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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
16-02-2006, 12.50.45 | #32 |
like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
Messaggi: 1,770
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Salve, ho letto solo ora questa bella discussione.
Sinceramente non ero molto informato su questa questione; ora però che me ne avete dato modo, mi rendo conto che l’amico Anselmo ha tentato il ‘periglioso salto’ (che ho provato a descrivere in questo post), che tutti noi una volta o l’altra ci siamo apprestati a fare. Io l’ho descritto come un tentativo di uscire dal circolo vizioso, dal loop, ‘dalla circolarità’, in cui si ritrova costretta la mente, l’intelletto. C’è il tentativo insomma di riconoscere l’inconoscibile, di accedervi, di trascendere i limiti che ci sono propri, di com-prendere, ovvero sia afferrare con l’intelletto, ma anche etimologicamente ‘prendere insieme’ quindi ‘contenere in sé’... che cosa? Semplicemente ciò che ci trascende. Avvertiamo intuitivamente qualcosa, tentiamo di rendere pensiero quello che per noi è impensabile ovvero ciò che sta oltre i nostri limiti finiti. Il concetto, l'idea stessa di limite ci costringe ad anelare al suo superamento. |