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Riferimento: Oscurantismo scientifico?
Questo tema proposto da S.B. pone non una ma più questioni sicuramente interessanti e su cui sono stati scritti montagne di testi. Pur consapevole della complessità degli argomenti provo a fare qualche riflessione generale.
Anticipo la mia conclusione: Non credo sia la scienza in sè ma la tecnica a tentare un’egemonia di potere, in ogni caso non penso riuscirà nell’impresa. Circa il tema della “sfiducia” concordo ma bisogna precisare.
Come ben sapete, è stato ampliamente indagato il bisogno di religiosità o di Sacro (senza parlare dei “surrogati del sacro”) che è innato nell’uomo e su cui è stato scritto molto di scientifico (come metodo) in ambito sociologico.
Si pensi che a metà del ‘900 , sulla scia del progresso, qualcuno ipotizzava una morte della religione, in realtà si è verificata una “forza della religione e debolezza della fede”, per altri aspetti e ragioni si è visto poi un grande proliferare di “sette religiose” e come cosa simpatica potrei riferirmi ai molti “emancipati” che guardano abitualmente oroscopi o ricorrono a cartomanti o maghi.
Noto poi una certa avversione per la Chiesa.
Essa sa bene di essere sempre bisognosa di rinnovamento, tuttavia immagino sia noto che prima del Concilio Vaticano II essa si definiva come “società perfetta” , unica depositaria della Verità, e solo dopo tale concilio che fu riscoperta una più autentica posizione vicina al pensiero dei Padri della Chiesa. Si parlerà infatti di Chiesa come “Popolo di Dio”, etc, si comprese che la Verità piena e definitiva è un cammino, che ha una meta. La Chiesa ha la pienezza dei mezzi di salvezza (sacramenti) e anche la Sacra scrittura, che è parola ispirata e non dettata come il Corano. Il tipo di metodo per accostarsi correttamente alla Scrittura è considerato importante, bisogna infatti porsi nell’orizzonte di chi ha scritto, distinguere i generi letterari, etc.. Ma prima di questo è necessario comprendere che la Sacra Scrittura è un libro religioso e non scientifico.
Questo lo sapeva bene Galileo ma anche alcuni uomini della chiesa che con lui affermavano: “la scrittura afferma come si vada in cielo e non come vada il cielo” (circa il “fermati o sole” nella Bibbia citato nel processo). Purtroppo ha vinto la testa limitata di certi prelati.
Potremmo dire anche così, con le parole del filosofo moderno Wittgenstein: "noi sentiamo che, persino nell'ipotesi che tutte le possibili domande scientifiche abbiano avuto risposta, i nostri problemi vitali non sono ancora neppure sfiorati" (come vedi la pensava come Te S.B.).
Ed è anche per questa ragione che la scienza non può bastare, ci sono domande e risposte che spettano alla religione, alla filosofia, all’arte-poesia.
Sono pienamente d’accordo poi nel distinguere la scienza dall’uso politico-economico della scienza che sfocia nella tecnica (technè). La scienza quando è autenticamente se stessa ben venga, la tecnica invece, senza negare i benefici che ha portato, ha lasciato sul campo numerosi morti e problemi , alcuni studiosi parlano di conseguente crisi di Valori a causa di essa, inoltre porta con se sempre un potenziale rischio se non controllata con saggezza. Potremmo domandarci questo: la scienza, la tecnica, l’economia, la politica, non sono tutte per il Bene dell’uomo? È allora tutto lecito?
Continuando sulla questione della “sfiducia nella scienza” ritengo che essa possa rientrare in quel “capitolo” che è stato più volte definito “passaggio tra moderno e post-moderno”: nel periodo moderno, dove sono presenti le forti ideologie (positivismo, marxismo, etc) la scienza, guidata dalla ragione forte, è sentita come colei che avrebbe dato prima o poi tutte le risposte e risolto tutti i problemi. Il periodo post-moderno è invece caratterizzato dal “pensiero debole”, di sfiducia verso le ideologie-forti (crollate), di crisi della storia e dove la scienza non ha più pretese di verità assoluta. Interessante la definizione di “teoria scientifica” dopo il filosofo Popper: la teoria scientifica è un’ipotesi (non verità assoluta) che non può mai essere verificata dall’esperienza, in quanto occorrerebbero infinite verifiche. Oggi siamo in questa fase di pensiero debole, di relativismo.
Infine lasciatemi fare un’ultima considerazione: Nella storia della Chiesa, parallelamente a personaggi e atteggiamenti discutibili vi sono sempre stati altri uomini e donne, che ne facevano parte, di cui è superfluo dire qualcosa oltre il nome: Madre Teresa, Don Bosco, Filippo Neri , Teresa d’Avila, S. Francesco, S. Antonio, ecc. Anch’essi fanno parte della Chiesa come a nostro modo anche noi. Chi ha più a cuore l’uomo in sé: la Chiesa o la scienza-tecnica?
Ciao
robertot2452
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