Mah... secondo me il vero cristianesimo è già finito. Opinione comune, la mia, ma ritengo che il vero cristianesimo fosse solo quello dei primi secoli. Comunque non è questo ciò su cui ci si è chiesto di ragionare. E neppure se stia per finire il cattolicesimo o le religione in generale, come ho visto avete ipotizzato.
Vi invito a riflettere però su alcuni dati: i cristiani nel mondo sono circa 2 miliardi. I cattolici circa 1 miliardo. Di questi 780 milioni abitano in America, Africa e Asia. Dal 1978 i cattolici in America sono aumentati del 46%, in Africa del 151%, in Asia, del 74%.
Non è ipotizzabile una fine improvvisa del cristianesimo nei prossimi secoli a mio avviso, semmai bisogna ragionare in termini di millenni. Il che è decisamente fuori della nostra portata.
Io credo che chi pensa che il cristianesimo stia per finire, non guardi a quello che succede altrove, identificando un'intera gigantesca religione con quello che accade ai suoi 20 o 30 conoscenti. Sicuramente in Italia e in Europa c'è meno religiosità che altrove. Può darsi che qui, fra qualche generazione, ci siano più musulmani che cristiani o atei, ma, credetemi, non vale l'analogia con l'impero romano.
Mi spiace annoiare qualcuno, ma la citazione iniziale poneva proprio tale quesito, commettendo un grave errore. Ai tempi di Giuliano, circa 350, il paganesimo era già bell'e morto, ma proprio nel senso che era rimasta solo qualche sparuta famiglia romana a professarlo. Ma non solo ai tempi di Giuliano, anche prima era così. Già ai tempi di Gesù in pochi credevano agli dèi, la maggior parte della popolazione professava il culto in maniera simbolica e distaccata.
Quindi un paragone va semmai fatto con quei tempi - i primi tempi - tempi di secolarizzazione e tempi in cui c'è un'aspettativa salvifica ove si può incuneare un nuovo credo. Questo nuovo credo pare ora essere l'islamismo. Ma anche in questo caso l'analogia è solo superficiale: la novità dell'islamismo non è paragonabile alla novità che rappresentava il cristianesimo nel mondo romano. Allora il culto di Cristo proponeva un unico dio al di là del mondo, quasi irraggiungibile, ma comunque portatore di amore. La sua concezione del mondo e dell'ultraterreno era shockante e accattivante per l'uomo pio deluso dal paganesimo e dai miti tradizionali. L'islamismo invece non fa altro che riproppore la stessa versione di religiosità già presente nel nostro tessuto in versione più rigida, e chiedo scusa per l'estrema sintesi.
Un'analogia può essere che già nel I secolo erano presenti alla corte dell'imperatore dei personaggi di fede cristiana. E in effetti nei nostri parlamenti sono presenti dei mussulmani. Ma dopo che islam e cristianità si sono combattuti per 1400 anni, il che non è segno di resa da parte del cristiano, ma dell'avanzamento della società multiculturale. In ogni caso la resistenza all'ingresso dell'islam è ben evidente nel caso dell'annessione della Turchia all'Unione Europea.
Semmai a mio avviso, come il cristianesimo fece breccia nel paganesimo morente, così le religioni estremo-orientali (come buddismo e taoismo) possono far breccia nel cattolicesimo agonizzante, in Europa. Queste offrono una possibilità di salvezza personale a mio avviso più adatta ai tempi. Una visione dell'assoluto più distaccata e meno coercitiva paradossalmente buona per un pubblico secolarizzato, ma pur sempre bisognoso del sacro. Purtroppo non conosco le cifre di questa diffusione.
C'è infine un'altra possibilità, che considero minoritaria, ma che auspico: che torni il culto della madre terra, che gli uomini capiscono come siamo dipendenti dalla biosfera nel suo complesso, che capiscano quanto sacra sia la vita sulla terra e della terra stessa. E che... ma sto divagando.
Ciao, alla prossima. E miraccomando riflettete sulle cifre