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26-02-2007, 03.03.29 | #23 |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2007
Messaggi: 131
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Riferimento: L'insofferenza
Cara Uranio,
nonostante la mia giovane età e, nonostante le circostanze in cui sono cresciuta non mi aiutino, tenterò di rispondere alla tua domanda. Come accennato, sono cresciuta in maniera totalmente diversa, poichè i miei genitori mi sono sempre stati molto vicini, anche quando preferivo stare da sola e, al loro amore, si è aggiunto anche quello dei miei fratelli che, molto più grandi di me, sono stati un secondo papà ed una seconda mamma. Ma posso dirti una cosa. Comprendo la tua insicurezza: il fatto che tua madre, per cause di forza maggiore, non ti sia potuta stare accanto come tu avresti voluto, ovviamente non ti fa sentire pronta per ricoprire il ruolo di madre. Le circostanze in cui siamo cresciuti, influenzano fortemente le nostre scelte di vita, a volte in positivo, altre, in negativo. Ti dirò una cosa. Mia madre non ha avuto un buon padre e, quando è diventata una donna, era alla ricerca di un uomo che potesse dare ai suoi figli quello che lei non aveva avuto. A distanza di tanti anni, mia madre è profondamente innamorata di mio padre e, prima di amarlo come marito, la ama e lo venera soprattutto come il padre meravigliosos che è stato ( e che ancora, per fortuna, è) con me e con i miei fratelli. Te ne dirò un'altra. Conosco un ragazzo che non aveva mai avuto una storia seria e, quella sua, era una scelta di vita: preferiva divertirsi piuttosto che coinvolgersi emotivamente. Agli occhi di tutti, era solo un donnaiolo incallito, dentro, invece era molto di più. Era un ragazzo che, nella sua vita, aveva amato solo una donna: sua madre, morta quando lui aveva solo otto anni. Il fatto che lui, da grande, non avesse mai amato una ragazza, era semplicemente il risultato del timore di perdere nuovamente la donna che amava. Due storie così diverse ma, fondamentalmente, emblemi della scelta che ti si apre di fronte. Si tratta di due persone che, come te, hanno molto sofferto ma, lui, per paura di soffrire nuovamente, si preclude la possibilità di conoscere l'amore che gli è mancato, mentre, la mia mamma, ha fatto della sua delusione la sua forza e, ora, è una donna riscattata e felice. Non è facile, me ne rendo conto, ma se troverai la forza di superare i tuoi timori, riuscirai a realizzare i tuoi sogni. Non permettere al tuo passato di distruggere il tuo futuro Jade |
26-02-2007, 04.45.28 | #24 |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-07-2005
Messaggi: 348
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Riferimento: L'insofferenza
Cara Uranio, come ti capisco! Anch'io in questo periodo sono tremandamente insofferente e insoddisfatto. Sì, tutto e tutti mi danno fastidio! Infatti non riesco nemmeno a scrivere sul forum... Sento gente parlare e mi da fastidio, sento il telegiornale e mi da fastidio... Guardo quello che ho fatto: ebbene, a 32 anni, non ho combinato niente! Stringiamoci la mano!
