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26-02-2007, 22.47.21 | #32 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-01-2007
Messaggi: 71
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Citazione:
Mi sento di rispondere a questo post perchè rivedo troppo me stessa. Hai detto che non riesci a capire fino in fondo il gelo di cui parla uranio. Questo mi ha fatto pensare ai periodi in cui neanche io riesco a capire gli altri fino in fondo, i loro stati d'animo, e mi chiedevo il perché? La risposta è la mancanza di volontà. Sì, la stessa che non mi faceva (e fa tuttora) vivere con passione la mia vita. E perchè manca la volontà? Perchè si arriva a tentare il suicidio pur avendo (durante l'atto) la consapevolezza che si sta buttando la propria vita? Cos'è questo masochismo? Perchè questo stato sfiduciato? Perchè rinunciare sempre a vivere la vita veramente, e non sopravvivere, solo per paura? Paura di cosa? Paura di lasciarsi andare Paura di accantonare un attimo le proprie ferme convinzioni di persona in stato depressivo, senza le quali ci si sente persi, vuoti, forse perchè quei pensieri sembrano l'unica cosa che appartiene alla nostra esistenza? Anche se fosse (che quei pensieri sono l'unica parte di noi stessi) bisogna cercare di superarli, perchè esiste un mondo là fuori che nemmeno ci si immagina quanto sia vasto. Parlo per me, almeno, quando ero in depressione acuta. Riuscivo solo vagamente a pensare quanto il mondo fosse vario, pieno di realtà diverse, belle, brutte, spregevoli, fantastiche, stupide, inutili, ecc. Ma capirle profondamente non lo si può fare standosene rintanati nel proprio guscio protettivo (/distruttivo) sotto il quale addormentiamo le nostre emozioni. Loro hanno bisogno di uscire, di sperimentare, di essere vissute. Questo bisogno inespresso si ritorce contro la mente scettica e raziocinante, e fa stare male la persona. Quindi la mancanza di comprensione (o, come mi piace chiamarla, di empatia) secondo me, ha cause emotive. La stessa incapacità di comprendere gli stati d'animo altrui è dovuto a questo. Se non vivi come puoi capire la vita? Io ho provato la risalita, ed è meravigliosa (forse anche perchè è avvenuta dopo anni e anni di stato depressivo). Ancora non è completa, ho continue ricadute, ed è un percorso estremamente difficile che richiede sempre attenzione e soprattutto ASCOLTO di se stessi e degli altri, e anche molta tranquillità. Sì bisogna darsi una calmata a volte, rendersi spettatori della vita ma vivere questa sensazione in maniera positiva, in modo terapeutico, e osservare come vanno le cose nel mondo senza la nostra presenza. Da lì imparare, o, semplicemente, ricominciare/rinascere dopo una pausa. Un po come andare al teatro per poi tornare nella vita reale. Io ho trovato conforto nello "staccarmi da me stessa", cioè a volte fregarmene proprio di me. Guardare il mondo mentre faccio le cose e pensare a me solo se succede un qualcosa che mi ricorda di me stessa, qualcosa che risvegli le mie emozioni. Però bisogna essere aperti, predisposti a farle uscire le emozioni, se non trovano un terreno amico non riescono ad emergere. Mi sento come di aver scritto su un diario, ma spero che quello che ho detto crei spunti per nuove riflessioni, chissà. |
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26-02-2007, 23.06.20 | #33 | |
Frequentatrice abituale
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 822
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Riferimento: L'insofferenza
Citazione:
Sai cosa penso, Lord Kellian? Che se ci incontrassimo, noi che scriviamo in questo 3d iniziato da Uranio, ci riconosceremmo guardandoci negli occhi. Non intendo dire che io saprei incontrarti e dire. "oh, ciao Lord Kellian" , ma incontrando persone che, come noi, hanno vissuto il dolore, nelle sue varianti, le sappiamo riconoscere e ne siamo riconosciuti. Mi è capitato diverse volte di guardare un volto sconosciuto che recava la impronta della sofferenza. Ci siamo guardati a vicenda ed è scattato "il riconoscimento". Di solito il sorriso che ci si fa subito dopo e che viene spontaneo dal cuore, è uno dei sorrisi più dolci, più autentici che io conosca. Vi è mai capitato? Un abbraccio a tutti. |
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26-02-2007, 23.07.35 | #34 |
Ospite abituale
Data registrazione: 22-10-2004
Messaggi: 470
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Riferimento: L'insofferenza
Non accuso mia madre perchè non mi ha trasferito il suo calore purtroppo era malata quindi è stata una condizione di vita però certamente il gelo che ho dentro mi rende difficile ad aprirmi sentimentalmente verso l'altro per paura di provare amore. Certo che nella mia vita ho avuto situazioni sentimentali, ma devo dire la verità mi proteggevo per la paura di provare ciò che non ho provato nei primi mesi della mia vita, lo so che può sembrare strano, ma quando non conosciamo una cosa siamo sempre titubanti ed impauriti. Ammetto che cercando di sforsarmi qualcosa otterrò però per me è troppo tardi.
