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29-10-2006, 14.45.52 | #53 |
Ospite abituale
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Riferimento: Il cristianesimo stà per finire?
Rispondo a Weyl: ""Prove logiche".. "non finirà mai"... Ovvio che, su questo terreno, nessuno si arrischierà a seguirti.
Del resto, non siamo forse partiti dalla presunzione di coglierne la fine "imminente", dentro una lettura ed un "bozzetto" dei tempi che ci accade di vivere?" Umm... si, ammetto che è un terreno difficile da percorrere, se non impossibile. Ed è vero che siamo partiti parlando di fine imminente. Quindi accetterò anche spiegazioni riguardo una infondatezza di una fine imminente del cristianesimo. Però vorrei analizare meglio le tue parole: se questo è un percorso difficile da precorrere, è ovvio che ciò non fa altro che validare le mie teorie, ossia è appunto difficile portare prove logiche di una religione allo sfascio che non finirà entro breve e figuriamoci entro lunga data. "Sotto il mero profilo intellettuale, il Cristianesimo ha introdotto i concetti di "storicità" ed "evoluzione": concetti senza i quali l'intero nostro pensiero si disorienta." --- Questa affermazione mi sembra a dir poco eccessiva. Con questo tu dici che senza il cristianesimo non eistevano i concetti di storicità ed evoluzione.... Mi pare grossa. Tutti quelli venuti prima? E tutti quelli che non credono nel cristianesimo e che non ne hanno subito la cultura? Decisamete eccessiva come affermazione. "Ecco, dunque, ciò che volevi, per giungere alla quale ho dovuto mimare l'impossibilità stessa di farlo, ossia la "prova logica". --Se non altro mi complimento per i tuoi sforzi di trovare una prova logica. "Il Cristianesimo non finirà mai, poichè esso ha "orientato" il mondo al concetto della sua "fine" ed esso finirebbe, dunque, solo allorquando finisse il concetto stesso di "fine". Al di là di se stesso, infatti, sarebbe destinato a "tornare" nel ciclico "ritorno dell'uguale", per cui finendo tornerebbe. E se non gli accadesse di tornare, semplicemente non finirebbe." ---Questa spiegazone comunque è vuota. Come già scritto sopra l'intero concetto si regge su una cosa non vera. In più il tutto si riduce ad un mero gioco di parole e ideali, che nella realtà pratica e logica crollano all'istante. Altre religioni sono morte, sono state dimenticate nel corso dei secoli, religioni simili al cristianesimo o diverse da esso. E mi pare che siamo ancora tutti qui. Apprezzo lo sforzo, ma il ragionamento non porta a nulla e soprattutto non spiega la realtà dei fatti che dimostra invece la fine imminente del cristianesimo. RISPONDO A ludovicofrescura: Capisco ciò che intendi. Ma forse non hai guardato bene i miei post perchè io concordo con quanto dici, almeno in parte. Tu sostieni che il cristianesimo non morirà ma si trasformerà in altra religione. Ed è ciò che dico anche io anche se con toni diversi. Io sostengo infatti che dopo la morte del cristianesimo (e a seguire di tutte le altre religioni) si verrà a formare una nuova "religione" che religione più non è ma si potrà avvicinare molto più ad una filosofia. Questa poi con il tempo si evolvera in altro e così via. Quindi pensiero simile al tuo. Però mi pare di notare nelle tue affermazioni un ostinazione che sostiene questo: Nonostante il cristianesimo si evolverà, comunque la sua essenza rimarrà e di fatto non sarà scomparso ma solo cambiato parzialmente. Questo credo sia errato. PErchè il discorso può essere logico per un evoluzione breve, ma alla lunga l'evoluzione porterà ad un cambiamento così totale che non si potrà più dire che il risultato sia ancora affine al punto di partenza. Sarebbe come dire che una casa costruita e una montagna in pietra che reca i materiali per costruirla sono simili. ormai l'evoluzione li ha portato troppo lontani l'uno dall'altro e questi non hanno più nulla in comune degno di nota. RISPONDO a frallog: "Secondo me nei prossimi cinquant'anni assisteremo ad una ripresa del Cristianesimo come raramente si era visto prima. Il Cristinanesimo e' l'unica via di Verita' che esiste al mondo, e in giro c'e' una sete di Verita' come mai si era vista prima. Forse assisteremo viceversa al generale tramonto della filosofia, almeno di tutta la filosofia complicata, contorta e distorta e non direttamente legata al senso positivista dell'uomo come creatura di Dio." Apprezzo la tua fiducia, ma tu non porti un bricciolo di prova logica su quanto affermi. Allora io posso dire: Credo che nei prossimi cinquanta anni noi tutti avremo due teste............ E vero quanto dici riguardo alla grande sete di verità che vi è in questa epoca. Ma questa sete è il prodotto diretto delle scoperte della scienza, che hanno aperto nuove domande a cui tutti vogliono risposta. Le risposte arrivano continuamente dai risutlati scientifici e sarà la scienza a portarcele non la religione. |
30-10-2006, 09.26.40 | #54 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Il cristianesimo stà per finire?