Mi sembra che il tempo stringa. Non riesco a farmene una ragione. Sì, dovrei guarire: aspettare del tempo e guarire. Ma guardo i miei amici che si sposano, fanno carriera e hanno figli. Io non ho mai desiderato una vita del genere, eppure mi fanno invidia. Perché vanno avanti. E senza neanche farsi troppi problemi. Vado dall'analista e lei mi ha aiutato molto a migliorare. Nonostante i periodi di smarrimento, mi riprendo sempre e inizio una qualche attività per un paio di mesetti. Non so neach'io perché, ormai ho rinunciato all'idea del suicidio e vivo - se vita si può chiamare - convinto che prima o poi migliorerò e riuscirò a superare i mei problemi emotivi. Ecco mi sono subito depresso Vabbè, alla prossima. |
26-02-2007, 15.54.42 | #25 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-04-2006
Messaggi: 163
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Riferimento: L'insofferenza
Citazione:
io quoto questo messaggio perché racconta un po' come mi sento io. alti e bassi. giorni buoni e giorni cattivi. in quelli cattivi cerco di sforzarmi di pensare che le cose andranno meglio. sicuramente sto meglio. anche io ho smesso di pensare al suicidio. ci ho pensato seriamente lo scorso inverno. ne ho parlato seriamente con la mia psicologa e ne abbiamo discusso in modo logico e razionale. ok, non mi suiciderò. mi sento sicuramente meglio rispetto allo scorso anno. però mi sembra di passare la vita ad aspettare. mi sembra di non avere uno scopo. ne scrivo ora perché non sono in un giorno cattivo. oggi è un giorno normale, non mi sento nè bene nè male. eppure mi sembra di lasciarmi trasportare dagli eventi. mi sembra come se nella mia vita non succedesse mai nulla di positivo. un mese fa è stato il mio compleanno, tempo di bilanci. due settimane di depressione profonda, ritorno di pensieri suicidi. lavoro, amore, salute, famiglia, ecc. ho passato in rassegna la mia vita e il risultato è stato catastrofico. non sono approdata da nessuna parte, probabilmente non approderò mai da nessuna parte. passato il compleanno ho pensato che non sono stata in grado di vedere le cose buone che avevo fatto per me, per gli altri. non saranno molte ma qualcosa ci sarà. mettersi allo specchio e guardare solo le cose negative non fa bene. è un modo per farsi del male. quello che cerco di dirmi io è che qualcun altro, forse, posto nelle mie stesse condizioni oggettive, starebbe molto peggio di me. in fondo, credo che la natura mi abbia dotato di difese psicologiche molto forti. non mollo. la mia testa non molla. solo che non riesco a prendere un'iniziativa vera. non riesco a vivere con passione, perché è passione che ci vuole nella vita. eppure non mollo. se guardo poi le persone intorno a me, quante ne vedo che vivono con passione la loro vita? mah... forse nessuna. in fondo io non sono così male, almeno non mollo. vabbè, questo messaggio voleva tirare su uranio, però mi sembra un messaggio depresso. coraggio!!!!! |
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26-02-2007, 16.23.51 | #26 |
...il rumore del mare...
Data registrazione: 15-01-2007
Messaggi: 279
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Riferimento: L'insofferenza
Questo è uno spunto di riflessione che tempo fà mi è stato "donato".
La vita è un viaggio e dovremmo cercare di affrontarlo come viaggiatori che partono verso una meta, ma consapevoli che a volte può succedere di perdere la mappa e non avere più punti di riferimento. In quei momenti dobbiamo muoverci affrontando le difficoltà man mano che si presentano e con i mezzi che abbiamo a disposizione. Facendo con pazienza "piccoli passi" finchè non si ritrova la strada. Non serve a nulla (anzi!!!) camminare con lo sguardo rivolto alla montagna in lontananza se davanti a noi c'è una distesa di sabbie mobili. Inoltre il cambiamento nella nostra vita avviene solo SE NOI vogliamo cambiare. Tutto deve partire da noi, dal di dentro. E dobbiamo accettare il fatto che nulla ci obbliga a seguire certe strade invece di altre. C'è SEMPRE un nostro scegliere. Anche nel non reagire, nel subire, nel rinunciare a vivere la nostra vita per accudire l'altro. |
26-02-2007, 17.58.46 | #27 | |
Frequentatrice abituale
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 822
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Riferimento: L'insofferenza
Citazione:
Scusa se sono brutale, cara Uranio: il fatto è che spesso si rimane nella casa genitoriale anche per rabbia o per sensi di colpa derivati. Un guazzabuglio di sentimenti contrastanti e devastanti, più negativi che amorevoli, che assorbono l'energia che sarebbe invece necessaria per crearci la NOSTRA VITA. Il distacco è sempre molto doloroso: è un lutto, una perdita, è quel terribile senso di colpa che ci perseguita e che ci fa rimandare le cose giuste per noi. Ma hai la vita davanti ancora tutta da vivere, lascia sciogliere il tuo gelo, cammina con le tue gambe e guarda in alto, sicura di te. Ti abbraccio con molto affetto. |
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26-02-2007, 18.04.17 | #28 |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2007
Messaggi: 131
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Riferimento: L'insofferenza
Ragazzi, tiratevi su!!!
