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21-10-2003, 11.41.04 | #12 |
Ospite abituale
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Messaggi: 242
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Ciò che viene etichettato come "perversione" varia in base alle epoche e alle culture; per alcune culture il concetto stesso di 'perversione' è privo di senso: come farai allora a stabilire un (ipotetico) comportamento 'naturale' o 'contronatura' dell'essere umano, Osho? facciamo una media statistica?
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21-10-2003, 12.31.22 | #13 |
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Osho,secondo me le perversioni sono la naturale risposta a ciò che va contro natura,ovvero la morale.Un po' come in chimica...quando si sballa un sistema,il sistema stesso farà di tutto per tornare ad una nuova situazione di equilibrio.Le perversioni,sia sessuali ma anche mentali,sono l'adattamento della parte naturale dell'uomo al suo lato innaturale ed alienato dal contesto originario.(Ed il bello è che per secoli chi ha posto le leggi morali,ovvero ciò che c'è di più artefatto ed artificiale al mondo,s'è preso il diritto di dire cos'era giusto o sbagliato secondo natura...ma tanto si sa,chi predica bene razzola male...)
E penso che più tempo passerà più queste aumenteranno.E' una conseguenza della strana evoluzione umana,e delle nostre mille sfaccettature.Però non so darti giudizi morali...bisogna considerare le perversioni magari una via verso una conoscenza migliore delle possibilità e potenzialità del nostro corpo e della nostra energia interiore;e quindi un elemento indice della maggiore evoluzione umana rispetto agli animali?Oppure bisogna considerarle come aberrazioni dovute ad una società distorta? |
21-10-2003, 13.14.25 | #14 | |
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Citazione:
Appunto basil, siccome non sono in grado di stabilirlo, cerco di discuterne....però con naturale intendo cio che segue le leggi della natura e vorrei capire se la perversione segue queste leggi... Ma anche se relativamente a molti fattori, nelle diverse culture alcuni atteggiamenti sono considerati perversioni o no, ci sono degli stati dell'anima che sono deleteri per se stessi, dannosi anche per la colettività. Ultima modifica di osho : 21-10-2003 alle ore 13.19.05. |
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21-10-2003, 13.36.09 | #15 |
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A KRI
Non pensi che la perversione nasca a causa della mancata osservanza della legge divina? Quando un anima nel suo percorso
si trova in un piano basso avrà bisogno di tale condizioni fisiche per rinascere, quindi più il livello di coscienza è basso tanto mag- giore sarà il grado di perversione dell'anima. Quindi è l'individuo che sviluppa la perversione nel corso della vita, o è l'anima perversa che entra in un determinato corpo in determinate condizioni? |
21-10-2003, 13.53.35 | #16 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Non credo che la natura possa essere un termine di paragone valido in assoluto: esistono varie specie in cui il maschio, pur di accoppiarsi con la femmina, non esita a sterminarle la prole... come lo definiamo: un comportamento 'naturale' o 'perverso'? Credo che nei vari interventi qualche elemento utile sia venuto fuori: il rispetto verso se stessi e gli altri, prima di tutto. Piuttosto, mi domando cosa c'è veramente dietro la tua domanda: un conflitto interiore o esteriore? un tentativo di giustificare a te stesso o ad altri le tue pulsioni? O una semplice curiosità? (non è importante che tu risponda a me, quanto a te stesso, ovviamente). ciao b. |
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21-10-2003, 14.12.53 | #17 |
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A BASIL
Allora se anche alcuni animali hanno un certo tipo di atteggiament
o è naturale? Ma per loro è istintivo invece per gli esseri umani puo essere premeditato.... Dietro la mia domanda c'è tutto quello che hai ipotizzato, tranne la curiosità fine a se stessa.....ma soprattutto la voglia di capire di capirmi e portare alla luce le paure, perchè penso che parlandone sia già fare un passo avanti. |
21-10-2003, 16.24.41 | #18 | |
Ospite abituale
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Citazione:
secondo me, e solo secondo me, l'anima non è discutibile .. non è l'anima ad essere perversa .. altrimenti non si potrebbe superare tale stato attraverso un certo tipo di lavoro ... ne consegue ... che dovremmo trasferire il discorso su piani diversi ... la coscienza si distingue dall'anima .. i due concetti sono diversi ... tu li identifichi .. se si, mi devi far capire, altrimenti non so su che piano risponderti! (lo sai vero che rispondo solo per il bene che ti voglio ... ) |
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22-10-2003, 11.07.14 | #19 |
Ospite abituale
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Messaggi: 2,959
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Excursus....