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27-02-2007, 01.47.36 | #35 |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-07-2005
Messaggi: 348
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Riferimento: L'insofferenza
Cara Uranio, la mia riflessione sul futuro era rivolta a te. Credo che, visto che vuoi sforzarti, qualcosa otterrai. E magari sarà proprio una accettazione del futuro che ti attende. Così non dirai più che è troppo tardi, ma che è qualcosa di diverso. E che può essere positivo. Potrebbe essere un primo passo e poi si può sempre migliorare ulteriormente e incontrare l'amore anche in un futuro che adesso sembra impossibile.
Magari le riflessioni di Sublimilmente ti possono essere utili per cercare di aprirti. Per quanto mi riguarda, io quando sono nei periodi positivi vivo tutte le emozioni molto intensamente. E nei periodi negativi le vivo altrettanto intensamente, ma al contrario. Ho la paranoia che la gente parli male di me... Ho pianto per metà film, guardando Transamerica (credo di essere stato l'unico sulla Terra a commuoversi per tale film), così come facevo da bambino quando guardavo Remì. E Patri, grazie per il tuo messaggio. Non mi è mai capitato quello che dici, ma in effetti mentre leggevo mi sentivo in sintonia con quanto dicevi e ho pensato che sì, potrebbe capitarmi. Anche con quel sorriso tenero e sincero. "Autentico" poi è una parola bellisma. |
27-02-2007, 02.46.24 | #36 |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2007
Messaggi: 131
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Riferimento: L'insofferenza
Rispondo immediatamente alla nostra "pessimista".
Per chi non lo sapesse, sono una studentessa di filosofia e, nelle tue parole, ho ritrovato quelle del mio adorato Arthur Schopenhauer, il filosofo del pessimismo per antonomasia. Lui diceva che la vita è un affare che non copre le spese, che essere felici significa cercare di essere il meno infelici possibili e che, questo, è quello che tendenzialmente dobbiamo fare nell'intermezzo tra una nascita che non abbiamo voluto ed una morte che ci tocca per forza... Ma come diceva Gramsci PESSIMISMO DELL'INTELLETTO, OTTIMISMO DELLA VOLONTà ... 'E la frase che noi, ottimisti nella vita, utilizziamo per giustificare l'amore per la filosofia pessimistica. La vita per me è un dono, sarò per sempre grata ai miei genitori che me l'hanno data e che mi hanno voluta con tutte le loro forze!! Ok, oramai sono in ballo, quindi ballo anche io... Non pensate che le mie, siano semplicemente le parole di una ragazzina che vive la vita con eccessiva superficialità, poichè non ha ancora conosciuto le difficoltà della vita... Quando ero più piccola, sono stata in terapia per quasi due anni. Ero affetta da un profondo complesso edipico che, a quattordici anni, mi ha fatta sprofondare in una tremenda depressione. In poche parole, avevo vissuto un incidente e, inconsciamente, avevo iniziato ad odiare mio padre, poichè lui non era stato lì, pronto a salvarmi... Dopo due anni, la mia terapeuta mi liquidò dicendo che ero stata il primo caso nella sua vita che non era riuscita a risolvere. Tante grazie e arrivederci. In quel momento, decisi che mi sarei tirata su da sola, senza l'aiuto di nessuno. Ebbene, a diciannove anni, la mia vita è piena di cose belle, amo ogni singola cosa che faccio e ogni singola persona che incontro, perchè ho capito che la vita è, appunto, un dono meraviglioso ed è bene viverlo con amore perchè solo così riusciremo a superare le nostre difficoltà. La gente spesso mi dice che se non ci fossi bisognerebbe inventarmi, per la mia straordnaria capacità di portare una ventata di allegria ovunque vada e, quando mi chiedono come faccio ad essere sempre così felice e ad avere perennemente il sorriso stampato sulle labbra, rispondo semplicemente: "PERCHè SONO VIVA!!" Se ce l'ho fatta io che avevo solo 16 anni, potete farlo anche voi. Basta volerlo!!! Jade (grazie Lord Kellian per avermi dato il benvenuto nel vostro forum) ! |
27-02-2007, 03.21.53 | #37 |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2007
Messaggi: 131
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Riferimento: L'insofferenza
Hey Rudello,
a proposito, bello il tuo intervento! Bello perchè la penso come te. La psicologia è qualcosa che mi affascina, ma, da sempre, ho saputo che non avrei mai voluto intraprendere una simile carriera. Semplicemente perchè, come dicevi tu, ritengo orribile arricchirsi sfruttando il malessere delle persone. Con questo non voglio demonizzare il lavoro dei terapeuti, per carità, alcuni fanno il loro mestiere con passione e meritano tutta la mia stima ma, i più, lo fanno solo per portare il pane a casa e, dall'altra parte, c'è gente che soffre e sta male. Ed il buon servito che a suo tempo mi diede la mia analista me l'ha confermato. Ma sai che c'è di buono? Che a distanza di qualche anno, quando la vedo, le sorrido, perchè io, ora, sono più felice di lei!!! |
27-02-2007, 09.04.58 | #38 |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-10-2006
Messaggi: 120
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Riferimento: L'insofferenza
Non è mai tardi nella vita, la vita vale la pena di essere vissuta, vivi uranio, apprezza tutto cio che questa ci offre, vivila nel profondo, anche la sofferenza senrve...per capire la felicità, la serenità..a volte basta poco..basta fermarsi ad osservare la bellezza della natura, del verde, dei fiori del mare del cielo,apprezza tutto cio che questo mondo ci offre...coraggio uranio...CORAGGIO!!
