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27-07-2007, 09.29.01 | #22 | |
Moderatore
Data registrazione: 10-04-2006
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Riferimento: Il mondo è dei disperati?
Citazione:
embe' si sa nella vita non si finisce mai di imparare ..e poi non bisogna proprio sorprendersi di niente,tanto piu con le persone..vallo a sapere quello che puo frullare dentro la testa di ognuno,la cosa certa e' che esiste una gamma cosi ampia e potenzialmente si puo andare da un estremo all'altro,fino a quando poi un bel giorno ti poni la domanda; fino a che punto puo arrivare l'avidita finta e doppia di prendere quello che serve?(ma a cosa puo servire tanta avidita alla fine?) io su questo lo vedo pure come un possibile buco nero che risucchia tutto quello che circonda e allora si innesca un cliche' dell' -usa e getta- tanto propinato di questi tempi e in tutte le salse.."e a chi cojo cojo". comunque se il mio parere conta quasi nulla in questo caso,sta tranquillo pero' che la tesi di tua madre,che appunto come mamma vede e sente tutto,avra' la sua ragione di esistere e di sicuro stavolta ti puoi fidare!..non so se il tema della fiducia che forse in parte hai proiettato su di lei,forse basato sulle tue aspettative possa a questo punto centrare qualcosa..sembrerebbe pero che sei attratto da un ideale femminile(emancipata-indipendente-persino l'appellativo di single convinta..ora forse scopri pure disperatamente avida) con cui sperare di fare qualcosa di vero,come tu stesso sostieni che almeno in apparenza e a conti fatti risulterebbero antitetiche alla stessa..magari e' proprio questo che tua madre riesce a vedere,sia come mamma e poi come donna che tu forse FINORA per qualche ragione non eri in grado di riconoscere..per mia curiosita mi sto chiedendo se l'altra,quella che avresti mollato non e' totalmente diversa da quest'ultima e chissa perche sei rimasto attratto da chi poi invece ti ha fatto soffrire sia beninteso magari non volendo..magari appunto solo per sua "disperazione" chissa... |
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27-07-2007, 09.43.31 | #23 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-09-2006
Messaggi: 110
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Riferimento: Intervista con Falbala
Citazione:
delle sue paure, non ha fatto come te credo che lei abbia usato il tuo parafulmine ruffianello... ma la cosa fondamentale e che tu riesca a capire per elaborare e superare. Ma come pensavo anche , tu parli di passione... la passione è pertinente di un sentimento repentino e violento che facilmente si confonde con l'amore. Aspè !!!! non partire in quarta non ho detto che tu hai frainteso, sto dicendo che facilmente può essere scambiato. Personalmente penso che non esistano persone giuste o sbagliate, esistono persone ,il perchè poi le incontriamo è tutta un'altra storia. buon lavoro ed inchallah. |
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27-07-2007, 10.43.30 | #24 |
Moderatore
Data registrazione: 08-02-2004
Messaggi: 706
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Giochi di specchi
Marco,
ho letto un po' tutto... anche se un po' in fretta. Nella fretta qualcosa è rimasto più in superficie del resto. Lei è bella e indipendente anche se donna alle soglie dei 40 in una società che ci richiede di essere mogli e madri: un'anticonformista. Tu sei uno da storie medio/lunghe con amanti/amiche/mamme con cui rimani in rapporto tutta la vita (tipica sindrome del pacha ) Prova a pensare alla tua indipendenza ed al tuo anticonformismo: esistono? possono essere sviluppati o sono stati repressi? Quanto conta per Marco essere marito e padre (manca solo questo nel quadro della vita perfetta che ti sei costruito). Sono cose che vuoi davvero oppure credi di volerle per retaggi culturali e familiari? Io un po' ci penserei perché di fatto quando arriva il momento di mettere le radici, volti pagina. Gli altri hanno su di noi il potere che attribuiamo loro e certo lei per te è diventata simbolo di qualcosa... di cosa devi scoprirlo tu. Non barricarti dietro l'idea di anima gemella... indaga te stesso. (Compitino per le vacanze) P.S. Alla tua ex messa in stand by onestamente direi la verità: perché chi non vive situazioni di comodo dice le cose come stanno... e le cose stanno che tu c'hai e c'hai avuto un'altra (nella testa e nel letto) Di contro, la tua ibella potrebbe avere un'altro (nella testa o nel letto), ipotesi da te non contemplata ma reale, unico motivo probabile di chiusura repentina della storia... sempre secondo me. |
27-07-2007, 15.20.32 | #26 |
autobannato per protesta
Data registrazione: 02-05-2002
Messaggi: 436
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Veleno per il cuore.
