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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 01-07-2003, 13.12.01   #31
visir
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Data registrazione: 02-05-2002
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Come e cosa i due fratelli siamesi

Hai centrato il problema, cara Paola, il come dire vale quanto il cosa dire.

Condivido con voi qesta storiella molto illuminante.


Ryokan votò la propria vita allo studio dello Zen. Un giorno venne a sapere che suo nipote, nonostante i rimproveri dei parenti, sperperava il proprio denaro per una cortigiana. Poiché questo nipote amministrava i beni della famiglia al posto di Ryokan, e c’era pericolo che dilapidasse la loro fortuna, i parenti chiesero a Ryokan di intervenire.
Ryokan dové intraprendere un lungo viaggio per visitare il nipote, che non vedeva da anni. Il nipote parve contento di rivedere lo zio e lo invitò a passare la notte in casa sua.
Ryokan rimase in meditazione tutta la notte. La mattina dopo, mentre stava per partire, disse al giovane: «Evidentemente sto invecchiando, perché mi trema la mano. Vuoi aiutarmi a legare il laccio del mio sandalo?». Il nipote lo aiutò volentieri. «Grazie, » disse Ryokàn «vedi, un uomo diventa più vecchio e più debole di giorno in giorno. Abbi cura dite». Poi se ne andò, senza nemmeno far cenno alla cortigiana o alle lamentele dei parenti. Ma da quella mattina il nipote smise di far vita dissoluta.
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Vecchio 04-07-2003, 13.00.00   #32
PeterPan4Ever
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Dipende, se rischia di ferire l'altro (ci sono passato) bisogna andarci coi piedi di piombo e chiedersi se non lo stiamo facendo solo per scaricarci la coscienza o per farci belli col prossimo o con se stessi.

Se non è una cosa estremamente importante e grave, piuttosto che far soffrire qualcuno, credo sia meglio sopportarne il peso.

Ciao
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Vecchio 07-07-2003, 10.40.57   #33
Paola
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punti di vista

grave per chi? per te? per l'altro?
secondo il punto di vista di chi?

Ci vuole coraggio a dire la verità, e a volte può essere taciuta per fini benevoli, ma anche qui attenzione:è bene di chi? dell'altro veramente e in modo autentico o il mio bene (vantaggio) che camuffo con una bella etichetta perbenista/benevola?....e a volte ci può anche stare questo camuffo, ma almeno sappiamolo riconoscere...e chiamare per nome...
la verità è un concetto assoluto, ma non lo è il principio di applicazione....
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Vecchio 07-07-2003, 11.20.49   #34
PeterPan4Ever
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Quello che intendevo è che bisogna stare attenti alle crociate per la verità a tutti i costi. Anche quelle a volte sono una forma di perbenismo. "Io te l'ho detto e quindi sto a posto con la coscienza, se poi stai male sono affari tuoi".

Questo è quello che mi sono sentito dire quando dissi seccamente la verità (ma era poi la verità o era una "mia" verità ?)ad una persona cara e, anche se l'avevo fatto credendo di far bene, mi ha fatto riflettere.

Se vogliamo dire una verità chiediamoci prima se ferirà la persona alla quale la vogliamo dire e , secondo , che gli sia di una qualche utilità effettiva.

Con stima
PeterPan4Ever is offline  
Vecchio 07-07-2003, 11.22.03   #35
Paola
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infatti, era quello che intendevo....
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Vecchio 30-09-2003, 09.24.46   #36
fiore
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la verità... una cipolla?

Ho perso un paio di amiche in virtù di questo mio culto per la verità….e allora sono di nuovo qui a chiedermi se ho intrapreso o meno la strada giusta…voi che ne dite?

No, non voglio scherzare.ma veramente a volte io mi raffiguro la verità come una cipolla, che si sfoglia.... o come la carota del ricercatore, che ha uno strato più superficiale e strati più profondi.
Questo per dire che gestire il rapporto verità e verità detta bene è qualcosa di veramente difficile. Essere falsi, come dici tu, è un'esperienza deleteria che davvero fa schifo! Però una verità detta al momento e in un tempo inopportuno può essre addirittura cattiveria. Insomma, voglio dire, la verità va detta sì, ma seguendo dei livelli, calibrandola secondo chi ci sta davanti. Un esempio per capirsi: se un bimbo di 5 ani ti chiedese come nascono i bambini cosa risponderesti? Di certo non una menzogna, ma la tua risposta sarebbe calibrata su chi hai davanti e sulla sua capacità di reggere quella verità. ciao
fiore is offline  
Vecchio 02-10-2003, 11.59.13   #37
visir
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Verità da perdere

Ho appena terminato un bel libro di Sandor Màrai:"le braci".

Nella storia si cerca la verità che, come si sotiene nel racconto, va ricercata nelle intenzioni e non nei fatti.

Vi è un passaggio che calza perfettamente con quanto scritto nella nostra discussione. Ebbene, vien fatto dire a uno dei protagonisti "chi desidera spasmodicamente essere sincero è solamente colui che, alla fine, non si vuol ritrovare con qualche segreto inconfessabile".
Penso che alla luce di questa "verità" condivisibile si intravveda che: "l'unica certezza è che non vi sono certezze".

La realtà viene sempre interpretata dalla verità soggettiva che alla fine, come si intuisce nel romanzo, è una vanità dello spirito.

Voler domare la realtà dei fatti, nella visione deformata della nostra piccola ottica è semplicemente l'incapacità di accettare che le vere intenzioni degli altri, devono e restano insondabili.

Questo è un peccato dal quale non vogliamo liberarci e ci condanna all'accanimento sulle piccole cose.
visir is offline  
Vecchio 02-10-2003, 17.32.31   #38
fiore
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Messaggi: 21
Voler domare la realtà dei fatti, nella visione deformata della nostra piccola ottica è semplicemente l'incapacità di accettare che le vere intenzioni degli altri, devono e restano insondabili.

Sì, Visir, son d'accordo con te... le intenzioni non vanno sondate!!!!!!!!!! ciao Fiore
fiore is offline  

 



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