Citazione:
Il cristianesimo celebra nelle funzioni religiose i martiri cristiani caduti sotto le persecuzioni pagane e si ignorano bellamente, i pagani caduti sotto le persecuzione cristiane, come se la morte di un uomo avesse peso diverso a secondo del suo credo. I siti segnalati sono più storici che filosofici….. Ho fatto un po’ di verifiche e da quanto ho visto non mi pare contengano falsità. http://www.maat.it/livello2/editti-teodosio.htm http://www.fisicamente.net/index-771.htm http://fanaios.tripod.com/hellenism/storiedamore.htm P.S. Sconsiglio di leggere a chi si identifica e vuole continuare ad identificarsi nella sua fede. Consigliati invece per chi con animo scevro da pregiudizi e senza paura, cerca verità anche se scomode. Ultima modifica di VanLag : 30-10-2006 alle ore 10.22.18. |
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30-10-2006, 12.56.48 | #55 | |
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Eccessiva, ma vera
Citazione:
Prima dell'avvento del Cristianesimo esisteva la Storia, ma non lo storicismo. Il percorso intellettuale che condusse alla nascita del concetto di "evoluzione processuale storica", di linearizzazione del tempo delle gesta e del pensiero umani, inizia con Agostino, transita a Scoto Eriugena e Gioacchino da Fiore, giunge a piena maturità con Hegel. Di lì in avanti, la scienza positivista da un lato ed il marxismo dall'altro, lo resero pervasivo dell'intero scenario culturale e intellettuale dell'Occidente. Si può legittimamente affermare che tale concezione del mondo giunse a dominare il pensiero moderno, a tal punto da farcelo oggi apparire ovvio e scontato, intorno alla seconda metà del XIX secolo. Nell'antichità classica non sussisteva: il mondo era percepito come "fisso" ed immutabile, oggetto di una conoscenza sistematica e, potenzialmente, totalitaria. La Verità giaceva "fuori" dell'esperienza interiore dell'Uomo: il Suo agire e patire sulla terra non era percepito come un "percorso", ma come un "apparire" e "dileguare". Ogni scuola di pensiero, nell'antichità, pur subendo influenze esterne, si percepiva come autonoma e indipendente dalle altre: mancava il sentimento di un'appartenenza comune ad una disciplina della Ricerca. Quanto alle altre culture, nel mondo moderno, è chiaro che esse non hanno se non superficialmente recepito questo "modello" sociale e storiografico. Pensi che una parte dell'Islam potrebbe propugnare la jihad se gli appartenesse il concetto di evoluzione storica dei costumi, del sentire e del pensiero? Senza quel sentimento "fluido" della realtà e del mondo che l'Occidente ha maturato attraverso il Cristianesimo, persino la democrazia e la libertà sociale sarebbero percepite come fragilità e precarietà. Le civiltà prive di storicismo percepiscono l'ordine sociale come garantito da rapporti fissi e gerarchici, in correlazione con una visione del mondo altrettanto rigida. Persino il confucianesimo propugna come ovvio il rapporto servitù-signoria, sebbene mitigato dalla saggezza e duttilità intellettuale del Principe! Gli esempi si sprecherebbero ed è inutile riportarne a iosa. Mi limito a ribadirti il senso della mia "prova logica", il quale, forse, ti è sfuggito. Il fatto stesso che tu ragioni in termini di "fine" del cristianesimo, implica di applicare ad esso le categorie mentali che esso ha introdotto: pensì da cristiano e da occidentale, quando pensi in termini di "percorso storico" e "conclusione". Per questo il cristianesimo non può finire: perchè, inavvertitamente, anche quando lo neghi, e proprio quando pensi di farlo, tu applichi i suoi schemi mentali. E, involontariamente, te ne fai tu stesso vettore del germe: garantendogli la possibilità di riprodursi e perdurare. |
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07-11-2006, 07.35.36 | #56 |
Ospite abituale
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Riferimento: Il cristianesimo stà per finire?
