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08-12-2003, 17.20.05 | #24 |
Vivi!
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X Fragola.
DA : Garzanti on-line (http://www.garzantilinguistica.it/digita/digita.html).
Lemma: antonomasia Sillabazione/Fonetica: [an-to-no-mà-Sia] Etimologia: Dal lat. antonomasi°a(m), dal gr. antonomasía, deriv. di antonomázein 'cambiare nome' Definizione: s. f. figura retorica che consiste nel designare una persona o una cosa particolare con il nome comune invece che con il nome suo proprio, per sottolinearne l'eccellenza (p. e. il Poeta per dire 'Dante'; il Libro, per dire 'il Vangelo'); o, viceversa, nell'indicare con il nome di un personaggio proverbiale chi dimostra di avere le stesse sue qualità (p. e. un Don Giovanni, un Mecenate, per 'un conquistatore di donne', 'un protettore di artisti') | per antonomasia, per eccellenza. Lemma: scienza Sillabazione/Fonetica: [scièn-za] Etimologia: Dal lat. scienti°a(m), deriv. di sci°ens scie°ntis, part. pres. di sci¯re 'sapere' Vedi: Sinonimi e contrari Definizione: s. f. 1 complesso organico e sistematico delle conoscenze che si posseggono intorno a un determinato ordine di fenomeni: i progressi della scienza | scienza pura, che è fine a sé stessa | scienze applicate, quelle che hanno per oggetto l'applicazione pratica delle scoperte scientifiche | scienza sperimentale, le cui conoscenze sono fondate sull'esperienza 2 (non com.) conoscenza: tremava anche per quel pudore che non nasce dalla trista scienza del male (MANZONI P. S. VIII) | di certa scienza, con assoluta sicurezza; di propria scienza, per conoscenza diretta 3 cognizioni, sapere: avere la scienza infusa, (fam.) si dice di chi presume di sapere tutto | essere un'arca di scienza, un pozzo di scienza, (fig. scherz.) una persona molto dotta | uomo di scienza, scienziato | spezzare il pane della scienza, (fig. lett.) insegnare 4 (relig.) uno dei sette doni dello Spirito Santo, che consiste nel comprendere le cose naturali nella loro relazione con Dio 5 pl. insieme di scienze affini per i principi teorici su cui si fondano e i metodi d'indagine che applicano: scienze economiche, giuridiche, teologiche, storiche; scienze matematiche, la matematica e le altre discipline fondate sul calcolo; scienze della natura, che studiano la natura nei suoi vari aspetti (chimici, fisici, biologici, geologici ecc.); scienze naturali, che studiano gli esseri viventi (piante, animali); scienze umane o sociali, le discipline che studiano l'uomo e i suoi rapporti con l'ambiente e con gli altri soggetti umani, come l'etnologia, l'antropologia, la psicologia, la sociologia e, per certi aspetti, la linguistica; scienze occulte, che studiano fenomeni come lo spiritismo, la magia ecc.; filosofia della scienza, epistemologia 6 l'insieme delle persone che si dedicano all'attività di ricerca scientifica: le responsabilità morali della scienza 7 pl. nell'ordinamento della scuola media secondaria, l'insegnamento che comprende le scienze naturali, la chimica e la geografia; nell'ordinamento universitario, le scienze matematiche, fisiche e naturali. Lemma: matematica Sillabazione/Fonetica: [ma-te-mà-ti-ca] Etimologia: Dal lat. mathemati°ca(m) (a°rtem), che è dal gr. mathìmatiché (téchnì); cfr. matematico Definizione: s. f. 1 insieme di scienze deduttive, che studiano i numeri, le figure geometriche oppure enti astratti analoghi, procedendo nelle due direzioni fondamentali dell'indagine teorica (matematica pura) e delle sue applicazioni alla natura e alle altre scienze (matematica applicata): matematica elementare, quella che comprende lo studio dell'aritmetica, del calcolo algebrico elementare e della geometria elementare; matematica attuariale, quella che concerne il calcolo di costi e di ricavi nelle assicurazioni sulla vita; matematica finanziaria, quella che concerne la valutazione in qualsiasi momento dei capitali impiegati in operazioni