Generalmente disdegno con compunta signorilità il pettegolezzo, le tragedie di cuore e i racconti sui verbali ingiusti della stradale.
Fa eccezione la vicenda del Markuzzo, che ispira una certa tenerezza (come il panda del wwf) e denota un certo acume dialettico che fa sempre la sua figura in un mondo di cafoni. Gli interventi, i consigli, le spinte sul sedere sono tutti, con un certo sforzo di far bene, all'altezza...naturalmente sono tutti parimenti inutili. Concluso questo breve preambolo, che faccio solo per inimicarmi mezzo forum, sparo la mia schioppettata e poi mi acquatto in trincea come mio vezzo. Sono un cecchino, più che un soldato da baionetta, mi piace così... Marcolino, considera sempre due cose: primo, l'infinita pirlitudine che si nasconde in ogni uomo. Secondo. i modi per abusarne. E' un problema per un essere umano comprendere il proprio masochismo. Tutti siamo convinti di voler il nostro bene, non è vero! Io lo affermo con categorico vigore. Noi vogliamo parimenti anche il nostro male. Ricerchiamo il piacere, ma anche la sofferenza. Pare stano, ma solo a chi non ha guardato onestamente in se stesso e vi esorto tutti (miei fratelli nella sfiga di vivere) a scorgere la polvere sotto il tappeto. Markuzzo, prima comprendi il tuo masochismo, prima lo potrai trascendere (ma non eliminare). Altro colpo (nel caso, raro, non prenda subito la testa): sul passato non abbiamo potere, come non abbiamo potere sugli altri. Certo possiamo raccontarcela, ed allora il passato può essere "rivisitato", possiamo manipolare gli altri (per un po'), ma alla fine la realtà ci butta tutto all'aria come uno tsunami. Ho fatto un giro di parole che condenso ora in un distillato, un veleno...un veleno per il cuore. E' andata. Basta, finita, è morta. Non ti vuole, fanculo! Per chissà quale motivo, ma non ci si può fare più nulla. Brucia, azzo se brucia l'orgoglio, ma solo perchè non sei mai stato lasciato prima e ti ha fatto male. Tu l'ami ma lei no, questa è la realtà. Puoi spellarti i polpastrelli a scrivere su riflessioni, ma resta così, non torna mai il passato. Il tuo tentativo di razionalizzare è puerile e inutile. Sai perchè te lo dico? Perchè ci sono passato prima io, e non è servito (ed io sono cintura nera di elaborazione mentale). Ecco. Devi soffrire, questa è la dura realtà, per un anno almeno, dai retta a un pirla, poi il buco piano, piano si rimargina e sarai pronto per un nuovo amore (forse). Di certo sarai un uomo migliore, tanto costa perfezionarsi. Tornassi indietro, patirei cento volte le mie pene per essere come sono. Ridi di fronte alla tua voglia di soffrire che ti fa soffrire. Magari ora non ci credi, magari pensi che visir si è fumato il cervello, ma mi darai ragione, e si! mi DOVRAI pagare la birra a bocca strota, perchè alla fine è come dico io. Dietro quella duna c'è solo sabbia, ma noi siamo più grandi di qualunque deserto. E con questo finalmente taccio. Ultima modifica di visir : 28-07-2007 alle ore 15.02.37. |
27-07-2007, 16.00.56 | #27 | |
Utente bannato
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La bella e il ciccione-pascia'
Citazione:
Lei è bella, indipendente e anticonformista. Io sono il pacha, o pascià (che mi sa anche un po’ di sovrappeso.. il pascià è grasso di solito, no?), con la sindrome della mamma. C…..zo, non c’è confronto! Secondo la Neve, mi sa che ho poche chance… oppure abbiamo (io e la ibella) poche chance. Mi chiedi con gentilezza, dopo aver letto i miei post (grazie neve): prova a pensare alla tua indipendenza ed al tuo anticonformismo: esistono? possono essere sviluppati o sono stati repressi? Esistono, direi. Esistono. Potrebbero essere sviluppati, naturalmente. Vivrai anche tu Neve nella stessa condizione di potenziale sviluppabilità della indipendenza. Mi chiedi anche: quanto conta per Marco essere marito e padre (manca solo questo nel quadro della vita perfetta che ti sei costruito). Conta