RISPONDO A ludovicofrescura: Capisco ciò che intendi.
Ma forse non hai guardato bene i miei post perchè io concordo con quanto dici, almeno in parte. Tu sostieni che il cristianesimo non morirà ma si trasformerà in altra religione. Ed è ciò che dico anche io anche se con toni diversi. Io sostengo infatti che dopo la morte del cristianesimo (e a seguire di tutte le altre religioni) si verrà a formare una nuova "religione" che religione più non è ma si potrà avvicinare molto più ad una filosofia. Questa poi con il tempo si evolvera in altro e così via. Quindi pensiero simile al tuo. Però mi pare di notare nelle tue affermazioni un ostinazione che sostiene questo: Nonostante il cristianesimo si evolverà, comunque la sua essenza rimarrà e di fatto non sarà scomparso ma solo cambiato parzialmente. Questo credo sia errato. PErchè il discorso può essere logico per un evoluzione breve, ma alla lunga l'evoluzione porterà ad un cambiamento così totale che non si potrà più dire che il risultato sia ancora affine al punto di partenza. Sarebbe come dire che una casa costruita e una montagna in pietra che reca i materiali per costruirla sono simili. ormai l'evoluzione li ha portato troppo lontani l'uno dall'altro e questi non hanno più nulla in comune degno di nota. Sì, è possibile che sia – la mia – una ostinazione. Ma è una ostinazione dove mi giuoco il mio sentimento religioso. Il quale mi preme più nella sostanza che nel contenuto, tanto meno nella forma. In questo tuo post, di forma, ne trovo poca e indistinta; di contenuto, un accenno malmesso; di sostanza niente, non quella che a me interessa. Ora, del mio ternario SOSTANZA|CONTENUTO|FORMA che intendo qui?… La forma! Parlare ipotizzando (perché si ipotizza, no?) di religione che si evolverà in filosofia, è per me pura/semplice forma: la cosa non m’interessa/non mi basta. Il cristianesimo è anche una filosofia della vita, e la filosofia implica anche il cristianesimo come pensiero metafisico: siamo al limite della tautologia, però con un errore logico perché tu dici “si evolverà” – termine che implica trasformazione. Né saprei mai indicarmi da me/per me la linea di demarcazione che tagli/recida la filosofia in genere dalla religione in genere: la ignoro, non voglio conoscerla nei suoi sofismi da professorino, non me ne frega niente almeno qui/adesso. Affermare come fai che il cristianesimo si trasformerà in filosofia è fare oracolismi da furbo per me: come un personaggio da fiera che annunci con tamburello che si sbatte da sé a tracolla, a chi gli sta davanti a bocca aperta, che il liquido giallognolo (ma quale liquido??!) che riempe una bottiglia a forma di piramide lui lo travaserà in altra bottiglia a forma di cubo molto più voluminosa pure riempendola. E beh, che me ne viene/dov’è il trucco?… Il contenuto! … Allo stesso modo fanno gli insegnanti di tutto il mondo che ancora travasano montagne (come la tua) di contenuti di accadimenti|di storie|di immagini in questo Terzo Millennio donatoci dal padreterno per abbindolarci quel tanto: vicende, dati, trame, personaggi, cifre, quadretti; lì c’hai il ragazzino che si perde nel labirinto della caverna dove il cattivo indiano vuole ucciderlo, più in là il professore infelice che sale il monte a guadagnarsi la sua illuminazione come un calcio in cu., in fondo al romanzo del secolo l’eroina ripulita che va a farsi scopare dall’amante socialmente più affermato del marito coglio.; e formule, addendi, certificazioni, teorie, sportelli, sottraendi (soprattutto sottraendi), tutto a girare in girotondo allegro fra tecnologie le più mirabolanti che sanno raderti le città d’un colpo come toglierti i peluzzi dal naso senza che te n’accorgi. E il liquido di prima, il ‘fieraiolo’ ti svela finalmente che è olio (ma quale olio?