finanziarie | la matematica non è un'opinione, espressione proverbiale con la quale si mette in risalto il valore oggettivo dei calcoli e dei procedimenti matematici 2 materia scolastica o disciplina universitaria incentrata sull'insegnamento della matematica: professore, esame di matematica; laurea in matematica. Dal dizionario Le Monnier : Matematica = La scienza deduttiva cui si riconducono gli elementi teorici (m. pura) o di applicazione pratica (m. applicata) degli enti numerici e geometrici. com. La scienza esatta per antonomasia : la matematica non è un'opinione. ecc... per esempio http://www.sapere.it/gr/ArticleViewS...odo=LinkToFree Questo per dire che la matematica è la scienza esatta per definizione (antonomasia) e che è la madre di tutte le altre scienze fondate sul calcolo. Comunque, dopo tutto questo bla-bla-bla inutile, siamo daccordo per quanto riguarda il fatto che tutto è in evoluzione. Ciao, . Ultima modifica di Marco_532 : 08-12-2003 alle ore 17.25.19. |
09-12-2003, 01.38.48 | #25 | |
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Re: X Fragola.
Citazione:
beh la matematica e qualcosa che finche e semplice ti sembra come materia certa poi con gli anni e quando incominci a fare delle ipotesi il 2 +2 scopri che non e poi cosi scontato che faccia 4 .... almeno questo lo diceva una mia amica che si e laurata qualche anno fa in matematica |
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09-12-2003, 13.04.21 | #26 | |
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Re: Re: X Fragola.
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Infatti! 2+2 fa quattro solo a certe condizioni, ma non è lì il punto. Ha ragione Marco, i vocabolari dicono che è una scienza esatta. Sinceramente io penso che non sia nemmeno una scienza. Men che meno esatta. A certi livelli la matematica pura è molto più simile alla poesia che alla scienza. E ho il vago sospetto di non essere l'unica a pensarlo! Se ne può parlare ma cerdo che andermmo decisamente fuori tema! ciao |
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09-12-2003, 17.50.16 | #27 | |
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Re: Re: Re: X Fragola.
Citazione:
beh visto che non ci sono certezze nella vita puo essere tutto vero ma anche tutto falso ... |
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09-12-2003, 18.12.56 | #29 | |
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Citazione:
si faceva per dire almeno io per quello che rigaurada il tema mi sono sempre domandato se nn fosse il caso di cambiare queste tre idee dellla personalita che sono il super io ,io e es oppure vanno ancora bene ??? ma non e il caso esempio almeno di ricontrollare lo svp sessuale in tot almeno lasciare i vecchi stati alla storia ,??? come la fase orale ,anale fallica non sono ormai concetti superati ??' |
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09-12-2003, 18.18.06 | #30 | |
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Citazione:
Ma come concetti superati? ...casomai sviluppati... Fase 1_orale, che va dalla nascita ai due anni circa ed in essa la libido (così Freud chiama l’energia sessuale) si concentra nella bocca (la bocca è la prima zona erogena): il bambino prova piacere portando qualunque cosa alla bocca, dal seno della mamma agli oggetti che trova a parti del proprio corpo (dito, piede ecc.). Tale modo di fare è anche il suo primo modo di conoscere il mondo: in altri termini, portando qualcosa alla bocca il bambino comincia a capire che cos’è, lo distingue da altre cose e così via. Fase 2_anale, va dai due ai quattro anni circa, e durante essa il bambino prova piacere nel trattenere e nel rilasciare gli sfinteri anali: è collegata agli inviti materni o famigliari ad espellere o a ritenere le feci ("l’educazione al vasino"), che assumono quindi carattere ambivalente, buono e cattivo al tempo stesso. E’ anche il periodo del no, in cui il bambino