C’è gente che gode a ferire gli altri, a metterli in difficoltà, ad avvilirli e questo può succedere in ogni contesto della vita quotidiana. Non occorrono infatti necessariamente, fili spinati, stivali neri e fucili, per annientare un uomo, ma la stessa logica può mostrarsi strisciante all’interno di ogni aggregazione umana, come ad esempio fabbriche, uffici o la famiglia stessa.
Il principio è sempre quello di dare corpo ad un’insana volontà, (mentale), di dominio e di controllo dell’altro al fine di sentire in noi una forza che evidentemente non abbiamo. E’ la “bestia umana” che, quando assurge a sistema di pensiero, produce i genocidi, i campi di sterminio, le guerre immotivate, etc….. e che, col senno di poi, tutti quanti ci domandiamo: - ma eravamo noi? ma erano i nostri genitori? –. Per contro ogni espressione della sessualità, ancorché “strana” che tenga conto dell’altro, (priva cioè di logiche di prevaricazione e di sfruttamento), non è mai perversa perché produce il piacere, il quale è un valore oggettivo della vita e della natura. |
26-10-2003, 16.00.01 | #20 |
Anima Antica
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Messaggi: 423
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Dare una definizione di "perversione" credo che sia abbastanza complesso, anche perchè il concetto di perversione sessuale si modifica con i cambiamenti della società in cui gli individui vivono.
Pensiamo per esempio a pratiche sessuali adesso abbastanza diffuse e accettate (magari non da tutti, ma comunque abbastanza accettate) quali i rapporti oro-genitali o quelli anali. Un tempo erano considerate perversioni, ora fanno parte del bagaglio di giochi erotici di molte persone. Oppure ai rapporti omosessuali fra adulti consenzienti: l'omosessualità un tempo è stata considerata variamente, una perversione o una malattia, in alcuni casi anche un reato. (per inciso, i rapporti anali e quelli oro-genitali in alcuni stati USA sono tutt'ora considerati un reato) Attualmente si tende a considerare "patologici" comportamenti sessuali di due tipi: 1. comportamenti sessuali, anche "ordinari", ma adottati nei confronti di un adulto non consenziente o di un minore, il quale non ha la maturità necessaria per fornire un consenso reale; 2. comportamenti sessuali "coatti", messi in atto senza la percezione di essere liberi di scegliere quel comportamento. In questo caso può essere visto alla stessa stregua di un disturbo del controllo degli impulsi, che può essere tipo il gioco d'azzardo patologico per esempio. Poi ci sono tutta quella vasta gamma di comportamenti sessuali che sono un pò ai limiti, e cioè che magari sono fra adulti consenzienti, non sono "coatti" e non sono esclusivi, ma che comportano situazioni a rischio, quali il sado-masochismo vero (non quello appena accennato, ritualizzato in modo che nessuno si faccia male), o l'uso di escrementi (che comporta rischi igienici molto alti). Quelli è difficile sapere se sono o no perversioni, perchè comunque è una specie di limbo, come situazione mentale, dai confini incerti e sfumati. Esprimendo un'opinione del tutto personale, penso che la cosa che mi possa far propendere a considerare un comportamento sessuale non tanto sano è quando c'è di fondo una mancanza di rispetto verso se stessi o il proprio partner, dove la ricerca del piacere, o magari dello stimolo nervoso che può anche non coincidere col "piacere", divensa fine a se stessa, quasi a voler colmare un vuoto in altre aree della propria esistenza. Oltre al fatto che comportamenti sessuali su non consenzienti e su minori sono per me non tanto delle perversioni ma dei veri e propri comportamenti delinquenziali. |