come nella vita di tutti. Come nella tua di vita Neve (moglie e madre voglio dire; mica marito e padre, si era capito no...). Sono cose che vuoi davvero oppure credi di volerle per retaggi culturali e familiari? Rispondo: un po’ tutte e due le cose. Come sarà anche per te, come è per tutti. Le tue domande sono molto dirette, e apprezzate. Ho colto – forse – il tuo messaggio ultimo. Farò come dici. Non mi barricherò dietro l'idea di anima gemella... indagherò me stesso. Promesso. [Anche se, secondo me, il concetto dell’anima gemella è per i grandissimi. Mi piacerebbe dirti anche il perchè la penso così. Spero ci sarà occasione qualche altra volta. Qui mi devo rimettere a lavurà] Alla mia ex, che non è stata messa in stand by come la televisione, ma che ha subìto come me il fallimento di una convivenza (che non è acqua), onestamente non dirò proprio nulla, fino a che non me lo dovesse chiedere lei, e a quel punto vedrò. Il suggerimento che mi dai è – scusami neve – sbagliato; lo si vede a occhio nudo; sarebbe un gioco al massacro che non gioverebbe a niente e a nessuno, e non occorre scriverci di più qui, direi. Intelligentemente (si capisce in sette secondi che di intelligenza ne hai da vendere), mi chiedi se la mia ibella possa avere un'altro (nella testa o nel letto), suggerendomi di considerare la ipotesi con coraggio, visto che è la più plausibile. Sono il pascià-ciccione, neve. Mica il pascià-credenzone. La ipotesi è stata da me non solo considerata (….), ma chirurgicamente affrontata in diretta con la ibella al giorno 2 del casino, de visu, senza girarci intorno neanche un nanosecondo, con la tutta convinzione del caso(ossia la convinzione del talebano; quindi forse un po' moderata, lo riconosco, un po' leggerina come convinzione per le circostanze.. - scherzo, giusto per non sembrare che mi prendo troppo sul serio..). Risposta sua: non ho interesse per un altro. Sarà vero? Boh! Io glielo chiesto senza giri di parole, e senza mezze parole. Anche questa parte qui, l'ho fatta fino in fondo. Adesso mica posso fare il Tom Ponzi della situazione. Hai la mia stima e riconscenza (o riconscienza) cara Neve. Anche se ogni tanto mi sembri un po’ prevenuta rispetto al(-la immagine che viene furoi qui del) Markuzzo. Ultima modifica di marco gallione : 27-07-2007 alle ore 16.29.34. |
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27-07-2007, 23.24.53 | #28 | |
Moderatore
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Inviti superflui
Citazione:
Non sono prevenuta, anzi mi sei simpatico... altrimenti non ti risponderei Soltanto forse rimprovero a te certi atteggiamenti che sono anche i mi, o lo sono stati. Non riesco ad argomentare bene come vorrei, e non ricordo più qual è la vostra situazione. Ti dico che io, da ex che si lambicca, avrei preferito sapere che c'era un'altra anziché pensare di essere sbagliata io... posto che nessuna differenza avrebbe fatto. Quanto al resto, Marco, se ci riesci continua a credere all'anima gemella: ma non smettere mai... io ci credevo, poi ho perso la speranza ed è terribile. Alle volte credo di averla perduta perché ho insisitito troppo a rincorrere un uomo credendolo la mia anima gemella quando non lo era... altre volte penso di aver perso la speranza quando ho smesso di credere che lo fosse, così perdendolo. Oggi non dico altro, dico solo soffermati su cosa ha detto Visir nella parte finale del post, perché è molto crudo e molto vero: chi l'ha provato lo sa. Se invece vuoi continuare a godere della tua sofferenza... ti posto un racconto di Buzzati che ti aiuterà... con me lo ha fatto (e continua a farlo?!?) Buonanotte Vorrei che tu venissi da me in una sera d'inverno e, stretti insieme dietro i vetri, guardando la solitudine delle strade buie e gelate, ricordassimo gli inverni delle favole, dove si visse insieme senza saperlo. Per gli stessi sentieri fatati passammo infatti tu ed io, con passi