento (inteso in senso lato) e solitudine possano interagire?
Secondo me quello che conta non è l'essere traditi ma non aver mai tradito noi stessi. Neanche per un processo di evitamento dell'abbandono.
Ciao a tutti.... g.a.