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27-02-2007, 15.57.55 | #39 |
Ospite
Data registrazione: 23-01-2007
Messaggi: 26
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Riferimento: L'insofferenza
Cara Uranio,
proprio perché hai tanto sofferto, cerca ora di vivere guardando al futuro con ottimismo ed ama di più la tua vita. A volte accadono fatti che non dipendono da noi ma che purtoppo ci rovinano l’esistenza. Dobbiamo essere forti, combattere e comunque andare avanti. Prendi me, a parte il fatto che ho tanto patito per determinate patologie, non potrò mai avere un figlio ed ho sofferto troppo per questa triste realtà. E’ stato come un lutto sapere di non poter diventare mai madre. E’ come aver perso un figlio pur non avendolo mai avuto. Ho anche lottato sottoponendomi a fecondazioni artificiali che hanno peggiorato ancor più il mio stato d’animo. Non volevo un figlio a tutti i costi! La sterilità è una malattia e si deve fare di tutto per combatterla. Come per tutte le malattie ci si cura e si utilizzano le tecniche che la medicina ci ha messo a disposizione. Mi sono anche sentita vittima di una legge ingiusta “la legge 40” che mi ha penalizzata totalmente e che mi ha costretto a non potermi sottoporre più alle tecniche di fecondazione artificiali. Vittima di una legge sbagliata, vittima di un balordo scherzo del destino. Sono stata giudicata per quello che facevo, mi hanno fatto sentire diversa. Quante volte mi sono sentita persa, impotente, incompresa, infelice, inutile, malata….. Quante volte ho pensato di chiudermi in un mondo tutto mio e lasciarmi andare…. Non ho mai pensato di prendere medicine per aiutarmi a superare questi momenti bui, ne ho prese troppe nella mia vita per curarmi il corpo e non riuscirei a prenderne altre per curarmi l’anima e la mente. Queste le voglio curare da sola, con la mia forza e la mia voglia di vivere. Ho visto troppi medici, ho sopportato mille torture, ho rischiato di morire, ho perso la mia dignità di essere umano negli ospedali. Troppo dolore a volte scuote l’anima in modo così profondo che per non so quale motivo si comincia a diventare più forti, si capisce il vero senso della vita e la si ama ancora di più. Sto ancora cercando di superare i momenti di tristezza, di disperazione, non sarà facile dimenticare e continuare. L’unica cosa che mi sta aiutando in questo percorso è che sto cercando di estrapolare da tanti fatti negativi qualcosa di positivo. In questo momento potrei dire che positivo è tutto ciò che ho scritto, ciò che ho letto di te e degli altri, che vivo e che forse il bello della vita è proprio questo “esserci”…….. Forza anche tu puoi farcela… |
28-02-2007, 10.56.09 | #40 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-09-2005
Messaggi: 383
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Riferimento: L'insofferenza
>Mi sento una fallita non riesco ad uscire da alcuni problemi, nessuno mi ascolta, >o meglio cerco di esprimere i miei disagi, le mie sofferenze, ma nessuno mi aiuta >per migliorare lo stato in cui mi trovo.
Secondo me è un'illusione credere che qualcuno possa risolvere al posto tuo i problemi che puoi avere. Nessuno potrà mai sostituirsi a te ed inoltre trovo destabilizzante cercare fuori, negli altri, quello che deve venire invece da dentro. |