… di frantoio ch’è già vecchio d’un anno o due e lo paghi un fottio, di supermercato che sa di tutto tranne che d’oliva, o il mio olio ch’è sicuramente autentico ché l’ho visto uscire da me dalla centrifuga?). E quanto tiene la bottiglia a piramide? e l’altra a cubo che spessore ha il vetro? Tu, a questo punto, mi tiri una scarpata: “Ma sei matto?!! che c. dici??!” E io: che matto e matto d’Egitto… Voglio sapere di chi è la casa di cui parli, quante persone ci abitano, quando è stata costruita e se sono stati rispettati tutti i parametri di… bla bla bla; e la montagna di cui parli se è un monte come quello che vedo dal finestrino della mia mansarda, o l’altro dove c’andavo a fare le spiedate col sacco a pelo e la ragazzina, o del tipo di quelli assurdi che mi vedo qualche volta negli avventurosi|stupefacenti|pompa ti documentari di Sky. Allora?!!… La sostanza! Per me, della sostanza del cristianesimo – te la dico subito in quattro battute – non ce n’è un c. di niente in tutte le altre religioni storiche, almeno non in maniera così narrativa e palmare, datata/storica, vissuta e sanguinante, antropologica… (la parola piacerebbe a VanLag o a epicurus) come è nel cristianesimo: è l’Uomo di Feuierbach che si fa Dio di Agostino. E non mi pare poco: è il sogno proibito dell’uomo/di ogni uomo, l’aspirazione bestemmiata di tutti gli uomini/nessuno escluso, la speranza corposa|testarda|maniacale di me/dell’uomo da quando esiste (da qualche decina di migliaia d’anni a questa parte, ché tanto non siamo cambiati; eppure ci evolviamo, sia pure con una lentezza estenuante). Certo – il cristianesimo è una fiaba. Il cristianesimo è ancora/sempre mitologia. Chi non se ne accorge se sa guardarsi nell’anima – il cristianesimo, gerarchie e potere l’hanno imbalsamato coi loro aspetti cadaverici, imbiancati e lividi. Però resta una storia/modello, un anello della catena, un poveraccio/dei poveracci (la figura di Jus Assaf – vattela a vedere in internet – è dibattuta) si presero in quello di Palestina il frizzo demente ma eroico, alla maniera pagana, d’inventarsi d’essere proprio lui/proprio loro i Figli naturali/biologici di un’ombra primitiva, poi fantasia, infine intuizione, e ancora pretesa, esigenza, certezza di Divinità che fermenta e matura nell’uomo/in ogni uomo da sempre. Io mi considero un post/cristiano – insisto: preferisco… Suppongo di essere un segmento infinitesimale (Weyl che citi nel tuo post direbbe ‘Figlio’) del Divino. E del cristo/dei cristi passati non mimporta più di tanto come dei miei trisavoli e dei miei antenati – dormano in buona pace: io sono (un’inezia/una luglia) migliore, più vicino/meno lontano dal dio di loro. Mi basto. TRIS |
12-11-2006, 14.20.08 | #60 |
Ospite abituale
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Riferimento: Il cristianesimo stà per finire?
"Per me che Dio esista ..non è un idea....forse lo è per te..."
Qualsiasi informazione e pensiero elabori il cervello è un idea. Non può essere altrimenti. Tutto ciò che pensiamo è un idea. Come puoi pretendere che qualcosa non lo sia? Ecco come cadi in fallo. |