timidi, insieme andammo attraverso le foreste piene di lupi, e i medesimi genii ci spiavano dai ciuffi di muschio sospesi alle torri, tra svolazzare di corvi. Insieme, senza saperlo, di là forse guardammo entrambi verso la vita misteriosa, che ci aspettava.Ivi palpitarono in noi per la prima volta pazzi e teneri desideri. "Ti ricordi?" ci diremo l'un l'altro, stringendoci dolcemente, nella calda stanza, e tu mi sorriderai fiduciosa mentre fuori daran tetro suono le lamiere scosse dal vento. Ma tu - ora mi ricordo - non conosci le favole antiche dei re senza nome, degli orchi e dei giardini stregati. Mai passasti, rapita, sotto gli alberi magici che parlano con voce umana, né battesti mai alla porta del castello deserto, né camminasti nella notte verso il lume lontano lontano, né ti addormentasti sotto le stelle d'Oriente, cullata da piroga sacra. Dietro i vetri, nella sera d'inverno, probabilmente noi rimarremo muti, io perdendomi nelle favole morte, tu in altre cure a me ignote. Io chiederei "Ti ricordi?", ma tu non ricorderesti. Vorrei con te passeggiare, un giorno di primavera, col cielo di color grigio e ancora qualche vecchia foglia dell'anno prima trascinata per le strade dal vento, nei quartieri della periferia; e che fosse domenica. In tali contrade sorgono spesso pensieri malinconici e grandi, e in date ore vaga la poesia congiungendo i cuori di quelli che si vogliono bene. Nascono inoltre speranze che non si sanno dire, favorite dagli orizzonti sterminati dietro le case, dai treni fuggenti, dalle nuvole del settentrione. Ci terremo semplicemente per mano e andremo con passo leggero, dicendo cose insensate, stupide e care. Fino a che si accenderanno i lampioni e dai casamenti squallidi usciranno le storie sinistre delle città, le avventure, i vagheggiati romanzi. E allora noi taceremo, sempre tenendoci per mano, poiché le anime si parleranno senza parola. Ma tu - adesso mi ricordo - mai mi dicesti cose insensate, stupide e care. Né puoi quindi amare quelle domeniche che dico, né l'anima tua sa parlare alla mia in silenzio, né riconosci all'ora giusta l'incantesimo delle città, né le speranze che scendono dal settentrione. Tu preferisci le luci, la folla, gli uomini che ti guardano, le vie dove dicono si possa incontrar la fortuna. Tu sei diversa da me e se venissi quel giorno a passeggiare, ti lamenteresti di essere stanca; solo questo e nient'altro. Vorrei anche andare con te d'estate in una valle solitaria, continuamente ridendo per le cose più semplici, ad esplorare i segreti dei boschi, delle strade bianche, di certe case abbandonate. Fermarci sul ponte di legno a guardare l'acqua che passa, ascoltare nei pali del telegrafo quella lunga storia senza fine che viene da un capo del mondo e chissà dove andrà mai. E strappare i fiori dei prati e qui, distesi sull'erba, nel silenzio del sole, contemplare gli abissi del cielo e le bianche nuvolette che passano e le cime delle montagne. Tu diresti "Che bello!". Niente altro diresti perché noi saremmo felici; avendo il nostro corpo perduto il peso degli anni, le anime divenute fresche, come se fossero nate allora. Ma tu - ora che ci penso - tu ti guarderesti attorno senza capire, ho paura, e ti fermeresti preoccupata a esaminare una calza, mi chiederesti un'altra sigaretta, impaziente di fare ritorno. E non diresti "Che bello! ", ma altre povere cose che a me non importano. Perché purtroppo sei fatta così. E non saremmo neppure per un istante felici. Vorrei pure - lasciami dire - vorrei con te sottobraccio attraversare le grandi vie della città in un tramonto di novembre, quando il cielo è di puro cristallo. Quando i fantasmi della vita corrono sopra le cupole e sfiorano la gente nera, in fondo alla fossa delle strade, già colme di inquietudini. Quando memorie di età beate e nuovi presagi passano sopra la terra, lasciando dietro di sé una specie di musica. Con la candida superbia dei bambini