La vita ha alti e bassi, come avete detto voi, ma qui mi pare che voi vi fossilizziate troppo sui bassi e troppo poco sugli alti. Il dono più grande che ognuno ha è proprio la vita, la possibilità di venire al mondo, si vive una sola volta e, questa è una possibilità troppo bella per essere sprecata... Trust yourself! |
26-02-2007, 19.16.21 | #29 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-04-2006
Messaggi: 163
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Riferimento: L'insofferenza
Citazione:
non vorrei fare la pessimista. la vita è un dono? di chi? di cosa? la vita è la vita. la verità è che noi non lo sappiamo cosa è la vita. io non ho chiesto doni, nessuno di noi l'ha chiesto. ci siamo semplicemente ritrovati a vivere in circostanze non scelte da noi e ognuno cerca di fare quel che può. io adotto il punto di vista dell'essere stata gettata nel mondo ed eccomi qui. a volte è anche divertente ma a dire il vero, il più delle volte non è che mi diverta poi tanto. forse si dovrebbe dire un po' più spesso la verità, cioè che la vita è quello che è. come dice la mia psicologa, il bicchiere non è nè mezzo pieno nè mezzo vuoto, c'è solo dell'acqua nel bicchiere. e quindi, alla salute!!!!! |
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26-02-2007, 19.56.25 | #30 |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-07-2005
Messaggi: 348
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Riferimento: L'insofferenza
Eheheh Senzanome, abbiamo iniziato e concluso nello stesso modo...
Dai, ragazze, facciamoci forza a vicenda! A me fa piacere condividere le mie esperienze negative con qualcuno che le può capire. Mi procura piacere, dico: wow! Mi sembra di non essere solo, almeno. Ché con gli amici è sempre difficile parlarne. In gruppo è totalmente impossibile. A tu per tu occasionalmente si incontra qualcuno capace di darci affetto o comprensione, come fa la nostra new entry Jade, che ci sprona alla vita. Ma io credo che chi non vive la depressione o patologie analoghe non può davvero capire come ci sente. Adesso non voglio fare l'elenco dei sintomi o peggio illustrarvi tutti i miei mali, se no finisce che ci deprimiamo ancora di più... Però penso, ad esempio, che io stesso non riesco a capire i sentimenti di Uranio: quando dice di essere invasa dal gelo, io non riesco a rendermi conto di come si potrebbe vivere in una tale situazione. Mi spiace molto, è una cosa davvero triste. Senzanome dice che vorrebbe più passione nella sua vita. E questo lo capisco già di più. Io dico sempre che "non ho voglia". Non ho alcuna voglia di fare alcunché. Non ho forza di volontà. Ma in realtà la spiegazione sembra essere che io abbia solo paura. Paura di sbagliare o fare figuracce. E quindo evito il confronto e mi tiro indietro. Detta così sembra semplice: tutti hanno paura di sbagliare e molti sono presi dall'ansia, ma vanno avanti lo stesso. Perché io mi fermo e preferisco dormire 18 ore al giorno? (In realtà lo so il perché ma non è in tema) Per quanto riguarda il futuro non dico che mi sono rassegnato, perché fortunatamente ho degli amici che mi stanno accanto, non proprio vicino, però almeno esistono. Se diventerò vecchio e solo, almeno avrò degli amici. Però non mi sento più un fallito. In questo ha funzionato l'analisi, non so perché. Quello che dirò potrà sembrare triste, ma a me sembra proprio una cosa oggettiva. Non sono realmente preoccupato per il mio futuro. Anche se non conoscerò più l'amore, posso dire almeno di averlo conosciuto una volta. Anche se non lavorerò più, posso dire almeno di averci provato. Figli non ne voglio, anche se li desidero, perché so che farei loro del male continuamente. Sì sembra triste o forse addirttura egoista, ma che ci posso fare? Prima il futuro mi sembrava un tunnel nero senza fondo. Ho anche tentato di tagliarmi le vene. Dopo 5 minuti il sangue ha smesso di uscire. Vivrò così, leggendo Platone e passando la notte in chat sui internet. Almeno non ho paura del futuro. |