inizia ad essere autonomo e vuole appropriarsi sempre di più della sua raggiunta autonomia. Fase 3_fallica (va dai quattro ai sei, sette anni circa) perché indica la scoperta del proprio organo genitale e la sua diversità da quello dalla sorellina o dal fratellino. In questa fase vi è la paura da parte del maschietto di perdere il proprio organo (complesso di castrazione: poiché il maschietto ha qualcosa più visibile e la bambina no, il maschietto crede che la bambina sia stata punita col taglio del suo organo sessuale e teme anche lui di fare la stessa fine) e l’invidia del pene da parte della femminuccia, che non ha quella cosa che il maschietto ha. Durante questa fase nasce il complesso d’Edipo, che indica la normale crisi emotiva, in genere a livello di fantasie più o meno inconsce, provocata dai desideri sessuali del maschietto verso la madre e la gelosia nei confronti del padre; analogamente succede nella bambina (è il periodo in cui, in breve, il bambino vuole sposare la mamma e la bambina vuole avere un figlio dal papà). Questo periodo è superato in genere col processo di identificazione nel genitore del proprio sesso, che è un processo importantissimo: visto che il bambino si rende conto di non potere sposare la mamma, che è già sposata col papà, allora impara ad assumere i vari atteggiamenti tipici del maschio adulto nella società in cui vive, identificandosi appunto nella figura del padre; analogamente succede con la bambina, che imparerà a diventare una "piccola donna" per far piacere al papà. E’ in questa fase che si impara a diventare maschi o femmine, nel senso che si identifica il proprio sesso biologico con le tendenze sessuali psicologiche e con le tendenze sessuali considerate "normali", mentre prima si era ancora "bisessuali". Ecco perché, secondo Freud, se il complesso edipico non viene superato normalmente, possiamo, nell’analisi, far risalire a questo periodo le origini di tendenze omosessuali (ad esempio in comportamenti ambigui da parte dei genitori nei confronti del bambino, oppure nel rifiuto del bambino perché si preferiva una bambina e via dicendo) e addirittura di comportamenti delinquenziali: in quest’ultimo caso, ciò accade perché la fase fallica segna anche l’inizio della socializzazione e della formazione della coscienza morale, con la graduale introiezione delle norme morali (nasce il Super Io, cioè il bambino impara che cos’è giusto e che cos’è sbagliato e lo interiorizza), e quindi, se al bambino non viene insegnato chiaramente che cosa è bene e che cosa è male, può credere che sia bene fare il male e viceversa. Il che non fa che ribadire l’importanza fondamentale dell’educazione famigliare nei primi anni di vita del bambino! Fase 4_di latenza (latenza perché la sessualità è in questo periodo nascosta, latente, rispetto al resto), che corrisponde all’incirca all’ingresso del bambino nel mondo della scuola (dai sei agli undici anni). Quest’epoca segna una relativa "tregua" delle pulsioni sessuali perché adesso il bambino entra nell’ordine sociale e culturale del suo ambiente e quindi i suoi interessi principali sono ora focalizzati a vivere bene questo periodo: il bambino ci tiene ad andare a scuola, a diventare adulto, ad essere all’altezza di quello che gli altri si aspettano da lui (ecco perché un insuccesso scolastico è a volte così condizionante!). Fase 5_genitale vera e propria, che, come si vede, non è che l’ultima nello sviluppo della sessualità e corrisponde all’epoca della pubertà e della adolescenza, durante la quale si forma in maniera definitiva la propria personalità sessuale (con tutti i fenomeni connessi: la crescita, la prima mestruazione e la prima polluzione, lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari come peli, barba, seno...). Bisogna buttare via tutto?…non credo… Ultima modifica di Marco_532 : 09-12-2003 alle ore 18.30.42. |
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