guarderemo le facce degli altri, migliaia e migliaia, che a fiumi ci trascorrono accanto. Noi manderemo senza saperlo luce di gioia e tutti saran costretti a guardarci, non per invidia e malanimo; bensì sorridendo un poco, con sentimento di bontà, per via della sera che guarisce le debolezze dell'uomo. Ma tu - lo capisco bene - invece di guardare il cielo di cristallo e gli aerei colonnati battuti dall'estremo sole, vorrai fermarti a guardare le vetrine, gli ori, le ricchezze, le sete, quelle cose meschine. E non ti accorgerai quindi dei fantasmi, né dei presentimenti che passano, né ti sentirai, come me, chiamata a sorte orgogliosa. Né udresti quella specie di musica, né capiresti perché la gente ci guardi con occhi buoni. Tu penseresti al tuo povero domani e inutilmente sopra di te le statue d'oro sulle guglie alzeranno le spade agli ultimi raggi. Ed io sarei solo. È inutile. Forse tutte queste sono sciocchezze, e tu migliore di me, non presumendo tanto dalla vita. Forse hai ragione tu e sarebbe stupido tentare. Ma almeno, questo sì almeno, vorrei rivederti. Sia quel che sia, noi staremo insieme in qualche modo, e troveremo la gioia. Non importa se di giorno o di notte, d'estate o d'autunno, in un paese sconosciuto, in una casa disadorna, in una squallida locanda. Mi basterà averti vicina. Io non starò qui ad ascoltare - ti prometto - gli scricchiolii misteriosi del tetto, né guarderò le nubi, né darò retta alle musiche o al vento. Rinuncerò a queste cose inutili, che pure io amo. Avrò pazienza se non capirai ciò che ti dico, se parlerai di fatti a me strani, se ti lamenterai dei vestiti vecchi e dei soldi. Non ci saranno la cosiddetta poesia, le comuni speranze, le mestizie così amiche all'amore. Ma io ti avrò vicina. E riusciremo, vedrai, a essere abbastanza felici, con molta semplicità, uomo con donna solamente, come suole accadere in ogni parte del mondo. Ma tu - adesso ci penso - sei troppo lontana, centinaia e centinaia di chilometri difficili a valicare. Tu sei dentro a una vita che ignoro, e gli altri uomini ti sono accanto, a cui probabilmente sorridi, come a me nei tempi passati. Ed è bastato poco tempo perché ti dimenticassi di me. Probabilmente non riesci più a ricordare il mio nome. Io sono ormai uscito da te, confuso fra le innumerevoli ombre. Eppure non so pensare che a te, e mi piace dirti queste cose. Dino Buzzati |
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28-07-2007, 04.12.04 | #29 | |
Utente bannato
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L'anno delle Olimpiadi Markuzziane
Citazione:
Lieto di rappresentare una eccezione per l'amico Visir. In qualche modo ne ho il titolo. Sono un raro esemplare di ciccione-pascià protetto, in estinzione, oltre che dimagrito e dolorante (ai polpastrelli). Non nego che i toni, i contenuti, e soprattutto la lunghezza dei miei post, siano stati a tratti eccessivi, in effetti; ed era inevitabile condire il tutto con una certa dose di puerilità, che spero non sia stata di troppo disturbo. Come altre volte è successo, mi sono messo alla berlina, sperando di suscitare i vostri commenti, che gentilmente sono arrivati. Non lo faccio nella vita, di berlinare. Lo faccio qui sul forum, perchè è una forma di condivisione protetta – ma non meno profonda – che però costa molto molto meno. Questo il mio breve preambolo, che faccio – anch’io come il Visir – per accogliere le simpatie di mezzo forum, prima di sparare la mia ultima cannonata, quella che chiude gli spettacoli dei fuochi d’artificio di ferragosto (visto che ormai siamo prossimi). L'infinita pirlitudine che si nasconde dentro di me, viene usata ed abusata a mani basse dal sottoscritto. La verà verità è che, tanto sono freddo nei modi, nella vita sociale, professionale, e anche sentimentale, che conduco nella realtà del mondo, e tanto sono coinvolto, sino al masochismo evocato dal Visir, nella conduzione della mia turbolenta vita interiore, e nella rappresentazione sincera che ne do qui sul forum, dove ho quasi sempre il tic (o tik?) di parlare dei c...zi miei. Mi sono capitati due casini, lo avete visto. Casini sentimentali, guarda caso. C’è di peggio, naturalmente. Quello che mi ha portato ad aprire il thread, e a coltivarlo con inconsueto (e petulante) impegno, è stata la voglia di approfittare di un momento di difficoltà personale piuttosto intenso per cominciare a viverlo fino in fondo, facendone una registrazione stenografica dentro il forum, sfruttandone l’impianto informatico (è un database utile e ordinato in fondo) e traendo linfa (chiamiamola introspettiva) da ognuno di voi. Preziosissimo il forum. Preziosissima la linfa (ri-grazie). Un esperimento con me stesso, insomma. Del tutto inedito. Se interessa, aggiungo qualche flash della mia esperienza di cavia di questo strano giuoco introspettivo fatto col calcolatore elettronico (il mio pc). Nei giorni scorsi, complici alcuni impegni professionali che mi hanno costretto in ufficio la sera e anche il week end, ho visto pochissima gente. Quasi nessuno (tolte le frequentazioni professionali, beninteso). Ho schivato tutti, quando potevo. In termini personali, per circa una settimana, ho praticamente parlato solo con voi e con il forum, attraverso il calcolatore elettronico. Nota bene: in uno stato di condizione psicologica non equilibrato, per le note ragioni, con la mia città che si andava spopolando, in una luce di fine luglio che ricorda un po’ certi momenti del film Il sorpasso. Una figata, insomma. Detto ironicamente. Ho scritto. Riletto. Corretto quello che avevo scritto. Vi ho letti. Vi ho pensati. Vi ho anche immaginati, uno ad uno. Per cercare di leggere meglio i vs. consigli, senza venire a capo di nulla ovviamente circa le vs. personalità individuali, che hanno sì dei tratti, più o meno marcati, ma che restano comunque amichevolmente sfuggenti. Ma il centro ero io, almeno per me (io sono il centro di me, tendenzialmente; come Falbala sarà il centro della Falbala immagino, e via dicendo). E la centralità delle mie vicende aveva un che di confermato dal fatto che io ero il bersaglio delle ns. conversazioni, nel bene e nel male, oltre che il bersaglio delle mie due sfighe convergenti. Tutto ciò ha sortito diversi effetti, non tutti messi a fuoco. Ne ricordo due, i principali: - esorcizzare la (lieve) depressione di questi giorni, sedandola visibilmente per alcuni momenti; - per poi acuirla in maniera sconnessa e spropositata, in altri. Una sorta di iperbole degli stati d’animo, inconsueta e mai sperimentata prima, che a tratti poteva pure sembrare pericolosetta. Non ho mai fatto (ampio) uso di droghe in passato. Solo lievi esperienze, con uno o due rarissimi episodi di punta (imprevista e allucinogena). Ecco, ci sono delle comunanze tra le due esperienze. Non saprei dire di più. Sto pesando le parole. Mi si dirà: si va bè ma se stai sempre da solo a pensare alla Ibella e a scriverci sopra per una settimana è ovvio che “vai fuori”! Giusto. E’ così. Ma si può anche leggerla diversamente la stessa cosa. Stare a pensare intensivamente ad una cosa, magari non bella (come la Ibella), può essere fuorviante; di solito si dice, appunto: “ma dai! Non pensarci troppo! Non rimuginare!”. Quel che invece non è proprio tipico della esperienza comune, o almeno della mia esperienza, è rimuginare intensivamente con due cd. “plus”: a) la stenografia e la archiviazione, il resoconto dettagliato dello stato d’animo dei post nel forum (costa fatica, ma io per fortuna scrivo abbastanza di getto); b) e la stimolazione dei forumisti, che spacca molti paradigmi precostituiti dal proprio cervello. Se uno pensa un po’, e scrive, dopo un po’ si rompe anche i maroni, a meno che non sia uno ossessionato (come vi sarò sembrato io, ..lo so lo so che lo pensate …). E poi diventa monotono. Si avvita magari. L’effetto dei forumisti e del forum è quello invece di ridare vitalità al ragionamento (anche quello bacato), e quindi consentirne lo sviluppo. Non credo – e qui non vorrei sembrarvi troppo appariscente – che ci siamo capiti fino in fondo. Non si riesce a spiegare tutto. E poi c’è un effetto mis-interpretation dei post, che, dopo il full intensive di questa settimana, io-forum-forum-io, lo vedo abbastanza nitido come rischio (scusate l’eccesso di inglesismi tipo “forum”, tipo “settimana”; mi son scappati da soli). Non ho potuto rappresentare davvero tutto in effetti, anche magari degli aspetti che avrebbero aiutato voi amici a capire, avendone la voglia (tipo il fatto che la Ibella, secondo i più che l’hanno vista davvero - oltre che secondo me - è una malata mentale vera, capace di scenate mariomerola in pubblico per un nonnulla, e che io sono andato proprio a cercarmela…. tanto per dire; ma se l’avessi scritto, mi avreste in buona fede tacciato di livore-da-post-abbandondo et similia). Ma credo, in definitiva, che mi abbiate dato una mano a fare dei regionamenti non so se più giusti, ma certamente più intensi. E utili a far saltare la trappola che al cuor non si comanda, oltre che a crescere come mi ha augurato di fare Cielosereno. Visir – che mi è stato così umanamente vicino, che mi sembrava di averla presa davvero quella famosa birra insieme a lui – mi ha detto: Markuzzo, prima comprendi il tuo masochismo, prima lo potrai trascendere (ma non eliminare). Forse era a questo che anche la Neve-cervello-super si riferiva nel suo ultimo post, che ha scritto mentre aveva già addosso il pigiama. La registrazione quotidiana tramite i post del mio masochismo nella calura di luglio (“spelarti i polpastrelli a scrivere su riflessioni”, diceva qualcuno), aiutava forse a comprenderlo il masochismo, insieme a qualcosaltro pure. Ed era più facile sapendo che a mezza mattina mi avrebbe scritto Falbala, la sera tardi magari Donella, e di tanto in tanto la severa ed amabile Pallina, o Acquario, o la comprensiva Maria Antonia dei Negri. Adesso, però, mi è addirittura uscito il sangue da un polpastrello, a furia di scrivere. Siamo agli sgoccioli.. bisogna chiudere. Che dire? La mia Ibella, adesso lo sapete, e non è più il caso di celarlo, è fuori come un balcone, e per osmosi ha pure portato il sottoscritto ad andare fuori di zucca, attraverso gli esperimenti col calcolatore elettronico. Nientemeno. Il forum-forzato di questi giorni rappresenta un po’ la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi Markuzziane, che – secondo il Visir – dureranno almeno un anno di lacrme e sangue prima di giungere alla chiusura del buco (io spererei qualcosa di meno…). Come tutte le cerimonie inaugurali che si rispettino ci volevano i fuochi d’artificio, in chiusura. Manca solo il botto. Sì, manca il botto, il gran botto finale … Eccolo il botto!: fischia il mio cellulare, nuovo messaggio in entrata. Apri. Invio. Da Sara: “mi manchi. sono pazza di te. Bacio. Sara” Troppo bello per essere vero …vero?! Uno scherzetto, un botto di ferragosto, me lo concedete dopo che avete portato tanta pazienza. Ormai esangue (per colpa del polpastrello) riesco solo a scrivere questo: io la amo ma lei no, questa è la realtà. Fine dell’esperimento. |
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28-07-2007, 11.21.28 | #30 |
Ospite abituale
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Messaggi: 211
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Riferimento: Lasciare ed essere lasciati. Contemporaneamente. Da due persone diverse.
Solo..di fronte all'infinito..dispiego le ali... dai mille colori
La sofferenza mi ha liberato.. ma ho ancora gli occhi gonfi di lacrime che mi scorrono sul viso.. Guardo il dolore negli altri.. la loro pazzia che è poi anche la mia... Raccolgo le energie e volo.. in cerca del mio mondo ..la distanza non mi spaventa.. ora che sono consapevole della forza del cuore. |